il sabato è sabato

[AKRAGAS]

[noiman]

Saluto Akragas e concordo con quanto scrive.

Voi tutti studiate le scritture del Tanach e sapete che comprende anche la Torah dove è contenuto il precetto che riguarda lo shabbat.
Come sapete il forum è un luogo dove si studiano le scritture, questo vale per tutti coloro che hanno piacere e interesse a studiare i testi biblici e scoprire in essi nuovi significati oltre ai concetti fideistici. Per questo ci sono le sinagoghe, le parrocchie e sale del regno.
La domanda se per un cristiano è giusto osservare il sabato ebraico oppure la domenica cristiana non è materia di studio ma di fede.
Mi rendo conto che le due rivelazioni sono in contrasto, la prima la più antica con l’osservanza del sabato , quella più recente la domenica.
Sappiamo tutti che i due giorni non sono complementari e anche che l’osservanza della domenica assume significati diversi da come è promulgato il comandamento che riguarda lo shabbat.
Non posso assolutamente affermare che un cristiano debba osservare lo shabbat in alternativa alla domenica, sono due cose diverse e hanno poco in comune.
L’unica cosa che le rende simili è l’intenzione condivisa di osservare un giorno speciale , attraverso la meditazione , la preghiera di avvicinarsi al Creatore secondo i mezzi che ciascuno dispone. Questo vale per gli ebrei per i cristiani.
Quello che posso fare è spiegare a chi è interessato come gli ebrei osservano il sabato, andando oltre alle cose comuni che tutti sanno.
Qualcuno di voi pensa che io sia osservante e viva il sabato come avete visto in qualche video o letto da qualche parte, in realtà io sono abbastanza poco osservante e lo so ogni volta che giunge yom shishi.
Per alcuni di voi che vorrebbero applicare il riposo del settimo giorno come fanno gli ebrei ortodossi nel mondo sono un pessimo esempio.
Perché non sono osservante è una lunga storia che confina nel privato.

Ma avete capito tutti che adoro studiare Torah e tutto quello che riguarda l’ebraismo , questo è un interesse che coltivo da molti anni, la mia presenza in questo forum è esclusivamente dedicata a tutti coloro che hanno la stessa passione, nessuna azione fideista da parte mie , e avete compreso che non sopporto chi mi attacca sul piano teologico, questo è accaduto molte volte, soprattutto negli ultimi mesi , come reazione ho cancellato ogni mio intervento.
Sono molto dispiaciuto e non lo farò più.
Rimane lo studio che ho piacere di condividere con tutti voi e a D-o piacendo se interessa a qualcuno posso aggiungere qualche elemento di riflessione su cosa è veramente il sabato ebraico nella tradizione e tramite il supporto delle scritture ebraiche.
Tutto questo è già stato fatto da persone importanti e grandi pensatori, in confronto a loro mi sento come una mosca sulla schiena di un elefante.
Se vogliamo proseguire lo possiamo fare tutti insieme in questa cartella.
Noiman

[stella]

Ti ringraziamo .. Noiman .. .(io ti ringrazio) per la tua disponibilità ...
e ne faremo tesoro ...
Mi limiterò a leggerti ,e credo condividerò ciò che ha detto Akragas ( facciamo ciò che possiamo ) ..in fondo in fondo ognuno dà e mette a disposizione ciò che ha ...i suoi doni ...le sue possibilità .
Continuiamo Noiman con piacere ...
Buona giornata a tutti ..
(( un giorno caro Antonio ci andrai ...sono in molti nel forum ad avere questo desiderio ...organizzatevi )) ...

[Gianni]

Come Noiman, anch’io concordo con Akragas.

Noiman, tu dici che ci sono due rivelazioni, la prima più antica con l’osservanza del sabato e quella più recente con la domenica. In verità c’è un’unica rivelazione e riguarda il sabato. Quella della domenica non è affatto una rivelazione ma una storpiatura introdotta dalla Chiesa Cattolica Romana che sorse dalla chiesa apostata. Una storpiatura basata sulla brutta scopiazzatura del sabato, proprio come il venerdì musulmano fu una brutta scopiazzatura del sabato ebraico.

Tu dici che per alcuni che vorrebbero applicare il riposo del settimo giorno come fanno gli ebrei ortodossi nel mondo saresti un pessimo esempio. Io credo proprio di no e sono convinto che siano gli ebrei ortodossi ad esagerare.

Personalmente sarò molto lieto di leggere i tuoi elementi di riflessione “su cosa è veramente il sabato ebraico nella tradizione e tramite il supporto delle Scritture Ebraiche”. Senza voler mettere il carro davanti ai buoi, penso che scopriremo diversi divari tra la tradizione ebraica e il Tanàch. Il primo a segnalare tali divari fu proprio il rabbi di Nazaret. Se discuteremo serenamente delle differenze tra la tradizione ebraica e il Tanàch relativamente al sabato, forse scopriremo che la tua osservanza del sabato è quella giusta.

