Bibbia e...politica

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bgaluppi
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Re: Bibbia e...politica

Messaggio da bgaluppi »

Non ho mai detto di essere a favore o a sfavore della liberalità dello stato di Israele. Ho solo affermato che è uno stato liberale. Voglio dire che non ho espresso un giudizio su come dovrebbe essere, sarà la storia (Dio) a stabilirlo.
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matteo97
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Re: Bibbia e...politica

Messaggio da matteo97 »

L'odierno stato d'Israele è un ircocervo: un insieme disordinato di tendenze politiche e religiose accomunate dall'ideologia laico-liberale di stampo occidentale. La democrazia parlamentare è un concetto sconosciuto in Medio Oriente, ad eccezione d'Israele, della Siria, del Libano e dello Stato Palestinese (non includendo il territorio della striscia di Gaza gestito direttamente dalle milizie di Hamas). Uno stato ebraico degno di questo nome dovrebbe essere governato secondo i principi dell'Halakha.
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bgaluppi
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Re: Bibbia e...politica

Messaggio da bgaluppi »

Dovrebbe essere il Messia a dare il via a questo tipo di stato, ossia un'autorità indiscutibile che annulla le eventuali interpretazioni errate precedenti.

Da Wikipedia:

Nell'antichità il Sinedrio funzionava essenzialmente come Corte Suprema e legislatura per l'Ebraismo, e aveva il potere di amministrare la legge vincolante, che comprendeva sia la legge ricevuta che i propri decreti rabbinici, su tutti gli ebrei - le sentenze del Sinedrio diventavano Halakhah. Tale tribunale cessò di funzionare nella sua completezza nel 40 e.v. Oggi, l'applicazione autorevole della legge ebraica è affidata al rabbino locale e ai tribunali rabbinici locali, con la sola validità locale. In quei rami dell'Ebraismo che seguono la Halakhah, i laici prendono numerose decisioni ad hoc, ma non sono considerati di possedere l'autorità decisionale definitiva.

Fin dai tempi del Sinedrio, tuttavia, nessun organismo o autorità sono stati generalmente reputati come aventi il potere di creare precedenti universalmente riconosciuti. Come risultato, la Halakhah si è sviluppata in maniera diversa dai sistemi giuridici anglo-americani che hanno una Corte Suprema in grado di fornire precedenti universalmente accettati. In generale, gli argomenti halakhici contemporanei sono effettivamente, ma non ufficialmente, esaminati da recensori giudiziari. Quando un posek rabbinico ("decisore") propone una nuova interpretazione di una legge, tale interpretazione può essere considerata vincolante per il postulante o la comunità relativa. A seconda della statura del posek e la qualità della decisione, l'interpretazione può anche essere gradualmente accettata da rabbini e membri delle comunità ebraiche circostanti.

Con questo sistema, avviene una tensione tra la rilevanza delle autorità precedenti e quelle successive, vincolandone l'interpretazione e l'innovazione halakhica. Da un lato, vi è il principio di Halakhah di non invalidare una legge specifica di un'epoca precedente, dopo che sia stata accettata dalla comunità come legge o voto.[11] Dall'altro lato, un secondo principio riconosce la responsabilità e l'autorità delle autorità successive, e soprattutto quella del posek che ha esaminato una domanda correlata. Inoltre, la Halakhah rappresenta una vasta gamma di principi che consentono discrezionalità giudiziaria e divergenza (Ben-Menahem). In generale, un rabbino in un qualsiasi periodo non revocherà leggi specifiche di un'epoca precedente, a meno che non sia supportata da un rilevante precedente (vedi lista sotto). Vi sono importanti eccezioni a questo principio, che legittimano il posek (decisore) o Beth Din (tribunale) responsabile di un determinato parere.

