La congregazione:ha senso biblico oggi?

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Eleazar
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da Eleazar »

Il fatto che la religione strutturata in nome di Yeshua non abbia senso biblico oggi ma l'avesse nel primo secolo, non significa che si debba buttare tutto delle religioni strutturate.
Della Chiesa cattolica si possono apprezzare quei missionari che aiutano le persone in difficoltà,senza necessariamente riferirsi al terzo mondo.

Degli evangelici si può apprezzare il fatto che abbiano costruiti, anche qui in Italia, dei centri di accoglienza per anziani e degli ospedali.

Dei TdG si può apprezzare la diffusione della Bibbia che ha dato luogo a migliorare alcune situazioni familiari difficili, ha contribuito alla cessazione di alcune dipendenza come alcool, droga, sesso e giuoco.

Senza contare che,all'interno delle suddete religioni, vi sono gangli di sano ambiente morale dove poter crescere i figli.

La riflessione vertte sul fatto che la congregazione del primo secolo aveva uno scopo nel primo seco e non oggi, quindi chi si sente di servire YHVH può serenamente servirlo senza esser parte di alcuna fede religiosa.
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bgaluppi
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da bgaluppi »

Certo, Andrea. Come ho gia' detto precedentemente, chi crede in Yeshua e nel Padre, anche se membro di religioni strutturate, e' un fratello. I problemi sorgono quando ci si trova insieme a parlare di trinita', di eucarestia e simili, perche' chi e' seguace di una religione che presenta certi dogmi e riti come veritieri, non li sconfessera', avendo paura di commettere peccato, e si distacchera' da chi li disconfessa. Mi e' capitato di sentirmi "eretico". Chi e' libero dai lacci del dogma accetta molto piu' liberamente e serenamente chi non lo e', ma non viceversa. Se discuto con un cattolico, non mi mettero' a dirgli che cio' in cui crede e pratica e' sbaglato, ma magari gli faro' notare come presenti contraddizioni, citando le Scritture.
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Eleazar
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da Eleazar »

Cari Giovanni e bgaluppi avete ragione in pieno! Quello che voi avete descritto, avviene nelle religioni strutturate perchè la struttura è umana e non divina. Dove non c'è struttura c'è più libertà, di pensiero e di esercizio dello stesso.
Quando si conversa con un religioso e capita di affrontare un argometo dottrinale, se gli mostri che quello che crede non è scritturale oppure non è certo ma al massimo plausibile, egli si irrita perchè gli stiamo minando ciò che lui pensa essere la fede in Dio.

Quindi si rivolta contro e morde,metaforicamente parlando. Come comportarsi? Tocca a noi evitare lo scontro.
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Stefanotus
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da Stefanotus »

Allora... cerco di mettere ordine nelle idee che vi ho condiviso.
Partiamo dal principio.
Mi sono iscritto in questo forum spinto dalla curiosità perché si chiama "forum biblico" e perché ho avuto modo di apprezzare molti (non tutti a dire la verità ;) )degli articoli del sito "biblistica.it".
Quindi ho dato per scontato che chi scrive su questo forum abbia la mia stessa idea di "etica e morale cristiana". Capisco invece adesso che non è del tutto così.
Quindi cercando di rimanere in tema, credo che sia necessario partire dai fondamentali.
La domanda del topic è: LA CONGREGAZIONE: ha senso biblico oggi?
Innanzitutto faccio una premessa, visto che ho letto alcune domande: che differenza c'è tra i termini congregazione, chiesa, Chiesa, assemblea o denominazione? Ho notato infatti che alcuni fraintendimenti tra noi sono nati dalla diversa interpretazione che diamo a questi concetti.
Inizio dalla Bibbia in modo semplice.
La storia della chiesa narrata nella Bibbia (non la storia in senso generale, ma la storia biblica quindi Atti) ci mostra che i discepoli di Gesù, divenuti apostoli iniziarono a fondare chiese. Ossia comunità di credenti che si riunivano nelle case dapprima, nelle sinagoghe divenute chiese etc. Abbiamo traccia infatti della chiesa di Gerusalemme dove Paolo si recò per l'assemblea di Atti 15. Ci siamo fin qui?
Inoltre, abbiamo un Paolo che nelle sue epistole scrive a queste comunità per diversi motivi: incoraggiamento, insegnamento, riprensione. Abbiamo il Nuovo Testamento formato dalle epistole di Paolo dirette alle comunità cristiane. Ci siamo fin qui?
Quindi BIBLICAMENTE deduco che gli apostoli formavano comunità cristiane e avessero l'usanza di radunarsi (atti 2:42) per l'esortazione, l'istruzione e la sottomissione reciproca. Proprio stamattina leggevo un testo che sottolineava come nel Nuovo Testamento la vera spiritualità di un uomo si misuri in base alla sottomissione che questo dimostra nella chiesa.

