La preghiera

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Gianni
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La preghiera

Messaggio da Gianni »

Domandarci che cosa sia la preghiera apre a disquisizioni certamente interessanti. Tuttavia, è più proficuo domandarsi: Che cos’è la preghiera per me? Anzi: Che cosa dovrebbe essere la preghiera per me credente? Potremmo subito dire che la preghiera è il mezzo che ci mette in rapporto con Dio. Non bisogna mai dimenticare però che la causa principale che ci fa operare è Dio, “difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo” (At 17:28). Se la preghiera è solo monologo che rimane confinato nella nostra mente, non è preghiera ma semplice riflessione o meditazione. “Noi siamo infatti collaboratori di Dio” (1Cor 3:9). Paolo scrive: “Come collaboratori di Dio, vi esortiamo a non ricevere la grazia di Dio invano; poiché egli dice: «Ti ho esaudito nel tempo favorevole, e ti ho soccorso nel giorno della salvezza»” (2Cor 6:1,2; cfr. Is 49:8). Noi dobbiamo collaborare con Dio. Sarebbe ingrato ricevere la sua grazia solo come un semplice dono che cade dal cielo. È richiesta la nostra collaborazione perché la grazia cresca in noi e ci santifichi. La nostra preghiera è attesa quindi da Dio, ed è la nostra collaborazione fondamentale. Dio potrebbe di certo agire indipendentemente da noi, non ci sono dubbi che Dio non sia legato all’uomo; ma Dio ha deciso che la santificazione dipenda prima da lui e poi, secondariamente, dalla nostra collaborazione, che si esprime nella preghiera. Tutto dipende da Dio, eppure tutto dipende anche da noi. Ciò che dipende da noi vi dipende perché Dio lo ha reso possibile; non dipende solo da noi, perché “se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori” (Sl 127:1), ma una volta che il Signore ha dato il suo beneplacito tocca poi a noi erigere la casa.
Le nostre possibilità d’azione sono limitate, ma la preghiera non ha limiti: in preghiera l’essere umano sale oltre ogni limite fino a Dio. La nostra collaborazione con Dio è la preghiera. Dobbiamo essere anime in preghiera, in continua preghiera: “Non cessate mai di pregare” (1Ts 5:17). Yeshùa si adoperò con i suoi discepoli “per mostrare che dovevano pregare sempre e non stancarsi” (Lc 18:1). Come facciamo? Qui c’è del bello, perché la preghiera non è fatta solo di momenti particolari – che pur devono esserci - in cui ci isoliamo e ci raccogliamo in noi stessi davanti a Dio. “Quando mangiate o bevete o quando fate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio” (1Cor 10:31, PdS), “Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di lui” (Col 3:17). Anche Pietro spiega come fare: “Se uno parla, lo faccia come si annunciano gli oracoli di Dio; se uno compie un servizio, lo faccia come si compie un servizio mediante la forza che Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo”. - 1Pt 4:11.
Vivere in preghiera è proprio questo. Avere Dio sempre in mente, consapevoli di essere sotto il suo sguardo, è già preghiera, rivolgendo a lui i nostri pensieri. Due innamorati non stanno sempre insieme, eppure anche da separati sono insieme pensandosi e amandosi, desiderando d’avere quanto prima un incontro personale. La preghiera può essere rivestita di una forma ma può anche spogliarsi di tutte le forme. Esistono anche preghiere silenziose, molto semplici e umili, segrete, che non traspaiono all’esterno. La preghiera, tra tutte le attività del credente, è quella più libera da condizionamenti esteriori.
L’occupazione del credente è la preghiera. Quale preghiera? La preghiera. Dio ci chiede nella Scrittura di vivere costantemente in preghiera, di essere costanti nella preghiera. Possiamo pregare in tanti modi. L’importante è pregare. Se smettiamo di pregare smettiamo di rispondere a Dio che ci chiama. Bisogna “pregare sempre e non stancarsi”. - Lc 18:1.
La preghiera non ci dispensa dal compiere tutti i nostri doveri. Ma tali doveri non ci dispensano neppure dal pregare. Ciò significa che, come dice Paolo (Col 3:17), trasformiamo ogni cosa in preghiera.
Dio ha bisogno dell’essere umano. La nostra collaborazione non è certo indispensabile a Dio, eppure senza di essa Dio non si fa presente. Quando diciamo “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra” (Mt 6:9,10), rendiamo Dio presente.
Avere, per così dire, degli appuntamenti fissi con Dio, ci è di valido aiuto per essere regolali e fedeli, mantenendoci nella pratica della preghiera. Se desideriamo predisporre un programma di preghiera, ci domandiamo innanzitutto se la Bibbia ci dà indicazioni. Scopriamo allora che sì, la Scrittura ci dà delle tracce certe. I devoti ebrei avevano tre tappe quotidiane di preghiera, indicate nella Bibbia: “La sera, la mattina e a mezzogiorno mi lamenterò e gemerò” (Sl 55:17); il profeta Daniele “tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si metteva in ginocchio, pregava e ringraziava il suo Dio come era solito fare”. - Dn 6:10.
La preghiera del mattino è attestata nella Bibbia: “Mi sono alzato di buon’ora al crepuscolo del mattino, per invocare soccorso” (Sl 119:147, TNM). Yeshùa stesso seguì questa pratica: “La mattina di buon’ora, mentre era ancora buio, si alzò e, uscito fuori, si recò in un luogo solitario, e là pregava”. - Mr 1:35, TNM.
La preghiera di mezzodì è pure attestata: “Pietro salì sulla terrazza verso la sesta ora [circa mezzogiorno, contando dal sorgere del sole] a pregare”. - At 10:9, TNM.
Anche la preghiera della sera è testimoniata nella Bibbia: “La mia preghiera sia incenso che sale fino a te; siano offerta della sera le mie mani alzate”. – Sl 141:2, PdS.
Possiamo quindi dire che la preghiera del mattino, di mezzodì e della sera siano senza dubbio appropriate. A queste tre preghiere gli ebrei danno il none di:
• Shachrìt (שחרית), la preghiera mattutina.
• Minkhàh (מנחה), la preghiera pomeridiana.
• Arvìt (ערבית), la preghiera serale.
Ciascuno può pregare ovviamente quando desidera, tuttavia sarebbe opportuno rispettare questi tre momenti, magari aggiungendone degli altri.
La nostra vita dipende dai nostri pensieri, i quali orientano la nostra volontà e condizionano l’impegno del nostro amore.
“Vigila sui tuoi pensieri: la tua vita dipende da come pensi”. – Pr 4:23, PdS.
La preghiera raffina i nostri pensieri e li orienta a Dio. La preghiera ci fa bene.
“Scrutami e conosci il mio cuore, o Dio.
Mettimi alla prova e scopri i miei pensieri.
Vedi se seguo la via del male
e guidami sulla tua via di sempre”.
- Sl 139:23,24, PdS.
Antonella

