Un Dio uguale o diverso?

stella
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Re: Un Dio uguale o diverso?

Messaggio da stella »

GRAZIE GIANNI , :-)..buona giornata ,
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
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bgaluppi
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Re: Un Dio uguale o diverso?

Messaggio da bgaluppi »

Ciao Stella, hai ragione. E grazie a Mattia per la segnalazione. Ho trovato anche un buon articolo che in due righe spiega piuttosto bene la complessità del tema messianico dal punto di vista ebraico:

http://moked.it/blog/2018/11/29/machshe ... esplorare/" onclick="window.open(this.href);return false;

Tuttavia, le divergenze tra i vari gruppi all'interno dell'ebraismo sono evidenti. Il fatto che molti siano stati riconosciuti come Messia e poi rifiutati in seguito al loro fallimento, la dice lunga sulla capacità umana di riconoscere il Messia. Ma la Bibbia lo dice, l'avvento del Messia sarà evidente a tutti.
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bgaluppi
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Re: Un Dio uguale o diverso?

Messaggio da bgaluppi »

Mattia, certamente Yeshùa non soddisface le aspettative. Non fu re, non liberò Israele come tutti si aspettavano. Infatti non fu il Messia ben David. Questo è ovvio. E lui non disse mai di esserlo, lo dicevano gli altri. Questo fu il motivo per cui fu consegnato ai romani, perché se lo avessero riconosciuto, il popolo si sarebbe sollevato. Il fatto è che chi crede di aver capito tutto, non ha mai capito nulla, e di questo è testimone la storia. Figurati interpretare e capire a fondo la Scrittura e le profezie messianiche.

In ambito ebraico, riguardo a Yeshùa, si parla sempre di ciò che non ha fatto e mai di ciò che ha fatto e si parte dal presupposto che lui si sia presentato come Messia, cosa che mai fece. Poi morì, e ciò costituisce prova assoluta di falsa messianicità. Anzi, fu messo a morte per evitare che fosse riconosciuto come Messia. Anche i suoi discepoli, da ebrei, non credettero più in lui, poiché un Messia che muore non è un Messia. Ma poi se ne andarono in giro per il mondo a predicare la sua messianicità. Perché, se di fatto morì? Erano forse dei folli a cui piaceva essere perseguitati dai giudei e dai romani? No, lo fecero perché ebbero la prova che lui non morì. Ma ovviamente, si fa fatica a credere alla risurrezione, anche se dovrebbe essere un principio di fede e non si dovrebbero mai mettere paletti alla volontà e alla potenza di Dio.

Se Yeshùa morì, non era il Messia. Ma se invece non morì, chi era?
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bgaluppi
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Re: Un Dio uguale o diverso?

Messaggio da bgaluppi »

Poi mi si dirà: "la Scrittura non dice che le cose dovevano andare così...". Ma siamo sicuri? Mi sembra che nella storia si sia sempre capito ben poco di cosa parlavano i profeti, non ti pare? E allora, rifiutare Yeshùa come Messia lo capisco, ma ciò che non capisco è il voler pretendere di sapere tutto, quando l'evidenza storica dimostra esattamente il contrario.
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Michele
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Re: Un Dio uguale o diverso?

Messaggio da Michele »

Cosa dimostra l'evidenza storica?
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bgaluppi
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Re: Un Dio uguale o diverso?

Messaggio da bgaluppi »

Dimostra che nonostante i profeti parlassero chiaro, gli uomini hanno sempre scelto di fare di testa loro. Nonostante la Bibbia insegni certe cose, gli uomini hanno sempre fatto di testa loro. Dunque, o l'uomo non è capace di obbedire a Dio, oppure non riesce a capire ciò che è scritto. O entrambe le cose. In un attimo ti faccio un ottimo esempio su Salomone.
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Michele
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Re: Un Dio uguale o diverso?

Messaggio da Michele »

Esattamente, la verità sta nel mezzo rispetto alle molte interpretazioni e a quanto è stato detto in merito alle profezie e alla taratura umana.
Indubbiamente la fede in COLUI CHE E' può essere universale e un giorno tutta l'umanità conoscerà COLUI CHE E'. Diverso è il discorso per quanto riguarda Yehoshu'a. Così come è stato impostato dal cristianesimo e nella fattispecie dal cattolicesimo, Lui non potrà mai essere COLUI CHE E', perché in verità Lui stesso disse di non esserlo, ma rivelato per quello è veramente potrà un giorno essere accettato da tutti, soprattutto con la sua seconda venuta
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bgaluppi
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Re: Un Dio uguale o diverso?

