Sessualita' e fede

animasalvata
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Re: Sessualita' e fede

Messaggio da animasalvata »

Sono d'accordo anche a questo. Io dico anche che chi uccide o chi lede la proprieta abbandona Dio per votarsi al male. E abbandonare Dio per votarsi al male costituisce adulterio e l'adulterio costitusice una fornificazione. Chi uccide abbandona la fede e per questo è anche un adultero
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bgaluppi
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Re: Sessualita' e fede

Messaggio da bgaluppi »

L'adulterio è una violazione specifica, la può commettere una donna andando con un uomo che non sia suo marito o un uomo andando con una donna sposata. Non è che se uno uccide e fa il male, commette adulterio. L'adulterio simbolico verso Dio può essere il peccato di idolatria commesso da Israele.
animasalvata
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Re: Sessualita' e fede

Messaggio da animasalvata »

Pensala come vuoi ma uno che uccide ha rinnegato la fede per darsi al male. Ha abbandonato il suo Dio per abbracciare un altro dio,il male. Come lo chiami tu questo? La chiamo idolatria spirituale che è adulterio o fornificazione.
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bgaluppi
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Re: Sessualita' e fede

Messaggio da bgaluppi »

Non è che voglio pensarla come voglio. Ogni mitzvah positiva o negativa corrisponde ad azioni precise. Il secondo comandamento vieta l'idolatria. Il quinto l'assassinio. Il sesto l'adulterio. Il settimo il furto, etc. Sono comandamenti diversi che corrispondono ad azioni diverse. Poi ci sono centinaia di altri comandanenti tutti diversi che si ricollegano alle dieci parole. Ad esempio, "non usare pesi diversi" è un comandamento negativo specifico, che si ricollega al settimo, "non rubare". Altrimenti sarebbe bastato che la Torah dicesse: "Adora il tuo Dio e restagli fedele". Fine. E poi ognuno interpreta come vuole.

La Torah è essenzialmente un codice giuridico, oltre a contenere un insegnamento spirituale e morale. Ogni mitzvah è come un articolo del codice. Besasea saprà risponderti meglio di me su questo punto.
noiman
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Re: Sessualita' e fede

Messaggio da noiman »

Giusto Antonio, ottime considerazioni, aggiungo un pensiero e una riflessione.

לא תחמד בית רעך לא תחמוד אשת רעך ועבדו ואמתו ושורו וחמרו וכל אשר לרעך
Non desiderare la casa del tuo prossimo, non desiderare la moglie di lui né il suo schiavo e la sua schiava né il suo bue né il suo asino né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo” (shemòt- ìtro- 20/17) (esodo).

Nella ripetizione del decimo comandamento in (Devarim –vaethchannan) (5/18) (deuteronomio), il comandamento appare leggermente diverso ,
:לא תחמד אשת רעך ולא תתאוה בית רעך שדהו ועבדו ואמתו שורו וחמרו וכל אשר לרעך
E non desiderare la moglie del tuo prossimo e non bramare la casa del tuo prossimo né il suo campo né il suo schiavo né la sua schiava né il suo bue né il suo asino né cosa alcuna che appartenga al suo prossimo.”

Una curiosità, apparentemente il testo è simile ma modificato l’ordine del divieto.
In Shmot prima viene è menzionata la casa , poi la moglie
In dvarim prima viene la moglie , poi la casa.
Il campo viene menzionato solo in dvarim .

Una spiegazione: tra i due comandamenti sono passati quaranta anni di cui la maggior parte passati nel deserto.
Solo quando Israele arriva al confine con la valle del Giordano , il popolo scorge da lontano le terre fertili .
Fu necessario introdurre nella legge anche la parola
“Shadehu,”” il suo campo” , e il precetto fu completo.

Riguardo l’inversione dei soggetti aggiungo una interpretazione : “ chi desidera la moglie di un altro, pensa anche alla sua casa e al campo dove è costruita la casa”.
Nella seconda versione è usata l’espressione” lo titavvè bet re’eka” non desiderare la casa del tuo prossimo”.

