Il libero arbitrio

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Armageddon
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Il libero arbitrio

Messaggio da Armageddon »

Mi piacerebbe sapere qual'è secondo voi l esatta definizione di libero arbitrio e quali sono i versi biblici a favore di esso riguardo l'uomo!
Prima di arrivare a conclusioni errate che possono derivare da mie interpretazioni o traduzioni inesatte!

Saluti
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bgaluppi
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Re: Il libero arbitrio

Messaggio da bgaluppi »

Ciao Armagheddon. Il libero arbitrio è la possibilità di scelta che Dio ci dà: seguire il Suo insegnamento — e dunque affidarsi alla Sua parola e a Lui in ogni cosa — oppure i nostri desideri.

“Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento.” — Proverbi‬ ‭3:5‬

“In tutto quel che fai ricordati del Signore ed egli ti indicherà la via giusta.” — Proverbi 3:6

Sin dalla creazione dell'uomo, Dio stabilisce il libero arbitrio: “Dio il Signore ordinò all'uomo: «Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai».” 2:16,17‬

Se non avesse voluto dare all'uomo la scelta, non avrebbe messo l'albero della conoscenza del bene e del male nel giardino e non avrebbe messo l'uomo nella condizione di poter disubbidire.
Armageddon
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Re: Il libero arbitrio

Messaggio da Armageddon »

Caro Bgaluppi vediamo allora un esempio semplice semplice di cosa dice Gesù, ecco cosa afferma nel vangelo di Matteo:

25In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. 26Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. 27Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.

Libertà dell uomo o volontà del Padre e del Figlio? :-T
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bgaluppi
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Re: Il libero arbitrio

Messaggio da bgaluppi »

Ma cosa sta dicendo Yeshùa? Chi sono i sapienti e gli intelligenti, e chi i piccoli? Questo discorso ha a che fare con le scelte umane. Adamo scelse di essere sapiente, ossia di desiderare la conoscenza e l'intelligenza (da intelligere), per essere "come Dio"; Yeshùa, invece, scelse di umiliarsi fino alla morte, per obbedire a Dio. Riflettici, è molto complesso.
Armageddon
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Re: Il libero arbitrio

Messaggio da Armageddon »

Bgaluppi ciò che volevo sottolineare non è chi fossero i sapienti o i piccoli..a dire il vero ciò che volevo sottolineare è,nel verso citato,il discorso di rivelazione...che si legge chiaramente non è deciso dall uomo...la conferma l ho ritrovata qui:

1:1 Pietro, apostolo di Gesù Cristo, agli eletti che risiedono come stranieri, dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell'Asia e nella Bitinia, 2
eletti secondo la preordinazione di Dio Padre,
mediante la santificazione dello Spirito, per ubbidire e per essere aspersi col sangue di Gesù Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate.

Predestinazione e libero arbitrio a mio modesto parere sono due opposti!
Riguardo genesi..ci arriviamo la storia dell eden è molto variegata...
Saluti
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bgaluppi
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Re: Il libero arbitrio

Messaggio da bgaluppi »

Giusto, eletti. Non tutti sono eletti. Gli eletti sono i santi, quelli che regnano col messia. Essi sono preordinati ad esserlo, come Yeshùa fu preordinato ad incarnare il messia. Tra di loro ci sono certamente i Dodici, gli altri apostoli e molti altri, che non conosciamo. Solo Dio li conosce. Ma tutti gli uomini, se vogliono, possono essere figli di Dio, al pari degli eletti e di Cristo. I versetti te li cito domani. :-)
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Giorgia
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Re: Il libero arbitrio

Messaggio da Giorgia »

Antonio sono d'accordo con te, eccetto per il fatto che pure Yeshua e gli apostoli avevano il libero arbitrio.
La predestinazione è una cosa diversa da quello che state sottintendendo. Non vuol dire che non potevano scegliere, ma che Dio sapeva che avrebbero scelto la strada che Lui gli avrebbe proposto.
Tutti i santi di Dio (ossia tutti quelli che verranno salvati) sono "predestinati". Non perché Dio abbia tolto loro il libero arbitrio, ma semplicemente perché sono stati chiamati da Dio, e hanno accettato la Sua chiamata. (E Dio, essendo onniscente, lo sa. Ma il fatto di saperlo non significa assolutamente che ha scelto al loro posto)
Dio non fa preferenze, nemmeno con Cristo stesso. Yeshua è il secondo Adamo, e come tale ha vissuto con le stesse possibilità, solo che lui ha scelto di sua volontà di accettare la strada che Dio gli aveva proposto. Io stessa, quando ho accettato Dio, sono diventata "predestinata". Ossia Dio ha preparato per me una strada. Poi sta a me continuare a camminare in quella strada o prenderne un'altra.