Messaggio da bgaluppi »

Salomone è famoso per la sua saggezza. Lui la chiese a Dio, per poter regnare rettamente. Ma la Bibbia, col suo candore e forse un po’ di ironia, ci insegna che Salomone non fu affatto saggio, e che la saggezza non è un dono di Dio, ma dipende dalle nostre scelte. Infatti, l’uomo saggio “teme, ed evita il male; ma lo stolto è arrogante e presuntuoso” (Pr 14:16), e “Il re saggio passa gli empi al vaglio, dopo aver fatto passare la ruota su di loro” (Pr 20:26). La saggezza vera è obbedire agli insegnamenti di Dio, dunque scegliere di seguire Dio e rifiutare il male, che è disobbedienza al comandamento. Salomone fu saggio? Passò se stesso al vaglio? Vediamo cosa insegna Dio e cosa fece Salomone, nella sua grande saggezza.

“14 Quando sarai entrato nel paese che il Signore, il tuo Dio, ti dà e ne avrai preso possesso e lo abiterai, forse dirai: «Voglio avere un re come tutte le nazioni che mi circondano». 15 Allora dovrai mettere su di te come re colui che il Signore, il tuo Dio, avrà scelto. Metterai su di te come re uno del tuo popolo; non metterai come re uno straniero che non sia del tuo popolo. 16 Però, non dovrà avere molti cavalli e non dovrà ricondurre il popolo in Egitto per procurarseli, poiché il Signore vi ha detto: «Non rifarete mai più quella via». 17 Non dovrà neppure avere molte mogli, affinché non perverta il suo cuore; neppure dovrà avere grande quantità d'argento e d'oro. 18 E quando si insedierà sul suo trono reale, scriverà per suo uso, in un libro, una copia di questa legge secondo l'esemplare dei sacerdoti levitici. 19 Terrà il libro presso di sé e lo leggerà tutti i giorni della sua vita, per imparare a temere il Signore, il suo Dio, a mettere diligentemente in pratica tutte le parole di questa legge e tutte queste prescrizioni, 20 affinché il suo cuore non si elevi al di sopra dei suoi fratelli ed egli non devii da questi comandamenti né a destra né a sinistra. Così prolungherà i suoi giorni nel suo regno, egli con i suoi figli, in mezzo a Israele.” — Dt 17:14-20

Vediamo cosa fece Salomone:

“28 I cavalli che Salomone aveva, gli venivano portati dall'Egitto; le carovane di mercanti del re li andavano a prendere a branchi, per un prezzo convenuto. 29 Un equipaggio, uscito dall'Egitto e giunto a destinazione, veniva a costare seicento sicli d'argento; un cavallo, centocinquanta. Allo stesso modo, per mezzo di quei mercanti, se ne facevano venire per tutti i re degli Ittiti e per i re della Siria.” — 1Re 10:28,29

“1 Il re Salomone, oltre alla figlia del faraone, amò molte donne straniere: delle Moabite, delle Ammonite, delle Idumee, delle Sidonie, delle Ittite, 2 donne appartenenti ai popoli dei quali il Signore aveva detto ai figli d'Israele: «Non andate da loro e non vengano essi da voi, poiché essi certo pervertirebbero il vostro cuore per farvi seguire i loro dèi». A tali donne si unì Salomone nei suoi amori. 3 Ed ebbe settecento principesse per mogli e trecento concubine; e le sue mogli gli pervertirono il cuore.” — 1Re 11:1-3

“14 Il peso dell'oro che giungeva ogni anno a Salomone era di seicentosessantasei talenti, 15 oltre a quello che egli percepiva dai mercanti, dal traffico dei negozianti, da tutti i re d'Arabia e dai governatori del paese. 16 Il re Salomone fece fare duecento grandi scudi d'oro battuto, per ognuno dei quali impiegò seicento sicli d'oro, 17 e trecento scudi d'oro battuto più piccoli, per ognuno dei quali impiegò tre mine d'oro; e il re li mise nella casa detta «Foresta del Libano». 18 Il re fece pure un gran trono d'avorio, che rivestì d'oro finissimo. 19 Questo trono aveva sei gradini; la sommità del trono era rotonda dalla parte di dietro; il seggio aveva due bracci, uno di qua e uno di là; presso i due bracci stavano due leoni, 20 e dodici leoni erano sui sei gradini, da una parte e dall'altra. Niente di simile era ancora stato fatto in nessun altro regno. 21 Tutte le coppe del re Salomone erano d'oro, e tutto il vasellame della casa, detta «Foresta del Libano», era d'oro puro. Nulla era d'argento; dell'argento non si faceva alcun conto al tempo di Salomone. 22 Infatti il re aveva in mare una flotta di Tarsis insieme con la flotta di Chiram; e la flotta di Tarsis, una volta ogni tre anni, veniva a portare oro, argento, avorio, scimmie e pavoni.” — 1Re 10:14-22