Quando quindi parlo di "chiesa" intendo proprio le comunità di credenti che si aggregano in una certa zona. I termini chiesa, assemblea, congregazione per me sono sinonimi. In Apocalisse Gesù Cristo dirà: "All'angelo della chiesa di ...". Ecco in questo contesto credo che la Bibbia parli di congregazioni di persone. Letteralmente erano i "chiamati"... e vedo che tra voi c'è chi mastica parecchio greco, quindi so che mi potete capire su cosa intendo e sulle conseguenze psicologiche ed identificative che questa definizione aveva sui primi cristiani. Quindi direi che la congregazione, la chiesa, intesa come "comunità locale di credenti salvati" ha senso biblico in generale. Non entro e non sono entrato nel merito della Chiesa, dei salvati e delle denominazioni.
Se a Corinto ai tempi di paolo vi era una chiesa, non significava certo che tutti i partecipanti fossero salvati a prescindere.
Così come i loro figli non ereditavano la salvezza perché appartenenti a quella comunità. Non ho detto questo.
Non ho nemmeno detto che il fatto che a Corinto o Efeso vi fosse una comunità locale significasse automaticamente che tutti gli altri abitanti erano perduti. Per questo motivo ho detto: "non mettetemi in bocca cose che non ho detto" (o nelle dita cose che non ho scritto). Io parlando di chiesa, parlavo di congregazioni locali e non ho minimamente accennato ai concetti di salvezza in Cristo Gesù o appartenenza ad una determinata congregazione.
Inoltre ho notato che si è accennato alle chiese appartenenti alla chiesa cristiana cattolica apostolica romana. Questa è quella che io intendo come denominazione. I testimoni di geova sono un'altra denominazione. I valdesi o i luterani sono altre denominazione. La denominazione religiosa è quindi un gruppo ben distinto di congregazioni che si uniscono insieme in quanto "della Bibbia" hanno più o meno capito la stessa cosa e si trovano d'accordo tra loro. Aderiscono allo stesso livello di comprensione del testo.
I cattolici hanno la loro storia, i vari movimenti evangelici la loro, i testimoni di geova hanno la loro. Le denominazioni sono gruppi organizzati di congregazioni.
Ho letto che qualcuno ha detto qualcosa tipo: "le denominazioni sono un invenzione umana, non biblica". Io anche su questo avrei da ridire.
Innanzitutto è storia nota che Paolo, fondatore di comunità cristiane scrivesse delle lettere che se anche inizialmente erano dirette all'una o all'altra chiesa, queste venivano copiate e inoltrate anche alle altre comunità vicine e conosciute. Estremizzando un po' il concetto direi che si potrebbe in pratica parlare delle chiese "di Paolo", dove Paolo è inteso come il fondatore della denominazione. E non è a caso che alcuni Teologi ultimamente hanno scritto alcuni libri in cui distorcono la storia cristiana affermando che è Paolo il vero fondatore del cristianesimo.
Abbiamo ritrovamenti di Epistole in cui i destinatari sono omessi, segno di questa usanza di far girare le sue lettere "tra le chiese" da lui fondate.
Che le sue lettere girassero tra le chiese cristiane (quindi una denominazione ben definita, un entità esistente e riconoscibile) ne abbiamo traccia nelle epistole di Pietro, che cita i suoi scritti:2 Pietro 3:14-16.
Infine è Paolo stesso ad identificare la conoscenza di un gruppo di chiese organizzate e con pari usi, costumi, tradizioni, teologia. Ne trovate cenno in 1 Corinzi 11:16.
Quindi non credo davvero sia corretto dire che le denominazioni siano un invenzione degli uomini. Ne abbiamo un evidenza nella Bibbia.
Attenzione: non sto nemmeno dicendo che sia corretto che questa o quella denominazione moderna si identifichi come diretta discendente di quella denominazione biblica. Sto solo ponendo accento sul fatto che le congregazioni, intese come comunità locale sono evidenti ed esistenti nella Bibbia così come lo è la denominazione cristiana in generale.

