2300 sere e mattine

chelaveritàtrionfi
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2300 sere e mattine

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Posto qui questa discussione in cui saranno presenti un pò di calcoli ( a me piacciono ma la gente comune non ama fare calcoli..quindi accetta il primo altolocato che glieli mette sotto al naso).
Quella delle 2300 sere e mattine è una profezia presente nel libro di Daniele. Il libro (in sintesi) è stato composto in più anni. Pare che la prima parte del libro sia stato scritto durante la cattività babilonese mentre altri capitoli durante la persecuzione di Antioco Epifane IV di Siria . Sono citati i regni di Media - Persia, la Grecia ed il suo Re (Alessandro il grande) e vi è anche specificato che il suo regno alla sua morte fu diviso in 4. Infatti alla sua morte, non avendo eredi, il suo regno venne diviso ai suoi 4 generali (diadochi).

La profezia riportata nel libro di Daniele capitolo 8 è questa:
NR Daniele 8

1 «Nel terzo anno del regno del re Baldassar, io, Daniele, ebbi una visione dopo quella che avevo avuto prima. 2 Quando ebbi la visione ero a Susa, la residenza reale che è nella provincia di Elam, ma nella visione mi trovavo presso il fiume Ulai.
3 Alzai gli occhi, guardai, ed ecco in piedi davanti al fiume, un montone che aveva due corna; erano alte, ma un corno era più alto dell'altro; il più alto era cresciuto dopo. 4 Vidi il montone che cozzava a occidente, a settentrione e a mezzogiorno. Nessun animale poteva resistergli e non c'era nessuno che potesse liberare dal suo potere; esso faceva quello che voleva e diventò grande.
5 Mentre stavo considerando questo, ecco venire dall'occidente un capro, che percorreva tutta la terra senza toccare il suolo; questo capro aveva un grosso corno fra gli occhi. 6 Il capro si avvicinò al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi davanti al fiume, e gli si avventò addosso, con tutta la sua forza. 7 Lo vidi avvicinarsi al montone, infierire contro di lui, colpirlo e spezzargli le due corna; il montone non ebbe la forza di resistergli e il capro lo gettò a terra e lo calpestò; non ci fu nessuno che potesse liberare il montone dal potere di quello. 8 Il capro si irrobustì ma, quando fu al culmine della sua potenza, il suo gran corno si spezzò; al suo posto spuntarono quattro grandi corna verso i quattro venti del cielo.
9 Da uno di essi uscì un piccolo corno, che si ingrandì enormemente in direzione del mezzogiorno, dell'oriente e del paese splendido. 10 Crebbe fino a raggiungere l'esercito del cielo; fece cadere a terra una parte di quell'esercito e delle stelle, e le calpestò. 11 Si innalzò fino al capo di quell'esercito, gli tolse il sacrificio quotidiano e sconvolse il luogo del suo santuario. 12 Un esercito fu abbandonato, così pure il sacrificio quotidiano, a causa dell'iniquità; la verità venne gettata a terra; ma esso prosperò nelle sue imprese. 13 Poi udii un santo che parlava. E un altro santo chiese a quello che parlava: «Fino a quando durerà la visione del sacrificio quotidiano, dell'iniquità devastatrice, del luogo santo e dell'esercito abbandonati per essere calpestati?» 14 Egli mi rispose: "Fino a duemilatrecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato".
Gli amici avventisti, calcolando da questa profezia a partire dal 457 a.c. 2300 anni, arrivano al 1844. Su questa data si basano alcune loro dottrine come quella del giudizio investigativo.

Essendo che a questo genere di calcoli sono diventato allergico, mi piacerebbe discutere con uno di loro di questa profezia oltre che discuterne con chi è interessato.