Re: La preghiera

Messaggio da Antonella »

E vero tutto quello che hai detto. Ma io non so come pregare.
Per esempio: leggo i salmi e spesso e volentieri mi identifico in quei sentimenti. Poi leggo un brano della bibbia ebraica e poi di quella greca. Certamente la preghiera mi da sollievo e mi toglie tutti i pensieri, le preoccupazioni, le ansie vissute nella giornata. Io non riesco proprio a pregare 3 volte al giorno...ma solo alla sera quando c'è silenzio.
Ma mi riesce meglio quando mi metto in ginocchio e sola quando esprimo a Dio tutto ciò che ho nel cuore. Con gli altri per esempio non riesco a pregare. Aspetto poi Lui...ma ha volte non sento niente, sento un vuoto, e poi non so come pregare nel senso che a volte prego Yeshùa altre volte Dio..anche qui non riesco a capire in che termini Yeshùa può aiutarmi e come rivolgermi a Dio in nome di Yeshua. Faccio confusione anche qui! E inoltre devo dire che a volte mi capita pure di arrabbiarmi con Dio perchè non interviene in certe situazioni che mi angosciano, oppure quando non mi dice quale sia la sua volontà. Spesso e volentieri mi fa camminare insieme a Lui giorno per giorno senza sapere quale percoso della vita devo fare. E inoltre non capisco perchè i credenti siano così perseguitati. I veri figli di Dio sono sempre sottoposti a problemi, ostacoli di ogni genere, mamma mia quanto è pesante questa croce. Non capisco perchè bisogna soffrire così tanto in questa maledetta vita. Perchè gli empi e i malvagi se la spassano alla grande e chi segue la Sua legge è sempre sottoposto a problemi? Questo Gianni non capisco, non capisco proprio e ritengo che non sia giusto.
Antonella
Antonella