La domanda del topic però prosegue con un "ha senso biblico oggi?"
Qui entriamo in un altro discorso ancora. Ma essendo un forum biblico, mi permetto di calcare la mano su questo aspetto.
Se io ritenessi la Bibbia un testo di valore storico, culturale etico e morale... al pari della Divina Commedia o del Corano, potrei fare delle determinate analisi, esami, studi ed essere il massimo esperto della Bibbia. Ma questo mi permetterebbe di parlarne negli atenei, scrivere libri e saggi oppure di fare delle meditazioni e dei confronti con la società moderna. Niente di più.
Ma se invece io ritenessi che la Bibbia fosse Parola di Dio, contenente la volontà di Dio per i credenti... e beh, le cose cambiano. Perché questa convinzione mi obbliga a confrontarmi con il testo e decidere l'approccio che devo tenere nell'analizzare quel testo. Quindi la discussione cambia. Bisogna prima definire l'approccio biblico e come ci vogliamo rapportare alle realtà pratiche e spirituali che quel testo presenta.

Io personalmente ritengo che la Bibbia sia un testo ispirato da Dio interamente. Un testo miracolosamente creato da Dio affinché l'uomo che lo ricerchi lo possa trovare. Quindi in questo testo troviamo la volontà di Dio per il credente.
Non voglio scendere nei meandri dell'ermeneutica per definire quale sia l'approccio corretto, ma semplificherò la mia posizione come segue: se il testo del Nuovo Testamento presenta delle comunità locali di credenti, presenta dei ministeri ordinati da Dio all'interno di quelle comunità, presenta delle qualità e degli scopi che quelle chiese INSIEME collaborando come un unico corpo devono realizzare... allora ritengo che sia stato Dio a volere che io conosca questa realtà e che la intenda come la Volontà di Dio per la chiesa di ogni tempo.

Quindi ritorno agli inizi delle mie domande: come si può arrivare a negare l'esistenza e la necessità delle comunità, delle congregazioni quando nella Bibbia il Nuovo Testamento le presenta come colonna e sostegno della Verità? (1 Timoteo 3:15)

Le risposte che mi sono state date fin'ora, scusate la schiettezza, le ritengo fuorvianti.
Mi è stato parlato di salvezza personale, rapporti personali con Cristo, denominazioni esistenti oggi, pretesa di originalità e affidabilità di certi movimenti... ma queste sono problematiche esterne, lamentele diciamo... che ruotano intorno al problema. L'analisi biblica invece dovrebbe interessarsi su "cosa dice la Bibbia a riguardo?", "quale è la volontà di Dio a riguardo?", "qual è l'esempio biblico a riguardo?".
Successivamente uno studioso meticoloso dovrà chiedersi: "Come devo considerare questi esempi?", "Come devo applicarli nella mia vita?".

Non è guardando agli errori degli altri o alle problematiche in generale che si risolve il problema. Non si può trovare la soluzione del tipo: della chiesa locale non c'è bisogno, delle denominazioni non c'è bisogno, perché in fondo la vera Chiesa è una sola, la conosce il Cristo ed è composta dai credenti. Questa a mio avviso e parte della verità, non tutta la verità, quindi una distorsione della Verità.
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bgaluppi
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da bgaluppi »

Stefanotus, devo leggere bene il tuo commento prima di risponderti. Pero' credo che, intanto, l'analisi sul testo greco che ti ho mostrata sia da prendersi in considerazione per definire esattamente la parola ekklesia, basandosi sulle Scritture. Tu, giustamente, ti poni la domanda "cosa dice la Bibbia al riguardo?". Partiamo dalla definizione di ekklesia, poi analizziamo i passi che parlano di essa e arriviamo a stabilire "cosa dice la Bibbia a riguardo". Sei d'accordo?
Stefanotus
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da Stefanotus »

