Bibbia e...politica

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Salvatore Tarantino
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Re: Bibbia e...politica

Messaggio da Salvatore Tarantino »

Ho intenzione di scrivere uno studio su questa strumentalizzazione di Bergoglio sull'accoglienza del forestiero.

Il forestiero è Ruth che emigra da Moab in Israele, dichiarando che il popolo di Israele sarà il suo popolo, e il suo Dio sarà il suo Dio.
Ruth si metteva dietro i raccoglitori e raccoglieva gli scarti (come prevede la Legge).
Certamente il forestiero non è l'orda di migliaia di islamici che ricevono un trattamento migliore dei residenti, al punto che gli anziani raccolgono gli avanzi nella spazzatura mentre loro sono mantenuti in appositi centri di accoglienza; non solo hanno un'altra religione, ma vogliono imporla; hanno altre tradizioni e disprezzano quelle locali; hanno un'etica diversa e considerano prostituzioni gli usi dei residenti; infine, come comanda la loro religione, sperano di riprodursi in gran numero in territorio europeo, di diventare maggioranza e di imporre la loro fede e la loro cultura.
Ci vuole veramente una grande malafede nell'identificare queste persone in Ruth o comunque nel forestiero di cui parla la bibbia.
Hanno solamente trovato un modo "moderno" e "civile" di invaderci e distruggerci, ma quello che sta accadendo non è diverso da un'invasione da parte di un esercito nemico.

Quanto all'accoglienza delle persone in generale, non si possono ignorare gli insegnamenti biblici che insegnano a non gettare il pane dei figli ai cagnolini (Matteo 15,26) e a prendersi cura innanzitutto di quelli della propria casa (1 Timoteo 5,8).
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bgaluppi
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Re: Bibbia e...politica

Messaggio da bgaluppi »

Ciao Salvatore, il tema dell'accoglienza è certamente strumentalizzato dal Papa, utilizzando versetti biblici che la maggioranza non capisce, e da una parte della politica. Molti di quelli che lo predicano, in realtà non vivrebbero mai nel quartiere di Porta Palazzo di Torino ma se ne starebbero nella zona "upper class" della precollina. Il Papa pontifica dall'interno delle sicure mura vaticane. La nostra società vive di ipocrisia e di buonismo. Il problema, a mio avviso, non sono tanto gli stranieri, ma piuttosto la nostra stessa società, che non segue princìpi comuni come avveniva e avviene in Israele, o avveniva nella Grecia di Pericle, ma è divisa e diversificata, frutto del mescolarsi di popoli nell'arco dei secoli e dunque mancante di un'identità. Una società che non ha identità può essere manipolata facilmente e infatti noi italiani accettiamo ogni cosa.

Dietro questa massiva immigrazione esiste un progetto preciso, che è quello di modificare la società europea e distruggere quello che resta della sua identità e dei suoi valori di libertà dell'individuo, creati in secoli di storia attraverso l'arte, la musica, l'architettura, la letteratura, la filosofia, il sangue versato per l'indipendenza e l'autodeterminazione, e trasformarla in una nuova società in cui l'identità è assenza di identità, facile da controllare, manipolare e modellare, costruita sul modello del pensiero collettivista che sta alla base del comunismo e del fascismo. Un continente diviso in tanti popoli con identità diverse non fa parte del nuovo paradigma in cui esistono grandi blocchi compatti e omologati a un modello "centrale", come gli USA e la Cina; i popoli europei devono rinunciare all'individualismo e alla propria identità per formare una grande collettività. Questo progetto è vecchio, già i padri fondatori dell'europa lo avevano in mente, dunque tutto coopera al suo raggiungimento, e l'immigrazione selvaggia è uno dei tasselli fondamentali, perché permette di estinguere secoli di storia nell'arco di un paio di generazioni. Il potere politico e religioso cooperano alla creazione di un "Nuovo Mondo", in cui esiste un potere oligarchico che detta legge e controlla una massa informe priva di identità e quindi schiava.

Io credo dunque che nell'epoca della falsa libertà e tolleranza (che brutto termine), in cui si accetta tutto come buono, in cui la diversità diventa valore assoluto a prescindere, in cui persino le leggi naturali vengono annullate (non esiste più maschio e femmina), sia impossibile fermare questo lento processo di omogeneizzazione culturale e sociale.
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Salvatore Tarantino
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Re: Bibbia e...politica

Messaggio da Salvatore Tarantino »

Concordo in pieno.
Tra l'altro penso che in effetti sia necessaria un'Europa unita per competere economicamente e militarmente con Usa, Cina e Russia, ma il fine che condivido non giustifica i mezzi che non condivido affatto.
Comunque questo è un discorso più politico che biblico.
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bgaluppi
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Re: Bibbia e...politica

Messaggio da bgaluppi »

Tornando in tema biblico, sono numerosi i versetti che trattano degli stranieri che soggiornano in mezzo al popolo di Israele. Da questi versetti si capisce che è lo straniero a dover rispettare le leggi di Israele e Israele deve assicurarsi che le rispetti e allo stesso tempo trattarlo come fosse un membro di Israele (con poche eccezioni, come ad esempio Pesach, che richiede la circoncisione). In Es 12:49 è stabilito il principio secondo cui lo straniero deve osservare le leggi di Israele:

"Vi sia un'unica legge per il nativo del paese e per lo straniero che soggiorna in mezzo a voi".

In Lv 19:34 è ordinato il rispetto per lo straniero:

"Tratterete lo straniero, che abita fra voi, come chi è nato fra voi; tu lo amerai come te stesso; poiché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto. Io sono il Signore vostro Dio."