Perchè? Basta dottrine ma chelaveritàtrionfi
Ultima modifica di chelaveritàtrionfi il venerdì 4 novembre 2016, 23:24, modificato 1 volta in totale.
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bgaluppi
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Re: 2300 sere e mattine

Messaggio da bgaluppi »

Bella cartella, Naza. Io sono davvero poco preparato sulla questione e in generale sui numeri... Gianni sarà certamente interessato a questo tema, perché i calcoli se li è fatti e credo abbia da poco completato un lungo studio sul Libro di Daniele. Vi seguo per imparare. :-)
chelaveritàtrionfi
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Re: 2300 sere e mattine

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

In primo luogo , per un'analisi accurata andrebbe verificata la traduzione.
Ne riporto 3: nuova riveduta e nuova diodati (traduzioni maggiormente considerate dagli avventisti), CEI 1974. Perchè quella del 74? (continuare a leggere).
Nuova riveduta:
Daniele 8
Visione del montone e del capro
1 «Nel terzo anno del regno del re Baldassar, io, Daniele, ebbi una visione dopo quella che avevo avuto prima. 2 Quando ebbi la visione ero a Susa, la residenza reale che è nella provincia di Elam, ma nella visione mi trovavo presso il fiume Ulai.
3 Alzai gli occhi, guardai, ed ecco in piedi davanti al fiume, un montone che aveva due corna; erano alte, ma un corno era più alto dell'altro; il più alto era cresciuto dopo. 4 Vidi il montone che cozzava a occidente, a settentrione e a mezzogiorno. Nessun animale poteva resistergli e non c'era nessuno che potesse liberare dal suo potere; esso faceva quello che voleva e diventò grande.
5 Mentre stavo considerando questo, ecco venire dall'occidente un capro, che percorreva tutta la terra senza toccare il suolo; questo capro aveva un grosso corno fra gli occhi. 6 Il capro si avvicinò al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi davanti al fiume, e gli si avventò addosso, con tutta la sua forza. 7 Lo vidi avvicinarsi al montone, infierire contro di lui, colpirlo e spezzargli le due corna; il montone non ebbe la forza di resistergli e il capro lo gettò a terra e lo calpestò; non ci fu nessuno che potesse liberare il montone dal potere di quello. 8 Il capro si irrobustì ma, quando fu al culmine della sua potenza, il suo gran corno si spezzò; al suo posto spuntarono quattro grandi corna verso i quattro venti del cielo.
9 Da uno di essi uscì un piccolo corno, che si ingrandì enormemente in direzione del mezzogiorno, dell'oriente e del paese splendido. 10 Crebbe fino a raggiungere l'esercito del cielo; fece cadere a terra una parte di quell'esercito e delle stelle, e le calpestò. 11 Si innalzò fino al capo di quell'esercito, gli tolse il sacrificio quotidiano e sconvolse il luogo del suo santuario. 12 Un esercito fu abbandonato, così pure il sacrificio quotidiano, a causa dell'iniquità; la verità venne gettata a terra; ma esso prosperò nelle sue imprese. 13 Poi udii un santo che parlava. E un altro santo chiese a quello che parlava: «Fino a quando durerà la visione del sacrificio quotidiano, dell'iniquità devastatrice, del luogo santo e dell'esercito abbandonati per essere calpestati?» 14 Egli mi rispose: "Fino a duemilatrecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato".
