QUALE E' IL LAVORO DELLA DONNA ...

marco
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Re: QUALE E' IL LAVORO DELLA DONNA ...

Messaggio da marco »

Cosa caro Gianni non condividi la sottomissione della donna all'uomo?
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Gianni
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Re: QUALE E' IL LAVORO DELLA DONNA ...

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Tradizioni divine? Casomai progetto divino. Prova ad indagarlo esaminando la creazione dell'uono e della donna. Lì trovi il progetto originale di Dio. Dopo il peccato è tutta un'altra storia.
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Gianni
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Re: QUALE E' IL LAVORO DELLA DONNA ...

Messaggio da Gianni »

Non condivido che tu scambi le conseguenze del peccato con la volontà di Dio. Non puoi partire dal dopo per ipotizzare il prima. Devi partire dal prima ovvero dalla creazione. Solo allora potrai esaminare il dopo.
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Re: QUALE E' IL LAVORO DELLA DONNA ...

Messaggio da marco »

Caro Gianni il "prima" come lo intendi tu è riservato alla condizione che ci sarà nella Gerusalemme celeste. Non si può e non si deve applicare in questo mondo.
Qualche anno fa ho comprato un appezzamento di terreno, dove ho impiantato molti alberi da frutto, riservandone una parte per l'orto. Un anziano, vedendo il mio furore iniziale, mi disse: la terra è bassa. Cosa voleva dire? Che dovevo stare con la schiena ricurva tutte le volte che dovevo agire sulla terra: piantare, annaffiare, zappare, ect. E vero fù! Quindi mi ricordai delle parole di Gn: maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre.

Secondo te cosa dovevo "ipotizzare" davanti a quel terreno, che stando con le mani in tasca potevo raccoglierne i frutti? Perché devo aspirare al prima e non al dopo, quando tutto cresceva solo in vista dell'uomo? Perché era Dio che se ne prendeva cura personalmente? Se aspetto questo, di fame muoio.
Siamo in punizione e lo dobbiamo accettare.
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Re: QUALE E' IL LAVORO DELLA DONNA ...

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Marco, mi pare che tu faccia un po’ di confusione.
Parli della condizione che ci sarà nella Gerusalemme celeste osservando che non si applica a questo mondo. Ma ti sfugge che quella futura condizione è prima di tutto una restaurazione, che va anche oltre perché porterà alla realizzazione del progetto finale di Dio, quello che si sarebbe completato se non ci fosse stato il peccato.
La differenza la puoi capire analizzando meglio l’esempio che porti tratto dalla tua esperienza. Davanti a quel terreno non devi ipotizzare proprio nulla, ma solo prendere atto che il mondo di oggi si trova a subire ancora le conseguenze del peccato. Non siamo in punizione ma piuttosto sotto le conseguenze del peccato delle origini.

Tornando alla questione femminile, se davvero vuoi esaminarla a dovere, devi prima di tutto stabilire il disegno di Dio alla creazione della prima coppia in uomo e donna. E devi farlo sulla base dei dati biblici e solo di quelli. Tutto il resto è chiacchiera.
marco
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Re: QUALE E' IL LAVORO DELLA DONNA ...

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Gianni ha scritto:Marco, mi pare che tu faccia un po’ di confusione.
Parli della condizione che ci sarà nella Gerusalemme celeste osservando che non si applica a questo mondo. Ma ti sfugge che quella futura condizione è prima di tutto una restaurazione, che va anche oltre perché porterà alla realizzazione del progetto finale di Dio, quello che si sarebbe completato se non ci fosse stato il peccato.
Si Gianni ma finchè non viene il momento della restaurazione da parte di Dio, il mondo, quello in cui viviamo, non certo quello che vorremmo, è tutto sotto il dominio di Satana. Nulla possiamo fare. Ci illudiamo solamente se pensiamo di ottenere ciò che avevamo o cosa eravamo in Eden. Dobbiamo fare i conti con la realtà. Esempio, ripeto, è il femminismo. Si è partiti, FORSE, con una idea buona e si è terminato con il disastro. Era ovvio perchè nulla è perfetto in questo mondo.
Ultima modifica di marco il domenica 20 marzo 2016, 18:18, modificato 1 volta in totale.
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Re: QUALE E' IL LAVORO DELLA DONNA ...

