Bibbia e... approcci.

Antonio LT
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Antonio LT »

Io non so cosa si intende dire quando leggo che il NT è scritto in greco ma è pensato in ebraico...
Ma se è parola di Dio è come dire che Egli pensa quindi solo in ebraico?

Cosa significa pensare in ebraico???
Ultima modifica di Antonio LT il mercoledì 10 agosto 2016, 17:42, modificato 1 volta in totale.
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Gianni
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Gianni »

Stefanotus, vedi che non riesci a capire pienamente che cos'è l’ermeneutica?

Devo ripeterlo? Lo ripeto: la Bibbia non indica un metodo ermeneutico, ma è da essa – dopo averla attentamente esaminata – che si ricava l’ermeneutica.
Non esiste un metodo biblico ma esiste un’ermeneutica biblica.

Quanto al fatto che le Scritture Greche sono pensate in ebraico, ti faccio un esempio:
Si legge in Gv 2:1: “Tre giorni dopo, ci fu una festa nuziale in Cana di Galilea”. Questa traduzione di NR è sbagliata. Meglio qui TNM che è più letterale: “Ora il terzo giorno [τῇ ἡμέρᾳ τῇ τρίτῃ] ebbe luogo a Cana di Galilea una festa nuziale”.
Domanda: Il terzo giorno? E da quando? Perché mai Giovanni parla di terzo giorno senza neppure riferirsi a qualche conteggio? Perché inizia il suo racconto così, tirando fuori un terzo giorno che non ha alcun riferimento cronologico?

Ecco la soluzione: considerato che sei un biblista, traduci il greco τῇ ἡμέρᾳ τῇ τρίτῃ in ebraico e poi traduci l’ebraico in italiano. Farai una scoperta. A patto che tu conosca i modi espressivi ebraici.
Stefanotus
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Stefanotus »

La posizione di Gianni, come quella di Antonio Bgaluppi è espressa molto bene tra le pagine e gli studi presenti in biblistica.it e qui è la in questo forum.

In pratica loro sostengono che pur avendo Dio ispirato gli scrittori sacri a scrivere i 66 libri che noi chiamiamo Bibbia, Egli non gliel'ho dettata meccanicamente. Ne Dio li mandò in uno stato di trance. Dio semplicemente lì a sospinti a scrivere questi testi mantenendo invariata la loro personalità, la loro cultura e quindi la loro capacità espressiva. Di conseguenza la Bibbia non è letteralmente Parola di Dio, ma contiene il messaggio di Dio.
Per loro la Bibbia contiene anche il pensiero degli scrittori sacri.
Per loro la Bibbia è da trattarsi come qualsiasi altra opera.
La loro premessa è che quindi essendo stata scritta da persone ebree (Mosè era ebreo, Abramo era ebreo, Giovanni era ebreo, Paolo era ebreo, Pietro era ebreo e via dicendo), per essere compresa a fondo questa va interpretata attraverso la mentalità ebraica.
Anche il Nuovo Testamento (o nuovo patto che due si voglia) contiene 27 libri che seppur scritti in greco contengono il pensiero di autori ebrei. Quindi anche questi testi per esser capiti richiedono lo studio della mentalità ebraica.
Ovviamente questo scritto in modo molto ristretto.

A tal proposito ti invito a leggere le discussioni sul forum: Prologo Giovanneo, interpretazione ebraica delle scritture, interpretazione della Bibbia alla ricerca di un metodo condiviso.

In questa discussione sto cercando di far notare che, queste premesse ermeneutiche hanno senso ma non sono le uniche utilizzabili e non sono quelle che danno certezza della corretta interpretazione e vi sono altre possibilità di analisi testuale altrettanto valide e concrete
Stefanotus
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Stefanotus »

Gianni il tuo posizionarti sul piedistallo e stabilire che la Bibbia non presenta in ermeneutica biblica, quindi il tuo continuo correggermi non credo ti faccia onore. Mi sbaglierò... Ma secondo me potresti evitare certi toni da rimprovero come se tu fossi in cattedra ed io al banco.

Fino a prova contraria dovremmo avere pari valore in termini di autorevolezza e scambio di opinioni. Non credi?

