Maria Grazia Lazzara ha scritto: ↑domenica 1 ottobre 2023, 20:48
Il Logòs fu l'origine di ogni cosa e il Logòs era proveniente da Dio perché da Dio era il Logòs
Oppure : Il Logòs fu l'origine di ogni cosa e il Logòs era proveniente dal Divino perché Divino era il Logòs
Ora a me pare che il significato sia lo stesso , se così non è dove sta la differenza ?
Sò che questa non è una traduzione letterale ma di significato , ma non è infine il significato che a noi importa ?
No. Il termine 'Dio' e il termine 'divino' , che dovrebbe esser scritto con la minuscola, non si equivalgono.
Dio è un sostantivo, e divino è un aggettivo.
Sono termini la cui tipicità fa riferimento a sistemi di pensiero differenti.
Il termine 'divino' apre alla possibilità che si stia parlando in base ad altri riferimenti, diversi dal testo biblico, ed a speculazioni che non sono tipiche di tale contesto.
Quando l'aggettivo 'divino' viene sostantivato con l'articolo, "il divino", e magari gli viene messa anche la maiuscola, non bisogna dimenticarsi che l'aggettivo sottintende che ci sia 'qualcosa' che può essere definito 'divino', p.e. il cosmo è divino, la natura è divina, il 'tutto' è divino, l'essere umano è divino, l'intelletto è divino, il mondo fenomenico è divino etc., per cui 'il divino' indica un insieme di cose che sono considerate 'divine'.
Non va dimenticato che esistono sistemi di pensiero in cui Dio si trasferisce in tutto o in parte in ciò che crea attraverso - i greci direbbero - un 'demiurgo' cosa che fa aprire la speculazione sul fatto che tale 'demiurgo' coincida o meno e quanto perfettamente con 'Dio' oppure no. Questi sistemi possono tendere a sganciare Dio dal demiurgo, e ritenere il primo una essenza primigenia (in India 'nirguna') e il secondo una forma (saguna) degenerata, che crea, ma, appunto essendo una parte di Dio o una manifestazione di Dio degenerata, crea anche il male (e questo viene utilizzato per altre teodicee). Così in alcuni sistemi gnostici viene partorito il pensiero che yhwh sia il realtà il demiurgo e di contro esista una 'essenza' più alta di Dio per cui il demiurgo andrebbe bypassato (che tirata all'estremo equivale a dire: sganciamoci dal Dio di Israele in quanto è solo un demiurgo, e rivolgiamoci alla essenza di Dio che sta al di sopra di questo).
Quindi guai ad operare queste sostituzioni terminologiche perchè non esistono solo affatto le persone per le quale 'tanto è lo stesso', ma una quantità di persone per le quali in modi diversi non è affatto lo stesso.
Quella parola quindi veicolerebbe concetti altri rispetto al contesto biblico ebraico dove un demiurgo non esiste e non esiste 'il Divino', ma solo Dio (che non ha bisogno che gli si applichi l'aggettivo 'divino').
In altri sistemi di pensiero Dio si cala (discutendosi del fatto se ciò avvenga del tutto o in parte) nel mondo fenomenico creato dal suo demiurgo (discutendosi del fatto se tale demiurgo al fine debba essere considerato una entità che diventa 'a se stante' o meno), e impernia il fenomenico, per cui si apre la possibilità dell'uomo-dio.
Giovanni non usa la parola 'il divino', ma 'Dio'.
Chi sostituisce il termine 'Dio' con "Il Divino" di fatto prepara il terreno, per, attraverso tutta una serie di altri passaggi e sostituzioni o spostamenti, ricondurre il contenuto dei Vangeli ad altri sistemi diversi da quello ebraico, oppure gnostici forse anche.
Sganciare una cosa dal suo contesto implica non poterla più esattamente conoscere per ciò che è realmente stata e questo prescinde da qualunque motivo di gradimento o sgradimento della stessa.