E poi, dulcis in fundo:

“4 Al tempo della vecchiaia di Salomone, le sue mogli gli fecero volgere il cuore verso altri dèi; e il suo cuore non appartenne interamente al Signore suo Dio, come il cuore di Davide suo padre. 5 Salomone seguì Astarte, divinità dei Sidoni, e Milcom, l'abominevole divinità degli Ammoniti. 6 Così Salomone fece ciò che è male agli occhi del Signore e non seguì pienamente il Signore, come aveva fatto Davide suo padre. 7 Fu allora che Salomone costruì, sul monte che sta di fronte a Gerusalemme, un alto luogo per Chemos, l'abominevole divinità di Moab, e per Moloc, l'abominevole divinità dei figli di Ammon. 8 Fece così per tutte le sue donne straniere, le quali offrivano profumi e sacrifici ai loro dèi. 9 Il Signore s'indignò contro Salomone, perché il cuore di lui si era allontanato dal Signore, Dio d'Israele, che gli era apparso due volte, 10 e gli aveva ordinato, a questo proposito, di non andare dietro ad altri dèi; ma egli non osservò l'ordine datogli dal Signore. 11 Il Signore disse a Salomone: «Poiché tu hai agito a questo modo, e non hai osservato il mio patto e le leggi che ti avevo date, io ti toglierò il regno, e lo darò al tuo servo. 12 Nondimeno, per amore di Davide tuo padre, io non farò questo durante la tua vita, ma strapperò il regno dalle mani di tuo figlio. 13 Però, non gli strapperò tutto il regno, ma lascerò una tribù a tuo figlio, per amor di Davide mio servo e per amor di Gerusalemme che io ho scelto».” — 1Re 11:4-13

Tutto ciò portò alla perdita e alla frattura del regno. Dunque, la Bibbia ci insegna che Salomone fu un re saggio? Seguì l’istruzione di Dio, leggendosi la Scrittura ogni giorno per assicurarsi di fare giuste scelte? E la Bibbia non prescrive forse che gli idolatri devono essere messi a morte? Perché dunque il popolo non mise a morte Salomone? Non è scritto da nessuna parte che il re può commettere idoatria e farla franca. Fu Dio a decidere che la sua sorte dovesse essere diversa (ecco la misericordia di Dio). Yeshùa, invece, fu ritenuto un falso profeta e un apostata e fu messo a morte per aver insegnato ad obbedire alla Torah in modo traboccante.

Mi pare che la storia biblica parli chiaro sulla capacità degli uomini di discernere tra bene e male, tra giusto e sbagliato. Dunque, chi sceglierà il Messia? E possiamo fidarci degli uomini che distinguono con assoluta certezza tra bene e male e verità e menzogna? Oggi è facile dire "il profeta ha detto...", ma quando i profeti parlavano, furono ascoltati?
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Michele
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Re: Un Dio uguale o diverso?

Messaggio da Michele »

Grazie dell'escursus. Purtroppo è avvilente rileggere le vicende di un re al contempo saggio ma viziato al punto di andare contro COLUI CHE E'. Anche il popolo in quel frangente non ebbe la forza per ribellarsi, cosa che invece al tempo di Yeohsu'a ebbe. Forse per paura di ritorsioni nel primo caso, nel secondo non c'erano ostacoli.
In tutto questo dovremmo imparare che innanzi tutto la Fede è qualcosa di personale, l'esempio può essere contagioso e un popolo si costruisce attraverso gli atti individuali di ciascun membro.
COLUI CHE E', pur conoscendo già tutto si sforza di proporsi a ciascuno di noi e ad un popolo, che a quanto sembra non lo onora con i fatti.Ma le cose cambieranno, me lo auguro.
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Michele
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Re: Un Dio uguale o diverso?

Messaggio da Michele »

Ciao Michele, sì... ma alla fine hai detto tutto e niente.
Ho detto tutto e niente perché non ci sono riferimenti univoci sulla figura di Yeohsu'a, quindi io non dirò mai che Lui è la seconda persona della Trinità, perché così non è scritto, ma non posso neppure dire qualcosa di veramente originale. Se si vuole sapere chi è veramente Yeohsu'a bisognerebbe chiederlo a Lui.
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