Il matrimonio secondo la Bibbia

Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Il matrimonio secondo la Bibbia

Messaggio da bgaluppi »

Vorrei aggiungere una precisazione riguardo al divorzio e chiedere a Gianni di aiutarmi a chiarire un punto che non ho ben compreso. Abbiamo alcuni versetti che è interessante esaminare e comparare:

1. “quello dunque che Dio ha unito, l'uomo non lo separi” — Mt 19:6

2. “chiunque manda via sua moglie, salvo che per motivo di fornicazione, la fa diventare adultera e chiunque sposa colei che è mandata via commette adulterio” — Mt 5:32

3. “chiunque manda via sua moglie, quando non sia per motivo di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio” — Mt 19:9

4. “Ai coniugi poi ordino, non io ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito (e se si fosse separata, rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito); e che il marito non mandi via la moglie.” — 1Cor 7:10,11

Nel versetto 1, Yeshùa afferma un princìpio generale e assoluto: l'uomo non ha l'autorità per separare la coppia unita da Dio. Non sono specificate ancora possibili eccezioni.

Nel versetto 2, Yeshùa insegna che, nel caso si contravvenga al principio espresso nel v. 1, si espone il proprio partner all'adulterio e, nel caso si sposi e ci si unisca con un altra persona, si commette adulterio. Ciò significa che la separazione non può essere determinata da una decisione consapevole dei due o da un atto di divorzio, per un motivo qualsiasi; i due che decidono di separarsi, sono di fatto sempre uniti agli occhi di Dio. Qui, però, viene specificata l'eccezione che consente all'uomo di poter separarsi: l'adulterio (fornicazione).

Nel versetto 3 viene ribadito il principio precedente e anche il caso eccezionale in cui l'uomo può separarsi. Qui dobbiamo chiederci: in caso di adulterio, possiamo scegliere di separarci o diventa necessario? Io propendo per la seconda opzione, per due motivi: a) la Scrittura afferma che il primo marito non può unirsi di nuovo con la ex moglie nel caso lei si sia unita ad altro uomo (Dt 24:1-4); naturalmente, ciò vale anche all'inverso. b) per deduzione logica, la separazione è di fatto già avvenuta nel momento in cui uno dei due commette adulterio unendosi con una terza persona; infatti, è scritto che “l'uomo lascerà il padre e la madre, e si unirà con sua moglie, e i due saranno una sola carne" (Mt 19:5), non i tre saranno una sola carne. L'unione è ovviamente a due. Dunque, con l'adulterio, l'unione dei due è spezzata. Perché, dunque, stare insieme ad una persona che è ora unita ad un altro uomo? L'unica possibilità è, forse, che la persona della coppia che ha commesso adulterio non si sposi con il nuovo compagno e decida di tornare con colui che, legalmente, è ancora il suo coniuge. Ma qui sorge una domanda: ai fini della separazione agli occhi di Dio, vale l'atto carnale o quello legale?

Nel versetto 4, Paolo insegna “che la moglie non si separi dal marito (e se si fosse separata, rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito)”; qui stiamo parlando di separazione in assenza del motivo valido (adulterio). Dunque, in caso di adulterio, questo insegnamento è ancora valido oppure decade? Se uno dei due si unisce ad un terzo solo carnalmente e non legalmente ma poi si pente e si ravvede e il suo coniuge legale decide di perdonare, possono i due tornare insieme oppure l'unione, di fatto, non sussiste più?
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10114
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Il matrimonio secondo la Bibbia

Messaggio da Gianni »

Caro Antonio, tu proponi una serie di situazioni molto complesse perché piene di se.

Per quello che posso capire - con tutto il rispetto per la tragicità delle situazioni che diventano ancora più tragiche quando ci sono figli di mezzo – potremmo semplificare tenendo fermi due princìpi.
1. Il matrimonio è agli occhi di Dio indissolubile.
2. Va dato a Cesare ciò che è di Cesare ma a Dio ciò che è di Dio.

Questo secondo principio potrebbe stupire in questa trattazione, eppure risolve tante questioni quando si tratta di gestire le conseguenze di un divorzio. Applicandolo va detto subito che quando le leggi di Cesare contrastano con quelle di Dio, per il credente contano di più quelle di Dio.

Trattando le situazioni che riguardano unicamente i credenti, partiamo da quella più “semplice”: una moglie credente si separa dal marito (credente o no) perché la maltrattata oltre il sopportabile. Può separarsi ma non può unirsi ad un nuovo compagno. La cosa vale anche per il marito credente sposato con una donna psicotica o simili (credente o no).