Ciao Bgaluppi, io condivido l'analisi del testo che hai postato.
E se leggi bene il mio commento, troverai che i concetti che espongo sono affini.
Rileggendo le ultime 3 pagine di questa discussione, l'unico punto in cui mi trovo in conflitto con le tue affermazioni è quando hai scritto questo:
Nella Bibbia non esiste riferimento alla chiesa come istituzione religiosa. Noi, i credenti, siamo la vera chiesa, o congregazione.
Se leggi il mio post precedente troverai che invece secondo me nella Bibbia ci sono riferimenti alle "denominazioni", ossia gruppi di chiese che collaborano (banalmente la denominazione cristiana del primo secolo era l'insieme di chiese di Efeso, Corinzi, Filippi, Gerusalemme, etc).
Alcuni movimenti italiani, vivevano in comunione spirituale negli anni 50/60... senza essersi identificati in alcuna denominazione. Ma poi lo stato italiano richiese a queste comunità di formalizzare la loro esistenza, formalizzare dei responsabili e formalizzare dei registri. Episodi come quelli delle brigate rosse, gruppi di persone che si riunivano nel segreto sono un esempio di come lo stato italiano aveva un valido motivo nel richiedere simili formalizzazioni. Allo stesso tempo, oggi con il nascere di moschee e altri punti di ritrovo di possibili estremisti religiosi, siamo tutti più sensibili a questa formalizzazione.
Quindi le denominazioni si sono create anche per motivi "sociologici" e non per motivi spiritualistici. Se poi alcuni distorcono questa formalizzazione con l'appartenenza ad un gruppo di eletti... allora no. Non ci siamo, si tratta di settarismo. Ma io non parlo di questo. Io sto cercando di rispondere alla domanda: la congregazione ha senso biblico?
Per me la risposta è si. Nella Bibbia sono presentate delle congregazioni locali, chiese locali, assemblee locali, chiamiamole come vogliamo.
Tra loro queste assemblee erano legate da un vincolo spirituale (vedi la distribuzione delle lettere apostoliche che contenevano gli insegnamenti dottrinali cristiani). Quindi anche le denominazioni hanno un identità biblica. Vi era a quel tempo la setta dei farisei o dei sadducei, queste erano "denominazioni" giudaiche diciamo. Si creò quella cristiana... da cui oggi noi traiamo ispirazione.
Alcuni nel corso della storia hanno avuto l'ardire di dimostrare la loro appartenenza storica a quella denominazione utilizzando una presunta "conseguenzialità" spirituale... ma quello che sono diventati è talmente lontano dal modello originario, che ritengo tempo sprecato starne pure a parlare. Ma ciò non significa che il radunarsi insieme in una assemblea locale per onorare Dio e avere comunione con altre assemblee di credenti sia sbagliato. Mi spiego?

Rileggendo altri post inoltre, vorrei chiarire alcune mie affermazioni. Andrea ha scritto:
Andrea: Leggendo e studiando le scritture si comprende BENE che le religioni non sono necessarie
Questa frase è stata l'origina di una mia spiegazione sulle denominazioni.
La religione, intesa come "denominazione" non è necessaria ai fini della salvezza. Siamo tutti d'accordo. La denominazione non salva (la chiesa cattolica non salva, gli evangelici non salvano, i testimoni di Geova non salvano). Su questo siamo d'accordo.
Quello che ho però detto è che: le chiese (intese come assemblee dei santi) sono volontà di Dio, e la comunione tra le chiese (intesa quindi come denominazione formalizzata) è volontà di Dio espressa nella Bibbia.
Il fatto stesso che Paolo abbia parlato di un noi e di un loro, riferendosi a "credenti" che predicavano Cristo, fa intendere che vi era un gruppo di credenti...e un altro.
Una denominazione e un'altra. Oggi forse è tutto più burocraticamente formalizzato perché siamo in relazione con lo stato... ma non è da interpretarsi come un male a prescindere.

Poi ho letto che Israel75 ha scritto:
La legge continuò ad essere praticata e non venne abbandonata (Rm 3:31)
Su questo ho ben risposto credo. Secondo me un solo versetto preso al di fuori di tutto il contesto è solo un pretesto. Questo verso da solo non afferma che la legge fu praticata e non venne abbandonata. Banalmente cito il rimprovero di Paolo a Pietro. Molti legami "farisaici", leggi sovrapposte alla legge della Torah, vennero abbandonate. La legge di Dio della Torah invece, venne "reinterpretata" alla luce del sacrificio espiatorio di Cristo. Si comprese cioè che non si era più sotto la legge, ma si era sotto la grazia. Il compito della legge non era salvifico, ma mostrava il peccato. Ma ho scritto a sufficienza su questo concetto prima. Spero di essere stato chiaro.

