Ti faccio un esempio.
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Secondo Abramo (e anche secondo Besasea), il famoso "roveto ardente" non era un cespuglio in fiamme, ma una roccia vulcanica. Una interpretazione diversa da quella comunemente accettata, anche tra gli ebrei; diversa, ma certamente legittima. Però dobbiamo chiederci: ha senso nel contesto? Abramo, concordemente con Besasea, dice che "senèh" indicherebbe una roccia con lava all'interno, e afferma: “Del perché le traduzioni ebraiche spesso traducono come quelle cristiane non è poi così difficile comprenderlo. Infatti queste le usano gli ebrei ignoranti (che non sanno leggere e studiare direttamente in ebraico) e i non-ebrei. Queste traduzioni, per ampie parti si basano su traduzioni precedenti fatte da cristiani.”.
Ora, gli "ebrei ignoranti" alessandrini della LXX, nel III sec a.E.V. e quindi molto prima della nascita del cristianesimo, tradussero con βάτος (bàtos), che è esattamente un cespuglio spinoso, quello che noi chiamiamo "rovo" e produce le more (cfr. Mr 12:26; Lc 20:37; At 7:30,35). Se vai a questo link sotto puoi vedere il testo ebraico, che riporta il termine senèh (haseneh הַסְּנֶ֑ה):
http://biblehub.com/text/exodus/3-2.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Il dizionario specifica un solo significato per il termine senèh:
cespuglio, piú precisamente
cespuglio spinoso, quello delle more:
http://biblehub.com/hebrew/5572.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Il dizionario citato non sarà tra i più autorevoli, ma anche Rashi accetta la traduzione "roveto", e Luzzatto anche: “Un angelo del Signore gli apparve di mezzo ad un roveto, in una fiamma di fuoco. Egli vide (cioè) ch’il roveto ardeva nel fuoco, ed il roveto non si consumava. 3 Mosè disse: Voglio accostarmi, e vedere questo grande fenomeno come sia ch’il roveto non si consuma.” Inoltre, il testo riferisce che Mosè
si meravigliò di come miracolosamente il cespuglio non fosse divorato e consumato dal fuoco. Sarebbe abbastanza ovvio che la pietra lavica non fosse consumata dal fuoco... Mosè si meraviglia nell'assistere ad un evento che sfida le leggi della natura, anzi le contravviene.
“Mosè disse: «Ora voglio andare da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!»” (NR). Proviamo a sostituire il termine con l'altro: “Mosè disse: «Ora voglio andare da quella parte a vedere questa grande visione e come mai la roccia lavica non si consuma!»”. Sarebbe come dire: "voglio vedere come mai quest'acqua è bagnata".
Ora, io non contesto l'autorità e la conoscenza di Abramo e Besasea, ma neppure quella di Rashi, Luzzatto e di molti altri esegeti; dunque, scelgo quella che, a mio parere, ha più senso nel contesto, senza mettere limiti alla potenza e alla volontà di Dio. Piuttosto mi chiederei: che simbologia può nascondere il pruno ardente? Che significati ci può offrire? Qualcosa a che fare con l'albero della vita? Non so... Prima di rifiutare una lettura, è bene capire se non nasconda significati più profondi.