Le amicizie del credente

Antonio LT
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da Antonio LT »

Secondo me l amicizia del credente dipende da che tipo di fede ha...da che tipo di dottrina segue...e cosa più importante da che persone ha difronte a se,non tutti possono scegliere o meno!
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Michele
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da Michele »

E' possibile trovare un'indicazione al seguente libro:
Siracide, 6,5-16
chelaveritàtrionfi
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Non credo che questo tema sia tanto da sottovalutate e non è affatto vero che non ha riscontro biblico. La risposta allora se si pensa questo è che ce ne freghiamo della bibbia ed andiamo a sensazione.
Se invece non ce ne freghiamo ci chiediamo se è meglio fare amicizia con tizio o caio. Le problematiche che si vengono a creare sono evidenti e sono state esposte. C'è chi non si pone il problema ma qui giudica nessuno. Si sta solo discutendo sul tema. Che amici scegliere (nuove amicizie) ed i rapporti con gli amici che si hanno. Si sta cercando di capire cosa troviamo scritto e stiamo anche considerando le divergenze o meno che si possono avere con l'amico tizio e con l'amico caio. Ma non c'è nemmeno bisogno di leggere i passi per capire che ci possono essere divergenze di pensiero anche determinanti. Lo sperimentiamo nella vita reale giorno per giorno oltre la religione o le credenze.

Andando ai passi di Ebrei 6 è scritto:
1 Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello superiore e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, 2 della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno. 3 Questo faremo se Dio lo permette.
4 Infatti quelli che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo 5 e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo futuro, 6 e poi sono caduti, è impossibile ricondurli di nuovo al ravvedimento perché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figlio di Dio e lo espongono a infamia. 7 Quando una terra, imbevuta della pioggia che vi cade frequentemente, produce erbe utili a quelli che la coltivano, riceve benedizione da Dio; 8 ma se produce spine e rovi, è riprovata e prossima a essere maledetta; e la sua fine sarà di essere bruciata.
Brevemente, i destinatari di questa lettera (forse un gruppi di giudeo-romani...ma questo è altro tema) dovevano comprendere che coloro che erano stati illuminati avendo gustato il dono celeste (la risurrezione e la vita eterna?? ), conosciuto la parola di Dio (chi ha portato la parola di Dio?? )e le potenze del mondo futuro , quindi che si erano ravveduti e poi sono di nuovo caduti non potevano più essere condotti al ravvedimento. Sta scritto "perchè crocifiggono di nuovo per conto loro il Figlio di Dio e lo espongono ad infamia". Vuol dire per caso che se dopo aver accettato Yeshùa poi lo si rifiuta non poteva essere più condotto al ravvedimento? è come se lo avesse crocifisso di nuovo?

Dove sta il collegamento con l'amicizia? Eccolo.
Se conosciamo una persona atea o che adora altri dei e poi si converte riconoscendo il Dio di Israele, suo Figlio ...e quindi la parola di Dio, il dono celeste ecc.. e poi rifiuta tutto tornado ad essere quella di prima .... lo sceglieremmo come amico???
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Antonio LT
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da Antonio LT »

Io leggo che "è impossibile ricondurli al ravvedimento"...non leggo "è giusto allontanarli come amici"...non so ma non credo parli di amicizie!
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bgaluppi
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da bgaluppi »

Si, Antonio. Ma chi rinnega Dio volontariamente dopo averlo "conosciuto" non è propriamente compatibile col credente...
chelaveritàtrionfi
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Scusami AntonioLT , sono pagine che scrivo di "SCELTA di amicizie, nuove amicizie .. .. tu continui a vederci un allontanamento da amicizie che già uno ha. La domanda ultima era "il credente sceglierebbe come amico chi ha accettato il Messia e poi lo ha rifiutato nuovamente tornado ai suoi idoli ecc..?
Oppure "sceglierebbe come amico chi adora satana ecc..?? Queste erano le domande. Nessuno ha chiesto se ci si deve allontanare da certe amicizie. Questo è altro caso e sta ad ognuno di noi decidere cosa fare e come. Si è parlato di incompatibilità e di divergenze. Chi non le percepisce è altra storia. In tal caso mi farei alcune domande però.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Antonio LT
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da Antonio LT »

Per me ognuno è responsabile,davanti a Dio,delle scelte che facciamo!
Se io credo in Cristo....e accanto a me ho chi nella sua fede preferisce adorare le statue....proverò dispiacere per ciò che fa....ma sarà sempre mio amico..un amico a cui tranquillamente posso dire i miei problemi!
Poi ancora non ho capito per "chi adora satana" cosa intendi....?
I satanisti veri e propri?Ma quelli non serve essere credenti per allontanarli...qualsiasi persona normale se ne starebbe alla larga!!
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bgaluppi
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da bgaluppi »

Vero, Antonio, chiunque ne starebbe alla larga. :-)

Ho un carissimo amico che definirei agnostico. Lui rispetta la mia fede, io rispetto il suo agnosticismo. La cosa interessante è che se gli parlo di Dio in termini biblici e non religiosi, lui mi capisce benissimo.

