Dio e il male

marco
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Re: Dio e il male

Messaggio da marco »

bgaluppi ha scritto:Il male è non fare il bene. Il bene è tutto ciò che è conforme alle leggi di natura, che Dio stabilisce in quanto Legislatore Supremo perché creatore di quelle leggi. Per cui, se uccidi un animale per divertimento è male, ma se lo uccidi esclusivamente per mangiare è bene, per fare un esempio.
Troppo riduttivo. Il male nella Bibbia è il "serpente" nelle sue mille sfaccettature.
Mi viene in mente Davide, quando, spinto dalla superbia, chiede il censimento del popolo. In quel momento fece ciò che è male agli occhi del Signore. Questo impulso satanico è partito da dentro o fu indotto dall'esterno?
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bgaluppi
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Re: Dio e il male

Messaggio da bgaluppi »

Marco, viene da dentro. Provo ad azzardare un'interpretazione personale più chiara sul testo genesiaco. Il serpente non è il male, ma semmai l'istinto che può spingere a contravvenire al bene, che è la legge di Dio. Dico "può", perché in realtà tutto dipende dalle nostre scelte, dunque il male viene ad esistere solo nel momento in cui noi lo produciamo. Satana mette Giobbe alla prova con ogni mezzo, ma Giobbe fa comunque le sue scelte. Questo istinto personificato nel serpente causa la disobbedienza dell'uomo, perché lo spinge a dare ascolto al proprio desiderio, ma solo se l'uomo sceglie di ascoltarlo. Infatti Yeshùa dice: "Dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni" (Mt 15:19). Vengono "dal cuore", ossia dalla mente, perché si tratta di "pensieri" malvagi. Non da una fonte esterna.

Questo è quello che accade a Eva. Dio dice esattamente: "Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai" (Gn 2:16-17). Il "pensiero" malvagio di Eva, rappresentato dal serpente che è astuto e l'unica creatura animale che parla, le dice: "No, non morirete affatto; ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male" (Gn 3:4-5). Praticamente Eva si autoconvince e subito dopo in lei nasce il desiderio. Eva è attratta dall'albero proibito, perché "osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza" (Gn 3:6), e perché la proibizione di qualcosa di bello e desiderabile ha in sé una "forza oppositrice" per l'essere intelligente: come può, ciò che è bello e desiderabile, non essere "bene"?

Come dice Yeshùa, dentro la mente di Eva si formano pensieri "malvagi", che sono tali in quanto sono formulati in base al desiderio (prodotto dal serpente), non in base alla legge di Dio. Eva avrebbe semplicemente potuto obbedire alla legge del suo Creatore, che conosceva bene, e invece non lo fa. Ma è un male, che Eva ascolti il serpente, oppure un evento necessario? Del resto, se Dio avesse voluto che i due obbedissero, non avrebbe messo nel giardino una "creatura" astuta che sapeva avrebbe potuto ingannarli; la domanda è: senza il serpente, Eva avrebbe scelto di mangiare dell'albero della conoscenza? Alla fine, Dio dice: "Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male" (3:22), dunque il serpente aveva detto il vero, quando disse: "Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male" (3:5).

La disobbedienza dei due, generata dal serpente, li rende "simili a Dio" quanto a conoscenza del bene e del male; significa che da quel momento l'uomo è capace di distinguere tra bene e male e dunque poter fare delle scelte. Senza il serpente, l'uomo non è capace di fare alcuna scelta, ma è un mero automa; infatti, la scelta richiede che davanti all'uomo ci siano due vie, non una (nel qual caso non esisterebbe possibilità di scelta). Il serpente è ciò che in noi ci consente di vedere due vie: una che risponde al desiderio ed è quindi soggettiva, una che risponde alla verità obbiettiva. Dopo aver fatto pranzo ed essermi saziato, posso desiderare di mangiare ancora perché davanti a me ho cibi appetitosi, ma so bene di non aver bisogno di mangiarli, anzi di non dover mangiarli. Dunque il serpente è necessario, perché ci rende capaci di scegliere; la scelta poi può essere giusta o sbagliata, a seconda di ciò che vogliamo. Per cui, Dio ci giudica in base alle nostre scelte; senza serpente, niente scelta, e dunque il giudizio non sarebbe possibile, né l'uomo sarebbe libero. Ecco perché Dio crea il serpente e lo mette "nel giardino" assieme all'uomo.
L'agnostico
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Re: Dio e il male

Messaggio da L'agnostico »

Come dice Yeshùa, dentro la mente di Eva si formano pensieri malvagi, che sono tali in quanto sono formulati in base al desiderio (prodotto dal serpente), non in base alla legge di Dio.
Quello che mi chiedo a questo punto è com'è possibile che il creatore colui che chiamiamo Dio e che in teoria dovrebbe rappresentare il bene assoluto ha creato un essere in grado di sviluppare penaieri malvagi?
Qualcosa non mi torna :-?
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bgaluppi
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Re: Dio e il male

Messaggio da bgaluppi »

