Contro i contestatori della libertà di spirito

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Antonino
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Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da Antonino »

Contro i contestatori della libertà di spirito

...Donna, credimi; l'ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori...

...affinché la tua elemosina sia fatta in segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa...

...Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa...

...Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia, affinché non appaia agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa...

...Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano... Perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore...

Fuori della contesa se credere o meno sulla veridicità di queste parole, è fuori discussione che molte delle frasi descritte nei testi Ebraici e Greci, richiamano il lettore ad una spiritualità personale e intima. Fuori dalle convenzioni religiose intimate e instillate in tenera età.
Addirittura il Gesù delle scritture afferma alla donna Samaritana che il vero credente non avrà un punto di riferimento “sacro” dove connettersi (adorare) con la divinità. Bensì il concetto di divino e adorazione è insito in lui stesso.
Quindi decade ogni forma di “formalismo” religioso che per distorta natura umana, porta l'individuo a “tronfiare”e vantarsi verso il prossimo... La spiritualità NON è fatta di osservanze e doveri che sono sinonimo di imposizioni che snaturano il naturale comportamento umano...
La divinità non usa i metodi coercitivi e i “doveri” derivata da una legislazione che sono i sintomi di una marcatura umana nel delineare questa divinità...

L'auspicio del Gesù dei vangeli, spogliato da tutti quei fattori leggendari che lo hanno elevato ad una figura mitica, fuori dalla nostra portata, consisteva in un VERITIERO cambiamento dell'individuo...
Penso che a Gesù non fregasse una cippa se credevi nella trinità, oppure se ti inginocchiavi davanti ad una statua... Non fregava una cippa se osservavi il corretto giorno di riposo o adoravi al tempio di Gerusalemme o al monte dei Samaritani...
Quello che Gli interessava era un reale e profondo cambiamento dell'individuo, da perfetto egocentrico, individualista ed egoista, ad individuo dalla intima e personale spiritualità ma con la forma mentis e la consapevolezza che nella diversità degli elementi “la squadra” ha le carte vincenti per arrivare alla meta...
Il dio “unico” che ogni convenzione religiosa vuole imporre alle collettività è una propria invenzione.
La forza della collettività risiede appunto nella sua diversità e nella capacità di saperla usare correttamente...
Ogni individuo ha una sua personale ed intima spiritualità che nella convinzione di essere nulla da solo, mette al servizio dei molti ciò che Lui ha ed è.
Ultima modifica di Antonino il sabato 25 marzo 2017, 13:11, modificato 1 volta in totale.
Lascio agli altri la convinzione di essere migliori, per me tengo la certezza che nella vita si può sempre migliorare!
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Daminagor
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da Daminagor »

Bensì il concetto di divino e adorazione è insito in lui stesso.

Concordo in pieno.
La spiritualità NON è fatta di osservanze e doveri che sono sinonimo di imposizioni che snaturano il naturale comportamento umano...
Concordo in parte. La spiritualità non appartiene a tutti, tant'è che ci sono persone che nell'intero arco della propria vita mai si interessano a nulla di spirituale. Forse l'osservanza di regole e di doveri è un meccanismo di autoregolazione che l'uomo si è dato per ricordarsi di non essere simile alle bestie. Se ci pensi, il naturale comportamento umano fa abbastanza schifo, tutto sommato..e forse certe regole fanno si che quel lato bestiale che abbiamo venga non eliminato, ma sottomesso alla nostra parte più profonda ed intensa che ci rende capaci di percepire Dio, qualunque nome gli si dia. Noi elaboriamo Dio secondo le nostre possibilità e se quelle possibilità vengono evidenziate e potenziate dall'osservanza di regole e doveri, credo sia qualcosa di buono.
L'auspicio del Gesù dei vangeli, spogliato da tutti quei fattori leggendari che lo hanno elevato ad una figura mitica, fuori dalla nostra portata. Consisteva in un VERITIERO cambiamento dell'individuo...
Nuovamente, concordo in pieno.
Il dio “unico” che ogni convenzione religiosa vuole imporre alle collettività è una propria invenzione.
E qui mi alzo in piedi :YMAPPLAUSE:
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bgaluppi
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da bgaluppi »

Sulla ritualità religiosa siamo d'accordo. Ma la Torah e Yeshùa affermano chiaramente la necessità dell'obbedienza. È naturale che per obbedire deve esserci qualcosa a cui obbedire. Poi bisogna anche comprendere il concetto di obbedienza. La parola di Dio è una cosa seria. Di nuovo, non comprendo lo scopo di questa discussione. Si vorrebbe dimostrare che non servono i comandamenti tanto ognuno può fare quello che vuole? Non proprio una discussione biblica.
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Giorgia
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da Giorgia »

Lo stesso Cristo di cui si parla ha anche: Gesù gli rispose: «Perché m'interroghi intorno a ciò che è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti»

Qualcuno sa spiegarmi come posso osservare i comandamenti senza obbedire? Così, per capire...
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Antonino
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da Antonino »

Giorgia ha scritto: Qualcuno sa spiegarmi come posso osservare i comandamenti senza obbedire? Così, per capire...
Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente... Ama il tuo prossimo come te stesso.

L'Obbedienza è una auto-convinzione di accumulare "credito" presso la divinità a cui si è voluti aderire/credere...
La sintesi della legge aldilà delle "sacre osservanze" a cui ognuno vuole aderire/seguire è L'Empatia! sentimento a noi familiare ma totalmente sconosciuto nella sua forma pura. Ovvero scevra dal ragionamento:
1) Opero=volere divino=aggraziarsi le sue attenzioni=opera adulterata da una convenienza personale che non è compatibile al sentimento empatico.