Re: La preghiera

Messaggio da Antonella »


Inoltre volevo aggiungere che il Padre nostro a volte non mi dice niente . Anche se spesso mi fermo volentieri a meditare sulle parole, ma sarà che è una preghiera troppo inflazionata usata come un mantra dalle religioni, ma in modo particolare dai cattolici. E io i cattolici li vedo strani...

E poi un'ultima cosa, anche perchè non vorrei essere troppo prolissa. A volte sono talmente stanca che non ho proprio voglia di pregare. O semplicemente perchè non ne ho voglia! Però quando non prego (io prego tutti i giorni) mi sento peggio di prima. Perchè? Io so che il mio rapporto con Dio è vitale per la mia vita e il mio spirito. Perchè devo dire che quando prego, o meglio sono in "sintonia", sto alla grande. Sto bene e sono felice come non mai.
Antonella

Re: La preghiera

Messaggio da Antonella »



Un ultimissima cosa che mi sono dimenticata di aggiungere: io non vedo l'ora di morire per stare con Yeshùa. perchè non ne posso più di tribolazioni, persecuzioni, e quant'altro. Del resto non ho mica fatto il voto di martirio. E non capisco perchè i credenti devono soffrire così tanto. Mi sembra di aver vissuto abbastanza per vederle di tutti i colori. E così penso spesso alla morte in termini positivi naturalmente.Anche questo chiedo a Dio nella preghiera! Cosa ne pensate voi? :|
Antonella
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Gianni
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Re: La preghiera

Messaggio da Gianni »

Cara Antonella, la preghiera è quanto di più intimo e personale ci sia e, proprio per questo, ciascuno la pratica come si sente. La Scrittura ci dà delle indicazioni, dei consigli, ma non c’è un comandamento sulla preghiera.
Proprio la lettura dei Salmi si presta bene alla preghiera. Se leggiamo con calma, identificandoci – come tu giustamente dici – nei sentimenti, possiamo essere attratti da una parola particolare che può portarci lontano, essendo l’inizio di una preghiera nostra, fatta con le nostre parole.
I tempi della preghiera vanno stabiliti personalmente. Considera però che a volte è l’obbligo che ci diamo a mantenerci sulla giusta strada. Un grande pensatore ebreo narra che una sera, trovandosi in una grande città, era indeciso su come passare la serata: le attrattive erano tante (teatro, musica, conferenze, spettacoli). Le stava pregustando quando si accorse che il sole stava tramontando e non aveva ancora fatto la preghiera della sera. Non era nella disposizione giusta, ma l’“obbligo” di farla gli permise di mantenere la sua spiritualità. A tal proposito è illuminante la parola di Yeshùa narrata in Mt 21:28-31. Leggila.
Mettersi in ginocchio non è da tutti, ma è una gran cosa, perché ci obbliga all’umiltà. Circa a chi rivolgere le preghiere, non avere dubbi: vanno rivolte solo a Dio, nel nome di Yeshùa.
Infine, il silenzio di Dio può avere un gran significato. Se credi, puoi trovate diverse trattazioni sulla preghiera qui: http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=41.
Antonella

Re: La preghiera

Messaggio da Antonella »

Scriverò ancora sulla preghiera perchè ho un sacco di cose da chiarire e chiedere nei momenti di preghiera, non tutto mi è ancora chiaro. So solo che la preghiera è a dir poco IMPORTANTE, anzi necessaria per la vita di un figlio di Dio. E' tutto per me. Senza la preghiera è impossibile vivere una vita serena e degna di essere vissuta. Senza Dio, non c'è vita, non c'è speranza, non c'è gioia, non c'è niente. Tutto è deprimente e senza senso. Si è solo dei poveracci pur vivendo una vita agiata e nel benessere. Non si può vivere senza Dio, no, proprio non si può!. Per questo è importante conoscerLo bene o meglio come dice Gianni essere conosciuti da Lui e diventare un suo pensiero. Anche se a volte mi chiedo se io sono nei suoi pensieri. ma questo è tutta un altra cosa.
Antonella
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Gianni
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Re: La preghiera

