Bibbia e... approcci.

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Gianni
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Gianni »

Antonio LT, la Bibbia contiene il messaggio e l’insegnamento di Dio. Ma la Bibbia non salva nessuno. La salvezza è donata da Dio per la fede in Yeshùa.

Che valore ha il metodo di studio per capire la Bibbia? Enorme, perché diversamente la si può solo leggere (senza capirci molto). Ma la salvezza si ottiene anche senza Bibbia. Perché è dono di Dio per la fede in Yeshùa.

Il più grande esempio di fede è Abraamo. Il quale non possedeva neppure un versetto biblico, perché la Bibbia ancora non esisteva.
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bgaluppi
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da bgaluppi »

Stefanotus, Gianni non ha niente da dimostrare a nessuno. Al posto suo parlano il suo percorso di studio e le centinaia di studi biblici da lui prodotti. Inutile che tu continui a metterti a confronto con lui in questi termini, vai a sbattere la testa contro il muro e ci fai solo una figuraccia. Lasciamo perdere. Ti puoi invece confrontare utilizzando le tue capacità intellettive, e ne hai da vendere. Ma, scusa se te lo dico, mi pare che non le metti a frutto nel giusto modo.

Apprezzo molto la pacatezza di Giorgia, e il modo in cui riesce a porsi, cosa che io, di questi tempi, faccio fatica a fare. Perdona la mia schiettezza.
Stefanotus
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Stefanotus »

Ciao Antonio, dormito bene? :)
Stefanotus, il problema non è né la fede, né l'approccio umanistico.
Gentilmente, rileggi meglio il mio post e se vuoi correggere quanto ho detto, rispondi su quanto ho detto.
Aprire un post dichiarando che io stia sbagliando la mira senza aggiungere spiegazioni, non è corretto in una discussione seria.
Il problema è la credenza religiosa e la dottrina. Da ciò che dici risulta chiaro che hai un concetto preimpostato su ciò che riguarda l'ispirazione divina.
=)) =)) Questa è bellissima.
Stai di nuovo provando a dirottare la discussione.
Ti ripongo la domanda Antonio, prova a rispondere. In fondo sono io che ho aperto la discussione no?
Per interpretare l'ispirazione divina secondo quanto è scritto nella Bibbia, la modalità che mi proponi tu, è biblica oppure no?
Tu dici : "Perché non è l'uomo ad aver deciso di scriverla, ma il Creatore dell'universo ha spinto degli uomini a scriverla." e poi "tecnicamente l'hanno scritta degli uomini, ma realmente l'ha ispirata Dio".
Questo è giusto.
No caro Antonio. Non va bene che tu dica che questa mia affermazione è giusta. Perchè questa è la MIA posizione personale, nata da una MIA personale modalità di approccio biblico. Se leggi il contesto di quanto ho scritto prima, capirai che stavo dicendo "IO PENSO" questo della Bibbia. Come sono arrivato a pensarlo Antonio?
Sono arrivato a pensarlo scegliendo prima una modalità ermeneutica che ritenevo corretta A MIO MODO DI VEDERE e poi leggendo il testo che tutti conosciamo e che dovrebbe essere comune in questo forum.
Quindi quell'espressione che ho scritto è una mia "deduzione" personale nata da un'interpretazione biblica ok?
Riesco a spiegarmi? Lo riesci a capire?