Ermeneutica è la disciplina che studia le regole di interpretazione di un testo. La Bibbia espone molti esempi nel Nuovo Testamento di metodo ermeneutico. Lo fa Gesù, lo fanno gli apostoli. Usano strumenti ermeneutici molto chiari e semplici.
Di conseguenza posso affermare con certezza che la Bibbia espone un metodo ermeneutico.

L'ermeneutica biblica, è semplicemente la formalizzazione didattica di questa metodologia interpretativa. In pratica la formalizzazione del metodo interpretativo della Bibbia basato sull'analisi del testo biblico stesso.

Tornando a noi quindi, secondo me non è vero che la Bibbia non esponga criteri ermeneutici, vi sono al contrario numerose evidenze.
Non è nemmeno vero che le Scritture greche dimostrino di esser state redatte SOLTANTO utilizzando paradigmi ebraici.

È dimostrabile invece in modo sensato e razionale che il testo biblico contenga e utilizzi termini greci e quindi concetti tipici del mondo greco in cui gli autori erano immersi.
Non vi sono infatti evidenze scritturali che dimostrino che un termine greco corrisponda SOLTANTO al relativo concetto linguistico e semantico ebraico originale.
Al contrario, abbiamo evidenze scritturali che il Messia venne al mondo nella pienezza dei tempi, ossia quando la cultura ebraica, la cultura greca è quella romana giunsero al loro culmine e Cristo visse proprio in questo periodo.
Considerare che gli scrittori sacri come Giovanni o Matteo, nati in pieno mondo ellenico, utilizzanti la Bibbia dei 70 (greca), motivo di discussione anche fra loro, fossero estranei a qualsiasi influenza culturale è una forzata distorsione della realtà.
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Gianni
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Gianni »

No, Stefanotus. Non si tratta affatto di premesse ermeneutiche, ma di principi ermeneutici postumi da applicare al testo biblico solo e unicamente dopo averlo attentamente studiato.

Tu citi il prologo giovanneo. Molto bene. Dacci un esempio della tua ermeneutica spiegandocelo. Così la finiamo di girare a vuoto e di ripeterci senza concludere nulla.
Stefanotus
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Stefanotus »

Chi stabilisce che stiamo perdendo tempo?
Io ti ho solo fatto una domanda e tu continui a scivolare via tentando di continuo a cambiare argomento. Per il prologo giovanneo ti ho dimostrato a più riprese come tu e Antonio non rispettavate le vostre stesse dispense di ermeneutica presenti sul sito biblistica.it
Se vuoi parlarne la discussione è ancora aperta.
Prenditi il tuo tempo, leggi con attenzione e poi rispondi pure la.
In fondo non lo hai mai fatto in modo esaustivo.

Tornando in topic, hai detto fino a questo momento che la Bibbia non mostra alcun metodo ermeneutico. Adesso invece sostieni che lo mostra. Io dico ok, bene.
Mi dai delle evidenze in cui la Bibbia giustifichi esplicitamente l'uso di paradigmi ebraici per l'interpretazione?

Ovviamente abbiamo già stabilito insieme che la tradizione orale non è né richiesta ne menzionata e su questo concordavamo.
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Gianni
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Gianni »

Ti ho già dato un'evidenza citando Gv 2:1. Non tergiversare e prova risolvere la questione.
Stefanotus
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Stefanotus »

La discussione ripeto l'ho aperta io Antonio, sono io che stabilisco quando potremo andare avanti, perdonami per la fermezza.

Gianni, ti sto preparando una risposta su Giovanni 2:1. Ma non ho molto tempo adesso, infatti sto scrivendo dallo smartphone... tra una cosa e l'altra. Domani tempo permettendo ti rispondo.
Qui hai tirato fuori una questione più interessante.

Antonio ti invito a rileggere le ultime pagine del forum vista la tua precedente assenza e magari rispondere ad eventuali quesiti o affermazioni in cui dissenti. Ti ho infatti citato parecchie volte. :)
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Israel75
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da Israel75 »

Gv 2:1 dunque , faccio mente locale dato che mi interessa.Grazie.
Ultima modifica di Israel75 il mercoledì 10 agosto 2016, 22:33, modificato 3 volte in totale.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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bgaluppi
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Re: Bibbia e... approcci.

Messaggio da bgaluppi »

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