[bgaluppi]

Ricollegandomi a Gianni, cito A. J. Heschel (Man's Quest for God. Studies in Prayer and Symbolism):

“Un certo numero di idee riguardanti la legge ebraica si sono rivelate particolarmente ostili alla sua sopravvivenza. Desidero esaminarne un paio. La prima è l'assunzione che si osserva tutto o niente; ogni regola ha eguale importanza, e se un solo mattone viene rimosso, l'intero edificio finirà per crollare. Una simile intransigenza, per quanto sia lodevole se intesa come manifestazione di religiosità, non è giustificabile né sul piano storico né a livello teologico. Vi furono periodi della storia ebraica nei quali alcuni aspetti delle osservanze rituali non venivano contemplati, e questo da parte di persone che per il resto vivevano rispettando pienamente la legge. E dov'è l'uomo che può affermare di esser stato capace di adempiere alla lettera la mizwà: “Ama il prossimo tuo come te stesso”? Dov'è la preoccupazione per l'inadeguatezza spirituale di ciò che a detta di tutti non dovrebbe essere abbandonato? Dov'è l'angoscia per l'aridità della nostra preghiera e per la convenzionalità del nostro obbedire? Il dilemma a cui bisogna senz'altro dare risposta non è allora “tutto o niente”, abbandono totale o piena osservanza della legge. Il problema è se siamo alla ricerca di un'obbedienza autentica oppure contraffatta, genuina o artificiosa. Il problema non è quanto ma come obbedire. Dobbiamo verificare se obbediamo per davvero, oppure se ci prendiamo gioco della parola di Dio.”

È molto interessante confrontare Heschel con Yeshùa:

“16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se uno giura per il tempio, non importa; ma se giura per l'oro del tempio, resta obbligato. 17 Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l'oro o il tempio che santifica l'oro? 18 E se uno, voi dite, giura per l'altare, non importa; ma se giura per l'offerta che c'è sopra, resta obbligato. 19 Ciechi! Che cosa è più grande: l'offerta o l'altare che santifica l'offerta? 20 Chi dunque giura per l'altare, giura per esso e per tutto quello che c'è sopra; 21 e chi giura per il tempio, giura per esso e per Colui che lo abita; 22 e chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi siede sopra. 23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell'aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre. 24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e inghiottite il cammello. 25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, mentre dentro sono pieni di rapina e d'intemperanza. 26 Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere e del piatto, affinché anche l'esterno diventi pulito. 27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d'ossa di morti e d'ogni immondizia. 28 Così anche voi, di fuori sembrate giusti alla gente; ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.” - Mt 23:16-28 (NR)

[Gianni]

Grazie, Antonio. Hai toccato il punto, la questione vera.

[Elena-M]

"Dobbiamo verificare se obbediamo per davvero, oppure se ci prendiamo gioco della parola di Dio."

Ecco il punto é proprio questo!
Non so se sia un modo per trovare la soluzione...Noiman chiedo a te ma questo si potrebbe chiedere ad un qualsiasi ebreo!
Senza tener conto del fatto che si creda o meno al maestro Gesù...quando un ebreo legge nelle scritture greche.."i comandamenti di Dio"come spesso cita Paolo e altri apostoli...cosa leggono?di cosa stanno parlando le scritture greche?
Gli ebrei ci dicono che le leggi di Noè sono universali..essendo stati ebrei anche gli apostoli riferendosi ai gentili è possibile che anche loro parlavano di questi?
Se non fosse cosi...a quali comandamenti si riferivano?

[Elena-M]

Scrivo per l ultima volta....in questa cartella..
Per due motivi..il primo è che,a proposito di lavoro,domani si ricomincia..il secondo è che penso di aver capito cosa fare!
Non so perché ma ho sentito un immensa gioia nel pensare a come un popolo come Israele sia riuscito nei millenni a ubbidire a questo comandamento...Israele è la dimostrazione reale di come Dio nella vita di questi uomini fosse presente e io li ringrazio per questa prova di fede unica che ci è arrivata fino a oggi!
Il mio pensiero sarà sempre presente per Isarele..ogni sabato...!!!
Ogni sabato mi affaccerò dalla terrazza del ristorante e osserverò la notte e mi girerò poi verso i miei genitori sorridendo perchè sapranno il motivo per cui contemplerò il cielo!:)
Grazie a tutti di cuore...sono un po commossa!Mi auguro di poter intervenire ancora quando posso!
Un caro saluto!!!:)

[bgaluppi]

Elena, mi sembra un bellissimo proposito, che avrà certamente un seguito.

[Elena-M]

Grazie Bgaluppi un abbraccio a te