Dio e il male

Elena-M
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Re: Dio e il male

Messaggio da Elena-M »

Elena, il redattore di Gn ha davanti il mondo come lo abbiano noi, ma con la sua narrazione cerca di spiegare come mai è ridotto così e spiega anche come sarebbe potuto e dovuto essere
Gianni sono d'accordo quindi in principio la creazione e il mondo non è come il redattore lo aveva davanti e lo abbiamo noi giusto?
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Gianni
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Re: Dio e il male

Messaggio da Gianni »

Elena, il redattore aveva davanti il mondo proprio come lo abbiamo noi oggi ovvero già depravato ma, guardando all'indietro, ne dà una spiegazione teologica.
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bgaluppi
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Re: Dio e il male

Messaggio da bgaluppi »

Mi trovo molto d'accordo con Gianni. Il redattore non assiste alla creazione (che sappiamo non essere avvenuta in sei giorni, visto che prima dell'uomo ci sono miliardi di anni di storia biologica e geologica), dunque la descrive spiegandola teologicamente. Molto probabilmente, la settimana era già suddivisa in sette giorni (gli antichi erano esperti conoscitori delle stelle e del movimento di sole e luna, che scandivano un calendario), ecco perché Genesi parla di sei giorni creativi più il sabato di riposo.
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Gianni
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Re: Dio e il male

Messaggio da Gianni »

Infatti.
Elena-M
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Re: Dio e il male

Messaggio da Elena-M »

Elena, il redattore aveva davanti il mondo proprio come lo abbiamo noi oggi ovvero già depravato ma, guardando all'indietro, ne dà una spiegazione teologica.
Gianni che spiegazione dobbiamo trarne quindi..?
È teologica ma ci aiuta a sapere ad esempio se Eva partorendo avrebbe potuto o meno perdere un figlio come succede oggi?(prima del peccato)
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Gianni
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Re: Dio e il male

Messaggio da Gianni »

Elena, nel cercare di spiegarmi sto per fare un esempio per il quale potrei essere frainteso, il che mi spiacerebbe, ma ci provo.

A volte, ad una madre disperata che ha perso un figlio e che domanda perché Dio lo abbia permesso, ho sentito dare da parte di un prete o di una suora questa risposta: Dio aveva bisogno di un angioletto in cielo.
Questa assurda risposta religiosa è prima di tutto un grave insulto a Dio; in secondo luogo spinge ad odiare Dio, perché è solo naturale che la madre - di fronte a una bestemmia simile – reagisca domandando perché mai Dio abbia preso proprio suo figlio.

Perché faccio questo paragone con l’inizio di Genesi? Solamente e unicamente per illustrare il tentativo di una risposta a domande che l’essere umano si pone e che sono più grandi di lui. Il paragone finisce qui. C’è e rimane un abisso tra il redattore di Genesi e il prete o la suora che dà quella risposta stupida e sacrilega. C’è anche e rimane un abisso tra la risposta biblica e quella cattolica; quella biblica è ispirata, quella cattolica è solo stupida ancor prima che empia.

Stabilito che si tratta di dare una risposta alle grandi domande umane (Da dove veniamo? Perché il mondo è malvagio? Perché moriamo? Che cosa c’è dopo la morte?), possiamo ora rileggere Gn 1-3.

Antonio ha citato il sabato. Ciò ci offre un’ottima chiave di lettura. L’osservanza del sabato deriva da Gn oppure il sabato è menzionato in Gn perché gli ebrei lo osservavano? Io credo la seconda. Il redattore di Gn, con grande maestria, fa risalire il sabato alla creazione. Ancor prima di creare l’uomo, Dio aveva creato il sabato. Ho detto proprio creato. E come lo creò? Smettendo di creare, ovvero riposando. La geniale modalità con cui è spiegato il sabato ci dà due punti fermi: esso risale nientemeno che alla creazione e va santificato con il riposo.

Ora, assodato che il redattore di Gn vive nel mondo già corrotto, non dissimile dal nostro attuale, egli dà con una maestria senza pari la spiegazione alle grandi domande umane: Da dove veniamo? Perché il mondo è malvagio? Perché moriamo? Che cosa c’è dopo la morte?
I semplici leggono Gn 1-3 alla lettera. Che la loro lettura sia banale e sciocca lo mostrano i due differenti racconti della creazione. Già, perché sono due e diversi tra loro. Ciascuno dei due reca un suo particolare insegnamento.

Ora, di fronte alla magistrale opera letteraria del redattore di Gn, è da sciocchi porsi domande del tipo: E se Eva non avesse preso del frutto proibito? E se …, e se …
Allo stesso modo non ha senso domandarsi se Eva partorendo avrebbe potuto o meno perdere un figlio come succede oggi. Sarebbe come domandarsi cosa sarebbe successo se Cappuccetto Rosso quel giorno fosse andata al mare invece di recarsi dalla nonna.

