Il volto di D-O.

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Tony
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Re: Il volto di D-O.

Messaggio da Tony »

Buongiorno , sarebbe come se tutto ad un tratto ci teletrasportassimo a 1Km dal sole . Ecco perché dice 'non può vedermi e vivere' .
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Gianni
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Re: Il volto di D-O.

Messaggio da Gianni »

Bell’esempio, Tony. :-)
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Tony
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Re: Il volto di D-O.

Messaggio da Tony »

Si è un esempio che si dice di solito . Alla faccia di chi dice che la Bibbia non è ispirata !!
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matteo97
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Re: Il volto di D-O.

Messaggio da matteo97 »

Lo spirito di Dio si esprime tramite la sua parola, proprio come le nostre parole esprimono i nostri pensieri e i nostri desideri esprimono in modo esatto la nostra vera essenza. Come disse saggiamente Gesù: "La bocca parla dalla pienezza del cuore (della mente)" (Mt. 12:34). Lo spirito divino, o spirito santo nelle SG, non è la terza persona della Trinità, essa stessa Dio come affermano i trinitariani, ma la manifestazione sensibile della potenza divina comprendente i suoi pensieri e le sue volontà. Spirito può assumere il significato di soffio o respiro, perciò le parole che gli agiografi scrissero sotto ispirazione divina furono insufflate dallo spirito divino. Un principio metafisico incorporeo e intangibile non avrebbe mai potuto compiere un'opera simile. Il concetto di divinità metafisica è stato sottratto dal pensiero greco e reinterpretato alla luce della Scrittura, facendo leva sul fatto che nella Bibbia Dio si manifesta in spirito. A Israele fu comandato di non adorare alcun idolo o qualsiasi oggetto che potesse essere una rappresentazione di Dio, perchè la Sua volontà è che l'adorino in spirito e verità (Gv 4:24), cioè attraverso la manifestazione sensibile delle sue opere e l'indagine della Scrittura. Non si accenna minimamente ad alcun principio metafisico.
stella
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Re: Il volto di D-O.

Messaggio da stella »

Gianni ,si e' li che volevo arrivare ,''cogliere nel segno'' :-)

Questi due bravi ragazzi Matteo e Tony '' sono bravi ,scavano''

comunque per ''cosa pensava GESU' quando pregava '' ;;) ci vorrebbe una cartella a parte :-?

Io vedo il CRISTO ,non solo che Adorava ,ma che pregava chiedeva bisognoso del padre ,quindi ,umile sottomesso ,figlio ''era cosi preso che il volto si trasformava ,emanava una luce ,come Mose 'quando sali al monte ,perche' era stato con DIO ...

Noi stessi emaniamo una nuova luce ,una nuova espressione ,un nuovo volto se andiamo in preghiera ...

si la parola ''trasforma'' libera da nuova luce ,ma e' solo una piccola cosa in confronto di cio' che sara'
Quando incontreremo DIO saremo trasformati''' ;)

Dopo che questa mia pelle sarà distrutta,
senza la mia carne, vedrò Dio
.Io lo vedrò, io stesso,
e i miei occhi lo contempleranno non da straniero... ;;) :-)

poi una volta scrivero' , ..scriveremo il desiderio di vedere ,incontrare DIO nei salmi ,tutti hanno bramato di vederlo incontrarlo ....
hanno sempre cercato e cerchiamo ancora noi di darle un volto fisico ,siamo nella carne :-( e' quasi normale noo ..
e ''noi lo abbiamo contemplato Noi l’abbiamo visto, i nostri orecchi lo hanno udito, le nostre mani lo hanno palpato ...GESU' ha dato un volto fisico al padre ....perche' aveva i suoi attribbuti ,il volto dell'amore ...

IL SIGNORE ci conceda di poter sentire maggiormente la sua presenza accanto a noi, fino a quando lo contempleremo a faccia a faccia nell’eternità! «Egli sarà il porto dove termineranno le nostre fatiche: vedremo Dio e loderemo Dio». (S. Agostino)

Bene ora continuate voi ... ;)
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
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Gianni
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Re: Il volto di D-O.

Messaggio da Gianni »

Cara Stella, il tuo commento mi fa riflettere su un aspetto psicologico importante.
Tu scrivi: “Noi stessi emaniamo una nuova luce, una nuova espressione, un nuovo volto se andiamo in preghiera”. A prima vista sembrerebbe che tu sposti la questione dal volto di Dio al nostro, e invece stai dicendo una cosa molto profonda. E ora cerco di spiegarmi facendo un esempio pratico.

Le persone che si vogliono bene, quelle che si amano davvero, tendono a somigliarsi. Perfino fisicamente. Fateci caso. Osservate le coppie di coniugi: quelle molto affiatate assumono i tratti l’uno dell’altra e l’una dell’altro. Perfino osservando una foto di due sposi, anche se non li conosciamo di persona possiamo sapere molto di loro. Se ad esempio sorridono nello stesso modo (angoli della bocca posizionati alla stessa maniera) o piegano il capo allo stesso modo, ciò è indice che sono affiatati. Diversamente, saranno dissimili nei loro atteggiamenti.

Ora, questo principio psicologico vale anche in senso spirituale, con la differenza che da psicosomatico diventa per così dire psico-spirituale. Gli esseri umani sono fatti a somiglianza di Dio, ed è ovvio che non si tratta di somiglianza fisica. Tu, Stella, dici che Yeshùa si “illuminava” come Mosè nel suo contatto con Dio. Nella Bibbia leggiamo: “Dio che ha detto: «Risplenda la luce nelle tenebre», ha fatto risplendere in noi la luce per farci conoscere la gloria di Dio riflessa sul volto di Cristo” (2Cor 4:6, TILC). Un modo di “vedere il volto” di Dio è quello guardare a Yeshùa e al suo modo di essere. E, se vogliamo, possiamo allargare il concetto: possiamo “vedere il volto” di Dio in una mamma, in un bambino, in una persona vecchia, nei nostri fratelli e nelle nostre sorelle.

