TESTIMONIANZA DI UN EX PRETE

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bgaluppi
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Re: TESTIMONIANZA DI UN EX PRETE

Messaggio da bgaluppi »

Michele, la chiesa siamo noi. Cristo dimora in chi obbedisce ai suoi comandamenti e il Padre anche, facendo del nostro corpo il suo tempio. Tutti noi insieme siamo in Cristo e lui e' in noi, a formare il corpo della ekklesia, che e' il suo corpo. Quindi, non c'e' proprio bisogno di doversi sentir parte di congregazioni religiose, ognuna delle quali ha la sua verita'. Lo dici tu stesso senza, forse, rendertene conto:
Caro Antonio non possiamo ridurre la vera appartenenza a Cristo a questa o a quella religione aquesta o a quella chiesa , altrimenti la salvezza sarebbe per pochi eletti , ognuno è dentro il proprio cammino, non è il riferimento che fa la differenza ma il sentirsi parte viva di una relazione importante con Gesù.
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AKRAGAS
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Re: TESTIMONIANZA DI UN EX PRETE

Messaggio da AKRAGAS »

scapin michele ha scritto:non è il riferimento che fa la differenza ma il sentirsi parte viva di una relazione importante con Gesù ,
Dici bene Michele.
Ogni credente fa la sua strada alla ricerca della verità ma sarà Dio infine che ci valuterà se abbiamo percorso quella giusta, se abbiamo instaurato una relazione corretta con Gesù.
Io penso che comunque bisogna sforzarsi di indagare per trovare la verità nascosta rimettendo talvolta in gioco tutte le proprie presunte convinzioni... molti di noi in questo forum sono stati capaci di farlo come quel prete del video.
Personalmente non condivido l'idea di chi, pur riconoscendo errori gravi e dico gravi, continui a rimanere protetto dalla denominazione religiosa.
Se uno riveste un ruolo importante nella propria Chiesa allora sono convinto che sia giusto combattere dall' interno come dice Michele, ma se uno è un piccolo pesce verrà divorato dai pesci grossi e pertanto non potrà far altro che allontanarsi.
scapin michele
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Re: TESTIMONIANZA DI UN EX PRETE

Messaggio da scapin michele »

Non riesco entrare con la testa in questo vostro meccanismo , che vede così criticabile la mia chiesa ,fino al punto che un fratello, volesse progredire nella fede ,dovrebbe necessariamente abbandonare la chiesa.
La fede è una cosa ,la struttura che la costruisce è un'altra , e io terrei ben divise le due cose , appunto per il fatto ,che la fede nasce dall'ascolto , è sempre prima di tutto una relazione personale , e in questa mia ricerca personale e relazionale potrei trovarmi bene dentro a qualsiasi cultura e per le circostanze casuali dentro a qualsiasi chiesa , perchè la differenza parte sempre da un cuore che ovunque si trovi sa riconoscere o si sforza di riconoscere la verità .
Questo mio modo di pormi mi permette umilmente di saper accogliere i miei limiti, e saper accogliere i limiti dell'istituzione in cui sono chiamato a condividere la mia fede, e questo non mi spaventa , è sempre Gesù attraverso il suo Spirito che sostiene il cammino di ognuno anche se le circostanze potrebbero essere proibitive . Non esiste condizione sociale , situazione particolare dove Dio non possa compiere i suoi prodigi , ciò che è determinante è un desiderio e una relazione viva con Gesù e questo in qualsiasi situazione o ambiente che ci troviamo .
scapin michele
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Re: TESTIMONIANZA DI UN EX PRETE

Messaggio da scapin michele »

