Riflessioni sulla legge e la salvezza

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bgaluppi
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Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
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Re: Riflessioni sulla legge e la salvezza

Messaggio da bgaluppi »

Ecco lo spirito giusto per una discussione ordinata e produttiva! ;)

Anzi, direi che potremmo continuare questo tema su questa discussione:

viewtopic.php?f=5&t=760" onclick="window.open(this.href);return false;

Scriverò lì.
peppe
Messaggi: 15
Iscritto il: domenica 12 gennaio 2020, 17:29

Re: Riflessioni sulla legge e la salvezza

Messaggio da peppe »

L'insegnamento di Cristo Gesù a mio avviso non verteva su una ricerca dottrinale che stabilisse in cosa dovevamo credere. Egli si rivolse a persone di umile provenienza, a parte qualcuno come Luca che doveva essere un medico. Ma di fatto credo che stiamo portanto una discussione verso una mera interpretazione fredda, che forse esce dallo spirito biblico.
1 Corinti 1:21-29 Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. 22 E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, 23 noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; 24 ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. 25 Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini. 26 Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. 27 Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, 28 Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, 29 perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio. - Questa Scrittura può indicare che sorta di dottrina insegna la Bibbia, se non quella di insegnare Gesù Cristo sulla croce, scandalo per i giudei e stoltezza per i pagani? Non era necessaria una conoscenza della lingua, ma il concetto della salvezza, che riguardava la fede in Cristo. D'altronde, coloro che si sarebbero posti come insegnanti della parola di Dio dovevano stare attenti che non si fossero "attribuiti la gloria" dovuta alla loro presunta spiritualità, come invece fecero i capi religiosi dell'epoca, i quali ad un cieco miracolati risposero: «Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi?». E lo cacciarono fuori. (Giov. 9:34)
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