Contro i contestatori della libertà di spirito

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bgaluppi
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da bgaluppi »

Elena, lui ha obbedito fino ad essere stato messo a morte. A cosa ha ubbidito? Ovviamente a Dio e alla Sua legge. A cosa avrebbe ubbidito, altrimenti, per essere risuscitato? A se stesso? Allora non ci sarebbe bisogno della parola di Dio, se bastasse ubbidire a se stessi. E non avremmo bisogno del Messia. Il suo sacrificio è servito a cancellare il peccato di tutti. Lui era il Messia e solo lui poteva realizzare perfettamente nella pratica ciò che insegna in modo profondo la Torah. Senza di lui, l'uomo non può fare nulla da solo. Adesso che il suo sacrificio ha liberato tutti, noi siamo in grado di ubbidire perché abbiamo avuto la dimostrazione reale di cosa ha fatto Dio gratuitamente per noi, resuscitando Yeshùa. Noi, colpevoli, non abbiamo avuto bisogno di fare nulla per riscattarci, siamo stati riscattati da Dio tramite il Suo Messia. L'ubbidienza diventa ringraziamento. La caduta adamica ha reso l'uomo incapace di vivere secondo la legge spirituale di Dio; il Messia, che è un nuovo Adamo, ha ripristinato la nostra capacità, poiché ci ha resi innocenti agli occhi di Dio. Lui ha cancellato la condanna che originò dalla disobbedienza del primo uomo e ci ha riportati ad una condizione di dignità. Ora possiamo obbedire, prima no.

Il nodo della questione sta tutto nella risurrezione e nel credere che essa sia avvenuta. Se uno non crede che Dio non ci lascerà all'ombra della morte, perché mai dovrebbe sforzarsi di fare la Sua volontà? Per poi morire forse? “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!” (Gv 20:29). Resuscitando Yeshùa, Dio fa una promessa a tutti coloro che credono in lui, e Dio è fedele: “Egli vi renderà saldi sino alla fine, perché siate irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo, nostro Signore.” (1Cor 1:8,9).

Noi siamo salvati senza meritarcelo, quindi è perfettamente inutile cercare di avere crediti con Dio. Non meritando la grazia, l'abbiamo comunque ricevuta; dunque, ci sforziamo di mettere in pratica gli insegnamenti di Dio, come Yeshùa li mise in pratica, non per avere una salvezza che abbiamo già ricevuta, ma per ringraziare Dio che non ci ha abbandonati: “Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.” (Rm 5:8).
Elena-M
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da Elena-M »

" Lui era il Messia e solo lui poteva realizzare perfettamente nella pratica ciò che insegna in modo profondo la Torah. Senza di lui, l'uomo non può fare nulla da solo. Adesso che il suo sacrificio ha liberato tutti, noi siamo in grado di ubbidire perché abbiamo avuto la dimostrazione reale di cosa ha fatto Dio gratuitamente per noi, resuscitando Yeshùa. "

Nessuna obiezione..ma ovviamente il punto cruciale è sempre quello...tu sei convinto che noi siamo ora in grado di ubbidire?
E in che modo?
Ultima modifica di Elena-M il lunedì 27 marzo 2017, 13:58, modificato 1 volta in totale.
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Giorgia
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da Giorgia »

Non solo Antonio. Se leggiamo attentamente i comandi che Dio ci ha lasciato, non sono altro che una serie di ottimi consigli per far star bene noi!

A Lui non servono. Siamo solo noi a beneficiarne.
Ho fatto più volte questo esempio. Quando la mamma ci dice: non aprire la porta a nessuno, non allontanarti con gli sconosciuti, non toccare il fuoco, non attraversare la strada senza guardare... Secondo voi sono "comandi" che richiedono un sacrificio enorme? E allora perché quelli di Dio dovrebbero esserlo?
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bgaluppi
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da bgaluppi »

