Re: il sabato è sabato
Inviato: venerdì 31 marzo 2017, 5:58
Premesso che concordo con quanto hanno scritto Naza e Antonio, mi pare futile discutere su certi cavilli che vengono creati solo dalla scarsa comprensione del testo biblico e che vanno contro il buon senso.
Ad esempio, quali orari adottare per osservare il sabato? Quelli stabiliti dalla Scrittura, ovviamente. Il giorno biblico inizia con la prima oscurità dopo il tramonto e termina 24 ore dopo. Il sabato non fa eccezione. Quale fuso orario seguire? Nessuno: basta l’osservazione locale. Nell’antica Palestina non avevano orologi, ma sapevano con certezza che quando il sole tramontava iniziava un nuovo giorno. Ciò era valido nel sud della Palestina come nel nord, ed era valido anche a Damasco, ad Atene o in Egitto, se un ebreo viveva lì. Oggi possiamo avvalerci di tabelle astronomiche precisissime e calcolare in anticipo quando inizierà un certo sabato tra dieci anni a Canicattì e dovunque (basta conoscere latitudine e longitudine), ma il concetto è identico a quello antico.
Quale giorno? In verità, non sappiamo bene neppure che in anno siamo. Diciamo 2017 per convenzione, ma di certo è sbagliato, perché dovrebbe essere 2017 dopo Cristo, ma Yeshùa nacque alcuni anni prima. Meglio dire allora 2017 dell’Era Volgare, che è sempre comunque per convenzione. Nel corso dei millenni i calendari sono cambiati. La verità è che non sappiamo davvero in che anno ci troviamo, ma di una cosa siamo certissimi: quando arriva il sabato è davvero sabato. E sapete perché? Perché gli ebrei lo hanno sempre osservato e grazie a loro il conteggio non è mai stato perso.
Dio si riposò il settimo giorno? Questa espressione fa parte dell’antropomorfismo biblico che concretamente ci rende Dio più reale e vicino. “Non lo sai tu? Non l'hai mai udito? Il Signore è Dio eterno, il creatore degli estremi confini della terra; egli non si affatica e non si stanca” (Is 40:28). Dire che Dio si riposò perché era stanco è, oltre che blasfemo, da sciocchi.
Dio ha bisogno che noi riposiamo di sabato? Soddisfa qualche sua velleità? Anche questo pseudo-ragionamento è da sciocchi. È anche molto superficiale. Dio non ha bisogno proprio di nulla. Il sabato è un dono immenso d’amore, perché Egli ci concede di entrare nel suo tempo sacro. Di sabato entriamo nel fuso orario di Dio. È tempo sacro, dobbiamo toglierci i calzari della quotidianità come fece Mosè quando entrò nel suolo sacro del rovo ardente.
Un giorno di riposo vale l’altro? Possiamo stabilirlo noi a piacere? Sì, se si vuole fare come pare e piace. Si può perfino costruire una statua di gesso, abbellirla e inginocchiarvisi davanti per pregarla. Si chiama idolatria e paganesimo. Si può portare il sabato alla domenica, e si chiama religione apostata. Si può portare il sabato al venerdì, e si chiama brutta scopiazzatura maomettana del sabato. Si può portarlo ad altri giorni, e si chiama religione fai-da-te per scimuniti.
La questione alla fine è una sola e una soltanto: ubbidire al Comandamento o disubbidire?
Ad esempio, quali orari adottare per osservare il sabato? Quelli stabiliti dalla Scrittura, ovviamente. Il giorno biblico inizia con la prima oscurità dopo il tramonto e termina 24 ore dopo. Il sabato non fa eccezione. Quale fuso orario seguire? Nessuno: basta l’osservazione locale. Nell’antica Palestina non avevano orologi, ma sapevano con certezza che quando il sole tramontava iniziava un nuovo giorno. Ciò era valido nel sud della Palestina come nel nord, ed era valido anche a Damasco, ad Atene o in Egitto, se un ebreo viveva lì. Oggi possiamo avvalerci di tabelle astronomiche precisissime e calcolare in anticipo quando inizierà un certo sabato tra dieci anni a Canicattì e dovunque (basta conoscere latitudine e longitudine), ma il concetto è identico a quello antico.
Quale giorno? In verità, non sappiamo bene neppure che in anno siamo. Diciamo 2017 per convenzione, ma di certo è sbagliato, perché dovrebbe essere 2017 dopo Cristo, ma Yeshùa nacque alcuni anni prima. Meglio dire allora 2017 dell’Era Volgare, che è sempre comunque per convenzione. Nel corso dei millenni i calendari sono cambiati. La verità è che non sappiamo davvero in che anno ci troviamo, ma di una cosa siamo certissimi: quando arriva il sabato è davvero sabato. E sapete perché? Perché gli ebrei lo hanno sempre osservato e grazie a loro il conteggio non è mai stato perso.
Dio si riposò il settimo giorno? Questa espressione fa parte dell’antropomorfismo biblico che concretamente ci rende Dio più reale e vicino. “Non lo sai tu? Non l'hai mai udito? Il Signore è Dio eterno, il creatore degli estremi confini della terra; egli non si affatica e non si stanca” (Is 40:28). Dire che Dio si riposò perché era stanco è, oltre che blasfemo, da sciocchi.
Dio ha bisogno che noi riposiamo di sabato? Soddisfa qualche sua velleità? Anche questo pseudo-ragionamento è da sciocchi. È anche molto superficiale. Dio non ha bisogno proprio di nulla. Il sabato è un dono immenso d’amore, perché Egli ci concede di entrare nel suo tempo sacro. Di sabato entriamo nel fuso orario di Dio. È tempo sacro, dobbiamo toglierci i calzari della quotidianità come fece Mosè quando entrò nel suolo sacro del rovo ardente.
Un giorno di riposo vale l’altro? Possiamo stabilirlo noi a piacere? Sì, se si vuole fare come pare e piace. Si può perfino costruire una statua di gesso, abbellirla e inginocchiarvisi davanti per pregarla. Si chiama idolatria e paganesimo. Si può portare il sabato alla domenica, e si chiama religione apostata. Si può portare il sabato al venerdì, e si chiama brutta scopiazzatura maomettana del sabato. Si può portarlo ad altri giorni, e si chiama religione fai-da-te per scimuniti.
La questione alla fine è una sola e una soltanto: ubbidire al Comandamento o disubbidire?