Un altro fraintendimento è stato questo:
Israel74 : Per osservare i comandamenti di Dio è necessaria una congregazione ai tempi nostri? Direi di no anzi può essere fuorviante(opinione personale).
Io qui ho risposto dicendo che la Chiesa è lo strumento che Dio si è scelto per mostrare al mondo la verità, quindi è necessaria. Ma le risposte che ho ricevuto sono diventate: quindi affermi che per esser salvati serve la chiesa?
In questo dicevo: non mettetemi in bocca cose che non ho detto.
Osservare i comandamenti (come affermato da Israel74) non è sinonimo di salvezza OGGI. Io stavo rispondendo a questa affermazione: Per osservare i comandamenti di Dio è necessaria una congregazione?
La risposta è si: è la chiesa che mostra al mondo come si vive secondo i comandamenti di Dio, è la chiesa che testimonia, è la chiesa che vive nel mondo non essendo del mondo. Questo dice la Bibbia secondo me. Ma questo è un discorso diverso dalla "salvezza personale" di cui poi mi avete replicato contro. Infatti sempre Israel75 mi ha scritto
Tu dici che per osservare i comandamenti è necessaria una chiesa.
Ne sei veramente sicuro? Qua non condivido minimamente scusa la franchezza. :-) Dunque chi non frequenta è condannato? E chi stabilisce quale è quella vera?
Osservare i comandamenti è stato abbinato (secondo me erroneamente) alla salvezza e alla frequentazione di una comunità locale.
Io non ho assolutamente detto questo.
Ho detto (e lo ripeto spero per l'ultima volta) che la chiesa è un elemento necessario secondo la Bibbia. Non ho parlato ne di condanna di chi non la frequenta, ne di salvezza di chi la frequenta. Ho però detto che Dio ha stabilito la chiesa come luce del mondo, quindi se vuoi osservare i comandamenti di Dio, li devi conoscere ed hai bisogno del confronto con altri fratelli perché è nella comunione, nella sottomissione, nell'unità dei credenti che Dio manifesta la Sua presenza nel mondo.
Gesù stesso si è circondato di 12 persone. Erano un gruppo organizzato.
A loro disse: attendete il consolatore e loro si riunivano insieme. Ed è nella loro unità che Dio operò con potenza attraverso la discesa dello Spirito Santo. Questa unione non è solo "spirituale" ma è anche "fisica ed identificabile".
Altrimenti sarebbe solo l'ennesima filosofia di vita.
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bgaluppi
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da bgaluppi »

Stefanotus, credo che si stia facendo un po' di confusione, e alla fine forse diciamo la stessa cosa. Non credo che alcuno abbia negato l'esistenza della chiesa delle origini, le prime comunita' di credenti, ossia quelle volute da Cristo stesso e realizzate dagli apostoli. Le Scritture parlano della chiesa delle origini e delle varie comunita', ma non accennano ad alcuna "denominazione", in senso religioso, perche' la chiesa delle origini viveva la fede come aveva insegnato Cristo e successivamente gli apostoli, e cio' lo possiamo verificare dai testi tramandatici. Non esistevano ancora infiltrazioni pagane, come la trinita', e non esistevano "differenze" teologiche. Per "denominazione" non si intende il nome della comunita' dato dal luogo dove era stata fondata ma la sua identita' religiosa e dottrinale. Oggi esistono varie denominazioni all'interno della stessa religione, poiche' la chiesa non professa piu' la vera fede scritturale ma modelli religiosi, che non e' la stessa cosa. E allora, nella stessa comunita' cristiana, abbiamo chi prega la Madonna e i santi e i morti, chi non la prega ma crede nella trinita', chi usa simboli, chi non li usa, chi dice salvezza per fede, chi per opere, etc. Quindi, chiese delle origini si, ma non diversi modelli teologici e dottrinali.