15 Mentre io, Daniele, avevo questa visione e cercavo di comprenderla, ecco in piedi davanti a me una figura simile a un uomo. 16 E udii la voce di un uomo in mezzo al fiume Ulai, che gridò e disse: "Gabriele, spiegagli la visione!" 17 Ed egli venne vicino al luogo dove stavo io; alla sua venuta io fui spaventato e mi prostrai con la faccia a terra; ma egli mi disse: "Sta' bene attento, o figlio d'uomo, perché questa visione riguarda il tempo della fine". 18 Mentre egli mi parlava, io mi lasciai andare con la faccia a terra, profondamente assopito; ma egli mi toccò e mi fece stare in piedi. 19 Poi disse: "Ecco, io ti farò sapere ciò che avverrà nell'ultimo tempo dell'indignazione; perché la visione riguarda il tempo della fine. 20 Il montone con due corna, che tu hai visto, rappresenta i re di Media e di Persia. 21 Il capro irsuto è il re di Grecia; e il suo gran corno, fra i suoi occhi, è il primo re. 22 Le quattro corna, sorte al posto di quello spezzato, sono quattro regni che sorgeranno da questa nazione, ma non con la stessa sua potenza. 23 Alla fine del loro regno, quando i ribelli avranno colmato la misura delle loro ribellioni, sorgerà un re dall'aspetto feroce, ed esperto in intrighi. 24 Il suo potere si rafforzerà, ma non per la sua propria forza. Egli sarà causa di rovine inaudite, prospererà nelle sue imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi. 25 A motivo della sua astuzia, la frode prospererà nelle sue mani; il suo cuore si inorgoglirà; distruggerà molte persone che si credevano al sicuro. Si ergerà pure contro il principe dei prìncipi, ma sarà infranto senza intervento umano. 26 La visione delle sere e delle mattine, di cui è stato parlato, è vera. Ma tu tieni segreta la visione, perché si riferisce a un tempo lontano".
27 Allora, io, Daniele, svenni e fui malato per diversi giorni; poi mi alzai e feci gli affari del re. Io ero stupito della visione, ma nessuno se ne accorse».
Nuova Diodati:
Daniele 8
Visione del montone e del capro
1 Nel terzo anno di regno del re Belshatsar, io, Daniele, ebbi una visione, dopo quella avuta all'inizio del regno. 2 Or vidi in visione e, mentre guardavo, mi avvenne di trovarmi nella cittadella di Susa, che è nella provincia di Elam; nella visione mi resi conto di essere presso il fiume Ulai. 3 Alzai gli occhi e guardai, ed ecco, in piedi davanti al fiume un montone che aveva due corna; le due corna erano alte, ma un corno era più alto dell'altro, anche se il più alto era spuntato per ultimo. 4 Vidi il montone che cozzava a ovest, a nord e a sud; nessuna bestia gli poteva resistere, né alcuno poteva liberare dal suo potere; così fece quel che volle e diventò grande. 5 Mentre consideravo questo, ecco venire dall'ovest un capro, che percorreva tutta la superficie della terra senza toccare il suolo; il capro aveva un corno cospicuo fra i suoi occhi. 6 Giunse fino al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi davanti al fiume, e gli si avventò contro nel furore della sua forza. 7 Lo vidi avvicinarsi e montare in collera contro di lui; cozzò quindi contro il montone e frantumò le sue due corna, senza che il montone avesse forza per resistergli; così lo gettò a terra e lo calpestò, e nessuno potè liberare il montone dal suo potere. 8 Il capro diventò molto grande; ma, quando fu potente, il suo gran corno si spezzò; al suo posto spuntarono quattro corna cospicue, verso i quattro venti del cielo. 9 Da uno di questi uscì un piccolo corno, che diventò molto grande verso sud, verso est e verso il paese glorioso. 10 Si ingrandì fino a giungere all'esercito del cielo, fece cadere in terra parte dell'esercito e delle stelle e le calpestò. 11 Si innalzò addirittura fino al capo dell'esercito, gli tolse il sacrificio continuo e il luogo del suo santuario fu abbattuto. 12 L'esercito gli fu dato in mano assieme al sacrificio continuo, a motivo della trasgressione; egli gettò a terra la verità; fece tutto questo e prosperò. 13 Poi udii un santo che parlava, e un altro santo disse a quello che parlava: «Fino a quando durerà la visione del sacrificio continuo e la trasgressione della desolazione, che abbandona il luogo santo e l'esercito ad essere calpestati?». 14 Egli mi disse: «Fino a duemilatrecento giorni; poi il santuario sarà purificato».

