Non sono in grado di parlare di perdono in senso generico. Per cui scriverò alcuni presupposti, per esprimere il mio pensiero a riguardo.
Per cominciare vi incollo il significato di perdono trovato su wikipedia:
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Il perdono è la cessazione del sentimento di risentimento nei confronti di un'altra persona; è quindi un gesto umanitario con cui, vincendo il rancore, si rinuncia a ogni forma di rivalsa di punizione o di vendetta nei confronti di un offensore. Per estensione ha il valore d'indulgenza verso le debolezze o le difficoltà altrui, oppure di commiserazione o di benevolenza.
In ambito giuridico, il perdono è anche un atto di clemenza di una pubblica autorità, un atto di grazia, la sospensione della persecuzione per varie categorie di reati. Nel passato, in linguaggio desueto, per perdono della vita s'intendeva l'esenzione della pena di morte o la grazia della vita. Nel diritto penale il perdono giudiziale è il beneficio applicato in particolari condizioni, secondo quanto previsto dagli articoli del codice penale."
Seconda cosa che credo sia necessaria, è valutare a chi sia stato fatto il torto. Solo chi ha subito il torto può perdonare chi lo ha fatto.
Per fare un esempio, io non potrei perdonare qualcuno che ha rubato il portafoglio ad un altro, per il semplice fatto che non è stato rubato a me.
Poi dovremmo dividere in modo netto il perdono dalla giustizia. Perdonare non vuol dire "
non far pagare" le conseguenze. Vuol dire "cessare il sentimento di risentimento nei confronti di un'altra persona". Se infrango la legge, avrò delle conseguenze (o almeno dovrei!) ma posso essere perdonato.
Perdonare in ogni caso, non vuol dire: "puoi rifarlo".
Questo ultimo pensiero l'ho compreso leggendo il comportamento di Cristo. Quando per esempio parla con la donna adultera: Cristo le dice "Neppure io ti condanno; va' e non peccare più" Quindi, ok, sei perdonata, ma non farlo più.
Partendo da questi punti, che personalmente considero fondamentali nel ragionamento, posso procedere.
Analizzandomi, ho realizzato che spesso perdonare diventa molto più complicato quando non si capiscono le motivazioni di chi ha commesso "il fatto". Provo a fare un esempio sciocco, per far comprendere meglio: stiamo guidando tranquillamente, quando all'improvviso ci tagliano la strada. Ci spaventiamo e probabilmente ci alteriamo un po'. Perché? Perché riteniamo che quella persona non si sia preoccupata del rischio che ci ha fatto correre.
Ma come reagireste alla stessa situazione, se sapeste che questa persona mentre guidava, stava piangendo perché sua moglie è grave in ospedale, e tra le lacrime non vi ha visto?
Cambia la prospettiva, e quello che ha fatto a noi, non è più così grave. Ha sbagliato lo stesso, perché ha rischiato di farci male, ma è più semplice perdonarlo, sapendo il contesto.
Oppure a volte ci troviamo a provare risentimento nei confronti di una persona che consideriamo malvagia. Vorremmo giustizia, e forse anche un pizzico di vendetta.
Ma se riuscissimo a vedere quanto sta già pagando con la sua malvagità... perché la cattiveria, per quanto ce la raccontino, non fa stare bene... forse capiremmo che è più punito di quanto non lo possa mai essere se vivessimo in un paese con un tribunale serio. Allora forse si sgonfierebbe il nostro risentimento, non trovate anche voi?
Credo che satana abbia fatto di tutto per far credere all'uomo che la cattiveria e il male pagano. Ma noi sappiamo che non è vero. Sappiamo che chi sbaglia intenzionalmente, è comunque schiavo del suo peccato. E la condizione di schiavo, è la condizione più meschina che ci sia sulla terra.
Quindi forse, il modo più semplice per perdonare è fare di tutto per comprendere. Perché nel momento stesso in cui capisco, allora il mio risentimento andrà in fumo.
Poi ribadisco, con questo non voglio dire che perdono="tutto torna come prima", può succedere, ma anche no. Dipende da quello che c'è stato. E nemmeno voglio dire che chi sbaglia non debba pagare delle conseguenze. Perché quello non sarebbe perdono, ma ingiustizia.
E anche questo l'ho capito dalla Bibbia. Perché Cristo è dovuto morire per salvare noi.
Se fosse giusto sempre il perdono a 360° Dio poteva semplicemente dire: ok avete sbagliato, fine, tutti perdonati, e rimanete in Eden.
Invece no, ci ha detto: Avete sbagliato, e la conseguenza è la morte. Ma vi amo talmente tanto, che manderò mio Figlio a morire per voi e quindi a pagare il torto che avete fatto, perché da soli non ce la potreste mai fare.
La mia esperienza è poca cosa, ma credetemi che, da quando ho cominciato a riflettere e cercare di capire le motivazioni dietro ad un torto, mi è stato molto più semplice perdonare... quasi automatico. E non parlo solo delle sciocchezze. Parlo di torti anche pesanti che mi sono stati fatti. Non provo più nessun tipo di risentimento, e questo ha migliorato la mia vita e la mia salute, sia fisica che morale.
Scusate! Ho scritto un papiro!!!
Shalom