Messaggio da Gianni »

:)Hai scritto parole molto belle e condivisibili, Antonella. Invito i nostri amici a esprimere il loro pensiero sulla preghiera.
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Israel75
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Re: La preghiera

Messaggio da Israel75 »

Devo dire che dopo le vostre osservazioni mi sento sollevato. La preghiera è un momento di intimità tra noi e D-O.Ognuno la vive ed è giusto così come meglio si sente. Io personalmente amo molto il Padre nostro , la preghiera che ci ha insegnato Yeshua per il semplice fatto che ci insegna a chiamarlo Padre appunto ,ristabilendo (a mio avviso) il nostro rapporto di figlioletti amati.
Sul Padre nostro alcune parole forse non sono rese bene appunto dalle traduzioni ma Gianni ne sà molto più di me.
Io lo recito così di solito non in maniera fissa:

Padre nostro che sei nei cieli
Sia santificato e lodato il tuo nome
Venga il tuo regno così in cielo come in tutte le terre
Sia fatta la tua volontà , non la mia.
Donaci per favore la grazia che è il pane quotidiano
Perdonaci i peccati come noi proviamo a rimettere i debiti altrui.
Aiutaci a non cadere in tentazione e liberaci dal maligno
poichè tuo è il regno, la potenza e la gloria in enterno.
Amen


Sarò lontano molto dall originale? mah :roll:
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Antonella

Re: La preghiera

Messaggio da Antonella »

Io ho dei forti dubbi (magari sbaglio) che Yeshùa abbia insegnato la preghiera del Padre nostro così come è scritta nella Bibbia. Non mi sembra una preghiera tipicamente ebraica, o secondo la mentalità ebraica e dunque di Yeshùa. Io non me lo ci vedo Yeshua pregare in quel modo o insegnare agli altri a pregare in quel modo. Perchè se si leggono i salmi, è tutta un'altra cosa è un tutta un'altra musica. Quelli sì che sono secondo la mentalità di allora e del popolo ebraico. Quelli s, che esprimono i sentimenti dell'uomo in tutti i suoi momenti della sua vita. Quelli sì che è vera preghiera!

Poi il padre nostro, è secondo me, una traccia su come pregare data dalla prima chiesa, e Non una preghiera vera e propria. La traccia non esprime la preghiera. Anche perchè la preghiera ti prende dal profondo del tuo essere, dal tuo spirito, ti porta in un'altra dimensione spirituale...come si può pregare "recitando" la preghiera? Impossibile! Io faccio fatica, ma tanta anche! E poi sinceramente io i miei nemici non riesco a perdonarli, anzi chiedo a Dio che intervenga Lui e mi faccia giustizia e gli la faccia pagare ai miei ostinati e nemici per il male che hanno fatto!

Poi chiedere di fare la "Sua volontà" che vuol dire?. A tal proposito non mi riesce facile capire quale sia la volontà di Dio se non sbagliando per poi capirlo. Però non so...Gianni come si fa a capire la Sua volontà? Come si fa a capire quando si sta facendo la cosa secondo Dio e non secondo quello che pensiamo sia Dio? E ancora, oggi come Dio manifesta la Sua volontà dato che sono finiti i miracoli, segni, prodigi, sogni, e profeti? Almeno prima erano fortunati avevano i profeti che potevano consultare. Ma noi?
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Israel75
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Re: La preghiera

Messaggio da Israel75 »

Ho detto "recito" nel senso che lo dico anche così variando parole e richieste , non nel senso di far finta o recitare a teatro. Solo per chiarire.
Le altre tue osservazioni le trovo sensatissime Lella.

sul discorso della volontà io ho inteso che occorre pregare senza aspettarsi nulla in cambio , è quello il senso che presonalmente io trovo. Ecco tutto.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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