Ciao Lucia, ,io sono dentro al mio cammino con tutto me stesso nella chiesa ,faccio parte del consiglio pastorale della mia parrocchia , dove cerchiamo insieme costruire qualcosa di importante per la nostra comunità , lesperienza della fede dell'incontro con Dio ,è fondamentale per ogni uomo , non solo per vivere bene spiritualmente, ma in tutto il contesto della vita .
Vorremmo tentare di far riscoprire la belezza del progetto d'amore di Dio per ognuno di noi, scelto in una adesione totale di libera scelta , ma spesso ci si accontenta di una povera fede fatta di una povera partecipazione a qualche rito ,ma che dentro non tocca minimamente .
Credo che per certi versi la comunità Cristiana per chi vuole da ogni possibilità di crescita , ma è sempre una scelta personale di adesione che deve partire dal cuore.
Si sente forte il bisogno di un cambiamento radicale nell'impostazione della fede , ci vuole tempo,e pazienza e far sentire a tutti il calore e l'afetto di una comunità alla quale non interessi per l'esserci o non esserci ,se sei cristiano ebreo musulmano etc ,basta co sti meccanismi perversi , ma sentirci davvero tutti uniti nello stesso cammino se pur con differenze .
Ce molta strada da fare,ma è compito di ogni uomo di buona volontà provarci .
Facendo parte del gruppo Caritas, spesso incontriamo persone famiglie in difficoltà , persone di tutte le denominazioni religiose ,ed è bello poter conoscere tante realtà ,condividere le fatiche , e nel nostro piccolo cercare una possibile soluzione , ma in tanto il miracolo vero è sempre quello dell'incontro e di una nuova amicizia che nasce , perchè non siamo li per dare ,ma insieme arricchirsi ognuno con il proprio bagaglio umano.
non vivo il mio essere dentro la chiesa con orgoglio e superbia , e nemmeno credo che questo sia l'unica strada per arrivare al Signore , le strade che portano a lui sono tutte magnifiche e non ci dobbiamo inorgoglire e intestardire su quella che giustamente ognuno di noi fa più sua , dobbiamo essere aperti a incontrare chiunque nel nostro cammino , Gesù sparge semi di verità senza misura in chiunque , Lui è fuori (per fortuna ) dai nostri schemi mentali che riduciamo la salvezza a portata di mano di pochi uomini ......La salvezza si offre a ogni uomo , tutti la possono cogliere , per me nello specifico la providenza mi chiama a seguire la chiesa , ma non mi sento incatenato dentro ,mi sento libero , e vorrei che ogni uomo nell'incontrarmi potesse dirmi di non essersi sentito giudicato ma semplicemente (amato ) Grazie Lucia alla prossima
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Giorgia
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Re: TESTIMONIANZA DI UN EX PRETE

Messaggio da Giorgia »

Personalmente penso che ognuno debba fare il suo percorso in libertà, poiché Dio ci ha dato la libertà di scegliere. Però... c'è un però.

Un uomo molto intelligente un giorno disse: "Prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla, perché è giusta."

Quindi se è vero che ognuno ha il suo percorso e Dio conosce i cuori, è anche vero che ad un certo punto, quando la conoscenza è matura, la scelta va fatta. Non ci piace? E' difficile? E' conveniente? Probabilmente scegliere Dio "sul momento" non è né facile, né conveniente in questo mondo. Ma Cristo (il nostro esempio per eccellenza) ha fatto forse delle scelte convenienti? Facili? E' diventato pagano per "cambiare le cose da dentro"? E' forse stato in silenzio davanti alle folle e davanti ai farisei, tanto bastava l'amore?

No, Lui ha preso la strada più difficile. Ha scelto di USCIRE dal suo mondo... dalla comodità. Lui ha amato è vero. Ma prima di tutto ha amato la Giustizia!

Possiamo metterci del tempo... Dio sa e conosce i nostri tempi. Ma non pensiamo che siamo giustificati a prescindere. Perché se DIo sa che non siamo ancora pronti, sa anche quando lo siamo e non facciamo nulla per cambiare la nostra situazione.

La conoscenza è una responsabilità enorme. Perché se sì conosce e non si agisce, allora si è colpevoli.

Per come la vedo io, la fede non è questo mistero misterioso, dove si hanno visioni e post it da parte di Dio che ci dice cosa fare e come farlo. La fede è la fiducia in Dio, perché avendo letto nella Bibbia come agisce, avendo visto come si è comportato con noi, ci fa capire che possiamo fidarci, perché sappiamo che agisce per il nostro meglio. Ma non possiamo pensare che basti la fede per "scusarci", perché quello è metterlo alla prova.