Dunque, Israele doveva rispettare lo straniero ma questo doveva obbedire alla legge di Israele. Non era consentito che lo straniero facesse come gli pareva. Tuttavia, queste prescrizioni riguardano Israele, non l'Italia, che è un paese straniero. Oggi, ogni paese occidentale ha le sue leggi che includono princìpi di rispetto della libertà religiosa, per cui è difficile imporre ad una donna musulmana di non portare il velo, ad esempio, o a un musulmano di lavorare nell'ora della preghiera e cose simili. Persino in Israele esiste questa libertà, oggi. Però, la legge occidentale proibisce la poligamia, per cui nessun musulmano potrebbe mai pretendere che lo stato italiano gli riconoscesse più di una moglie, o che modificasse le leggi a suo uso e consumo.

Per quanto riguarda l'accoglienza, dunque, credo che ogni straniero possa essere accolto entro quelli che sono i limiti consentiti dalla legge italiana, e non in base a quello che il Papa dice citando correttamente o a sproposito la Bibbia, i cui precetti riguardavano la legge ebraica in un periodo storico lontano e diverso da quello attuale.
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Gianni
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Re: Bibbia e...politica

Messaggio da Gianni »

Ottima valutazione, Antonio!
Quella praticata nell'antica Israele era vera integrazione, stabilita da Dio stesso.
Oggi, in Italia, si pratica un'integrazione all'incontrario: ai mussulmani, tanto per fare un esempio, vengono costruite moschee. :-O
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bgaluppi
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Re: Bibbia e...politica

Messaggio da bgaluppi »

Lo so bene, Gianni. Nel paese in Toscana dove vivevano i miei (Colle di Val d'Elsa) fu costruita una moschea per la comunità musulmana, a cui il Comune ha concesso il terreno gratuitamente. Inutile dire che tale scelta ha provocato un aumento spropositato dei musulmani e uno spopolamento dei colligiani, i quali si sono trasferiti altrove perché non vogliono vivere in mezzo ai musulmani. Razzismo? In molti casi, forse si, ma in molti no, semplicemente differenza abissale tra due culture e comprensibile impossibilità di convivenza e chi ha avuto il sopravvento sono stati gli stranieri, in virtù di un buonismo gratuito e di una "paura" congenita dei politici di essere tacciati di razzismo e pregiudizio.

Io credo che in un paese occidentale moderno, fuori da Israele, la legge dovrebbe essere assutamente laica e imparziale, per cui uno straniero che ha i diritti legali di risiedere nel paese dovrebbe essere trattato come un nativo (e uno che non ha diritti legali di soggiorno, dovrebbe procurarseli oppure essere allontanato, come avviene in tutti i paesi europei). Proprio per questo, lo straniero non può avere la precedenza sul nativo, cosa che in molti casi invece accade in Italia.
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Gianni
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Re: Bibbia e...politica

Messaggio da Gianni »

Già.
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bgaluppi
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Re: Bibbia e...politica

Messaggio da bgaluppi »

Per quanto concerne il culto religioso oggi, è stata la storia a stabilirlo in ogni paese, non certo la politica vigente. Israele, come sempre, è a parte, e la Bibbia si preoccupa essenzialmente del popolo di Israele e di Erez Israel, non delle nazioni straniere. In un paese occidentale che dichiara di essere fondato su princìpi di libertà, non è possibile vietare né imporre un determinato culto ad alcuno; per cui, l'Italia cattolica non può impedire ai musulmani residenti o cittadini di praticare il loro culto, come un cattolico residente in India dovrebbe avere la libertà di praticare il suo. Per cui, va pure bene costruire luoghi di culto specifici, ma non si può farlo sopra la legge, quindi se sei un induista, ti compri il terreno e ti ci costruisci un luogo di culto, sempre nel rispetto delle leggi che concernono edilizia, catasto, piano regolatore etc., e ci paghi le tasse come tutti (anche la Chiesa Cattolica...). E poi l'appartenenza ad un culto non può giustificare violazioni della legge laica del paese, per cui una donna musulmana non può avere la foto sul passaporto col velo in testa, non può essere discriminata dal maschio e limitata nei diritti civili, se non lo vuole (e se lo vuole, fatti suoi, purché non causi precedenti che poi coinvolgono anche altri individui). E i politici e i cittadini che sostengono certe violazioni in virtù di un culto religioso, sbagliano di grosso, perché la legge non può essere piegata ai bisogni di questo o quello in virtù di falsi princìpi di "tolleranza", altrimenti si genera il caos e la persecuzione religiosa.

Poi, ci penserà Dio al momento opportuno ad eliminare dalla faccia della terra ogni idolo, tempio, chiesa e religione.
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Gianni
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Re: Bibbia e...politica

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Concordo in tutto, Antonio. :-)
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Re: Bibbia e...politica

Messaggio da L'agnostico »

Ottima valutazione, Antonio!
praticata nell'antica Israele era vera integrazione, stabilita da Dio stesso.
Oggi, in Italia, si pratica un'integrazione all'incontrario: ai mussulmani, tanto per fare un esempio, vengono costruite moschee.
Gianni questo discorso vale anche per le comunità ebraiche che sono in Italia giusto?

Il discorso che fate dovrebbe valere per ogni culto religioso che viola o non viola la legge italiana
Anche se non capisco quale sia il culto mussulmano che viola la legge italiana
Se la donna decide di portare il velo in testa e sul viso non commette alcun reato
Anche in alcune comunità cristiane come gli Amish le donne usano portare una specie di velo in testa quindi violano la legge qui in Italia?


Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
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