Per fare un esempio: Mettiamo che sei a Milano (inizio della tua vita), e devi arrivare a Roma (Morte). Dio ti dice che se prendi il treno guidato da Lui ci arrivi in 4 ore e senza troppi intoppi. Lui sa che se prendi il treno, avrai meno difficoltà e che quelle che incontrerai saranno comunque alla tua portata, che le supererai, perché è Lui che guida.
Però puoi scegliere di andarci in macchina, in quel caso hai tante opzioni: strade normali, autostrade, addirittura sterrati. A roma ci arriverai lo stesso, ma non sai in quanto tempo, e non conosci le insidie che potrai incontrare.

Quando una persona finalmente accetta Dio nella sua vita, e ha la forza di guardarsi indietro, si accorgerà che in ogni punto della sua vita, era presente un bivio e che ha fatto una scelta, e che ad ogni bivio Dio ha riproposto una deviazione per la sua strada, così che la scelta potesse essere fatta in qualsiasi momento. Chi poi decide, però, è l'essere umano. Non Dio. Dio sa, ma sapere non vuol dire fare.

Tornando al libero arbitrio, è molto semplice da comprendere. Ogni giorno io posso scegliere. Scegliere se seguire il bene o evitarlo. Posso scegliere se accettare o rifiutare qualcosa che mi viene offerto. Cristo ci spiega bene cosa è il libero arbitrio quando dice: "La verità vi renderà liberi". E che altro è il libero arbitrio se non la libertà di scegliere?

Chi pensa di non avere scelta, è solitamente una persona che vive da vittima, che non vuole responsabilità, e quindi decide in completa autonomia di essere vittima. A questo proposito, vorrei suggerire un libro che potrebbe tornare molto utile: "Come smettere di fare la vittima e non diventare un carnefice" di Giulio Cesare Giacobbe.
L'autore non è un credente, eppure è perfettamente consapevole che esiste sempre una scelta. Il libero arbitrio, appunto.
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bgaluppi
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Re: Il libero arbitrio

Messaggio da bgaluppi »

Ottime parole, Giorgia. Non intendevo dire che erano predestinati, infatti ho detto "preordinati". ;) Molto bello l'esempio del guardare indietro.
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bgaluppi
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Re: Il libero arbitrio

Messaggio da bgaluppi »

Infatti, a conferma di quanto afferma Giorgia, cito Rm 8:29, che è spesso tradotto tendenziosamente:

“Perché quelli che ha preconosciuti [προέγνω, proèghno], li ha pure predestinati [προώρισεν, proòrisen] a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli.”

proèghno è l'aoristo indicativo attivo di προγινώσκω (proghinòsko), formato da pro, "prima", e ghinòsko, "conosco", e significa appunto "conoscere prima", da non confondersi con "predeterminare". Il verbo esprime l'onniscienza di Dio, il conoscere tutte le cose prima che vengano ad esistere.

proòrisen è l'aoristo indicativo attivo di προορίζω (proorízo), formato da pro e da horízo, "stabilire limiti", "determinare", "definire", e significa "predeterminare", da non confondersi con "predestinare". Per capire bene il significato di questo verbo in termini biblici potremmo fare l'esempio di un vasaio che stabilisce, prima di crearlo, le caratteristiche di un vaso: avrà una certa forma, una certa dimensione, un colore preciso. Il vaso esiste solo nella mente del vasaio, non ancora nella realtà, ma è già determinato nelle sue fattezze. Quindi, quando il vasaio lo crea, lo fa dandogli quelle caratteristiche già predeterminate. Nel caso dell'uomo, naturalmente, è un po' piú complicato, poiché l'uomo è un'anima vivente dotata di intelletto.

Uno potrebbe domandare: ma allora i credenti sono "fatti meglio" degli altri non credenti? Oppure sono comunque predestinati a divenire come Dio vuole? Niente affatto. Il destino esprime il senso di assenza di scelta: una cosa accadrà a prescindere da cosa decidiamo o facciamo noi. Il destino, fondamentalmente, non esiste, altrimenti potremmo starcene tutti sdraiati sul divano ad aspettare che le cose avvengano da sole in un modo o nell'altro.

Il credente non fa altro che rispondere positivamente alla chiamata; percependo la sua predisposizione innata verso Dio, egli la ascolta e la soddisfa. Il non credente ha la stessa predisposizione — poiché siamo tutti esseri umani e abbiamo in ognuno di noi il "germe" divino, che ci consente di propendere verso di Lui — però non la ascolta e non la soddisfa, e sceglie consapevolmente di non seguirla. Evidentemente, quella predisposizione è più forte in certe persone rispetto ad altre; oppure, certe persone sono più sensibili a quella predisposizione di altre. Ma ciò non le rende migliori, semplicemente le caratterizza. Tra queste persone, quelle che seguono la loro predisposizione fino in fondo sono "gli eletti"; ma anche loro possono scegliere di non seguire la loro predisposizione, quindi non divenire ciò che Dio li ha preordinati ad essere. Infatti, Pietro esorta i credenti a perseverare nella via che hanno intrapreso e a non ricadere nelle vecchie abitudini di un tempo, prima che fossero chiamati (2Pt 2:20-22).