Elena, attraverso la fede. Come spiega Giacomo, la fede non può esistere a parole, ma solo nei fatti. Se tu conosci un uomo che ti dice tante belle parole, che ti ama, che ti è fedele etc., tu gli crederai sulla parola o vorrai che te lo dimostri nei fatti? Stessa cosa con Dio. Yeshùa ha obbedito in modo perfetto ed è stato risuscitato. Se noi crediamo questo (fede), crediamo che Dio farà lo stesso per noi; ma anche noi dobbiamo rendere reale la nostra fede attraverso le azioni.
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bgaluppi
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da bgaluppi »

Elena, tu chiedi in che modo possiamo ubbidire. Io ti ho detto: attraverso la fede. Se davvero abbiamo fede, ubbidiremo facilmente. Altrimenti non è possibile. Aggiungo questo ricollegandomi all'ottimo esempio di Giorgia: in una famiglia normale un bimbo ubbidisce volentieri e senza tanti problemi ai genitori, perché si fida, ha fede in loro. Anzi, ubbidirà proprio per mostrare che ha capito e si fida del genitore. Fede --> ubbidienza. I problemi sorgono quando i genitori diventano inaffidabili, perché litigano e dicono cose opposte; allora, il bambino farà come gli pare perché perde la fiducia in una guida che dovrebbe essere salda e sicura e invece è contraddittoria.

Con Dio è più facile, perché abbiamo la sicurezza assoluta che Lui è perfetto. Non mente, non cambia idea, non fa promesse che non mantiene. :-)
Elena-M
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da Elena-M »

Bgaluppi non stavo parlando della fede è ovvio che la fede è credere in Gesù e alla sua resurrezione!
Per fede siamo predisposti ad operare ma in che modo?
Per empatia o per vanto?
Il fatto di sapere il modo cambia anche il nostro concetto di operare nella fede!
Poi rimane sempre il nocciolo obbedire a cosa?A tutta la Torah?Chi stabilisce cosa e quanto?
L errore più grave è seguire gli uomini...il rapporto con Dio...secondo me è privato..:)
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bgaluppi
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da bgaluppi »

Se rileggi i miei commenti precedenti, mi pare di aver chiarito che le opere non prevedono vanto, ma costituiscono il naturale ringraziamento per la grazia ricevuta gratuitamente. Ho citato numerosi versetti. Devi leggerti la Lettera ai Romani, anche se non è una lettura facile.

Prova a rispondere a questa domanda: come vorresti ringraziare palesemente qualcuno che ti ha fatto del bene? A parole o con fatti? Oppure: se qualcuno ti invita a cena a casa sua, tu ci andrai a mani vuote?
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bgaluppi
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da bgaluppi »

Leggi la parabola delle 10 mine

“Allora Gesù raccontò quest’altra parabola: «C’era una volta un uomo di famiglia nobile. Egli doveva andare in un paese lontano per ricevere il titolo di re, poi sarebbe tornato. Prima di partire chiamò dieci dei suoi servi; consegnò a ciascuno una medesima somma di denaro e disse: "Cercate di far fruttare questo denaro fino a quando non sarò tornato". «Ma i suoi cittadini odiavano quell’uomo e gli mandarono dietro alcuni rappresentanti per far sapere che non lo volevano come re. «E invece quell’uomo diventò re e ritornò al suo paese. Fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il suo denaro per sapere quanto guadagno ne avevano ricavato. «Si fece avanti il primo servo e disse: — Signore, con quello che tu mi hai dato io ho guadagnato dieci volte tanto. «Il padrone gli rispose: — Bene, sei un servo bravo. Sei stato fedele in cose da poco: ora io ti faccio governatore di dieci città. «Poi venne il secondo servo e disse: — Signore, con quello che tu mi hai dato ho guadagnato cinque volte tanto. «Il padrone rispose: — Anche tu avrai l’amministrazione di cinque città. «Infine si fece avanti un altro servo e disse: — Signore, ecco il tuo denaro! L’ho nascosto in un fazzoletto. Avevo paura di te, perché sapevo che sei un padrone esigente: tu pretendi anche quel che non hai depositato e raccogli anche quel che non hai seminato. «Allora il padrone gli rispose: — Tu sei stato un servo cattivo e io ti giudico secondo quel che hai detto. Tu sapevi che sono un padrone esigente, che pretendo anche quel che non ho depositato e raccolgo anche quel che non ho seminato. Perché allora non hai depositato il mio denaro alla banca? Al mio ritorno l’avrei ritirato con gli interessi! «Poi il padrone disse ai presenti: — Via, toglietegli il denaro che ha e datelo a quello che lo ha fatto fruttare di più. «Gli fecero osservare: — Signore, ma lui ne ha già fin troppo. «Il padrone allora rispose: — Chi ha molto riceverà ancora di più; ma a chi ha poco sarà portato via anche quel poco che ha.»” — Lc 19:12-26

