Commenti biblici liberi

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Gianni
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Re: Commenti biblici liberi

Messaggio da Gianni »

France ha scritto: “Ma perché dite che le feste ebraiche cambiano di data? Pesach è sempre il 15 di Nisan, Kippur il 10 di Tishri, Shavut il 6 di Sivan”.
Per le prime due e per le altre la data è scritta nella Bibbia e non cambia. Ma dove mai hai letto che la data per Shavuòt sia il 6 di sivàn? Per stabilire la data occorre fare ogni anno il conteggio che la Scrittura indica.
France
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Re: Commenti biblici liberi

Messaggio da France »

dove mai hai letto che la data per Shavuòt sia il 6 di sivàn? Per stabilire la data occorre fare ogni anno il conteggio che la Scrittura indica.

Ho detto le feste ebraiche cioè le feste che gli ebrei festeggiano e loro Shavut lo festeggiano il 6 di Sivan. Non ho detto che è scritto nella Bibbia.
AndreaC

Re: Commenti biblici liberi

Messaggio da AndreaC »

France ha scritto: venerdì 24 marzo 2023, 18:21 Grazie a Dio non mi sento ne Cristiano, Ebreo o musulmano, nessuna religione.
Le feste sono state comandate da Dio a Mosè per gli ebrei.
Certo volendo uno può sempre convertirsi all’ebraismo.
Shabbàt shalom, per gli ebrei e chi si unisce a loro, cioè il popolo di D-o,
Shalom 🙏
France
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Re: Commenti biblici liberi

Messaggio da France »

AndreaC ha scritto: venerdì 24 marzo 2023, 19:06
France ha scritto: venerdì 24 marzo 2023, 18:21 Grazie a Dio non mi sento ne Cristiano, Ebreo o musulmano, nessuna religione.
Le feste sono state comandate da Dio a Mosè per gli ebrei.
Certo volendo uno può sempre convertirsi all’ebraismo.
Shabbàt shalom, per gli ebrei e chi si unisce a loro, cioè il popolo di D-o,
Shalom 🙏
Sono d’accordo
però questo vuol dire rispettare le loro regole ed usanze non appropriarsene e cambiarle tipo i cattolici che persino i dieci comandamenti hanno modificato.
chelaveritàtrionfi
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Re: Commenti biblici liberi

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Tiger, leggendo alla lettera tutto il contesto ed i passi paralleli (non ricordo se questo lavoro è stato fatto su questo forum), di incongruenze, o meglio "stranezze", ce ne sono. Innanzitutto il segno (unico) della messianicità di Yeshùa sono i 3 giorni e 3 notti. Questo lo trattiamo a parte.

Matteo non parla di aromi ma ne parla Marco:

Mr 16:1: “Passato il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono degli aromi per andare a ungere Gesù”.

Passato il sabato, se è il settimanale, si arriva a domenica che comincia di notte. Quando li comprano se domenica mattina ancora buio la Maddalena trova il sepolcro vuoto?

Luca dice:
23:55 Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea, seguito Giuseppe, guardarono la tomba, e come vi era stato deposto il corpo di Gesù. 56 Poi, tornarono indietro e prepararono aromi e profumi. Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento.

Le donne tornarono indietro (dove?) per preparare aromi e profumi; erano venute dalla Galilea e si andava di fretta perché stava per cominciare il sabato:

53 E, trattolo giù dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo mise in una tomba scavata nella roccia, dove nessuno era ancora stato deposto. 54 Era il giorno della Preparazione, e stava per cominciare il sabato.

Che le donne tornano indietro (non credo in Galilea, perché era lontana dal luogo di sepoltura) e preparano gli aromi subito è improbabile, perché stava per cominciare il sabato. A parte questo, era appena morto il loro maestro, quindi la preoccupazione non erano certo acquistare aromi. Che si andava di fretta è attestato anche da Gv 19:42 : “deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, perché il sepolcro era vicino”.

Non è la battaglia navale 3 contro 1, ma ci dobbiamo basare su tutto ciò che è scritto, anche se fosse tutto inventato, anche se ci fossero errori nel racconto. Luca poi scrive dopo il ’70.