Dunque, coloro che sono preordinati a credere in Dio, sono quelli che scelgono di ascoltare la loro predisposizione verso di Lui. Dio, che preconosce tutto, li vede già prima che essi esistano e li chiama. Ogni uomo, a parte i casi di follia, è consapevole delle sue scelte; ognuno sa che ogni azione ha delle conseguenze, solo che molto spesso non si ascolta ciò che sappiamo essere vero e giusto ma agiamo in base al nostro desiderio o istinto animale. Il desiderio diventa verità, cosa giusta.

Facciamo l'esempio di un padre che ha due figli e deve scegliere chi dei due sarà suo successore a capo di una grande azienda. Il padre, conoscendo bene la disposizione di entrambi, ne sceglierà uno solo, quello che ha la disposizione giusta per quel ruolo. Ciò significa che il prescelto non può dire di no? Certo che no, egli può scegliere o meno di accettare il ruolo; ma la sua predisposizione lo spingerà ad accettare, e il padre lo sa bene perché lo conosce, dunque lo stimola a seguire quella direzione.

A proposito del libero arbitrio e della preconoscenza di Dio, è utile leggere questi versetti:

“A quel punto, il Signore mi fece udire la sua parola: «Gente d’Israele, non potrei forse comportarmi con voi come fa questo vasaio con la creta? Lo dico io, il Signore: voi siete nelle mie mani proprio come la creta nelle mani del vasaio. A volte, nei riguardi di una nazione o di un regno io vorrei sradicare, abbattere o distruggere. Ma se quella nazione smette di fare il male per il quale l’avevo minacciata, io mi pento del castigo che pensavo di mandarle. A volte invece, nei riguardi di un’altra nazione o di un altro regno vorrei edificare e piantare. Ma se quelli compiono il male che io disapprovo, senza curarsi dei miei avvertimenti, allora io mi pento del bene che avevo promesso di far loro.»” — Ger‬ ‭18:5-10‬
Armageddon
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Re: Il libero arbitrio

Messaggio da Armageddon »

Bene ho letto i vostri commenti,allora ora vorrei dire la mia a proposito!
Innanzitutto vediamo cosa è il libero arbitrio:

arbìtrio, lìbero: Espressione usata per indicare la libertà dell'uomo, i cui atti non sono determinati da forze superiori (di tipo soprannaturale o naturale), ma derivano da sue autonome scelte.

Premetto che io non ho nulla in contrario se la Bibbia dimostra o meno che l uomo ha il libero arbitrio..molti teologi e studiosi hanno avuto spesso dispute e discussioni a riguardo,segno evidente che l ipotesi che la scrittura non dice che l'uomo biblico non ha questo libero arbitrio può essere fondata!

Innanzitutto quando un uomo è libero di scegliere?
Un uomo è libero di scegliere quando dinnanzi a un evento usa solamente la propria testa e ragione per decidere!
Questa decisione può essere condizionata?E se è condizionata possiamo ancora parlare di libero arbitrio?

Ad esempio mio padre può insegnarmi(e già qui potrei avere dei condizionamenti sulle mie scelte anche se potrei arrivarci a capirlo da me stesso e quindi constatare da solo)cosa sia giusto e cosa no,ma se poi mio padre aggiungerebbe agli insegnamenti una conseguenza alle mie eventuali scelte,giuste o meno che siano,e sarà lui stesso a decidere quali conseguenze... allora le mie scelte so già che saranno condizionate da qualcosa..ecco che la mia libertà in qualche modo diviene succube delle conseguenze delle mie scelte!
"Non rubare"è diverso da "se rubi sarai ucciso"
"Non mangiare dall albero della conoscenza" è una cosa..."altrimenti certamente morrai"condiziona la mia scelta in quanto so gia che se faccio o non faccio una cosa Dio o mi punisce o punirá o mi benedisce o benedirà!(la condizione umana di carne è una scelta stessa di Dio non voluta dall uomo eppure condizionata dalla morte o punizione conseguenza del peccato dell uomo ma decisa sempre da Dio)!
Questo metodo di pensiero è sempre stato usato da popoli e religioni per rendere schiavi gli uomini che invece potevano scegliere senza alcuna condizione/conseguenza divina!
Saluti
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