Le amicizie del credente

Antonio LT
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da Antonio LT »

Luca 11:5,8

5 Poi aggiunse: "Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, 6 perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; 7 e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; 8 vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza"

Ho messo questo verso che secondo me da molto risalto a ciò che è il valore dell amicizia..!
Un amico non guarda ciò in cui credi ma guarda ciò di cui hai bisogno!
Qui entra anche in gioco il discorso dell empatia....che non tutti hanno voglia o capacità di metterla in pratica!
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Giorgia
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da Giorgia »

Direi di tornare in tema. Il punto qui non è come dobbiamo comportarci con l'amico, ma come sceglierlo. Che caratteristiche deve avere per essere un buon amico.

Caro Naza, riguardo alle persone giuste e le persone sbagliate, credo che il libro più adatto per individuarle è il libro dei proverbi.

Tu chiedevi se ci sono altri versi che ci mettono in guardia da certe persone. Di sicuro proverbi è il libro più dettagliato.
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bgaluppi
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da bgaluppi »

Ottima indicazione, Giorgia! :YMAPPLAUSE:
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Michele
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da Michele »

Naza, leggendo le tue risposte, anche quelle che dai ad altri non necessariamente quella rivolta a me, mi è venuta un'intuizione (non ispirazione, come stavo per scrivere :)) ) che sarebbe questa:
tu hai parlato della differenza che separa chi crede in Dio e chi non vi crede, ma hai fatto anche le differenze tra i vari credenti.
Ora mi domando, è proprio questo il punto, se non c'è unità di credo è ovvio che il Vangelo non è ancora arrivato a tutti. Quindi finché ci saranno vari credenti, sarà pressocché impossibile fare vere amicizie. Essere resteranno sempre confinate territorialmente nei pezzetti di ciascuna religione, ognuno il proprio orticello.
Chi crede veramente in Dio non ha religione ma è un uomo religioso. Si tratta di un concetto completamente diverso per chi è affiliato ad una religione. O si adora il Dio unico, che è stato conosciuto storicamente dal popolo ebraico a partire da Abramo, oppure si va dietro agli uomini.
Ma voglio dare anche un'altra conclusione (mia ovviamente), che considera l'amicizia anche un valore umano, non necessariamente legato all'ideologia religiosa. Si è amici anche e soprattutto perché lo si è stati amici d'infanzia, oppure d'adolescenza o d'altro, non solo perché si è fratelli in Dio. Ecco, essere fratelli in Dio è anche più di un'amicizia come la si intende normalmente. Quindi anche un vero amico (a prescindere da cosa professa) ti può dare un aiuto, sempre se è vero amico. Basta non coinvolgero spiritualmente.Per lo spirito ci sono i fratelli in Dio. Il problema è che questo ideale è sempre più raro da trovare.
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bgaluppi
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da bgaluppi »

Gli interventi OT sono stati spostati nella cartella per i messaggi OT, nella sezione "Segnalazioni". Scusate il "ripulisti" ma è davvero necessario mantenere un po' di ordine nelle discussioni. Se avete dubbi sul fatto che un vostro intervento fosse OT, scrivetemi pure un MP. Grazie.
chelaveritàtrionfi
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Grazie Giorgia. Ed è appunto dai versetti che si devono cercare le risposte, quindi ne sono stati riportati solo alcuni.
Michele, il punto principale qui seguire ciò che troviamo scritto o fregarcene. Nel secondo caso questa discussione è inutile.
La domanda, ripeto, era: "come scegliere le amicizie se siamo credenti"?
Ora, il credente è colui che riconosce Dio ed il Figlio e cerca di seguire gli insegnamenti indipendentemente dalla religione. La maggior parte delle persone crede che la propria religione sia quella corretta, che la sua chiesa sia quella giusta. Il non credente se ne frega della bibbia e di ciò che c'è scritto.
Rimane quindi il tema che è la scelta dell'amicizia del credente, non come comportarsi già con coloro che sono amici di infanzia. Ho cercato di commentare anche questo caso ed ho aggiunto che chi segue l'insegnamento (o tenta per lo meno) nn può non notare le profonde divergenze che nascono anche con coloro che sono amici di infanzia. Per quanto uno può essere amorevole e amico, tali divergenze nn si possono nascondere.
Se non si percepiscono ...o quel tuo amico sta seguendo la tua stessa strada , oppure tu stai seguendo più la sua.
Le divergenze si possono percepire anche se si appartiene a credi religiosi diversi, certamente. Ma dal punto di vista spirituale chi è più vicino?
L'amore dei familiari, degli amici ecc.. è sempre accettato e cosa buona. Ma io dubito che non nascono discordanze e litigi col fratello ateo piuttosto che con il fratello "credente".