L’insegnamento che separa desiderio e bramosia è spiegato da Ramban :
Il comandamento è duplice e consequenziale, quando uno desidera la casa del suo vicino, sua moglie e suoi possessi , trasgredisce la prima parte del comandamento “non desiderare”, poi se continua nel suo desiderio, il passo successivo è pensare come raggiungere il suo scopo, il desiderio diventa bramosia e in questo caso trasgredisce la seconda parte del precetto” non bramare”
Questo comandamento può condurre alla trasgressione di altri comandamenti: come “ non rubare” , “e soprattutto “ non uccidere”, “ non testimoniare il falso”.ecc.
La storia biblica è piena di esempi in cui la bramosia e il desiderio innescano delitti e violenza, celebre è l’episodio di Achàv e Navot, un re di nome Achàv che concupisce la vigna di un suo suddito e non riesce ad averla se non corrompendo e mentendo con il fine di far giustiziare con un pretesto Navot, un semplice desiderio, la bramosia diventa desiderio assoluto e intenzione.

Il decimo comandamento è tenuto per ultimo perché ha implicazioni che provengono dal profondo dell’animo umano , il desiderio , l’intenzione , sono sentimenti negativi nascosti che sfuggono nella fase iniziale perché nascono dal cuore.
Infrangere questo comandamento può implicare anche azioni minori, considerate veniali come costringere un altro a vendere la propria casa , svenderla o intraprendere azioni affinché si separi dalla propria moglie.

Il ragionamento corre nei meandri della Halachà e della interpretazione rabbinica di millenni. “ se uno desidera comprare un oggetto che appartiene a qualcuno che non lo vuole vendere, ma si vergogna di rifiutare la richiesta di acquisto, è proibito formulare la richiesta, sarebbe l’equivalente di costringere l’altro a vendere “

Il decimo comandamento ci porta all’inizio della Torah quando la bramosia e il desiderio fu l’origine della prima trasgressione umana “ La donna vedendo che l’albero era buono da mangiare, piacevole a vedersi, e desiderabile perché faceva acquistare intelligenza, prese il frutto e ne mangiò”
Anche il serpente desiderava Eva , la storia la conosciamo tutti.
A conclusione possiamo affermare che questo precetto non proibisce di anelare per ottenere una condizione migliore, una casa più grande, ma ne impedisce il pensiero illecito, la scorciatoia.
Per concludere voglio ancora fare una piccola aggiunta che forse doveva appartenere all’introduzione
Nel trattato Pirkei Avot 5/1 è scritto:” I dieci comandamenti della Torah comprendono tutti i comandamenti della Torah e tutte le cose sopra e[quote] sotto, tra cui i Dieci Comandamenti da cui è stato creato il mondo[/quote]”.“Custodite dunque la parole di questo patto” (deut. 1/14) .
Scrive Donnolo nel Sefer Kahmoni:” Da questi versetti noi apprendiamo che Israele deve avere timore nel Signore, deve occupare la propria mente con la sua Torah….. occupando le proprie menti con la Torah, essi arriveranno a comprendere i suoi ragionamenti e i suoi reconditi significati, essi acquisiranno la saggezza che serve per conoscere Dio…. “

animasalvata
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Re: Sessualita' e fede

Messaggio da animasalvata »

Bgalupi

Eppure i dieci comandamenti possono essere riassunti in due grandi comandamenti. Dovresti saperlo questo.

E pure dovresti sapere che non si può amare Dio senza amare il prossimo e viceversa.

Scrive Noiman: Nel trattato Pirkei Avot 5/1 è scritto:” I dieci comandamenti della Torah comprendono tutti i comandamenti della Torah e tutte le cose sopra e[quote] sotto, tra cui i Dieci Comandamenti da cui è stato creato il mondo[/quote]”.“Custodite dunque la parole di questo patto” (deut. 1/14) .

Tutti i comandamenti sono racchiusi nei 10. Trasgredire anche il minimo comandamento si riflette anche nei 10.
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bgaluppi
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Re: Sessualita' e fede

Messaggio da bgaluppi »

Ma non significa che l'omicidio sia adulterio. L'omicida uccide un uomo, l'adultero ha rapporti sessuali con una donna sposata. Sono due atti diversi. Che senso avrebbero i dieci comandamenti? Anzi, i 613 comandamenti? Non sarebbe stato più facile scriverne solo due? La Torah sarebbe solo un grande spreco di pergamena.