(Mi sono allontanato troppo dal tema?).
noiman
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Re: Il volto di D-O.

Messaggio da noiman »

Sto seguendo la discussione che è molto particolare, l’affermazione “ volto di D-o “ si presta già subito per definizione a una specie di riconoscimento facciale secondo la nostra visione consequenziale , dimenticando o omettendo il corpo a cui appartiene il “volto” , riducendo l’aspetto generale di qualche cosa di più ampio, un poliziotto vi dirà che non basta……occorrono le impronte digitali.
Il Volto di D-o potrebbe essere uno spunto per la riflessione e il confronto tra il relativo e l’assoluto, evitando il tranello della temporalità e cercare di percepire la madre di tutti i ”perché” , solo dopo si può cercare di comprendere il ”come”

Forse vi ho sottovalutato e non penso che vi fermerete al”volto” inteso come rappresentazione della divinità e non mi trattengo sulla espressione di notevole ambiguità linguistica “panim el panim” che credo molti di voi abbiano compreso e sanno che , “panim” può anche significare essere “dentro”, in contrasto con la parte esterna visibile della “faccia”, l’ebraico moderno forse inconsapevolmente ne racchiude un secondo significato, “interiore” פנימי “pnimì” l’interiorizzazione è la conseguenza del “faccia a faccia”?
L’intensità della rivelazione è proporzionale alla distanza tra l’intelletto del profeta e quella del D-o rivelatore , una specie di unità di misura che consente diversi livelli della rivelazione, fino a minimo di questa distanza, ecco perché abbiamo diversi livelli di rivelazione con o la presenza o la mancanza di esseri sovrannaturali , le intelligenze angeliche, l’espressione “panim el panim” rappresenta il minimo di questa distanza e agisce con l’annullamento dei sensi umani priva di intermediari angelici, Moshè metaforicamente può comunicar con D-o direttamente avendo il privilegio di disporre della distanza minima, la più breve tra tutti i profeti passati e futuri.
Nonostante questa piccola divagazione rimane ancora grande il rischio di fermarsi alle definizioni di “volto” quale rappresentazioni di qualcosa di più complesso.
In realtà il corretto studio sarebbe di iniziare a definire l’insieme , la causa prima della esistenza di D-o e la connessione con questa e altre creazioni.

La “Causa Prima della Esistenza” (scusate le maiuscole) …è antecedente a qualsiasi religione, gli dei venerati dall’inizio dei tempi non hanno nessun nesso con il suo Principio, solo quando il Principio decide di rivelarsi e diventare comprensibile è possibile includere la”rivelazione”.

La Torah è una delle fonti di ispirazione consegnata a Moshè sul monte Sinai, i 5 libri insieme agli altri libri ebraici uniti alle scritture del N.T costituiscono la Bibbia, la Torah è un lungo resoconto di una storia vissuta dal primo uomo fino a Israel, la narrazione è come un romanzo affollato di pastori, condottieri che compiono azioni nobili o meno nobili che poi apparentemente vengono dimenticati, poi idoli e sacrifici, l’intero racconto potrebbe essere scritto da chiunque avesse la disponibilità di raccogliere e definire tutti gli elementi della storia di un popolo e del suo rapporto conflittuale con il suo D-o , ma credetemi se si prova a studiarlo nella lingua in cui fu pensato e scritto solo allora di dispiegano i mondi della “shekkinàh “ e ” partzufìn “, i volti del creatore.

Glie ebrei sono costretti a dire “noi abbiamo scritto il libro che Dio ci ha dato.
La differenza con il cristiano? Il Dio di Israele è distinto dalla causa Prima, il progettista del Palazzo non è ne l’inquilino ne il costruttore.
Esiste poi una sostanziale differenza tra il dio dei filosofi e quello reale e sconosciuto , Moshè poté percepire solo una parte della rivelazione, Bar Kokhbà combatté i romani senza avere molte idee sulla rivelazione divina, la tradizione afferma che Moshè vide solo i filatteri del talled indossato da D-o, un esempio splendido per rappresentare la difficoltà della comprensione della rivelazione, rivelazione che fa parte del Principio e dovette limitarsi per poter essere comprensibile nel mondo materiale, la rivelazione si ammantò con gli abiti nella Torah terrestre, emanazione della Torah celeste.
Noi lettori disponiamo di un testo complesso in cui la temporalità non è lineare, sono percepibili molte ambiguità e contraddizioni, immaginoso e assolutamente antropomorfico , molto oltre la ragione del buon senso logico , argomento di indagine e studio, un lungo elenco di precetti incomprensibili e proibizioni assurde costituiscono un labirinto spirituale che apparentemente non trova una risposta completamente convincente .
ha péh she assàr, hu ha pèh she hittìr, “la stessa bocca che proibisce a certe condizioni , permette ad altre (ketubbot 16a) , appare come un indovinello teologico.
Shalom
Noiman
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Gianni
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Re: Il volto di D-O.

Messaggio da Gianni »

“Un labirinto spirituale che apparentemente non trova una risposta completamente convincente”, ma intanto la cerca e ci interpella.

“Appare come un indovinello teologico”, dietro cui avvertiamo l’Interpellante.

“Nuvole e oscurità Lo circondano”. - Sl 97:2.
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matteo97
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Re: Il volto di D-O.

Messaggio da matteo97 »

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Gianni
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Re: Il volto di D-O.

Messaggio da Gianni »

A me pare appena iniziata. Per certi versi, non ancora iniziata.
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