CEI 1974:
Daniele 8
VISIONE DI DANIELE: IL MONTONE E IL CAPRO
La visione
1Il terzo anno del regno del re Baldassàr, io Daniele ebbi un'altra visione dopo quella che mi era apparsa prima.
2Quand'ebbi questa visione, mi trovavo nella cittadella di Susa, che è nella provincia dell'Elam, e mi sembrava, in visione, di essere presso il fiume Ulai.
3Alzai gli occhi e guardai; ecco un montone, in piedi, stava di fronte al fiume. Aveva due corna alte, ma un corno era più alto dell'altro, sebbene fosse spuntato dopo. 4Io vidi che quel montone cozzava verso l'occidente, il settentrione e il mezzogiorno e nessuna bestia gli poteva resistere, né alcuno era in grado di liberare dal suo potere: faceva quel che gli pareva e divenne grande.
5Io stavo attento ed ecco un capro venire da occidente, sulla terra, senza toccarne il suolo: aveva fra gli occhi un grosso corno. 6Si avvicinò al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi di fronte al fiume, e gli si scagliò contro con tutta la forza. 7Dopo averlo assalito, lo vidi imbizzarrirsi e cozzare contro di lui e spezzargli le due corna, senza che il montone avesse la forza di resistergli; poi lo gettò a terra e lo calpestò e nessuno liberava il montone dal suo potere.
8Il capro divenne molto potente; ma quando fu diventato grande, quel suo gran corno si spezzò e al posto di quello sorsero altre quattro corna, verso i quattro venti del cielo.
9Da uno di quelli uscì un piccolo corno, che crebbe molto verso il mezzogiorno, l'oriente e verso la Palestina: 10s'innalzò fin contro la milizia celeste e gettò a terra una parte di quella schiera e delle stelle e le calpestò.
11S'innalzò fino al capo della milizia e gli tolse il sacrificio quotidiano e fu profanata la santa dimora.
12In luogo del sacrificio quotidiano fu posto il peccato e fu gettata a terra la verità; ciò esso fece e vi riuscì.
13Udii un santo parlare e un altro santo dire a quello che parlava: «Fino a quando durerà questa visione: il sacrificio quotidiano abolito, la desolazione dell'iniquità, il santuario e la milizia calpestati?». 14Gli rispose: «Fino a duemilatrecento sere e mattine: poi il santuario sarà rivendicato».
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: 2300 sere e mattine

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Ciao Antonio. Si Gianni ha fatto degli studi e qualche anno fa ne abbiam parlato abbondantemente. A me piace analizzare sempre i passi ex novo passo per passo perchè nell'esposizione voglio anche capire meglio piuttosto che citare link approvandoli e senza capire cosa c'è scritto come si usa fare. Essendo che devo ricercare anche dall'ebraico magari farò riferimento alle sue traduzioni.
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Re: 2300 sere e mattine

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Analizzando i 3 testi citati possiamo notare delle differenze di traduzione. Ai fini di questa discussione dove interessa capire cosa sono queste 2300 sere e mattine, vediamo di capire quale sia la traduzione corretta degli ultimi versetti cioè l'11, il 12 ed il 13. La prima parte anche se riporta piccole differenze nelle 3 traduzioni riporta in modo chiaro la visione. Successivamente , dal versetto 15 in poi (che riporterò a breve) è spiegata in modo dettagliato la visione.