Per restare in tema, quello che Giovanni Z. ha detto in una sua risposta su questo post, cioe' che la vera chiesa di Cristo oggi e' "nascosta", credo sia interessante. Nella societa' moderna, non ha senso fondare una chiesa delle origini, ossia una ekklesia, perche' la Chiesa gia' esiste ed e' originata da quella genuina delle origini per poi subire trasformazioni e mutazioni genetiche. La chiesa di Cristo, ossia il gruppo dei suoi fedeli servitori sparsi nei quattro angoli della terra, sara' riunita nel momento della sua venuta. Egli separera' l'erba buona da quella cattiva. Quello che ha senso e' continuare a portare testimonianza al Signore e al Cristo, affinche' sempre piu' persone possano credere.

Per concludere, non credo ci sia bisogno di fondare nuove chiese, credo ci sia bisogno di fare quello che facciamo in questo momento, ossia condividere la fede con gli altri, imitarsi, spronarsi, riprendersi, lodarsi, proprio come facevano gli apostoli e i subapostoli nelle origini. E, magari, ogni tanto incontrarsi, poiche' certe cose devono essere vissute sulla pelle. :-)
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Israel75
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da Israel75 »

Senza offesa vedo che c'è la tendenza al fumoso. Non ritengo di dover procedere oltre dato che ad obbiezioni legittime su temi fondamentali si divaga o si risponde altro. :-) Al fratello Stefanotus dico , -i moderatori intervengano su me se lo ritengono opportuno- che i temi scottanti sono sempre quelli , sono intervenuto ancora in un forum di evangelici , sò come la pensano. Il tuo atteggiamento è il tipico di chi insegna a guardare solo la fede , ma a dimenticarsi delle opere, dato che solo stando in una chiesa secondo te si può osservare i comandi ed amare Dio.Niente di più fasullo. Io ho iniziato in buona fede cercando di ampliare un tema difficile e complesso , e l'ho scritto subito. Tu mi hai detto ci proviamo poi però puntualizzavi su tutto come se volessi isegnarmi quale è la vera dottrina. Se poi in mezzo ci metti delle scemenze come quelle che hai detto sulla chiesa la frittata è fatta . Zitti non si può stare dato che siamo responsabili anche di quello che trasmettiamo ad altri fratelli che ci leggono e vogliono farsi una idea , almeno per me è così. :-(
Ce ne sono 100 di versetti sui comandamenti, ma consideriamo pure validi i 2-3 che parlano di salvezza per solo fede naturalmente come pubblicizzano certe chiese.Scusate la franchezza è il mio carattere . La verità sono i comandamenti , non le chiese , la verità è la parola di Dio non le dottrine. Attenzione a cosa si insegna o si trasmette agli altri, occorre esserne convinti e non farlo solo per buonismo.

Riassumendo ,a parte le incomprensioni, dico ai fratelli che ci leggono che ciò che conta è l'osservanza dei comandamenti di Dio e la fede in Gesù Cristo maestro dei maestri e re di tutti i sacerdoti. La congregazione dei discepoli non esiste più , esistono solo un nugolo di chiese apostate che predicano la salvezza solo per fede. Ciò oltre a non essere scritturale è anche un inganno da NON insegnare ai fratelli , di cui Dio PAdre ci riterrà responsabili.
Sarà Cristo a riedificare la sua chiesa separando la zizzania dalle spighe , non le istituzioni religiose fatte dagli uomini.


1Cor 7:19 La circoncisione non conta nulla, e l'incirconcisione non conta nulla; ma ciò che conta è l'osservanza dei comandamenti di Dio.
1G 2:4 Chi dice: «Io l'ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui;
1G 5:3 Perché questo è l'amore di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Ap 14:12 Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù.
Ultima modifica di Israel75 il giovedì 12 febbraio 2015, 22:38, modificato 7 volte in totale.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
AKRAGAS
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da AKRAGAS »

Ottimo Antonio.
Oggi avevo pensato la stessa cosa ma tu hai esposto meglio il mio pensiero.
Aggiungerei che secondo la mia opinione la vera Chiesa sarà ristabilita quando anche tutto Israele
riconoscerà il messia.
Scusate la sintesi... Oggi ho poco tempo
Quoto Israel75
Pace e concludo definitivamente
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Eleazar
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da Eleazar »

Il dato storico che nel primo secolo esistevano delle congregazioni, ovvero gruppi di persone che si sforzavano di seguire la legge di YHVH e le indicazioni di Yeshua, non significa che vi fosse una religione strutturata,come intendono insegnare i TdG o altri.

Lo stesso dato storico non giustifica neanche che nei nostri giorni ci debba essere una religione strutturata.
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