Messaggio da marco »

Gianni ha scritto: Tornando alla questione femminile, se davvero vuoi esaminarla a dovere, devi prima di tutto stabilire il disegno di Dio alla creazione della prima coppia in uomo e donna. E devi farlo sulla base dei dati biblici e solo di quelli. Tutto il resto è chiacchiera.
Ok chi meglio di noi può farlo se non Paolo?
Leggiamo come intende lui la condizione della prima coppia: La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all'uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. 1Tm 2,11-14
Hai scritto che Eva è il capolavoro di Dio, essendo stata creata per ultima. Invece Paolo afferma esattamente il contrario, scrivendo che Adamo essendo stato creato prima è il capo della donna.
Come venirne a capo?
marco
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Re: QUALE E' IL LAVORO DELLA DONNA ...

Messaggio da marco »

Vorrei ribadire che non sono misogino o maschilista, ma se la Bibbia afferma questi concetti, un motivo valido deve esserci.
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Gianni
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Re: QUALE E' IL LAVORO DELLA DONNA ...

Messaggio da Gianni »

Marco, ci riprovo, sperando di non pentirmene.

Dopo il peccato Dio annuncia agli umani queste conseguenze:
Alla donna:
1. Parto doloroso;
2. Brama verso l’uomo;
3. Prevaricazione da parte dell’uomo.
All’uomo:
1. Maledizione del suolo;
2. Grande fatica nel coltivare la terra da cui trarre il cibo.
Ad ambedue: morte certa dopo una vita di sofferenze fisiche e psicologiche.

Ora applichiamo il tuo “ragionamento” (che ragionamento non è): “Se la Bibbia afferma questi concetti, un motivo valido deve esserci”.

Prima di tutto non sono affatto concetti, ma conseguenze del peccato. Sarebbero concetti divini se Dio avesse fatto quelle applicazioni senza il loro peccato. Solo in tal caso potresti parlare di concetti ovvero di idee o di pensieri propri di Dio.

Secondo, il “motivo valido” è evidente: il peccato. Peccato e volontà di Dio stanno ai due estremi separati da un baratro.

Terzo. È da folli decantare il parto doloroso, la maledizione della terra, la gran fatica per procurarsi il cibo e la morte. Sullo stesso piano stanno le altre conseguenze per la donna (sua brama verso l’altro sesso e soggiacimento alla prevaricazione maschile), che parimenti non sono certo da elogiare né tantomeno da prendere come norma ideale di vita scambiandoli per concetti divini.

Questa analisi avresti dovuto farla tu, Marco, come ripetutamente ti avevo invitato a fare. Se tu avessi ragionato sulla Scrittura, avresti saputo distinguere il prima, il dopo e l’avvenire. Non avresti preso il dopo (dopo il peccato) come norma divina, ma avresti compreso che la norma voluta da Dio era quella prima del peccato. Avresti compreso anche che il dopo è solo conseguenza nefasta del peccato. E avresti compreso che nel mondo a venire sarà ripristinata la vera norma originale di Dio: non più morte, non più fatica, non più sofferenza e non più maschilismo.

Nell’analisi del testo biblico e nel conseguente corretto ragionamento si può andare oltre esaminando Gn 2:18, e quando dico testo biblico mi riferisco a quello vero della Bibbia, non a quello tradotto.
marco
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Re: QUALE E' IL LAVORO DELLA DONNA ...

Messaggio da marco »

Gianni ha scritto:Marco, ci riprovo, sperando di non pentirmene.
Caro Gianni siamo tutti sullo stesso gradino, chi più chi meno, siamo lì.
Non dare niente per certo, perché credere di possedere la giusta interpretazione delle S. Scritture non penso faccia bene al credente. Siamo tutti qui per imparare la Sacra Scrittura.
Gianni ha scritto:

Dopo il peccato Dio annuncia agli umani queste conseguenze:
Alla donna:
1. Parto doloroso;
2. Brama verso l’uomo;
3. Prevaricazione da parte dell’uomo.
All’uomo:
1. Maledizione del suolo;
2. Grande fatica nel coltivare la terra da cui trarre il cibo.
Ad ambedue: morte certa dopo una vita di sofferenze fisiche e psicologiche.