Prenderò spunto da uno studio di Gianni che spiega i termini ebraici arrivando così alla corretta traduzione:
Dn 8:12 Un esercito fu abbandonato, così pure il sacrificio quotidiano, a causa dell'iniquità; la verità venne
gettata a terra; ma esso prosperò nelle sue imprese.
Questo passo crea difficoltà ai traduttori nella sua prima parte, tanto che viene tradotto in modi alquanto
differenti. La versione riportata sopra è quella di NR. Vediamone altre:
o CEI: “In luogo del sacrificio quotidiano fu posto il peccato e fu gettata a terra la verità; ciò esso fece e
vi riuscì”.
o Nuova CEI: “A causa del peccato un esercito gli fu dato in luogo del sacrificio quotidiano e la verità
fu gettata a terra; ciò esso fece e vi riuscì”.
o Diodati: “E l'esercito fu esposto a misfatto contro al sacrificio continuo; ed egli gettò la verità in terra,
ed operò, e prosperò” (il corsivo è nel testo e sta ad indicare la parola aggiunta).
o Nuova Diodati: “L'esercito gli fu dato in mano assieme al sacrificio continuo, a motivo della
trasgressione; egli gettò a terra la verità; fece tutto questo e prosperò” (il corsivo è nel testo e sta ad
indicare le parole aggiunte).
o Luzzi: “L'esercito gli fu dato in mano col sacrifizio perpetuo a motivo della ribellione; e il corno gettò a
terra la verità, e prosperò nelle sue imprese”.
o TNM: “E gradualmente fu ceduto un esercito stesso, insieme al [sacrificio] continuo, a causa della
trasgressione; e continuò a gettare a terra la verità, e agì ed ebbe successo”.
o La Bibbia Concordata: “Una stele fu collocata nel luogo del sacrificio perpetuo con empietà e fu
gettata a terra la verità. Così fece ed ebbe successo”.
o TILC: “Così la moltitudine commise il peccato, invece di offrire il sacrificio quotidiano. Il vero culto fu
calpestato. E il corno riuscì in ogni sua impresa”.
o LXX: καὶ ἐγενήθησαν ἐπὶ τῇ θυσίᾳ αἱ ἁµαρτίαι καὶ ἐρρίφη χαµαὶ ἡ δικαιοσύνη καὶ ἐποίησε καὶ
εὐωδώθη (kài eghenèthesan epì tè thysìa ai amartìai kài errìfe chamài e dikaiosýne kài epòiese kài
euodòthe), “e furono fatte sopra il sacrificio le violazioni della Legge e fu gettata a terra la giustizia e
fu fatto ed ebbe una buona riuscita”.
Dopo aver letto queste traduzioni così discordanti, viene naturale il desiderio di indagare il testo originale
ebraico.
Nello studio è riportata l'analisi parola per parola del testo originale e si giunge alla traduzione corretta che riporto sotto:
Dn 8:11 Si innalzò fino al capo di quell'esercito, gli tolse il sacrificio quotidiano e fu fatto scuotere ilfondamento del suo santuario e il servizio.

versetto 12:La traduzione più corretta appare quindi quella della vecchia CEI (edizione del 1974): “In luogo delsacrificio quotidiano fu posto il peccato e fu gettata a terra la verità; ciò esso fece e vi riuscì”.
Le altre traduzioni (compresa la Nuova CEI) non traducono: interpretano!
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Re: 2300 sere e mattine

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Sempre dallo studio di Gianni riporto la traduzione del versetto 13 per poi continuare con l'analisi:
Dn 8:13 Poi udii un santo che parlava. E un altro santo chiese a quello che parlava: «Fino a quando dureràla visione del sacrificio quotidiano, dell'iniquità devastatrice, del luogo santo e dell'esercito abbandonati per
essere calpestati?»


Anche qui il traduttore aggiusta un po’ il testo, perché il verbo “durerà”, non presente nel testo originale, è stato aggiunto (meglio sarebbe stato porlo tra quadre per segnalare l’aggiunta). TNM aggiunge “sarà”. L’espressione interrogativa ebraica ַad-matày) significa “fino a quando?”. Sbaglia quindi TNM a tradurla “per quanto tempo”? in Es 10:3: “Fino a quando ַad-matày)] rifiuterai di piegarti davanti a me?” (CEI). Ciò che si sta domandando non è per quanto tempo, ma il limite di tempo ovvero quando finirà l’azione oltraggiosa del piccolo corno.
Ultima modifica di chelaveritàtrionfi il sabato 5 novembre 2016, 8:32, modificato 1 volta in totale.
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Re: 2300 sere e mattine

