Pagina 1 di 1

Re: Il perdono

Inviato: giovedì 16 ottobre 2014, 18:41
da Salvatore Tarantino
Ti rispondo secondo quanto ho compreso dalle Scritture, anche se non cito e vado a memoria.

Il perdono è sempre dovuto a tutti quando esso viene richiesto e sempre che non sia soltanto una evidente presa in giro.
Ovviamente il perdono può essere liberamente esercitato anche senza richiesta se lo si ritiene opportuno per svariati motivi (ad esempio quando ci si rende conto che una persona ha difficoltà ad ammettere un errore ma nei fatti si è pentita).

Perdonare non significa essere stupidi.
Chi perdona, su richiesta o spontaneamente, non è tenuto ad esporsi nuovamente (ad esempio abbassando la guardia e permettendo nuove pugnalate) nè è tenuto ad accollarsi un rapporto di amicizia o di fiducia.
Chi perdona sinceramente non porta nè odio nè rancore, ma ha il diritto di vivere la propria vita senza quella persona.

A volte il perdono viene contrapposto al ripudio, nel senso che chi ripudia, seppur legittimamente, di fatto non perdona.
Io dissento: un marito che ripudia la moglie adultera può (e, se richiesto, deve) perdonarla, e può rimanerle perfino amico, se vuole.

Re: Il perdono

Inviato: giovedì 16 ottobre 2014, 19:57
da Salvatore Tarantino
In realtà, a mio parere, la conoscenza biblica viene prima della pratica, altrimenti non sai cosa devi praticare.
E, sempre a mio parere, sul forum ci si confronta sulla teoria; la pratica appartiene alla vita reale.

Re: Il perdono

Inviato: giovedì 16 ottobre 2014, 20:49
da Salvatore Tarantino
Adesso ho capito.

Le interpretazioni personali sono utili per vedere se gli altri hanno capito come noi o in modo diverso, e così capire se ci è sfuggito qualcosa oppure no.
Purtroppo molti credenti non esprimono opinioni personali ma insegnamenti altrui acquisiti e pertanto tale utilità in questi casi si riduce grandemente, quando non si annulla del tutto.

Re: Il perdono

Inviato: giovedì 16 ottobre 2014, 22:13
da Salvatore Tarantino
Abbiamo il diritto di scegliere le persone che fanno parte della nostra vita, senza per questo odiare quelle che non ne fanno parte.

Re: Il perdono

Inviato: sabato 18 ottobre 2014, 16:53
da francesco.ragazzi
Credo sia fondamentale il pentimento da parte di chi ti ha (offeso), però isolare tale persona al primo errore è come un "non perdonare", il perdono vero fondato su un vero pentimento riallaccia i rapporti ....Certo che se poi le (offese) si ripetono...allora è meglio cambiare strada...

Re: Il perdono

Inviato: sabato 18 ottobre 2014, 18:55
da Antonino
Di pari consentimento al vostro! Vorrei aggiungere un dettaglio.
I torti subiti sono un po' indigestione! Scagli la prima pietra chi, subito un danno o offesa è rimasto indifferente ed ha subito perdonato!
Ovviamente nessuno ha questa facoltà ;) Personalmente dopo la rabbia iniziale, non porto mai rancore ne pretendo scuse........... Sono cosciente del fatto che oggi posso aver subito e domani potrei far sopprusi....... Siamo nelle stesse condizioni ed in virtù di tale coscienza non esiste motivo per odiare! Altrimenti dovrei odiare per primo me stesso!

Re: Il perdono

Inviato: sabato 18 ottobre 2014, 19:28
da francesco.ragazzi
...rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori...

Re: Il perdono

Inviato: sabato 18 ottobre 2014, 20:32
da Antonino
Oxigen..... Se tutti, ma veramente tutti applicheremmo il perdono significherebbe avere la giusta attitudine raccomandata da Yeshúa.... ivi per cui ;)

Re: Il perdono

Inviato: domenica 19 ottobre 2014, 7:30
da marco
Il singolo deve perdonare, ma lo Stato, no. Il perdono è una cosa tra due persone.
Lo Stato deve essere spietato e inflessibile. Lo Stato non dovrebbe considerare l'aspetto umano del reato.
Il reato è reato. E la condanna deve essere tale. Se commetti un reato sai cosa ti aspetta. Niente scuse, pianti o lacrime.
Il carcere non deve rieducare nessuno. Il suo compito dovrebbe essere quello di allontanare il pericolo dalla brava gente.
Invece, applicando la legge del perdono perenne, voluta dalla Chiesa e dalle associazioni tipo "Nessuno tocchi Caino", quì in Italia, (povera Italia, di Te resta solo un lontano ricordo nel viso di qualche nostro nonno in foto) è il Paese dei ladri, della delinquenza, della corruzione, della falsità, dell'ipocrisia, del sonno perenne, dell'invasione silente.