Come possiamo definirle: conseguenze naturali o punizioni divine?
Sembrano più delle punizioni per la ribellione, inevitabili certo, ma pur sempre delle punizioni. Il Diluvio è stata una conseguenza o una punizione? Direi una punizione. Io, nel progetto divino, ci vedo anche la punizione quando l'uomo devia dai Suoi precetti.
Il sacrificio di Cristo è un esempio della punizione divina. Il Figlio, senza peccato, si è offerto come sacrificio di espiazione per noi caricandosi i nostri di peccati. Non poteva passare questo calice, senza la punizione per i peccati. Tutti morti senza Cristo.
Se quella trasgressione avesse causato solamente la conseguenza naturale, senza l'aspetto punitivo, perché il sacrificio di Cristo?
Invece, credo che, ciò che Dio pronunciò al serpente, alla donna e all'uomo, sono delle maledizioni o punizioni per aver disubbidito al Creatore. La morte ne è un chiarissimo esempio.
Dal mio punto di vista, quindi, la condizione della donna è volontà di Dio e bisogna accettarla. Così come lavorare la terra è faticoso e bisogna accettarlo, allo stesso modo la condizione della donna è tale rispetto all'uomo.
Ripeto che non significa assolutamente essere schiava o subire percorse, questo mai e neanche mi passa per la mente. Significa riconoscere capo famiglia il marito. Significa portare rispetto all'uomo come si rispetta un capo. Sottomissione. In questa terra, in questa condizione, credo che ciò sia la volontà di Dio. Non togliendo nulla alle altissime qualità della donna, che per certi aspetti è più sofisticata dell'uomo.
Gianni ha scritto: Questa analisi avresti dovuto farla tu, Marco, come ripetutamente ti avevo invitato a fare. Se tu avessi ragionato sulla Scrittura, avresti saputo distinguere il prima, il dopo e l’avvenire. Non avresti preso il dopo (dopo il peccato) come norma divina, ma avresti compreso che la norma voluta da Dio era quella prima del peccato. Avresti compreso anche che il dopo è solo conseguenza nefasta del peccato. E avresti compreso che nel mondo a venire sarà ripristinata la vera norma originale di Dio: non più morte, non più fatica, non più sofferenza e non più maschilismo.

Dici bene, nel mondo a venire, ma ad oggi siamo costretti a vivere in questo di mondo. Pensi veramente che non sono capace di leggere la perfezione della coppia umana? Senza comprenderla a pieno, però. Pensi che non desideri vivere l'unione santa tra marito e moglie, così come era in Eden? Non si può, perché siamo in questa terra, come si fa a non comprenderlo. Chi può dire che tipo di rapporto sessuale, sicuramente quello perfetto, conosceva la prima coppia? Nessuno. Conosciamo quello di questo mondo.
Capisco, caro Gianni, cosa intendi dire con la norma divina "prima" del peccato, ma questa condizione si è persa. Yeshùa ha ripristinato solamente la condizione NATURALE della coppia, un uomo una donna. Una sola carne. Non la poligamia o il rigettare la donna a piacimento. Non ha ripristinato la condizione paritaria che regnava in Eden.
E' ovvio che all'interno di ogni coppia cristiana regni l'amore e il rispetto reciproco. Il marito vive per il bene della moglie e viceversa. In verità la coppia cristiana aspira a quella voluta da Dio, ne percepisce la bellezza, cerca di imitarla, ma siamo limitati da quelle maledizioni. Infatti è vero che l'istinto della donna, quello che Dio dice in Gn, è sempre presente. Però la donna santa riesce a domarlo, per amore della famiglia, del marito e in definitiva per Dio.
La donna santa è capace di mantenere la pace in famiglia. La donna santa capisce benissimo dove può spingersi senza distruggere l'unione familiare. La donna santa è in sintonia con Dio, conosce la sua forza e la mitiga per non andare contro Dio. La donna santa è una benedizione per il marito e per la famiglia.
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