Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede nel Fi

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Tony
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da Tony »

Ci sarebbe da esaminare anche Atti 10 allora .
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bgaluppi
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da bgaluppi »

Giusto, Tony. Vorrei però far rilevare che se da un lato non ci sono dubbi che molti stranieri provenienti dal paganesimo nel I sec. si siano convertiti alla fede in Yeshùa, dall'altro questo non significa che ciò rispecchiasse necessariamente la volontà di Yeshùa, che istruì i discepoli a non rivolgersi ai pagani (per poi cambiare idea?). Ma qui si aprirebbe una discussione che ci porterebbe ulteriormente fuori tema.
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Tony
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da Tony »

Infatti , qui ti volevo ( lo dico ironicamente :d ) . Però in effetti la domanda è lecita , cioè c'è stato un cambio di rotta ? E chi l'ha deciso? . Comunque ,sia Pietro che Paolo hanno avuto delle visioni per capire questa cosa ,quindi non mi stupisce più di tanto . La domanda è perché si è dovuto aspettare fino "all'ultimo momento" senza preparare i pagani anche in questa prospettiva ? In effetti se uno guarda a livello cronologico i tempi che riguardano l'inserimento dei gentili sono relativamente ristretti ,nel giro di due tre capitoli i pagani entrano a fare parte del popolo di Dio con una motivazione un pelo sospetta . Dato che alcuni Giudei non ascoltavano Paolo si rivolge ai pagani , questo per quanto riguarda Paolo ma non per Pietro .

Edit :Scusate correggo riguardo alle visioni mi sono ricordato che gli argomenti sono diversi Paolo ha la visione per una cosa Pietro per i gentili
Luigi
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da Luigi »

bgaluppi ha scritto:Giusto, Tony. Vorrei però far rilevare che se da un lato non ci sono dubbi che molti stranieri provenienti dal paganesimo nel I sec. si siano convertiti alla fede in Yeshùa, dall'altro questo non significa che ciò rispecchiasse necessariamente la volontà di Yeshùa, che istruì i discepoli a non rivolgersi ai pagani (per poi cambiare idea?). Ma qui si aprirebbe una discussione che ci porterebbe ulteriormente fuori tema.
Non direi Antonio.
A parte il riferimento che Tony, evidenzia "giustamente", circa Pietro e Paolo, troviamo ancora ,quanto comanda il Signore risorto, agli apostoli , mentre si trovava con loro a tavola "Atti 1, 3-8..
6 Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». 7 Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, 8 ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra».
...
Ciao
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bgaluppi
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da bgaluppi »

Tony, tu dici che Pietro ha avuto una visione riguardo alla predicazione ai gentili e la loro inclusione nel regno di Dio. Meglio sarebbe dire che Atti dice che Pietro ebbe una visione, perché non sappiamo con certezza se quella visione la ebbe davvero oppure è qualcosa che l'autore di Atti inserisce nel racconto a sostegno della predicazione di Paolo ai gentili. Il libro di Atti è essenzialmente un libro che riguarda Paolo ed è fortemente apologetico nei suoi confronti. Riguardo alla veridicità della missione paolina, Atti afferma che Paolo fu approvato dagli apostoli; infatti, senza approvazione apostolica, Paolo sarebbe stato semplicemente uno che sosteneva di aver avuto una visione e aver ricevuto approvazione a predicare il vangelo, che oltretutto lui chiama "il mio vangelo", come se ci fossero altri e diversi. Il tema qui è molto complesso e non possiamo trattarlo in questa discussione.

Comunque, se vogliamo analizzare la questione basandoci su Atti, abbiamo la certezza che la predicazione ai gentili fu approvata da Dio nell'episodio di Pietro e Cornelio. Il testo dice questo. Tuttavia, dovremmo elaborare giustificazioni teologiche fantasiose per conciliare questa visione con le parole di Yeshùa: “Non andate tra i pagani e non entrate in nessuna città dei Samaritani, ma andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d'Israele” (Mt 10:5-6). Stando ad Atti, Dio è in disaccordo con Yeshùa. Oppure, dovremmo supporre che prima della risurrezione Yeshùa non intendesse predicare ai pagani e dopo invece si, ma non ci sono ragioni valide per affermare questo, se non attraverso supposizioni teologiche fantasiose.
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Tony
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da Tony »

vero anche questo , ci sono però troppe lettere e troppe parole spese in difesa del Messia Yeshua fatta non solo da Paolo ma anche da altri discepoli . Il sospetto mi verrebbe se avessimo a disposizione solo Atti . Tuttavia c'è da ragionarci per la questione da te sollevata . Devo ammettere che , almeno per il momento , di non essere in grado .
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bgaluppi
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da bgaluppi »

La questione non è tanto la messianicità di Yeshùa, ma piuttosto la legittimità della predicazione ai gentili. Quello che io mi chiedo è: i Dodici, tutti giudei, davvero predicarono ai gentili e scrissero loro lettere, oppure la nascita della fede tra i gentili è opera essenziale di Paolo di Tarso? E Paolo non faceva parte dei Dodici, dunque ne necessitava l'approvazione per presentarsi come apostolo lui stesso. Fu approvato? Certo, Atti dice di si...

Mi rendo conto che il tema può generare molto dissenso da parte di chi crede fermamente (per pura fede) nella genuinità del messaggio comunemente accettato e trasmesso dai testi canonici, ma al fine dello studio serio e obbiettivo non si può evitare di affrontare certi temi solo perché possono creare problemi ad un credo che - in quanto tale - non può essere certezza e non può costituire fondamento imprescindibile nell'analisi biblica.
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bgaluppi
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da bgaluppi »

Per chiarire, il mio problema fondamentale è che la predicazione ai gentili non è compatibile né con il Tanach – se non in seguito alla ricostituzione del regno di Israele come predetto dai profeti – né con un giudeo come era Yeshùa, che mai – se non nel dubbio Mt 28:18-20 – la sostiene come valida, anzi la proibisce. È compatibile, invece, con la dottrina cristiana successiva.
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Gianni
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da Gianni »

Discussione interessantissima ... :YMAPPLAUSE:
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Tony
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Re: Salvezza per le opere della Legge, oppure per la fede ne

Messaggio da Tony »

Domanda : come si colloca la lettera di Giacomo nell'ottica proposta della predicazione esclusiva alle pecore perdute della casa d'Israele?

Giacomo 1:1

*Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesú Cristo alle dodici tribú che sono disperse nel mondo: salute.
Lettera di Giacomo 1:1 NR94
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