Sarebbe come se oggi un ladro venisse condannato per omicidio, il senso è lo stesso. Il giudice giudica in base alla legge. Dio è il Giudice supremo che giudica in base alla legge. Se si ragiona in termini di legge, allora si comprendono bene le cose, altrimenti si fa solo teologia.
animasalvata
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Re: Sessualita' e fede

Messaggio da animasalvata »

La legge si riassume in due grandi comandamenti. Cosa vuol dire che si riassume? Innanzitutto che tutti i comandamenti sono rinchiusi in quei due. Il menzionare tutti i comandamenti separatamente è come scendere nel dettaglio di quei due comandamenti per far capire come fare per adempiere quei due comandamenti.
L'apostolo Giacomo dice che chi trasgredisce anche un solo punto della legge si rende colpevole su tutti i punti.
C'è una relazione tra il decimo e il primo? Si. Se bramo la cosa altrui sto tradendo il Signore per un idolo perche si abbandona Dio per servire un altro padrone che è il male. Il menzionare tutti i comandamenti serve a scendere sempre più nel dettaglio per farci capire come rispettare i 10 comandamenti e quei due macrocomamdamenti.

Per come la vedo io un omicida si rende schiavo di un altro padrone che non è piu Dio. Abbandona Dio per il male. E in questo senso vedo anche un peccato di tradimento adulterio fornificazione verso Dio da parte dell'omicida. Come dire: si parte da un omicidio per poi violare altri comandamenti come una reazione a catena fino a infrangere tutta la legge.

Il non commettere adulterio lo vedo anche come una mishnah (ripetizione) del primo
E il decimo lo vedo anche come una ripetizione del settimo e non solo.
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Tony
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Re: Sessualita' e fede

Messaggio da Tony »

animasalvata

Certo, se adempite la legge regale, come dice la Scrittura: « Ama il tuo prossimo come te stesso» , fate bene; ma se avete riguardi personali, voi commettete un peccato e siete condannati dalla legge quali trasgressori. Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti. Poiché colui che ha detto: « Non commettere adulterio », ha detto anche: « Non uccidere» . Quindi, se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge.
Lettera di Giacomo 2:8‭-‬11 NR94
https://bible.com/bible/123/jas.2.8-11.NR94" onclick="window.open(this.href);return false;

Credo che il senso sia che , se commetti un peccato specifico sei condannato come trasgressore in ogni caso , in ogni punto . È diverso dal dire che se commetti omicidio hai commesso anche adulterio .

NON dice : se tu che commetti adulterio hai anche ucciso (oppure , se tu uccidi hai anche rubato )

Ma dice : se tu che NON commetti adulterio ma hai ucciso sei trasgressore della legge

Comunque quando Yeshua dice che i comandamenti si possono riassumere in quei due non significa che sono tutti uguali , diciamo che quello che lui dice serve per risolvere i precetti diciamo dei rapporti sociali come per esempio non rubare ,chiaro che se ami non rubi , quindi quello che dici non è del tutto sbagliato tuttavia Yeshua dice anche :

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell'aneto e del comino, e trascurate le cose piú importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre.
Vangelo secondo Matteo 23:23 NR94
https://bible.com/bible/123/mat.23.23.NR94" onclick="window.open(this.href);return false;

Yeshua fa una distinzione più precisa e aggiunge che non bisogna tralasciare nulla.
Yeshua dice che ci sono anche cose importanti della legge , di dare priorità prima a queste e di non tralasciare le altre dopo .
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bgaluppi
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Re: Sessualita' e fede

Messaggio da bgaluppi »

Giusto Tony.

Yeshùa non dice che i due comandamenti "riassumono" gli altri, ma che sono i comandamenti più importanti. La stessa cosa disse Rabbi Akiva. Il concetto che tutta la Torah sia "riassunta" in due comandamenti è frutto di esegesi cristiana che cerca di invalidare la Torah. Se così fosse, la Torah sarebbe un grande spreco di parole e Mosè avrebbe legiferato per nulla.

Dici bene anche su Giacomo. Sarebbe come dire che oggi, se tu rubi, sei trasgressore della legge, esattamente come lo sei se uccidi. Ed è certamente così. Io non ho mai ucciso nessuno, ma certamente ho rubato un pacchetto di varamelle quando ero ragazzino, dunque ho trasgredito la legge esattamente come la trasgredisce chi uccide, ma naturalmente le violazioni sono diverse (altrimenti avrebbero dovuto passare le giornate a lapidare la gente, invece c'era un tribunale che stabiliva i fatti e le giuste condanne). Il concetto di osservare "tutto o niente" - cioè che la violazione di un solo precetto comporta la violazione della Torah come intero - è tipicamente ebraico; ma non significa che se uno rubava veniva lapidato come se svesse commesso adulterio.
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