Ciao Antonio, dormito bene?
Stefanotus, il problema non è né la fede, né l'approccio umanistico.
Gentilmente, rileggi meglio il mio post e se vuoi correggere quanto ho detto, rispondi su quanto ho detto.
Aprire un post dichiarando che io stia sbagliando la mira senza aggiungere spiegazioni, non è corretto in una discussione seria.
Il problema è la credenza religiosa e la dottrina. Da ciò che dici risulta chiaro che hai un concetto preimpostato su ciò che riguarda l'ispirazione divina.
Questa è bellissima.
Stai di nuovo provando a dirottare la discussione.
Ti ripongo la domanda Antonio, prova a rispondere. In fondo sono io che ho aperto la discussione no?
Per interpretare l'ispirazione divina secondo quanto è scritto nella Bibbia, la modalità che mi proponi tu, è biblica oppure no?
Tu dici : "Perché non è l'uomo ad aver deciso di scriverla, ma il Creatore dell'universo ha spinto degli uomini a scriverla." e poi "tecnicamente l'hanno scritta degli uomini, ma realmente l'ha ispirata Dio".
Questo è giusto.
No caro Antonio. Non va bene che tu dica che questa mia affermazione è giusta. Perchè questa è la MIA posizione personale, nata da una MIA personale modalità di approccio biblico. Se leggi il contesto di quanto ho scritto prima, capirai che stavo dicendo "IO PENSO" questo della Bibbia. Come sono arrivato a pensarlo Antonio?
Sono arrivato a pensarlo scegliendo prima una modalità ermeneutica che ritenevo corretta A MIO MODO DI VEDERE e poi leggendo il testo che tutti conosciamo e che dovrebbe essere comune in questo forum.
Quindi quell'espressione che ho scritto è una mia "deduzione" personale nata da un'interpretazione biblica ok?
Riesco a spiegarmi? Lo riesci a capire?
Io non ho chiesto di valutare la mia posizione. E quindi non è corretto che tu mi dica "è giusto" o "sbagliato". Al massimo puoi dire: "lo condivido" oppure "non lo condivido". Perché tu hai una TUA posizione ermeneutica, DIVERSA dalla mia... che forse ti ha fatto arrivare alla stessa conclusione leggendo il testo. Quello che però io ti sto invitando a fare è riflettere SUL PRIMA... sugli approcci.
Ma vedo che fai difficoltà a fare un passo indietro e rivedere la tua posizione. Io il passo indietro l'ho fatto e vi ho capito.
Voi invece sembrate ostinati a imporre la vostra visione.
Lo dimostra infatti come prosegui:
Però vai in palese contraddizzione — senza neppure accorgertene — sostenendo che il testo biblico non può essere influenzato dall'uomo, pur essendo evidente, nel testo stesso, una grande varietà di stili e linguaggio diversi dati proprio dal fatto che a scriverlo sono uomini con capacità diverse.
Qui secondo il mio modo di vedere stai nuovamente dimostrando la tua ignoranza in materia di studi biblici ed ermeneutici. Ma te l'ho dimostrato in passato e ancora ricadi nello stesso errore. Se l'autore è Dio, gli uomini e la loro cultura erano solo uno strumento.
Dio non dettava, Dio li lasciava liberi di esprimersi, ma il contenuto è ispirato (2 Timoteo 3:15,16; 2 Pietro 3:16; etc etc etc).
Dio va al disopra della nostra umanità. Perchè se è davvero Dio ed è onnisciente e stiamo parlando del Creatore dell'universo, non può aver fatto redarre questo scritto senza pensare anche a te o a me o a migliaia di altri uomini e donne del mondo. Capisci?
Quindi un vero Dio UNIVERSALE non può aver vincolato un testo ad una cultura, che poi Lui stesso nel raccontarci come andarono le cose non utilizza più!
Negli atti trovi infatti predicazioni a ebrei e poi.. a pagani.
Già in atti 2 troviamo l'evidenza dell'universalità: "Come mai li udiamo parlare ciascuno nella nostra propria lingua natìa? Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia cirenaica e pellegrini romani, tanto Giudei che proseliti, Cretesi e Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue». (Atti 2:8-12).
Come poi ti ho già fatto notare, MAI, nel nuovo testamento, nel predicare o parlare a pagani, il testo ci dimostra la spiegazione dei costumi e dei paradigmi ebraici ai neofiti. Mai. Quindi questa modalità interpretativa non trova riscontro biblico.
Al contrario, pare che Dio si usasse dei Suoi uomini (compreso Luca che non era ebreo) come volesse e come gli pareva meglio. E il Suo messaggio era comprensibile.
Come fai a sostenere, dunque, che il testo biblico non è influenzato dall'uomo?
Te l'ho detto decine di volte. "Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo." - 2 Pietro 1:20-21.
Nota che si parla di profezie della Scrittura non influenzate da interpretazioni personali!
Ne abbiamo già parlato, ricordi?
E tu cosa fai? Invece di cercare di capire cosa scrivo, prendi il greco, ci appiccichi sopra concetti ebraici, bla bla bla e dimostri che secondo te questo verso dice tutt'altro.
Sempre in merito a questo, la Bibbia fa intendere (sempre per mano di Pietro), che gli scritti di Paolo avevano lo stesso valore degli scritti della Tanakh.
"...e questo egli fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi argomenti. In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche le altre Scritture." - 2 Pietro 3:16
Ricordi cosa scrisse Paolo ai Corinzi?
"Ma com'è scritto: «Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano». A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate; e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. L'uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno". - 1 Corinzi 2:9-15
A mio modo di vedere, l'ermeneutica che esponi tu, è naturale. Discorsi umani, spirito del mondo. Per me invece la chiave di lettura è quella rivelazione divina di cui Paolo ispirato scriveva. Ma non voglio riprendere discorsi già fatti e rifatti.
Banalmente nota semplicemente come Paolo sta reinterpretando ciò che era scritto.
Ti risulta che nella tradizione orale, nel talmud o in qualsiasi altra cosa tu conosca di ebraico, esistessero interpretazioni simili del testo biblico di Isaia 64:4?
Io qui vedo semplicemente Paolo che per interpretare Isaia non usa nulla di ciò che insegni tu. Sbaglio?
I destinatari dello scritto? I corinzi. Una comunità cristiana fatta di "ex ebrei, ex pagani romani, ex pagani greci". Un mix di tre culture e Paolo non insegna niente a nessuno delle cose insegni tu.
Lo stesso scritto, per abitudine di allora, veniva ricopiato e inoltrato ad altre comunità. Quindi l'epistola diventa "universale".
Ma queste cose tu... dovresti saperle no?
Mi limito a queste espressioni, per dare un tono biblico a questa discussione.
Fosse per te dovremmo discutere solo su chi tra me e te ha ragione. Non ha senso discutere sulle opinioni personali in un forum biblico Antonio. Io la penso così, eppure tu cosa fai? La porti sempre sul personale.