Io non ho chiesto di valutare la mia posizione. E quindi non è corretto che tu mi dica "è giusto" o "sbagliato". Al massimo puoi dire: "lo condivido" oppure "non lo condivido". Perché tu hai una TUA posizione ermeneutica, DIVERSA dalla mia... che forse ti ha fatto arrivare alla stessa conclusione leggendo il testo. Quello che però io ti sto invitando a fare è riflettere SUL PRIMA... sugli approcci.
Ma vedo che fai difficoltà a fare un passo indietro e rivedere la tua posizione. Io il passo indietro l'ho fatto e vi ho capito.
Voi invece sembrate ostinati a imporre la vostra visione.
Lo dimostra infatti come prosegui:
Però vai in palese contraddizzione — senza neppure accorgertene — sostenendo che il testo biblico non può essere influenzato dall'uomo, pur essendo evidente, nel testo stesso, una grande varietà di stili e linguaggio diversi dati proprio dal fatto che a scriverlo sono uomini con capacità diverse.
Qui secondo il mio modo di vedere stai nuovamente dimostrando la tua ignoranza in materia di studi biblici ed ermeneutici. Ma te l'ho dimostrato in passato e ancora ricadi nello stesso errore. Se l'autore è Dio, gli uomini e la loro cultura erano solo uno strumento.
Dio non dettava, Dio li lasciava liberi di esprimersi, ma il contenuto è ispirato (2 Timoteo 3:15,16; 2 Pietro 3:16; etc etc etc).
Dio va al disopra della nostra umanità. Perchè se è davvero Dio ed è onnisciente e stiamo parlando del Creatore dell'universo, non può aver fatto redarre questo scritto senza pensare anche a te o a me o a migliaia di altri uomini e donne del mondo. Capisci?
Quindi un vero Dio UNIVERSALE non può aver vincolato un testo ad una cultura, che poi Lui stesso nel raccontarci come andarono le cose non utilizza più!
Negli atti trovi infatti predicazioni a ebrei e poi.. a pagani.
Già in atti 2 troviamo l'evidenza dell'universalità: "Come mai li udiamo parlare ciascuno nella nostra propria lingua natìa? Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia cirenaica e pellegrini romani, tanto Giudei che proseliti, Cretesi e Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue». (Atti 2:8-12).

Come poi ti ho già fatto notare, MAI, nel nuovo testamento, nel predicare o parlare a pagani, il testo ci dimostra la spiegazione dei costumi e dei paradigmi ebraici ai neofiti. Mai. Quindi questa modalità interpretativa non trova riscontro biblico.
Al contrario, pare che Dio si usasse dei Suoi uomini (compreso Luca che non era ebreo) come volesse e come gli pareva meglio. E il Suo messaggio era comprensibile.
Come fai a sostenere, dunque, che il testo biblico non è influenzato dall'uomo?
Te l'ho detto decine di volte. "Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo." - 2 Pietro 1:20-21.
Nota che si parla di profezie della Scrittura non influenzate da interpretazioni personali!
Ne abbiamo già parlato, ricordi?
E tu cosa fai? Invece di cercare di capire cosa scrivo, prendi il greco, ci appiccichi sopra concetti ebraici, bla bla bla e dimostri che secondo te questo verso dice tutt'altro.

Sempre in merito a questo, la Bibbia fa intendere (sempre per mano di Pietro), che gli scritti di Paolo avevano lo stesso valore degli scritti della Tanakh.
"...e questo egli fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi argomenti. In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche le altre Scritture." - 2 Pietro 3:16

Ricordi cosa scrisse Paolo ai Corinzi?

"Ma com'è scritto: «Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano». A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate; e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. L'uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno". - 1 Corinzi 2:9-15

A mio modo di vedere, l'ermeneutica che esponi tu, è naturale. Discorsi umani, spirito del mondo. Per me invece la chiave di lettura è quella rivelazione divina di cui Paolo ispirato scriveva. Ma non voglio riprendere discorsi già fatti e rifatti.
Banalmente nota semplicemente come Paolo sta reinterpretando ciò che era scritto.
Ti risulta che nella tradizione orale, nel talmud o in qualsiasi altra cosa tu conosca di ebraico, esistessero interpretazioni simili del testo biblico di Isaia 64:4?
Io qui vedo semplicemente Paolo che per interpretare Isaia non usa nulla di ciò che insegni tu. Sbaglio?
I destinatari dello scritto? I corinzi. Una comunità cristiana fatta di "ex ebrei, ex pagani romani, ex pagani greci". Un mix di tre culture e Paolo non insegna niente a nessuno delle cose insegni tu.
Lo stesso scritto, per abitudine di allora, veniva ricopiato e inoltrato ad altre comunità. Quindi l'epistola diventa "universale".
Ma queste cose tu... dovresti saperle no?