Proprio come il redattore sacro fa risalire il sabato (osservato al suo tempo) direttamente alla creazione di Dio, allo stesso modo dà una spiegazione alle sofferenze della donna durante il parto (come avveniva al suo tempo) facendole risalire al peccato. Altrettanto fa per la morte, per la dura fatica di dover lavorare per mangiare e per il non senso di morire (e perfino per il maschilismo e la propensione femminile per l’uomo). Il redattore di Gn è un genio, finanche un filosofo e uno psicologo, certamente un teologo che altissima levatura.

Egli dà una spiegazione soddisfacente alla presenza del male? No. Vuole solo insegnare che tutto dipende da Dio e dalla scelta umana. E dove troviamo nella Bibbia una spiegazione soddisfacente alla presenza del male? Da nessuna parte. La Bibbia dedica perfino un intero libro a trattare questo tema: Giobbe, che è una grande parabola. La conclusione? Tutto è nelle mani di Dio, come in Gn. In Gb c’è un elemento in più: come si permette l’uomo di chiedere spiegazioni a Dio? Vuole forse insegnare a Lui, il Creatore, come condurre la sua creazione?

Yeshùa, parlando del male e del peccato, dirà che avviene per la gloria di Dio. Risposta difficilissima da capire.
Il fine si può comprendere da come va a finire. Il dopo realizzato nel pieno piano di Dio spiega il prima.
Difficile? No. Difficilissimo. Lo ha indagato e lo indaga ancora la filosofia nei suoi tre campi di ricerca (Dio, il mondo, l’uomo). Occorre indagarlo teologicamente, ma con la teologia biblica e non con la teologia fasulla delle religioni.
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francesco.ragazzi
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Re: Dio e il male

Messaggio da francesco.ragazzi »

Genesi 1:1 ‫תישארב‬ Nel principio ‫ארב‬ creò ‫םיהלא‬ Dio ‫תא‬ Articolo indefinito non traducibile ‫םימשה‬ i cieli ‫תאו‬ e ‫ץראה‬ la terra
9. In questo breve versetto, il numero sette con i suoi multipli ricorre in maniera stupefacente in decine di strane combinazioni. Facciamo solo pochi esempi: ❖ Il numero delle parole di questo versetto è esattamente 7. ❖ Vi sono tre importanti vocaboli in questo primo versetto: Dio, cieli, terra. I valori numerici di questi tre vocaboli sono rispettivamente 86, 395, 296. La loro somma è esattamente 777, cioè 111x7.
10. ❖ Il numero delle lettere di queste tre parole (Dio, cieli, terra) è esattamente 14 (2x7). ❖ Il numero delle lettere delle quattro restanti parole è sempre 14 (2x7). ❖ Il numero totale delle lettere ebraiche in questa frase di sette parole è dunque 28 (4x7).
11. ❖ Le prime tre di queste sette parole ebraiche contengono il soggetto e il verbo della frase: "Nel principio Iddio creò". Il numero delle lettere di queste tre parole ebraiche è esattamente 14 (2x7). ❖ Le altre quattro parole contengono l'oggetto della frase: "i cieli e la terra". Il numero delle lettere di queste quattro parole ebraiche è anch'esso 14 (2x7). ❖ Il valore numerico del verbo "creò" è 203 (29x7).
12. ❖ Il numero trovato sommando il valore numerico della prima e dell'ultima lettera di tutte e sette le parole che compongono questo versetto è 1393 (199x7). ❖ Il numero 1393 si divide nella seguente maniera: a) Il numero che si ottiene sommando i valori numerici della prima e dell'ultima lettera della prima e della settima parola è un multiplo di 7: cioè 497 (71x7); b) Il numero che si ottiene sommando i valori numerici della prima e dell'ultima lettera delle cinque parole rimaste in mezzo è anch'esso un multiplo di 7: cioè 896 (128x7).
13. Queste intricate catene di multipli di sette non sono confinate solo nel testo dei singoli brani, ma attraversano parti della Bibbia molto distanziate fra di loro nel tempo (ricordiamo che la Bibbia fu scritta nell'arco di 1600 anni). Il Dott. Panin, nei 50 anni dei suoi studi, contò tutto ciò che si può contare (come per esempio quante volte ricorrono certi nomi, ecc.), trovando sempre il numero 7 con i suoi multipli.
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Gianni
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Re: Dio e il male

Messaggio da Gianni »

Francesco cabalista! ;)
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francesco.ragazzi
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Re: Dio e il male

Messaggio da francesco.ragazzi »

Caro Gianni, la cosa che più meraviglia è che Dio ha sigillato la Sua Parola, lo scrittore ha scritto ma Dio ha diretto l'opera ...
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Gianni
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Re: Dio e il male

Messaggio da Gianni »

Sì, Francesco. Vero.
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