Caso di adulterio. Indipendentemente da ciò che richiede Cesare, il coniuge innocente può unirsi a un/una nuovo/a compagno/a.

Caso di un coniuge che prepotentemente manda via la moglie perché lui vuole stare con l’amante. Se la moglie respinta è credente, può trovarsi un nuovo compagno? Questo sembra davvero un caso complicato.
In Mt 5:32 è detto che “chiunque manda via sua moglie, salvo che per motivo di fornicazione, la fa diventare adultera e chiunque sposa colei che è mandata via commette adulterio”. Ma nel nostro caso il motivo di fornicazione c’è. Possiamo applicarlo a favore della moglie innocente? Ovvero ritenere lei libera di unirsi ad un nuovo compagno per l'aduletrio di lui? Io credo di sì (forse perché sono sempre a favore delle donne).

Quanto al tuo ultimo quesito, il coniuge innocente può sempre perdonare, se vuole.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Il matrimonio secondo la Bibbia

Messaggio da bgaluppi »

Grazie, Gianni, hai introdotto anche ulteriori casi. Vorrei proporre un caso ancora più complicato: la coppia, già separata per adulterio anche legalmente, può risposarsi in seguito se sussistono le condizioni? Questa mia domanda è solo per capire a fondo la questione matrimoniale, che mi riguarda e dunque mi interessa particolarmente (sto diventando un consulente per coppie in crisi...) ;)

Faccio un esempio. Uno dei due coniugi commette adulterio e dunque decidono di divorziare. Il coniuge colpevole si risposa con il suo nuovo partner e il coniuge innocente resta da solo. Dopo alcuni anni, il coniuge colpevole, ora risposato, subìsce adulterio da parte del partner che aveva sposato e si separa. I due che costituivano la coppia originaria si incontrano di nuovo e decidono di risposarsi. Questo sarebbe avvalorato dalla Scrittura?
Elena-M
Messaggi: 202
Iscritto il: lunedì 20 marzo 2017, 15:22

Re: Il matrimonio secondo la Bibbia

Messaggio da Elena-M »

Buonasera a tutti..eccomi che mi affaccio appena si parla di matrimonio...Bgaluppi meno male che non sono la sola :YMHUG:

Gianni ho letto ciò che hai scritto e mi ha colpito questo...tu dici che:"Trattando le situazioni che riguardano unicamente i credenti, partiamo da quella più “semplice”: una moglie credente si separa dal marito (credente o no) perché la maltrattata oltre il sopportabile. Può separarsi ma non può unirsi ad un nuovo compagno. La cosa vale anche per il marito credente sposato con una donna psicotica o simili (credente o no)."
So che ciò che dici è ciò che in effetti la scrittura insegna..io ho un amica che purtroppo si è separata dal marito perché la picchiava...
Caro Gianni io ho 28 anni e se fosse capitato a me....primo non avrei mai avuto più intenzione di tornare con un "uomo" del genere!Ma non avendo nemmeno figli con quest'uomo...non diventa quasi " impossibile" per noi non amare più nessun altro per il resto della vita?
Potrebbero esserci scritture che ci aiutano?
Grazie e scusate l' intrusione... :ymblushing:
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Il matrimonio secondo la Bibbia

Messaggio da bgaluppi »

Jon :)) Hai ragione.
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10114
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Il matrimonio secondo la Bibbia

Messaggio da Gianni »

Caro Antonio, vuoi diventare una specie di avvocato biblico divorzista? :-)
Da come esponi il caso, a me pare di sì, che possano risposarsi. Se fossi nei panni di quei coniugi, però, mi porrei delle domande d’introspezione:
1° coniuge innocente: Che affidabilità mi dà una persona così? Ha problemi interiori suoi che non ha risolto e di cui dovrò farmi carico mio malgrado?
Ambedue quando sono nella posizione di innocenza e subiscono il tradimento: Ho forse dei problemi interiori miei, che riverso nei miei atteggiamenti, tali che il mio compagno / la mia compagna sente il bisogno di tradirmi? Se è così, quali carenze ho che lui/lei deve compensare cercando fuori ciò che non so dare?

