Jon ci dà degli spunti interessanti. Questo passo di Daniele è ripreso in Apocalisse. Tu poni una questione sottile:
Qui si legge che "molti" non tutti risorgeranno e il giudizio sembra esserci appena risorgeranno,senza parlare del millennio
Senza entrare troppo in merito — perché Daniele è un genere apocalittico e dunque molto difficile — diciamo innanzi tutto che si sta parlando del tempo della fine: “Al tempo della fine” (11:40), già iniziato (gli avvenimenti del cap. 11 sono già stati). Ma poi, nel cap. 12, si entra nella profezia. Il v.2 richiama le parole di Yeshùa: “l'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio [per il giudizio]” (Gv 5:28,29). Yeshùa dice "tutti", Daniele "molti". Perché questa differenza? Io la interpreto cosí: risorgeranno dalla morte fisica (la tomba, la polvere della terra) tutti quelli che non hanno commesso il peccato imperdonabile, di cui abbiamo parlato nell'altra cartella. È ovvio che, se questo peccato è imperdonabile, chi muore senza ravvedersi da esso non risorgerà; che senso avrebbe, se il peccato è imperdonabile, risorgere per non essere perdonati? Gli ingiusti di cui parla Yeshùa, dunque, sono tutti coloro che non hanno creduto in lui e non hanno messo in pratica i comandamenti, esclusi tutti quelli che hanno commesso il peccato imperdonabile e hanno rifiuto Dio (dunque hanno già scelto consapevolmente).
Nel v. 3 si parla di saggi che risplenderanno. Questi sono i giusti, che non vanno in giudizio ma risorgono per la vita, di cui parla Yeshùa (Gv 5:24,29) e Apocalisse (20:4). Tu dici: alcuni risorgono "alla vergogna e per l'infamia eterna"; ma che senso avrebbe riportarli in vita per condannarli subito? Più facile sarebbe stato non risuscitarli affatto e lasciarli nella polvere, ti pare? Dunque, queste parole rispecchiano Gv 5:29: “quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio”. Ma il giudizio giunge alla fine del millennio, come spiega Apocalisse, non al ritorno del Messia.
In realtà, i capp. 11 e 12 di Daniele sono un intreccio tra apocalittica e profezia. Il tempo della fine di Dn 11:40 è già iniziato, ma il cap. 12 parla dell'era messianica, che deve ancora venire. È molto difficile. Qui qualcosa è già stato discusso:
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