Rimaniamo quindi in tema. Il discorso è rivolto a chi prende seriamente cosa sta scritto nelle scritture.

Tra i vari versetti postati, vi è anche Ebrei 6. Cosa vuol dire secondo voi?
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Michele
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da Michele »

Scusa la franchezza Naza, ma la tua domanda non sembra avere risposte definitive. Cioè il discorso stesso di "scegliere"l' amico essendo credenti ha poco senso. Prima di tutto perché l' amicizia inizia con la conoscenza. Gesù stesso scelse Giuda, ma è evidente che non si instaurò mai un vero rapporto di amicizia.
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MarcoM
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da MarcoM »

A mio parere per progredire nella discussione, in questa come in altre, è preferibile, prima di intervenire, leggere cosa la Scrittura esprime al riguardo l'intervento che ci apprestiamo a fare, e dopo un'approfondita riflessione su ciò che si è letto, appunto esprimere il proprio parere al riguardo.

Altrimenti si rischia di fare interventi che non arrucchiscono la discussione. :-)
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Michele
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da Michele »

Giusto Marco, ma la domanda che pone Naza non ha un riscontro biblico. Ovvero, è una tematica minore rispetto a tematiche più importanti. Lui stesso ha citato qualche passo biblico.
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Giorgia
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da Giorgia »

Caro Naza, mi sfugge il collegamento tra ebrei 6 e la scelta degli amici...

Però vorrei analizzare con te l'amicizia, in modo tale da comprendere meglio il perché la Bibbia ci mette in guardia per effettuare una buona scelta.

Nell'amicizia si cerca uno scambio e una condi, il sentirsi compresi.
Se noti, sin da piccoli cerchiamo amici coetanei, questo perché vivono le stesse cose che viviamo noi. Un adolescente si troverà bene con un altro adolescente, perché per esempio se prende una cotta per una ragazza, vivono i sentimenti in maniera totale entrambi. Un adulto invece potrebbe sminuire l'amore adolescenziale, e uno più piccolo non lo capisce proprio, non avendolo mai provato.

Il nostro desiderio di venire compresi dipende quindi dal valore che si da agli avvenimenti. Se il valore è diverso, non ci si sente compresi, e certe cose non si possono spiegare a parole.

Faccio un esempio banale. Vado a spasso e vedo un arcobaleno. Se vedo l'arcobaleno con un non credente, anche lui ne vedrebbe la bellezza, ma il tutto finisce lì per lui. Ma se io e te vediamo insieme l'arcobaleno, entrambi vediamo in quei colori una promessa.

E non faticheresti a comprendermi se ti dicessi: vedi, a volte mi scordo di quanto Dio ci ama, ma poi vedo la sua promessa e mi consola.

Come posso spiegare queste sensazioni ad un non credente?

Io per prima ho amici totalmente atei, ma il rapporto è giocoforza diverso. Gli argomenti in comune sono pochi, e sono ovviamente più superficiali. Quindi oltre alla Bibbia, anche un ragionamento approfondito ti fa arrivare alla stessa conclusione!
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