Mi limito a queste espressioni, per dare un tono biblico a questa discussione.
Fosse per te dovremmo discutere solo su chi tra me e te ha ragione. Non ha senso discutere sulle opinioni personali in un forum biblico Antonio. Io la penso così, eppure tu cosa fai? La porti sempre sul personale.
Ultima modifica di Stefanotus il venerdì 12 agosto 2016, 10:50, modificato 1 volta in totale.
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bgaluppi
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da bgaluppi »

Stefanotus, sei stato tu a tirare in ballo l'ispirazione, quindi io non dirigo il discorso altrove, ma ti rispondo.
Stefanotus
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Stefanotus »

Ti ho detto: l'ho tirata in ballo nel contesto di un discorso più ampio. Per questo ti ho chiesto di rileggere il mio post con più attenzione.
Mica lo faccio per altri motivi.
Antonio LT
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Antonio LT »

Gianni sono daccordo con te...hai persino scritto ciò che era un mio pensiero ovvero l esempio di Abramo...o comunque anche tutti gli uomini prima di lui che senza scritture avevano la giusta fede!
Però ascolta il dono di Dio....la fede in Yeshua...oggi la si può conoscere e avere anche attraverso esse(le scritture)....
Forse sono di coccio ma non capisco...mi dici che cambia avere metodi diversi di interpretazione se il risultato deve essere sempre quello?Ovvero la fede in Cristo?
Secondo te leggendo le scritture senza dogmi non riusciamo a conoscere Dio,o ciò che più è importante senza avere questa mentalita ebraica?
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Gianni
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Gianni »

Antonio LT, tu vuoi che ti dica cosa cambia avere metodi diversi di interpretazione se il risultato deve essere sempre quello ovvero la fede in Cristo.

Prova a non mischiare l’interpretazione biblica con la fede. Ragioniamo con logica: se il risultato deve essere la fede in Cristo, a ben poco serve l’interpretazione biblica e, in ultima analisi, perfino la Bibbia. Come detto, i patriarchi non avevo la Bibbia eppure sono colonne ed esempi di fede.

Detto ciò, rimane l’interpretazione biblica. Non necessaria, tutto sommato. Ma non vietata. Un credente che ha fede potrebbe desiderare di conoscere a fondo la Scrittura, la quale contiene la parola di Dio. Ecco allora che in tal caso diventa importante il metodo. Che deve essere prima di tutto logico. Il che comporta possedere la capacità di ragionamento. E poi una gran voglia di studiare e di imparare.

Mi domandi poi se secondo me leggendo le Scritture senza dogmi riusciamo a conoscere Dio e ciò senza conoscere il modo di pensare ebraico.
La tua domanda è confusa e parte da una premessa errata.
Che mai vuol dire conoscere Dio? Possiamo sapere qualcosa di Dio, ma Dio è inconoscibile.
Esiste poi qualcosa di molto ma molto più importante che conoscere Dio: è che Dio voglia conoscere noi.

Conoscere il pensiero ebraico è importante per capire bene la Bibbia. Diversamente, si legge secondo le religioni e perfino all’americana.
Antonio LT
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Antonio LT »

Gianni possiamo analizzare e fare un esempio pratico su un verso?Almeno ci capiamo :d
Stefanotus
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Stefanotus »

La Bibbia dice...

"persevera nelle cose che hai imparate e di cui hai acquistato la certezza, sapendo da chi le hai imparate, e che fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù. - 2 Timoteo 3:15

E ancora, sempre nella Bibbia è scritto: "La fede viene dall’udire e l’udire si ha per mezzo della Parola” - Romani 10:17.

Gesù in particolare, rimproverò alcuni dicendo: "Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio". - Matteo 22:29

La rivelazione di Dio sotto forma scritta è necessaria a causa del peccato che l'uomo ha introdotto nel mondo.
Con tutto il bene che voglio ai miei più cari fratelli in Cristo, la Bibbia insegna che di noi uomini c'è poco da fidarsi. Siamo peccatori e fallaci. Se Dio avesse affidato la Sua rivelazione alla tradizione orale... oggi saremmo tutti perduti senza possibilità di salvezza.
Qualcuno di voi infatti ha mai giocato ai fili del telefono?
Dio per un pò ha atteso che l'uomo... imparasse a scrivere. E poi ha iniziato a fargli scrivere di Lui. :)

Ecco perché la Bibbia si autodichiara Parola di Dio. E sostiene di sè stessa: "Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore." - Ebrei 4:12
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Gianni »

Prego, Antonio LT. Cita pure. Invito anche Stefanotus e chi altro vuole a partecipare.
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