Cosa ne trai?
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Antonino
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da Antonino »

Elena-M ha scritto:Bgaluppi non stavo parlando della fede è ovvio che la fede è credere in Gesù e alla sua resurrezione!
Per fede siamo predisposti ad operare ma in che modo?
Per empatia o per vanto?
Il fatto di sapere il modo cambia anche il nostro concetto di operare nella fede!
Poi rimane sempre il nocciolo obbedire a cosa?A tutta la Torah?Chi stabilisce cosa e quanto?
L errore più grave è seguire gli uomini...il rapporto con Dio...secondo me è privato..
:YMAPPLAUSE: :YMAPPLAUSE: :YMAPPLAUSE: :YMHUG: :YMHUG:
Hai perfettamente centrato la questione Elena...
Il nostro operare seguendo il sommo esempio di Gesù (chi vuol credere ovviamente) è un operare per empatia.
Il fatto stesso di affermare:
bgaluppi ha scritto:le opere [non prevedono vanto, ma] costituiscono il naturale ringraziamento per la grazia ricevuta gratuitamente.
pensare di operare anche se in maniera naturale, riflette in se stesso la vera natura di queste opere... Ovvero il classico: "io do perché mi dai".
Dove noi uomini abbiamo fallito e tutt'ora continuiamo. Dove Gesù è uscito vittorioso, consiste appunto nel suo sentimento... Nel suo modo di operare senza nessun tornaconto, senza nessuna pretesa di premi... Volersi attaccare alla scrittura per avvalorare quello in cui crediamo è una prassi che non porterà mai l'individuo a crescere e cogliere il vero spirito del Kristos... La sua vera essenza... il suo puro sentimento empatico.
La morte del Signore Gesù è stato il mezzo per comprovare la sua Signoria e l'approvazione divina! L'uomo ragionando in maniera convenzionale e associando il culto sacrificale alla divinità ha pervertito tutto quanto, schematizzando e convenzionando anche quella gloriosa morte... Il Gesù dal sentimento di empatia, glorificato dalla divinità attraverso la resurrezione, perché unico ad aver espresso tale sentimento in linea con la legge divina, è diventata una "vittima sacrificale". L'Agnello pasquale come vittima espiatoria perfetta... Tutto in linea con il modus operandi Humano e per niente compatibile con quello espresso da Gesù, allineato alla divinità...
Lascio agli altri la convinzione di essere migliori, per me tengo la certezza che nella vita si può sempre migliorare!
Elena-M
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Re: Contro i contestatori della libertà di spirito

Messaggio da Elena-M »

Bgaluppi dalla parabola delle dieci mine non inporta cosa traggo io...
Ma ti rispondo alle tue domande precedenti:

come vorresti ringraziare palesemente qualcuno che ti ha fatto del bene? A parole o con fatti? Oppure: se qualcuno ti invita a cena a casa sua, tu ci andrai a mani vuote?
Del come ringrazierei qualcuno lo so solo se conosco questo qualcuno...ciò che di sicuro so è il motivo...ovvero per gratitudine!
È per gratitudine che io cerco di ubbbidire a Dio...è grazie al dono di un amore incondizionato che prima di Gesù non conoscevo che ho capito il senso della vita!
Il problema è che ovunque ti giri...sembra che tutti sanno come ubbidire...ma se andiamo al sodo...non è cosi(vedi sabato)!
Io...non vedo altro che la parusia come soluzione..il mondo ormai è un colabrodo!
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