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

In base a quanto detto , in attesa di eventuale correzione , riporto Daniele 8:1-13 dalla nuova riveduta con gli accorgimenti indicati in precedenza:

Daniele 8
Visione del montone e del capro

1 «Nel terzo anno del regno del re Baldassar, io, Daniele, ebbi una visione dopo quella che avevo avuto prima. 2 Quando ebbi la visione ero a Susa, la residenza reale che è nella provincia di Elam, ma nella visione mi trovavo presso il fiume Ulai.
3 Alzai gli occhi, guardai, ed ecco in piedi davanti al fiume, un montone che aveva due corna; erano alte, ma un corno era più alto dell'altro; il più alto era cresciuto dopo. 4 Vidi il montone che cozzava a occidente, a settentrione e a mezzogiorno. Nessun animale poteva resistergli e non c'era nessuno che potesse liberare dal suo potere; esso faceva quello che voleva e diventò grande.
5 Mentre stavo considerando questo, ecco venire dall'occidente un capro, che percorreva tutta la terra senza toccare il suolo; questo capro aveva un grosso corno fra gli occhi. 6 Il capro si avvicinò al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi davanti al fiume, e gli si avventò addosso, con tutta la sua forza. 7 Lo vidi avvicinarsi al montone, infierire contro di lui, colpirlo e spezzargli le due corna; il montone non ebbe la forza di resistergli e il capro lo gettò a terra e lo calpestò; non ci fu nessuno che potesse liberare il montone dal potere di quello. 8 Il capro si irrobustì ma, quando fu al culmine della sua potenza, il suo gran corno si spezzò; al suo posto spuntarono quattro grandi corna verso i quattro venti del cielo.
9 Da uno di essi uscì un piccolo corno, che si ingrandì enormemente in direzione del mezzogiorno, dell'oriente e del paese splendido. 10 Crebbe fino a raggiungere l'esercito del cielo; fece cadere a terra una parte di quell'esercito e delle stelle, e le calpestò. 11 Si innalzò fino al capo di quell'esercito, gli tolse il sacrificio quotidiano e sconvolse il luogo del suo santuario. 12In luogo del sacrificio quotidiano fu posto il peccato e fu gettata a terra la verità; ciò esso fece e vi riuscì.. 13 Poi udii un santo che parlava. E un altro santo chiese a quello che parlava: «Fino a quando [durerà] la visione del sacrificio quotidiano, dell'iniquità devastatrice, del luogo santo e dell'esercito abbandonati per essere calpestati?» 14 Egli mi rispose: "Fino a duemilatrecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato".


ho sostituito il versetto 12 con quello tradotto più correttamente (CEI 1974)
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Re: 2300 sere e mattine

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Buon sabato a te Alessandra ed a tutti. Si, ho aperto questa cartella per discutere di questa profezia perchè molti la intendono per futuro molto più lontano rispetto a quello che a quanto pare è.
Cercherò di fare del mio meglio per analizzare passo passo confrontando anche la storia. Essendo che 2300 sere e mattine sono intesi 2300 anni da alcuni gruppi religiosi tra cui gli avventisti, ho nominato loro. L'intento è quello di capire la profezia a cosa si riferisce.

L'analisi è principalmente del capitolo 8 con qualche riferimento al capitolo 7. Essendo che nei versetti dopo il 13 vi è l'interpretazione della visione (la visione spiegata) non dovrebbe essere nemmeno difficile a capire chi sono i regni di cui si parla.