Cara Elena, poni una questione molto delicata ma molto seria. Immedesimandomi in quella donna, istintivamente parteggio per lei e non mi pare giusto che debba pagare ulteriormente una situazione subita che ha già pagato sulla sua pelle.
Come tu stessa osservi, una nuova unione è ciò che in effetti la Scrittura esclude. Tuttavia, pongo a mia volta un’altra situazione: quella di due fidanzati che poi si lasciano. Se hanno convissuto sarebbero condannati a rimanere soli? Mi dirai che se sono credenti non convivono ma si sposano. Beh, nell’antica Israele i rapporti sessuali tra fidanzati non erano condannati dai rabbini, anche se non visti di buon occhio. Io credo che le parole di Yeshùa vadano inserite nel loro contesto, sia il contesto che provocò la sua risposta sia in quello storico. Io credo che egli volesse affermare la pura norma biblica, e ciò contro l’eccessiva facilità con cui gli uomini cambiavano moglie. A ben vedere, come ricorda Yeshùa stesso, la norma dei due come una sola carne inseparabile era stabilita sin dall’inizio, sin da Adamo ed Eva. Eppure, nella società maschilista di allora, Mosè dovette arrivare al punto di fare concessioni. E non risulta che Dio distrusse o punì la nazione per questo, anzi, nella Bibbia troviamo la situazione regolamentata.
C’è poi quella che potremmo chiamare attualizzazione. Nell’antica Israele erano solo gli uomini a poter divorziare, e nella Bibbia ne troviamo la regolamentazione (che proteggeva i diritti della donna, pur in quella società molto maschilista). Oggi però, afferma Paolo, non c’è più né maschio né femmina. In virtù di questa parità, una donna ha oggi lo stesso diritto di divorziare che ha l’uomo. Ora, io credo che si possa attualizzare anche Dt 24:1,2: “Nel caso che un uomo prenda una donna e in effetti ne faccia il suo possesso come moglie, deve quindi accadere che se essa non trova favore ai suoi occhi perché egli ha trovato qualcosa di indecente da parte di lei [di certo non l’adulterio, che era invece punito con la lapidazione - Dt 22:22-24], deve anche scriverle un certificato di divorzio e metterglielo in mano e congedarla dalla sua casa. Ed essa deve uscire dalla casa di lui e andarsene e divenire di un altro uomo” (TNM). Attualizzando, un marito che picchia la moglie, la rifiuta come tale, non avendone rispetto; moralmente, si separa e la congeda, e se la obbliga a rimane con lui la tratta da schiava. Attualizzando, si può dire che lei può “andarsene e divenire di un altro uomo”? Penso di sì, ma è la mia opinione.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Il matrimonio secondo la Bibbia

Messaggio da bgaluppi »

Sono molto d'accordo con la tua esposizione, Gianni. Anche io credo, come già avevo specificato, che le parole di Yeshùa debbano essere lette nel loro contesto e siano una risposta ad una domanda precisa. Resta comunque valido il principio del comandamento "non commettere adulterio", e credo sia quello che deve guidare le scelte di chi vuol fare la cosa giusta.
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10114
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Il matrimonio secondo la Bibbia

Messaggio da Gianni »

Infatti, Antonio. Oggigiorno le cose vanno di male in peggio: ci si prende e ci si lascia, ci cambia compagno/compagna come un paio di scarpe. Nessuno si scandalizza più. Con queste premesse non c'è da stupirsi che poi moltissime unioni facciano naufragio.
Armageddon
Messaggi: 678
Iscritto il: giovedì 30 marzo 2017, 11:53

Re: Il matrimonio secondo la Bibbia

Messaggio da Armageddon »

Ho da farvi una domanda che riguarda il matrimonio tra credenti delle scritture...
Ho notato che riguardo la questione dei figli non tutti la pensano allo stesso modo...
Ci sono coppie che vedono nei figli il completamento e il raggiungimento ultimo del loro rapporto..
Altre invece sono più che scettici,evitano proprio di farli in quanto questo mondo non è di Dio ma di satana e quindi il loro scopo ultimo è semplicemente vivere la loro spiritualità!
Cosa ne pensate?

Saluti
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Il matrimonio secondo la Bibbia

Messaggio da bgaluppi »

Ciao Armagheddon. Naturalmente è necessario fare riferimento alla Scrittura, cosa che - chi sostiene l'assurda tesi su satana - non fa. Il comandamento su fare figli è il primo della Scrittura: "moltiplicatevi" (Gn 1:22). In Israele era talmente importante obbedire a questa mitzva che le donne che non potevano avere figli si sentivano a disagio (Sara, Elisabetta, cfr. Lc 1:25). Non c'è molto altro da dire su questa cosa, se non da un punto di vista psicologico. Un essere umano che non ha figli è incompleto nel suo sviluppo, in quanto manca di una delle tre parti che lo compongono: bambino, adulto, genitore.
Rispondi