IL BATTESIMO

[Michele]

Concordo con gli ultimi due post di Emiliano e Antonino. In più, avevo già scritto in un altro post, che se il Battesimo è la garanzia di essere salvi, non avrebbe alcun senso la risurrezione e il giudizio. Comunque Gesù si fece battezzare dato che come tutti gli ebrei, lo faceva per il perdono dei peccati, però in questo caso Gesù non aveva da farsi perdonare nulla. All'epoca in cui avvennero questi fatti, anche gli ebrei che non avevano peccati, si sottoponeva ugualmente al Battesimo, e questo in segno di maggiore rispetto, qualora, anche per colpa di uno soltanto, tutta la nazione avrebbe sofferto. Gesù rientra in questa casistica, si sottopone al Battesimo non per il perdono dei peccati (che non aveva mai commesso) ma per questo spirito legato alla nazione.

[Gianni]

Michele, tu identifichi la risurrezione con il giudizio. Non è così. “Ci sarà una risurrezione dei giusti e degli ingiusti” (At 24:15). “L’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori, quelli che hanno fatto cose buone a una risurrezione di vita, quelli che hanno praticato cose vili a una risurrezione di giudizio”. - Gv 5:28,29, TNM.

[Michele]

Dici? Io parlavo di risurrezione e poi di giudizio. A parte il discorso dei morti che risuscitano dalle tombe, che è del tutto incredibile, non sono quei morti a risuscitare, che non avrebbero neppure le ossa, semmai è qualcosa di immateriale. Ma il discorso era del Battesimo. Se si è salvi una volta battezzati, sarebbe del tutto inutile dare giudizi. Infatti chi è battezzato risorge e chi non lo è, rimane morto. Questo secondo logica.

[Michele]

Non si tratta di creare un nuovo corpo, questo è l'ultimo dei problemi. Quello che resta di noi (immateriale) verrà immesso in un nuovo corpo, superiore a quello che abbiamo attualmente.
La vedo invece dura, nel fatto che tutti quelli che non hanno conosciuto Dio, abbiano un'altra opportunità. Secondo me, l'opportunità ci è data in quanto uomini che abbiamo vissuto la nostra vita, a prescindere dall'epoca e da chi abbiamo conosciuto. Intanto Dio, può essere conosciuto a prescindere, e non si conosce Dio per sentito dire, si vive. E poi ci sono stati dei casi assurdi come Giuda, che pur avendo conosciuto il figlio di Dio in persona, non solo lo rifiutarono ma peccarono contro Dio, macchiandosi di un ignobile peccato. Lo stesso altre persone di quella sua stessa epoca.

[Enigma]

Gesù rientra in questa casistica, si sottopone al Battesimo non per il perdono dei peccati (che non aveva mai commesso) ma per questo spirito legato alla nazione.

Michele, io dire che Yeshùa si sottopose al Battista per ubbidienza a Dio. Infatti, quando il Battista vide Yeshùa andare a lui per ricevere il battesimo, cercava di impedirglielo dicendogli che era lui che doveva essere battezzato da Yeshùa, questo perchè era stato rivelato che Yeshùa è l’agnello di Dio che toglie i peccati (Gv 1:29). Ma nota cosa gli disse Yeshùa: “Lascia fare, questa volta, poiché conviene che in questo modo adempiamo tutto ciò che è giusto”. Il motivo del battesimo, era perchè si doveva adempiere ciò che è giusto che equivale ad adempiere la giustizia di Dio, o meglio, compiere la volontà di Dio. Da questo io comprendo che Yeshùa si fece battezzare non per spirito legato alla nazione, ma perchè doveva e voleva adempiere la volontà di Dio. Infatti, dopo che Yeshùa spiega questo al Battista, la Scrittura dice: “Allora smise di impedirglielo”. Questo perché aveva capito che era la volontà di Dio che stavano compiento. (Matteo 3:14,15).

[Gianni]

Ottima risposta, Enigma. Del tutto conforme alla Scrittura, per la quale l'unica giustizia è fare la volontà di Dio.

[Michele]

Gesù rientra in questa casistica, si sottopone al Battesimo non per il perdono dei peccati (che non aveva mai commesso) ma per questo spirito legato alla nazione.

Michele, io dire che Yeshùa si sottopose al Battista per ubbidienza a Dio. Infatti, quando il Battista vide Yeshùa andare a lui per ricevere il battesimo, cercava di impedirglielo dicendogli che era lui che doveva essere battezzato da Yeshùa, questo perchè era stato rivelato che Yeshùa è l’agnello di Dio che toglie i peccati (Gv 1:29). Ma nota cosa gli disse Yeshùa: “Lascia fare, questa volta, poiché conviene che in questo modo adempiamo tutto ciò che è giusto”. Il motivo del battesimo, era perchè si doveva adempiere ciò che è giusto che equivale ad adempiere la giustizia di Dio, o meglio, compiere la volontà di Dio. Da questo io comprendo che Yeshùa si fece battezzare non per spirito legato alla nazione, ma perchè doveva e voleva adempiere la volontà di Dio. Infatti, dopo che Yeshùa spiega questo al Battista, la Scrittura dice: “Allora smise di impedirglielo”. Questo perché aveva capito che era la volontà di Dio che stavano compiento. (Matteo 3:14,15).

Liberissimo di capirlo in questo modo, ciò non impedisce di interpretarlo anche al mio modo.
Non disse "compiere la volontà di Dio", ma "tutto ciò che è giusto", e gli ebrei ritenevano giusto, appunto, presentarsi e farsi battezzare, anche solo come lontana probabilità di aver peccato, e questo per il bene della Nazione. Infatti "ciò che è giusto...per il bene della Nazione". E il Battista capì.

[scapin michele]

Ciao Gianni mi sono letto la riflessione che hai fatto sul bene e il male nella pagina 2 dove si parla del battesimo , mi ha molto colpito e conto di ritornarci con calma approffondendo questi concetti . Grazie

[Gianni]

Grazie a te per l'interesse, Michele.

[scapin michele]

Si Gianni a volte fatico comprendere i meccanismi umani, sembra quasi che scegliere il bene sia più difficile di scegliere il male come se naturalmente fosse più facile scegliere il male mentre il bene come dire lo devi scegliere e conquistare in ogni istante , mi chiedo il perchè di tutto questo , a volte mi arrabbio con me stesso perchè non riesco accettare i miei limiti e mi scopro sempre di dover lottare con le stesse situazioni che da sempre mi propongo di migliorare e questo fino al punto di scoraggiarmi perchè nonostante tanti buoni propositi dopo mi ritrovo punto e a capo ,e mi viene da dire ma è poi vero che Dio ci perdona sempre in modo incondizionato non è che a un certo punto possa anche stancarsi di noi perchè l'amore che diciamo di avere per Lui non basta per cambiarci e camminare spediti nella via che Lui ci ha indicato? o devo accettare il fatto che per proseguire nella via del bene devo faticare per tutta la vita? grazie