2) Opero=paura della collera divina=attutire la sua ira=opera falsata dalla paura di una punizione che non è compatibile al sentimento empatico.

Il sentimento espresso da Gesù è puramente compatibile alla sintesi della lex divinae che altri non è che empatia... L'uomo ha pervertito la semplicità del concetto, introducendo una serie di "vuote osservanze"
Saluti
Lascio agli altri la convinzione di essere migliori, per me tengo la certezza che nella vita si può sempre migliorare!
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Giorgia
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da Giorgia »

Questo probabilmente è il tuo modo di porti davanti a Dio. Non il mio, e sicuramente non quello di tanti altri credenti. Perciò eviterei di fare psicologia spicciola e fatta male!

Un po' di italiano fa sempre bene!

Dal dizionario Treccani
Osservare:
3. Seguire ciò che una legge, una disposizione, una norma prescrive; obbedire, adempiere, rispettare e sim.: o. la regola; o. scrupolosamente la disciplina; o. le prescrizioni del medico; o. le norme della circolazione stradale; o. la parola data, gli impegni, le obbligazioni assunte; tu non hai osservato i patti; cercate di o. il più rigoroso silenzio; o. i precetti della Chiesa; o. il digiuno, l’astinenza, il riposo festivo.
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bgaluppi
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da bgaluppi »

Scusa Antonino, ma questo è il modo in cui tu vedi la fede e l'obbedienza, non quello che insegna la Scrittura. Ti rispondo con la Scrittura. Non c'è nessun merito e nessun credito nell'obbedire a Dio, perché Yeshùa ha già riscattato l'uomo che crede in lui. Il riscatto è gratuito per noi, dunque è impossibile avere crediti. Paolo spiega molto bene che non esiste vanto nel mettere in pratica le opere. Per il credente, l'obbedienza è un modo di ringraziare Dio per la grazia già ricevuta, dunque non c'è grazia per opere, ma ci sono opere a motivo della grazia.

Tutti sono capaci di dire "amo Dio più di ogni cosa e il prossimo come me stesso", ma alle parole devono corrispondere i fatti: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.” (Mt 7:21). Che significa amare Dio, fare la Sua volontà? Basta solo pensarlo, volerlo e dichiararlo a parole, oppure occorre una dimostrazione pratica? Io non ti conosco, e tu mi puoi dire che sei una persona fedele; ma io crederò in ciò che mi dici quando mi avrai dimostrato la tua fedeltà nei fatti (solo per esemplificare). Ecco cosa dice Giacomo, il fratello di Yeshùa: “Tu hai la fede, e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede.” (Gc 2:18).

Yeshùa disse che il suo carico è leggero; grazie a lui, portare quel carico non è gravoso per il credente, anzi diventa una gioia, proprio in virtù del fatto che il peso lo ha portato lui perché noi non lo portassimo. Grazie a lui, Dio ci ha liberato da un fardello che non eravamo in grado di portare; ma non abolendo la Sua stessa parola, piuttosto rendendoci capaci di portarlo. Il fardello è lo stesso, ma prima era pesante, ora è leggero. Niente più crediti, la grazia è stata concessa gratuitamente per mezzo di Yeshùa; adesso, chi crede in lui non vede più l'obbedienza come un giogo gravoso, ma come qualcosa che è ben lieto di portare. Ma va portato, altrimenti la nostra fede sono solo chiacchere. Meglio non credere e seguire ciò che vogliamo noi. Lui ha mostrato cosa siamo destinati a diventare, essendo stato resuscitato da Dio; ma la sua rinascita dalla morte è avvenuta solo per un motivo: l'obbedienza.

“umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome” — Flp 2:8,9

“a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome” — Gv 1:12

“Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio - ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù. Dov'è dunque il vanto? Esso è escluso. Per quale legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede; poiché riteniamo che l'uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge. Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei? Non è egli anche il Dio degli altri popoli? Certo, è anche il Dio degli altri popoli, poiché c'è un solo Dio, il quale giustificherà il circonciso per fede, e l'incirconciso ugualmente per mezzo della fede.” — Rm 3:21-30

“Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero.” — Mt 11:28-30
Elena-M
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da Elena-M »

A cosa ubbidi Gesù per essere innalzato...?
Bgaluppi se Gesù ha dovuto obbedire per essere innalzato forse quello che dice Antonino non è proprio sbagliato...!

In Deuteronomio 30:15,16 è scritto:
“Vedi, io metto oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io ti comando oggi di amare il Signore, il tuo Dio, di camminare nelle sue vie, di osservare i suoi comandamenti, le sue leggi e le sue prescrizioni, affinché tu viva e ti moltiplichi, e il Signore, il tuo Dio, ti benedica nel paese dove stai per entrare per prenderne possesso.”

Credo che quello che vuole dire Antonino(correggimi se sbaglio) è che Gesù ci mette in una condizione di amore empatico verso Dio...ecco perché Gesù parla di giogo dolce e leggero..inoltre non esiste più un concetto di fede per un tornaconto ma di fede incondizionata!
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Giorgia
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da Giorgia »

Luca 22:42

«Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta».
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Giorgia
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da Giorgia »

Comunque, scusatemi, ma prima di intervenire, io vi consiglierei di leggerla la Bibbia, perché certe argomentazioni rasentano il ridicolo, seriamente!
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