Rimanere dentro una istituzione malata di idolatria e altro, è come sdraiarsi di notte in autostrada e dire: "Dio io ho fede in te e so che non mi farai investire, ma anzi, che trasformerai l'autostrada in un prato!"
Puoi avere la fede che vuoi, ma io mi ci gioco una mano che chi lo fa, l'unico prato che vedrà è quello del cimitero!

Cambiare le cose da dentro è una giustificazione che noi diamo a noi stessi perché ci spaventa così tanto rimanere in piedi da soli (che poi soli non siamo, ma questo ce lo dimentichiamo in fretta) che preferiamo "l'uomo" a Dio. E poi, se qualcuno mi dice "io ti assolvo" è più rilassante. Chi crede "da solo" è sempre attento a cosa fa, perché la coscienza non ti assolve con un paio di "padre nostro".

E' facile seguire Dio? NO
E' giusto farlo? SI

E allora cosa preferiamo: il facile o il giusto?

Questo è quello che in più discussioni leggo da parte della maggior parte dei partecipanti.

"Chi vuole sul serio qualcosa trova una strada, gli altri una scusa (cit.)"
scapin michele
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Re: TESTIMONIANZA DI UN EX PRETE

Messaggio da scapin michele »

Caro Giovanni, il mondo è talmente piccolo che prima o poi ci incontreremo sicuramente .
Tu cerchi di farmi capire che per Amare Dio non basta amare i fratelli , bisogna aderire e amare la sua legge ,la Torah.
S.Paolo afferma, Chiunque invocherà il nome del Signore ,sarà salvato(gv3,5)
e ancora :" non c'è distinzione fra giudeo e Greco,dato che lui stesso, il Signore Gesù /kyrios, èricco verso tutti quelli che lo invocano ", a Paolo sta a cuore questa idea già espressa nel capitolo1,16, i giudei non hanno privilegi perchè hanno la Torah, le tradizioni le alleanze.
Davanti a Dio il giudeo e il greco sono alla pari, perchè l'unica via di salvezza è la fede, non la razza,non il sangue, nonle prestazioni.
Il cristianesimo non è una proprietà del mondo ebraico , ma è offerto a tutti gli esseri umani , ce una sola via: la fede! che è liberaaccoglienza del volere e dell'iniziativa di Dio .
caro Giovanni se è la fede determinante per la salvezza ,la possiamo incontrare ovunque indipendentemente dalla nostra situazione particolare ,la condizione fondamentale è accogliere la fede che viene dall'ascolto, la parola non è inacessibile ("E' vicino a te la Parola, sulla tua bocca")essa non è inaccessibile, perchè è dentro il cuore, Geremia, che sta alla base della scuola deuteronomistica , dice che alla fine Dio farà un'alleanza, mettendo la legge nel cuore (cioè nella coscienza)E la parola in noi prima di essere sulla lingua è nel nostro cuore ,così la parola è pronta per essere eseguita, non lontana, una volta che l'hai accolta, la devi attuare :è una parola che vieneaccolta nella fede, nella relazione di ascolto, Per Paolo è il cuore il centro della decisione e della libertà , non è determinante la legge per la salvezza ma la fede che nasce dal cuore, cioè dalla scelta di adesione, accoglienza interiore .
Giovanni che faticaccia scrivere tutto questo ho dovuto prepararmi , ma condivido pienamente il pensiero di Paolo.
un Abbraccio
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bgaluppi
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Re: TESTIMONIANZA DI UN EX PRETE

Messaggio da bgaluppi »

Grazie Giovanni
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Giorgia
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Re: TESTIMONIANZA DI UN EX PRETE

Messaggio da Giorgia »

Caro Giovanni, sono assolutamente d'accordo con te! :YMHUG:
AKRAGAS
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Re: TESTIMONIANZA DI UN EX PRETE

Messaggio da AKRAGAS »

Giovanni Z.
Bellissimo l'esempio del codice stradale... :YMPEACE:
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Enigma
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Re: TESTIMONIANZA DI UN EX PRETE

Messaggio da Enigma »

AKRAGAS ha scritto:Giovanni Z.
Bellissimo l'esempio del codice stradale... :YMPEACE:
Mi associo. Hai fatto una bellissima riflessione, complimenti.
Giovanni, sai cosa stavo pensando? Che tu andresti bene come anziano di congregazione, sei proprio portato per questo. :P
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