Ora vediamo come le donne avrebbero anche potuto acquistare gli oli aromatici. Intanto bisogna precisare che all'epoca gli acquisti si facevano hai mercati non dai negozi che non esistevano. Li avrebbero potuti acquistare il giorno stesso prima del tramonto, Perché poi entrava il sabato . Oppure li avrebbero potuti acquistare l'indomani dopo il tramonto perché dopo il tramonto era già Domenica. In Israele il tramonto avviene almeno due ore prima rispetto a noi, quindi non era notte piena.


Come già fatto notare, la preparazione degli unguenti il giorno stesso, prima del tramonto, è improbabile. Il giorno stava per concludersi ed i giudei erano impegnati per la cena pasquale. All’indomani per tutto il giorno era festa. Passato il giorno, inizia fare buio e non credo che i mercati aprivano di notte. Non è come oggi con serrande e lucchetti, ma occorreva trasportare tutto con carretti e preparare i banchetti. Dopo la fatica di questi giorni, in cui erano adibiti mercati (organizzati dai giudei) per l’acquisto di animali idonei al sacrificio ecc.. non credo che a qualcuno venisse in mente di aprire di notte.

Non credo che le donne abbiano avuto il tempo di andare al mercato sia il venerdì prima del tramonto, sia il sabato dopo il tramonto, anche perché non è orario di mercato. Se hanno comprato gli aromi gli avrebbero potuti comprare solo da una vicina di casa o da qualche conoscente subito dopo il tramonto del sabato come dice Marco "passato il sabato comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù."
Comunque sia, io non credo che abbiano comprato niente, perché Luca dice che li avevano preparati, e Giovanni dice che li ha portati Nicodemo.
Infatti è improbabile un mercato ma è altrettanto improbabile che andarono a comprare gli aromi il giorno stesso in qualunque luogo, perché era già quasi il tramonto ed entrava la festa. Nicodemo era venuto di notte da Gesù a portare una mistura di mirra e d'aloe di circa cento libbre (Gv 19:39). Una simile quantità, al tempo, veniva utilizzata soltanto per la sepoltura di un re e perfino nelle mummificazioni egizie si utilizzava la pianta di Aloe Vera per evitare la putrefazione del corpo. Che questa pianta profuma è noto e lo dice anche la bibbia in alcuni passi come questo: l'ho profumato di mirra, di aloè e di cinnamomo (Proverbi 7:17). Il corpo veniva proprio lavato e trattato per ritardare la putrefazione. Comunque Marco, che è il primo che scrive, dice che le donne comprarono gli aromi passato il sabato (Mar.16:1).

Luca dice: 23: 55,5…..guardarono la tomba, e come vi era stato deposto il corpo di Gesù. 56 Poi, tornarono indietro e prepararono aromi e profumi.. Guardarono la tomba e poi tornano indietro a preparare aromi e profumi. Non parla della sola mirra di Nicodemo, ma di aromi e profumi.

Chiarito questo punto, passiamo a l'altro.
L'idea dei due sabati mi sembra fantasiosa, perché le scritture dicono che Gesù fu crocifisso nel giorno di parasceve che significa "venerdì" e non giovedì per fare entrare il venerdì come un sabato cioe' festa. Le scritture dicono che era "parasceve".
Poi, non è documentato da nessuna parte che in quell'anno, quel venerdì fosse una festa e poi veniva shabbat. E se anche fosse stata una festa, che festa era? Perché i vangeli non ne parlano?

A me non pare chiarito  :-) . Magari a te si, ma va bene. In Matteo 28:1 abbiamo: ὀψὲ σαββάτων opsè sabbàton che è definita da alcuni commentatori come espressione oscura. La vulgata riporta: vespere sabbati. L’espressione, considerando come viene usata altrove il termine σαββάτων, può voler dire: passata la settimana. Ma ovviamente non sono esperto in greco. Sul termine “Paresceve” ci sono varie interpretazioni. Quella classica è che si tratta di venerdì, ovvio. L’ovvio è inteso che comunque non è concesso mettere in discussione alcuna tradizione, ma l’ovvio può anche essere inteso come trattasi effettivamente di venerdi. E qui entra in ballo il conteggio dei 3 giorni e 3 notti.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
France
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Re: Commenti biblici liberi

Messaggio da France »

