Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede nel Fi

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matteo97
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da matteo97 »

Forse sarebbe più corretto dire che nei secoli è stato creato un altro Cristo.
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matteo97
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da matteo97 »

luigi, vorrei chiudere questa discussione esortandoti a indagare più a fondo la Scrittura di modo che tu stesso possa discernere ciò che è fondato da ciò che invece è infondato. Il messaggio costantemente ripetuto nel Vangelo è che la via della vita eterna è attraverso l'opera di Cristo. L'immortalità è condizionata all'obbedienza alla legge e coloro che hanno mostrato diligenza nelle opere della Legge erediteranno "nuovi cieli e nuova terra". Il giudizio che avverrà quando Cristo tornerà sulla terra come regnante su Gerusalemme, lì dove regnava Davide, riguarderà la responsabilità di chi è stato incluso sotto l'Alleanza di Israele. Solo coloro che sono responsabili di fronte alla legge verranno giudicati e, a seconda dei casi, puniti con la morte o benedetti con la vita eterna. Perchè la Scrittura attesta che il peccato è la violazione della legge e senza legge non sussiste il peccato. D'altra parte ognuno di noi è soggetto alla legislazione del paese dove risiede o presso il quale ha la cittadinanza. Sarebbe paradossale essere giudicati con la legge dello Stato tedesco se siamo italiani e viviamo in Italia. Perchè allora ciò non dovrebbe valere per la Legge di Dio che invece, a detta della "cristianità", riguarderebbe tutti indistintamente essendo un "giudizio universale"? E sulla base di cosa verrebbero giudicati? Su di una presunta "fede" in Cristo che ha abolito la legge mettendosi contro Dio? La grandiosità del mandato di Gesù è collocata all'apice del suo sviluppo personale e spirituale, nel momento della sua morte, quando la Legge fu “adempiuta”. Il carattere e la personalità di Cristo erano il fine della legge mosaica, quelle 613 mizvot, se perfettamente rispettate, avevano lo scopo di dare origine ad una personalità simile a quella di Gesù. La santificazione passa attraverso la legge, tant'è che l'uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto (Gc 2:24). Questo in estrema sintesi è il messaggio delle Scritture.
Luigi
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da Luigi »

Più precisamente, ognuno che, non è SUO discepolo,si è fatto un proprio vangelo;
io ti ho proposto , quello degli apostoli, scritto nel Nuovo Patto, nel quale molto evidentemente,tu non credi , e non Proclami, poichè non ti schieri come discepolo di Gesù Cristo, e non credi che LUI , E' IL Figlio di Dio, viceversa GLI daresti Gloria con me.
Ricorda, Gesù Cristo ed il Cristianesimo è Storia di Israele "più di Mosè, e di Salomone...", poichè Gesù secondo la carne E' Ebreo, della tribù di Giuda, ed i SUOI discepoli e servitori, erano anch'essi Ebrei...,ed hanno predicato, il Ravvedimento, prima a Giuda, a Israele, e poi ai pagani,
e sempre al Figlio hanno offerto, Gli offrono , e GLI offriranno, IL Sacro Servizio "la Latreia"...
Ciao
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bgaluppi
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da bgaluppi »

Se Gesù il giudeo è il figlio di Dio, ossia il messia dei giudei, non sarebbe certo pensabile che intendesse abolire la stessa legge ebraica del suo Dio, lo stesso Dio degli ebrei. In questo caso non sarebbe stato il messia degli ebrei, ma un apostata, e non avrebbe avuto alcun senso che si presentasse come messia, pretendendo pure di essere preso sul serio. La Torah ordina chiaramente che ogni sedicente profeta che insegni a trasgredire ai comandamenti sia messo a morte. Tornano sempre utili le parole di Mt 5:17-18, che i religiosi continuano ad ignorare perché insormontabili per sostenere la dottrina detrattrice dell'obbedienza alla Torah. Lui non insegnava certo ad ignorare la legge, semmai il modo in cui obbedire a quella stessa legge.

Piuttosto c'è da chiedersi se Gesù avesse mai voluto che il suo insegnamento fosse rivolto agli stranieri e che dunque gli stranieri credenti siano chiamati all'obbedienza alla Torah. Io credo di no.
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Tony
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da Tony »

quello che non torna è che ci sarebbe una contraddizione in quello che ha insegnato proprio in Mt 5:17-20 , quando comandò di fare discepoli delle nazioni non disse "evitate di insegnare quello che vi insegnai sul monte perchè valeva solo per voi che siete giudei" . Ha senso? O forse compresero qualcosa di diverso più avanti . Paolo per esempio da come si legge comprese che con la morte di Yeshua non valevano solo le opere ma anche la fede come dice nel suo esempio con Abramo in Romani 3-4 .
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bgaluppi
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da bgaluppi »

Sul monte, Gesù parla esclusivamente ai giudei, suoi compatrioti. Un maestro ebreo, oltretutto, non avrebbe insegnato la Torah agli stranieri. Lui stesso, infatti, ordina ai discepoli per ben due volte di non andare a predicare agli stranieri, né ai samaritani, ma solo alle pecore perdute della casa di Israele. In effetti, uno dei compiti del messia era proprio quello di radunare gli israeliti dispersi e ricongiungere le due case.

L'unico versetto in cui Gesù dice (o gli viene messo in bocca) ai discepoli di predicare agli stranieri è Mt 28:19 (e il v. 20 ad esso collegato), riconosciuto dai critici come spurio (inserito in epoca successiva) e presente solo in Matteo. In effetti, tra il II e il III secolo le modifiche apportate agli scritti furono numerose (aggiunte o cancellazioni), come testimoniano diversi padri della Chiesa, soprattutto Origène.
noiman
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da noiman »

ben tornato..... :YMPEACE: ;)
noiman
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bgaluppi
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da bgaluppi »

:-) Grazie Noiman, ben ritrovati tutti voi!
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Tony
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da Tony »

anche da parte mia :)
In effetti quello che hai scritto non è un dettaglio da poco , tuttavia quello che mi tiene agganciato all'idea della validità (validità della corretta osservanza espressa nel pensiero di Paolo o Giacomo) è proprio che nelle scritture greche rimane sempre il sottofondo dell'importanza della stessa . Ciò non toglie che quello che hai detto è vero .
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bgaluppi
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da bgaluppi »

Il fatto è che oggi, anche per un credente, non è più possibile prendere il testo dei Vangeli giunto fino a noi come testo ispirato perfetto e "dettato" da Dio, perché la critica moderna e gli storici hanno messo in evidenza le numerose parti artefatte o possibilmente artefatte. Ignorare ciò sarebbe sbagliato e anche sciocco. Dal momento, poi, che uno come Origene a cavallo tra il II e il III sec. lamentava come i testi fossero già sistematicamente storpiati da copisti dilettanti influenzati da dottrine diverse e per ragioni diverse attraverso aggiunte o addirittura cancellazioni di intere parti, chiude la questione, visto che i mss. integrali più antichi che abbiamo risalgono al IV sec. È necessario quindi sempre domandarsi: un messia giudeo del tempo di Gesù avrebbe detto questo?, avrebbe fatto quest'altro? Sarebbe stato questo o quello credibile e accettabile, alla luce della cultura ebraica e della Torah? Poi, subito dopo, è necessario studiare in modo più approfondito per imparare a distinguere ciò che è genuino o probabilmente genuino da ciò che è spurio o probabilmente spurio, possibilmente accantonando le proprie convinzioni religiose, la cui invadenza renderebbe il processo di ricerca e apprendimento impossibile.
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