Però, se dovessi consigliarmi con qualcuno su un problema davvero profondo, lo farei con chi condivide il mio percorso, perché non ci sarebbe da spiegare nulla.
chelaveritàtrionfi
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Diciamo allora che per "istinto" una persona di buon senso tende a tenere alla larga tutti coloro che non tengono una buona condotta sociale (rubare, uccidere, ecc.. ecc..). Se ci fate caso questi punti sono anche riportati nei comandamenti. Eh si.. anche il non desiderare la donna altrui. Non farebbe piacere che un tuo amico sbavi davanti a tua moglie e se peggio cerca di sedurla di nascosto. Nel non desiderare cosa altrui. Non farebbe nemmeno piacere avere un amico invidioso. Così anche un amico che tratta male e disprezza i propri genitori , che bestemmia ogni due per tre ecc..

Per satanisti intendo all'estremo quelli che intendi tu! Certo, una persona di buon senso si tiene alla larga così come dai delinquenti.

Un ateo che si comporta comunque bene (non ruba ecc..) ma trasgredisce volontariamente alcuni comandamenti come i primi perchè tanto non crede in Dio, può anche comportarsi da buon amico nella vita sociale. Stiamo commentando semplicemente che prima o poi si noteranno delle divergenze su molte cose.. tutto qui!

Un amico appartenente ad altro credo religioso, se è serio nella sua religione cercherà di seguire ciò che il suo gruppo insegna e sicuramente non posso dire che insegnino la cattiva condotta. Le differenze stanno nelle interpretazioni dottrinali e nelle credenze. Anche in questo caso prima o poi delle divergenze si notano. L'esempio era: io cerco di rispettare il sabato. Il mio amico cattolico di sabato lavora e dice che sto facendo una sciocchezza, è inutile tanto per la grazia di Gesù siamo tutti salvi.
Questo per dirne una. Per uscire in compagnia al cinema, per una pizza ecc.., andare a giocare a calcetto è altra storia. Mica possiamo sbarrarci in casa e non frequentare nessuno
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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bgaluppi
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da bgaluppi »

Naza, però vorrei porre la questione da un punto di vista diverso, per vedere se ci sono altri aspetti da esaminare. Un amico cattolico, o anche non cattolico, se è un vero amico, rispetterà il tuo modo di vivere. Se lo farà, sarà un vero amico, se non lo farà, meglio lasciar perdere.

Proseguendo il tuo esempio sul sabato, diciamo che un amico cattolico (o anche agnostico) ti invita ad andare a fare un bel giro in bici. Tu gli dirai onestamente che di sabato non vuoi andare in giro con la bici perché per te quel giorno è sacro, a motivo della tua fede, e gli proporrai di posticipare la cosa al giorno seguente, nel pomeriggio, poiché lui magari al mattino va a messa. Se lui è tuo amico e ti rispetta, non si metterà a polemizzare e a creare divergenze, e se è libero accetterà; oppure, magari non è libero e la scampagnata in bici sarà rimandata alla prossima settimana.

E poi chi ci dice che un amico agnostico (o sedicente ateo) non sia disposto a sacrificare se stesso per noi piú di un fratello di fede? Il fatto di essere credenti non significa essere necessariamente "migliori". Certe volte, ci sono persone non credenti che attualizzano i comandamenti di amore di Yeshùa piú di tanti credenti. Il vero credente lo è nei fatti, non a parole, non credi?

Quindi, l'amicizia deve essere basata sul vero amore, che si dimostra nei fatti, piuttosto che sull'appartenenza alla stessa religione o sulla condivisione dello stesso percorso di fede. Del resto, lo dice Yeshùa stesso:

“Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici.” - Gv 15:13

E qui non si parla necessariamente di fratellanza religiosa, ma di amicizia. φίλος (fìlos) indica una persona amata in modo intimo e personale, un confidente fidato e a noi sempre vicino. Anche Paolo dichiara la superiorità dell'amore persino sulla fede:

“Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla.” - 1Cor 13:2

“Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l'amore.” - 1Cor 13:13
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