Tiger ha scritto: venerdì 24 marzo 2023, 20:59
Ma siete capaci a rimanere solo sullo studio Biblico senza puntare il dito su gli altri? :-O
Hai perfettamente ragione.
Meglio evitare qualsiasi tipo di intervento che può sembrare polemica e accuse.
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Re: Commenti biblici liberi

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Se la discussione è improntata a scopo didattico, il problema non sussiste. Di questa storia non me ne occupo da almeno 4-5 anni, ciò che ho scritto sopra è ciò che ricordo e ad ogni modo le feste continueranno ad essere quelle, in questo caso che sia la Pasqua cattolica che ebraica. Ognuno segua le sue tradizioni se lo vuole, ovvio. A me interessa conoscere da dove originano certe cose, come si sono sviluppate e tutti i simbolismi che nascondono. Su tanti argomenti e molte festività, tolto l'ebraismo, non si può nascondere una similitudine con altre culture. Nella discussione "Riflessioni bibliche" ed anche altrove, è stato mostrato..ma a scopo di ricerca. Riguardo al periodo primaverile, dettato dalla posizione degli astri rispetto alla terra e della stessa rispetto al sole, si hanno determinati effetti sul pianeta, sulla maturazione di certi frutti, sui raccolti ecc. Molte popolazioni antiche, per esempio, usavano fare dei culti e sacrificare agnelli per ringraziamento e per scacciare "spiriti" malvagi.

Riguardo alla Paresceve, anche Flavio pare testimoniare che si tratta di un venerdì.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Gianni
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Re: Commenti biblici liberi

Messaggio da Gianni »

Naza caro, il tuo lavoro di ricerca è encomiabile, tuttavia non trascurare il fatto che parliamo del tempo di Mosè, di 3.500 anni or sono. Quelle di Flavio Giuseppe, dei rabbini antichi e moderni, dei teologi cattolici e protestanti, di chi vuoi tu, sono opinioni. La domanda giusta è: come intendevano gli ebrei di quel tempo remoto le parole di Mosè?
Sul simbolismo delle sante Feste, nel mio piccolo ti segnalo questo studio:
https://www.biblistica.it/wp-content/up ... di-Dio.pdf
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Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Gianni ha scritto: sabato 25 marzo 2023, 10:31 Naza caro, il tuo lavoro di ricerca è encomiabile, tuttavia non trascurare il fatto che parliamo del tempo di Mosè, di 3.500 anni or sono. Quelle di Flavio Giuseppe, dei rabbini antichi e moderni, dei teologi cattolici e protestanti, di chi vuoi tu, sono opinioni. La domanda giusta è: come intendevano gli ebrei di quel tempo remoto le parole di Mosè?
Sul simbolismo delle sante Feste, nel mio piccolo ti segnalo questo studio:
https://www.biblistica.it/wp-content/up ... di-Dio.pdf
Caro Gianni :-) :-) , personalmente quando leggo certe opere faccio molta attenzione (se è possibile) anche a chi le scrive. Ma tu, attento per come sei e per le conoscenze che hai, queste cose le conosci già. Le riporto solo per evidenziarle a chi le conosce già e per metterle a conoscenza a chi non le conosce. Giuseppe Flavio, alias Yosef ben Matityahu, non era uno qualsiasi, ma un discendente di una nobile famiglia sacerdotale, tra l’altro di quella reale Asmonea, da come descritto in: Antichità Giudaiche Vol I, Introduzione.

Quale stirpe? Dato che nella genealogia dell’autore è citato “Ircano”, dal libro dei Maccabei sappiamo che Giovanni Ircano era un discendente di un Mattatia della stirpe di Ioarìb (1Mac 2,1 e 14,29 CEI), una delle 24 classi sacerdotali che a rotazione prestavano servizio nel tempio, ed era esattamente la prima di queste (1Cr 24:7). La genealogia che descrive Giuseppe, è stata costruita consultando archivi pubblici (Vita 1-6). Giuseppe, insieme al fratello Mattia, ricevette l’insegnamento dai suoi genitori; era noto per le sue capacità mnemoniche, mostrava passione per lo studio e le persone importanti della città gli chiedevano pareri nell’interpretazione delle leggi. A 16 anni volle fare esperienze dottrinali nelle 3 scuole dell’epoca: quella dei farisei, quella dei sadducei e quella degli esseni (in questa, credo non riuscì ad entrare).