E' anche vero che la profezia biblica (il concetto di quella profezia) a volte non ha tempo perchè vale per i contemporanei per dar loro speranza, portando pazienza, che alla fine il bene trionferà e ci sarà un tempo in cui Dio regnerà e porterà la pace
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Re: 2300 sere e mattine

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Detto ciò passiamo all'analisi del capitolo 8 soffermandoci in particolare ai versetti citati e poi all'interpretazione della profezia spiegata dall'angelo.
1 «Nel terzo anno del regno del re Baldassar, io, Daniele, ebbi una visione dopo quella che avevo avuto prima. 2 Quando ebbi la visione ero a Susa, la residenza reale che è nella provincia di Elam, ma nella visione mi trovavo presso il fiume Ulai.
"Baldassar (ebr. Belsha'ssar; accadico Bel-shar-ussur; in latino: Baltassar) è presentato nel libro di Daniele capitolo 5 , come figlio di Nabucodonosor e re dei Caldei, famoso per il banchetto profanatore del vasellame sacro del tempio di Gerusalemme durante il quale apparve una mano che scriveva sul muro la condanna e la fine di Babilonia e del suo regno."
La sua esistenza è stata messa in discussione dagli storici fino a poco tempo fa con il ritrovamento di alcuni reperti archeologici (tra i quali in cilindro di Nabonedo in cui compaiono i nomi del re Nabonedo e di suo figlio Baldassarre *) che hanno permesso di ricostruire la cronologia della dinastia Caldea ; questi indicano i tre successori di Nabucodonosor dopo la sua morte avvenuta nel 562 a.C. ; Anvil-Marduk, Nargal-Shar-Usur, Labashi-Marduk; e Nabonide. Labashi-Marduk avrebbe perso il trono usurpato da Nabonide (Nabu-na'id) che non apparteneva alla dinastia ma proveniva probabilmente dal nord del regno.

* Nel 1924 è stata pubblicata la decifrazione di un antico testo cuneiforme, detto “Storia in versi di Nabonedo”, grazie al quale sono state portate alla luce preziose informazioni che avvalorano senz’altro la posizione regale che Baldassarre aveva a Babilonia e spiegano in che modo divenne coreggente di Nabonedo. A proposito della conquista di Tema da parte di Nabonedo nel terzo anno del suo regno, parte del testo dice: “Egli affidò l’‘accampamento’ al (figlio) maggiore, il primogenito [Baldassarre], le truppe ovunque nel paese sottopose al suo (comando). Lasciò andare (ogni cosa), a lui affidò il regno e, lui stesso [Nabonedo] partì per un lungo viaggio, e le forze (militari) di Akkad marciavano con lui; egli si volse verso Tema, (molto più) a ovest”. (Ancient Near Eastern Texts, a cura di J. B. Pritchard, 1974, p. 313)
" Dai documenti via via tradotti si intravede il fatto che Nabonide fosse autore di stranezze religiose alterando notevolmente la tradizione fino al punto di stabilirsi per svariati anni nell'Oasi di Teima, nel nord dell'Arabia lasciando il governo di Babilonia proprio a Bel-Shar-Usur (Baldassar), la cui madre era figlia di Nabucodonosor" (tratto da wikipedia).


Ora, lasciando stare i dettagli riguardanti la storicità di Baldassar ma avendo la certezza che costui regnò davvero come descrive Daniele, andiamo avanti.
Questi versetti iniziali descrivono la visione di Daniele . E' specificato quando e dove la ebbe. Quando? Nel terzo anno del re Baldassar. Dove ? A Susa, la residenza reale che è nella provincia di Elam , presso il fiume Ulai.

La visione descrive un Montone con 2 corna. Un corno era più alto dell'altro ed era cresciuto dopo. Questo Montone cozzava ad occidente , a Settentrione ed a mezzogiorno e nessun animale poteva resistergli. Ecco che da occidente arriva un Capro che aveva un grosso corno tra i due occhi. Questo capro infierì contro al montone e gli spezzò le 2 corna, lo gettò a terra e lo calpestò. Quando il Capro arrivò al culmine della sua potenza il suo gran corno si spezzò ed al suo posto sorsero 4 grandi corna verso i 4 venti del cielo." v.9 Da uno di essi uscì un piccolo corno, che si ingrandì enormemente in direzione del mezzogiorno, dell'oriente e del paese splendido"