Nonostante il potenziale di innovazione, i rabbini e le comunità ebraiche divergono notevolmente sul modo di apportare cambiamenti alla Halakhah. In particolare, i poskim spesso estendono l'applicazione di una legge a nuove situazioni, ma non considerano tali applicazioni come costituenti un "cambiamento" alla Halakhah. Per esempio, molte sentenze ortodosse in materia di energia elettrica derivano da sentenze riguardanti il fuoco, poiché l'elettricità è considerata una forma di fuoco. Al contrario, i poskim conservatori considerano l'accensione durante lo Shabbat di apparecchiature elettriche fisicamente e chimicamente più simili all'apertura di rubinetto dell'acqua (che è consentita) che all'accensione di un fuoco (che non è consentita). L'Ebraismo riformato, in alcuni casi, interpreta esplicitamente la Halakhah in considerazione della società contemporanea – per esempio, i rabbini di questa corrente estendono l'applicazione di determinati obblighi e attività ammissibili anche alle donne.[3]

All'interno di alcune comunità ebraiche, esistono organi strutturati formalmente. Nell'ambito dell'Ebraismo Ortodosso Moderno non esiste una Commissione unica o un leader superiore, ma i rabbini sono generalmente d'accordo con le opinioni stabilite per consenso dai leader del Consiglio Rabbinico d'America. Per l'Ebraismo conservatore, la rispettiva Assemblea Rabbinica ha un Comitato ufficiale chiamato Committee on Jewish Law and Standards (Comitato per la legge e gli standard ebraici).
animasalvata
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Re: Bibbia e...politica

Messaggio da animasalvata »

E perche non potrebbe essere un messia a dare via ad uno stato del genere? Quando si parla di messia si può far riferimento anche ad un messia,non per forza al messia. Netanyahu non può essere un messia odierno come lo fu Ciro? Mi sembra che col governo di Netanyahu sia stato fatta una legge che dichiara lo stato di Israele come lo stato della nazione ebraica. I ''paladini occidentali della laicità'' ,alcuni anche ebrei famosi, hanno duramente attaccato la legge definendola liberticida. Questi sarebbero capaci di dire che anche Dio è liberticida. Cosa vorrebbero? Un doppio stato e un territorio sacro pieno di idoli pagani? Questi non sanno che si attirano l'ira di Dio addosso cosi facendo. Israele è una nazione a parte perche il suo territorio non deve essere profanato e lo stato ebraico non deve permettere profanazioni della terra santa. Io so che a casa mia comando io e che non posso comandare a casa altrui. L'onu deve farsi gli affari di casa propria. Non voglio nemmeno pensare a quella cosa che sorge sul monte del tempio oggi. Non voglio nemmeno pensare ad uno stato palestinese islamico in terra santa. Io non lo farei nemmeno in cambio della distruzione della cupola islamica per ricostruire il tempio. La laicità in Israele per me non esiste e anche l'opinione di ebrei atei o agnostici non esiste. Israele con buona pace degli atei e dei laici non è l'italia e appartiene a Yhwh e ai suoi adoratori.
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bgaluppi
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Re: Bibbia e...politica

Messaggio da bgaluppi »

In effetti molti ebrei oggi ritengono che il Messia sia il periodo storico in atto e che il Sinedrio dovrebbe essere ripristinato, il tempio ricostruito e i sacrifici ripresi. Per me sono follie, frutto di menti molto radicali.
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matteo97
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Re: Bibbia e...politica

Messaggio da matteo97 »

Israele non fosse per gli Stati Uniti d'America e per l'Ue (in parte) sarebbe totalmente isolato e accerchiato da nazioni che ne auspicano la sua distruzione. Nemmeno le cosiddette "primavere arabe" hanno aiutato a stabilizzare la situazione geopolitica, ad eccezione dell'Egitto: le opposizioni ai regimi militari sono forse ancor più antisemite e panislamiste dei governi in carica: un esempio di questo è la Siria sotto il regime di Assad dove l'opposizione è divisa tra al nusra e ciò che ne rimane dell'isis. Israele ha una situazione pressochè simile al medio oriente dell'800 e.V dove il regno di Giuda e quello d'Israele erano circondati dai filistei, dai moabiti, dagli ammoniti, dai fenici ecc...
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