Secondo informazioni riportate altrove (riporto un link a caso, ma ci sono documenti che parlano della stessa cosa), leggiamo:

Una caratteristica specifica degli esseni consisteva nel rigetto del culto che si faceva nel Tempio di Gerusalemme, in quanto realizzato da una classe sacerdotale che aveva perso prestigio fin dall’epoca della dinastia asmonea. Di conseguenza gli esseni optarono per segregarsi da queste pratiche comuni con l’idea di conservare e restaurare la santità del popolo in un ambito più ridotto, quello della loro comunità
https://opusdei.org/it/article/16-faris ... chi-erano/
Tra la fine dell’era precedente e l’inizio della nuova, sono narrati avvenimenti particolari e dei subbugli nella regione, in particolare a Gerusalemme.

Prima dell’era Asmonea, conosciamo la storia della lotta Maccabea (nome dei 3 figli di Mattatia che intrapresero la lotta contro il re seleucida Antioco IV Epifàne), secondo uno dei libri scritti in quel tempo (Maccabei), era sommo sacerdote un certo Onia (forse Onia III). Quando questi fu assassinato, gli succedette il fratello Giasone ma poco dopo fu l’empio sacerdote Menelao che in combutta con il re Antioco partecipò alle follie del tiranno seleucide (2 Maccabei). Questi era fratello di un certo Simone della stirpe di Bilga (secondo maccabei) e fratello di Giasone secondo Flavio. Ma lo storico scrive nel I secolo mentre il libro dei maccabei risale a qualche secolo prima.

--------
torno al tema.

Dopo questo quadro storico, possiamo dire che c’era abbastanza confusione con tutte queste correnti. Certamente Flavio poteva dare opinioni, ma nel caso in questione non si tratta di opinioni ma di riportare un dato storico. Se scrive che Paresceve era il giorno che precedeva il sabato settimanale, occorre capire perché scrive così. Ciò che viene dopo, secoli e millenni dopo, sono riporti e interpretazioni su interpretazioni. ..ed oggi, per venirne a capo, occorre fare le 12 fatiche di Ercole.
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Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Tiger ha scritto: sabato 25 marzo 2023, 20:08
Tiger, se leggi bene ti ho risposto a tratti a tutti i tuoi commenti e ti ho scritto cosa ne penso sull’acquisto all’inizio della domenica. Non sono stupidaggini, ma ogni cosa va analizzata senza tralasciare nulla. Se fai attenzione, Luca dice:
“23:55 Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea, seguito Giuseppe, guardarono la tomba, e come vi era stato deposto il corpo di Gesù. 56 Poi, tornarono indietro e prepararono aromi e profumi. Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento.”
Ripropongo il passo per far notare che si parla di donne venute dalla Galilea. Erano galilee anche le donne della famiglia di Yeshùa e probabilmente il riferimento è a loro. Dal passo in questione pare che queste donne, subito dopo la crocifissione (che è ancora paresceve) tornarono indietro per preparare gli aromi. Ma come già fatto notare, non poteva essere quel momento perché stava per entrare il sabato. Il versetto 56 inizia con “poi”. Possiamo ipotizzare che la descrizione non sia precisa e che in realtà prima le donne si riposarono di sabato e poi, alla fine di esso, alla sera, all’inizio del primo giorno della settimana (domenica) prepararono gli aromi per poi portarli al sepolcro al mattino. Questa spiegazione armonizzerebbe quella che da Marco: “passato il sabato comprano gli aromi e profumi”. Magari qualcuno, aprì la bottega appositamente per le donne alla sera, subito dopo il sabato, e gli aromi furono preparati durante la notte.

Sono tutte ipotesi e credo sia il caso di lasciare tradizioni religiose o interpretazioni personali. La soluzione è l’indagine storica (se possibile), una ricostruzione calendariale delle festività ecc.. oltre all'analisi didattica dei passi (che possono anche essere descrizioni imprecise). Ho portato l’esempio di Flavio (scrittore del I secolo, quindi di quel periodo), che parla di paresceve = venerdi.
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