guerra primordiale

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Michele
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Re: guerra primordiale

Messaggio da Michele »

Appunto, da uomini che fanno dire a Gesù una cosa, e agli apostoli un'altra.
E io in questo caso, solo quando le cose sono discordanti, mi fido delle parole che avrebbe detto Gesù. Altrimenti dovremmo ammettere che gli apostoli che hanno scritto i 4 vangeli, non abbiano letto quello che hanno scritto con le lettere, o se lo siano dimenticati.
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bgaluppi
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Re: guerra primordiale

Messaggio da bgaluppi »

"Le parole che avrebbe detto Gesú". E come fai a sapere quali sono queste parole, se non grazie all'unica testimonianza degli apostoli che hanno vissuto con lui, hanno insegnato come da lui comandato e sono stati torturati ed uccisi per la loro testimonianza? È soltanto grazie agli apostoli che noi, oggi, possiamo leggere quelle parole che Yeshua "ha detto" (non "avrebbe detto"). Ogni parola del NT è stata trasmessa dagli apostoli, anche quelle scritte sui Vangeli.

Michele, non esistono discordanze tra i testi canonici. Le discordanze esistono per chi non capisce cosa dice il testo perché non lo studia, e allora, non capendo o capendo fischi per faschi, crede che ci sia una discordanza.
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Michele
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Re: guerra primordiale

Messaggio da Michele »

Cosa vuoi Antonio, non riesco a spiegarmi, eppure è molto semplice.
tu dici che le persone che hanno scritto i 4 Vangeli, sono poi anche quelli che hanno scritto il resto del N.T.. E infatti è così, non sto negando.
Sto dicendo invece che le parole che "hanno messo in bocca" a Gesù nei Vangeli, qualche volta non corrispondono con quanto in seguito loro, scrivono di testa propria.
Più di così non so proprio che aggiungere
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bgaluppi
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Re: guerra primordiale

Messaggio da bgaluppi »

Bisogna considerare che la critica testuale, la filologia, la paleografia e l'analisi dei testi ci hanno consentito di determinare che il canone è conforme e anche il suo messaggio. La filologia serve proprio a stabilire un'interpretazione del testo, mediante analisi critica e comparazione tra le fonti, che sia la piú corretta possibile. Pensa alla filologia musicale, che ci ha permesso di identificare lo stile interpretativo originale della musica degli autori rinascimentali.

Ti faccio un esempio di apparente contraddittorietà che, in realtà, è perfetta conformità. In Rm 7:15-23 Paolo mette in evidenza la difficoltà a non peccare. Questo sembra in contrasto con 1Gv 3:9, che dice: “Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio.”. Ad una prima lettura, si direbbe che le parole di Paolo siano in contrasto con quelle di Giovanni: l'uno dice che non ce la fa a non peccare, pur sforzandosi, l'altro dice che chi è nato da Dio non può peccare. E Yeshua stesso, in Gv 8:34, dice: “In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato.”. Sembrerebbe che Yeshua dica che chi pecca è sottomesso al peccato, quindi non è sottomesso a Dio.

Ma Yeshua dice anche: “Se dunque il tuo occhio destro ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da te”, e “ogni peccato e ingiuria sarà perdonata agli uomini” (a parte la bestemmia contro Dio). E Giovanni dice “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto” (1Gv 2:1). Quindi, sia Yeshua che Giovanni dicono che non si deve peccare (Yeshua dice di sforzarsi di non peccare, "cavandosi un occhio") ma anche confermano che il credente puó peccare. E Paolo dice: “Che diremo dunque? Rimarremo forse nel peccato affinché la grazia abbondi? No di certo! Noi che siamo morti al peccato, come vivremmo ancora in esso?” (Rm 6:1-2). Quindi, Paolo conferma che chi crede in Cristo non deve peccare! Vedi che, nonostante sembrino discorsi contrastanti, dicono tutti la stessa cosa?

La riflessione di Paolo è profonda: ci insegna a non essere troppo duri con noi stessi se pecchiamo, ma anche a non giustificare il peccato e trasformarlo in un'abitudine, forti del perdono di Dio.
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Michele
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Re: guerra primordiale

Messaggio da Michele »

Sulla tematica "peccato", non c'è bisogno di tanti orpelli, si capisce cosa significa.
Ma non si capisce quando Gesù dice al giovane ricco Mt 19:17
"...se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti", mentre in seguito non bastano più i 10 comandamenti, ma il sacrificio di Gesù.
Spieghiamo questa differenza di vedute, chi è che ha dato il permesso agli apostoli di aggiungere altre cose?
salcontis
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Re: guerra primordiale

Messaggio da salcontis »

Lettera ai Romani:
- 3:20 perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato.

La giustificazione attraverso la fede in Cristo:

- 3:21 Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti:
- 3:22 vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione:
- 3:23 tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio -
- 3:24 ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
- 3:25 Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato,
- 3:26 al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù.
- 3:27 Dov'è dunque il vanto? Esso è escluso. Per quale legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede;
- 3:28 poiché riteniamo che l'uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge.
- 3:29 Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei? Non è egli anche il Dio degli altri popoli? Certo, è anche il Dio degli altri popoli,
- 3:30 poiché c'è un solo Dio, il quale giustificherà il circonciso per fede, e l'incirconciso ugualmente per mezzo della fede.
- 3:31 Annulliamo dunque la legge mediante la fede? No di certo! Anzi, confermiamo la legge.
Gesù disse: - chi è senza peccato scagli la prima pietra, che l'amore copre una moltitudine di peccati, e che bisogna amare Dio e il prossimo come sunto della legge.
Ma parla anche di fede:
In Matteo:
- 8:8 Ma il centurione rispose: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.
- 8:9 Perché anche io sono uomo sottoposto ad altri e ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: "Va'", ed egli va; e a un altro: "Vieni", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo", ed egli lo fa».
- 8:10 Gesù, udito questo, ne restò meravigliato, e disse a quelli che lo seguivano: «Io vi dico in verità che in nessuno, in Israele, ho trovato una fede così grande!
- 8:11 E io vi dico che molti verranno da Oriente e da Occidente e si metteranno a tavola con Abraamo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli,
- 8:12 ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Là ci sarà pianto e stridor di denti».
Quindi Gesù parla sia di legge che di fede.
Si deduce che siamo tutti trasgressori della legge o dei comandamenti, e la morte non risparmia nessun responsabile di peccati lievi o gravi, senza fare distinzione alcuna. Muoiono anche coloro che non hanno avuto il tempo di peccare o fedeli come Giobbe. Ai comandamenti bisogna unire la fede in Gesù.
Questa è la solita diatriba tra fede e opere. Ma la discordanza è solo apparente. Con la sola legge non si è salvato mai nessuno. I cimiteri sono pieni e continueranno a riempirsi. Pertanto, andando oltre, bisogna avere fede in Dio che in Gesù, primo innocente risuscitato per la vita eterna, ha stabilito il nuovo inizio.Seguire Gesù significa osservare la parola di Dio con i nostri limiti e con fede.
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