Gli animali rappresentano dei regni e ciò lo deduciamo dalla spiegazione dei versetti successivi del capitolo 8 di Daniele:
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: 2300 sere e mattine

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

15 Mentre io, Daniele, avevo questa visione e cercavo di comprenderla, ecco in piedi davanti a me una figura simile a un uomo. 16 E udii la voce di un uomo in mezzo al fiume Ulai, che gridò e disse: "Gabriele, spiegagli la visione!" 17 Ed egli venne vicino al luogo dove stavo io; alla sua venuta io fui spaventato e mi prostrai con la faccia a terra; ma egli mi disse: "Sta' bene attento, o figlio d'uomo, perché questa visione riguarda il tempo della fine". 18 Mentre egli mi parlava, io mi lasciai andare con la faccia a terra, profondamente assopito; ma egli mi toccò e mi fece stare in piedi. 19 Poi disse: "Ecco, io ti farò sapere ciò che avverrà nell'ultimo tempo dell'indignazione; perché la visione riguarda il tempo della fine. 20 Il montone con due corna, che tu hai visto, rappresenta i re di Media e di Persia. 21 Il capro irsuto è il re di Grecia; e il suo gran corno, fra i suoi occhi, è il primo re. 22 Le quattro corna, sorte al posto di quello spezzato, sono quattro regni che sorgeranno da questa nazione, ma non con la stessa sua potenza. 23 Alla fine del loro regno, quando i ribelli avranno colmato la misura delle loro ribellioni, sorgerà un re dall'aspetto feroce, ed esperto in intrighi. 24 Il suo potere si rafforzerà, ma non per la sua propria forza. Egli sarà causa di rovine inaudite, prospererà nelle sue imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi. 25 A motivo della sua astuzia, la frode prospererà nelle sue mani; il suo cuore si inorgoglirà; distruggerà molte persone che si credevano al sicuro. Si ergerà pure contro il principe dei prìncipi, ma sarà infranto senza intervento umano. 26 La visione delle sere e delle mattine, di cui è stato parlato, è vera. Ma tu tieni segreta la visione, perché si riferisce a un tempo lontano".
27 Allora, io, Daniele, svenni e fui malato per diversi giorni; poi mi alzai e feci gli affari del re. Io ero stupito della visione, ma nessuno se ne accorse».
Una figura simile ad un uomo era davanti a Daniele. La voce che gridò dicendo a Gabriele di spiegare la visione era quella di un uomo in mezzo al fiume.
Pare esserci 2 o 3 soggetti menzionati: l'essere simile ad un uomo (Gabriele???) davanti a Daniele , Gabriele che è colui che spiega la visione recandosi nel luogo dove si trova Daniele, e quest'uomo in mezzo al fiume che grida di spiegare la visione.
Quindi è Gabriele a spiegare la visione: "
19 Ecco, io ti farò sapere ciò che avverrà nell'ultimo tempo dell'indignazione; perché la visione riguarda il tempo della fine"
.
20 Il montone con due corna, che tu hai visto, rappresenta i re di Media e di Persia.
21 Il capro irsuto è il re di Grecia; e il suo gran corno, fra i suoi occhi, è il primo re.
Essendo che la Media - Persia è stata sconfitta dalla Grecia (citata appunto nella visione), risulta chiaro che il re di cui si parla è Alessandro III di Macedonia universalmente conosciuto come Alessandro Magno, re di Macedonia a partire dal 336 a.C., succedendo al padre Filippo II. Il termine "magno" deriva dal latino magnus "grande", che in greco antico si traduce con il termine mégas. È considerato uno dei più celebri conquistatori e strateghi della storia. In soli dodici anni conquistò l'intero Impero persiano, un territorio immenso che si estendeva dall'Asia Minore all'Egitto fino agli attuali Pakistan, Afghanistan e Indiasettentrionale. (fonte: wikipedia)
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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