Se rileggi, ho spiegato questa cosa. In realtà, il serpente dentro di noi non è un male, ma qualcosa di necessario. Siccome l'uomo è intelligente, è libero; può fare delle valutazioni e scegliere A o B. Il serpente crea una dualità che determina la possibilità di scelta. Senza serpente, ossia senza dubbio, opposizione, dualità, non esisterebbe libertà. Allora saremmo come gli animali, che non scelgono ma obbediscono necessariamente alla legge naturale, non essendo esseri senzienti al livello dell'uomo. Il serpente è una conseguenza dell'intelligenza, non un male. Siamo noi, poi, a dover scegliere, e la nostra scelta produrrà bene oppure male.
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Gianni
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Re: Dio e il male

Messaggio da Gianni »

Antonio, bisogna che tu scriva un serio studio sul male da pubblicare su Ricerche Bibliche ... :-) Sarebbe molto utile.
marco
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Re: Dio e il male

Messaggio da marco »

Antonio viene da dentro e da fuori. Il male non è stato generato dall'uomo: Eva non ha creato il male. L'uomo non crea nulla. Anche quando crede di aver creato un oggetto, in realtà l'ha solo scoperto, essendo stato già predisposto nell'ingegneria della materia da Dio. Perchè se l'uomo riuscisse a concepire un oggetto al di fuori dell'Onniscienza Divina ma all'interno della sua creazione, questo renderebbe l'uomo come Dio. Impossibile! La poverina è stata vittima innocente di un gioco più grande di lei. Il serpente o Satana credo rappresenti il male esterno all'uomo. Cioè la pressione continua a cui è sottoposto questo sistema di cose. Questa pressione, era già presente intorno alla coppia, ma esterna. Eva non aveva l'istinto cattivo, lei cedette in maniera pura. Lo dimostra il fatto che prima erano nudi senza provare vergogna. Solo dopo il "fattaccio" il male entrò dentro la coppia pervertendo i pensieri e le azioni di generazione in generazione.

Siamo d'accordo sul fatto che Satana sia stato necessario, affinchè l'uomo diventasse simile a Dio.Come Gesù è necessario per la trasformazione finale dei nostri corpi materiali in corpi spirituali. Solo così Dio potrà essere tutto in tutti.
Non sono d'accordo con te sul fatto che Eva avesse l'istinto cattivo prima della caduta.
L'agnostico
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Re: Dio e il male

Messaggio da L'agnostico »

Siccome l'uomo è intelligente, è libero; può fare delle valutazioni e scegliere A o B. Il serpente crea una dualità che determina la possibilità di scelta. Senza serpente, ossia senza dubbio, opposizione, dualità, non esisterebbe libertà
Bgaluppi quindi prima del serpente Adamo ed Eva secondo te erano automi non liberi di pensare?
Sono d'accordo che l'uomo è davanti delle scelte.. Ma perché? Se questo poi ha innescato tutte le conseguenze che sappiamo?
Non si poteva scegliere cioè vivere nel bene ed essere comunque liberi?
Liberi di tendere al bene come Dio?

Il serpente o Satana credo rappresenti il male esterno all'uomo
Marco siamo sempre li.. Come può Dio il bene assoluto aver creato il male esterno all'uomo?
Il bene può creare il male? E a che pro?
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bgaluppi
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Re: Dio e il male

Messaggio da bgaluppi »

Caro Gianni, mi hai dato un'idea!

Marco, non ho detto che l'uomo "ha creato" il male, come se fosse una creatura, ma che l'uomo "fa" il male, quando compie una scelta in base a desideri sbagliati. Il male esiste nel momento in cui l'uomo lo compie, non esiste di per sé. Eva non crea il male, lo compie, nel momento in cui dice a se stessa "ma no, non moriremo, acquisiremo conoscenza come Dio". Infatti, dietro la sua scelta c'è un ragionamento: l'albero proibito è l'albero della conoscenza, non l'albero della morte... Lei cade preda del desiderio, perché l'albero è "desiderabile per acquisire conoscenza". Quel desiderio lo fa sbocciare il serpente, che è una rappresentazione simbolica della "vocina interiore" che dice: "ma se...". È dentro di noi, nei nostri pensieri, che si manifesta il dubbio, la contraddizione, e poi il desiderio, proprio come dice Yeshùa.

Ti dirò di più. Il concetto del male che esiste all'esterno dell'uomo è un vero e proprio capro espiatorio per le religioni. Quando uno fa una cosa sbagliata, non affronta se stesso, guardandosi allo specchio e riconoscendo di aver commesso un errore, ma dice: "è stato satana". E così non cresce, resta nella stessa condizione di prima.
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bgaluppi
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Re: Dio e il male

Messaggio da bgaluppi »

Non si poteva scegliere cioè vivere nel bene ed essere comunque liberi?
Liberi di tendere al bene come Dio?
Scegliere il bene comporta comunque l'esistenza della scelta opposta. Se non ci fossero due possibilità, non potresti scegliere di vivere nel bene, e soprattutto non potresti sapere cosa è bene se non conosci ciò che è male, e viceversa. Bene e male sono funzionali a se stessi.
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bgaluppi
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Re: Dio e il male

Messaggio da bgaluppi »

Il bene può creare il male? E a che pro?
Dio non è "il bene", è il Creatore del tutto che stabilisce le leggi di funzionamento delle cose. Siamo noi che possiamo essere nel "bene" o nel "male", attraverso le nostre scelte, ossia essere conformi alle leggi di vita di Dio oppure andar loro contro.
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