La congregazione:ha senso biblico oggi?

Manuela
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da Manuela »

:YMHUG:
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bgaluppi
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da bgaluppi »

Manu, se non ti piace il pesce, non lo mangi, giusto? E allora, se odi il peccato, perche' non eviti di peccare? Io mi faccio spesso questa domanda.
Stefanotus
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da Stefanotus »

bgaluppi ha scritto:Stefanotus, io mi baso sulle Scritture, tu ti basi sulla teologia di uomini.
Questa è bella... fino ad oggi non me lo aveva detto nessuno. Pensa che chi mi conosce mi dice di essere troppo legato al testo biblico. Ma vedo che qui invece sembro troppo teorico. Ti chiedo gentilmente di dimostrarmi dove io sia "teologico" e meno biblico.
Per onestà. TUTTE le mie affermazioni sono basate sulla scrittura e se non lo riconosci, significa (perdona la schiettezza) che la Bibbia la conosci poco.
Perché anche il mio modo di espormi è "letteralmente" biblico. Ma ti vengo incontro, dimmi dove non sono basato sulle scritture, e io ti dimostrerò volentieri il contrario.
Quando le Scritture parlano di chiesa usano la parola ἐκκλησία (ekklesia), che significa "assemblea", o "congregazione". In termini generali, ekklesia e' l'assemblea dei cittadini chiamati in pubblica piazza per deliberare. In termini biblici, ekklēsía (Strong 1537 /ek, "fuori da e a" e Strong 2564 /kaléō, "chiamare") propriamente significa persone chiamate fuori dal mondo e verso Dio, con il risultato della creazione della "chiesa" (il corpo di Cristo). Quindi, la chiesa di Cristo e' il corpo universale (non "cattolico", che significa universale, ma nel senso di totale) dei credenti che Dio chiama fuori dal mondo e porta nel suo Regno Eterno.
Caro Bgaluppi, andiamo con ordine. Tu qui fai un errore di applicazione alla traduzione greca. Andiamo con ordine:
Quando le Scritture parlano di chiesa usano la parola ἐκκλησία (ekklesia), che significa "assemblea", o "congregazione".
PERFETTO.
Fermati: sei d'accordo quindi che chiesa di Laodicea, oppure congregazione di Laodicea, oppure assemblea di Laodicea, siano espressioni sinonime?
SI O NO?
Deduco che tu debba per forza dire si, perché le lettere di Paolo non sono lettere "indirizzate" alla "CHIESA UNIVERSALE DI CRISTO", ma sono documenti storici che furono indirizzati alla Chiesa di Corinto, di Efeso, di Filippi etc etc.
Ok? Quindi la Bibbia dà evidenza di ASSEMBLEE LOCALI di credenti che si riunivano insieme per adorare Dio.
Visto che poi mi dici che non sono biblico ma teologico, ti do alcune banali evidenze, ma potrei farne a bizzeffe.
In Corinto era abitudine riunirsi: 1 Corinzi 11:18;1 Corinzi 14:23; 1 Corinzi 14:26;Romani 16:23
A Roma vi era un punto in cui l'assemblea si riuniva: Romani 15:32;Romani 16:5
Così avveniva anche a Colosse: Filemone 2
Dell'adunanza cristiana se ne parla anche nell'epistola agli Ebrei (Ebrei 10:25) e nell'epistola di Giacomo (Giacomo 2:2)
In termini generali, ekklesia e' l'assemblea dei cittadini chiamati in pubblica piazza per deliberare. In termini biblici, ekklēsía (Strong 1537 /ek, "fuori da e a" e Strong 2564 /kaléō, "chiamare") propriamente significa persone chiamate fuori dal mondo e verso Dio, con il risultato della creazione della "chiesa" (il corpo di Cristo). Quindi, la chiesa di Cristo e' il corpo universale (non "cattolico", che significa universale, ma nel senso di totale) dei credenti che Dio chiama fuori dal mondo e porta nel suo Regno Eterno
In termini biblici vi sono 2 espressioni di chiesa: la chiesa di Cristo di cui parli in questo secondo punto l'unica chiesa di Cristo, l'unico corpo INVISIBILE, composto dai credenti di tutte le chiese di cui ti ho parlato sopra.
Infatti Paolo farà differenza tra la CHIESA universale e le chiese disseminate nella terra, ti basta confrontare come si esprime in questi versetti 1 Corinzi 4:1,7, Filippesi 4:15,Romani 16:16 e come si esprime qui 1Corinzi 10:32 e qui Colossesi 1:18. Nei primi versi è chiaro che Paolo parla delle diverse chiese terrene, comunità locali, mentre nell'altra coppia parla della chiesa in generale, il corpo spirituale di Cristo.
Sono due realtà diverse parti di un unica realtà.
I teologi, nei libri di teologia, chiamano queste due realtà CHIESA VISIBILE E CHIESA INVISIBILE. Chiesa militante e chiesa trionfante. Puoi fare una ricerca su google e capire bene a cosa mi riferisco.
Quindi gentilmente non rivolgermi più accuse di questo genere, tipo "tu parli di teologia io parlo di Bibbia". Perché come vedi di termini teologici ne tiro fuori pochi, io cerco solo di condividere quanto ho imparato della Parola di Dio.
I chiamati fuori sono tutti coloro a cui Dio si e' fatto conoscere veramente. Una volta che si e' conosciuto il Padre, non abbiamo bisogno di andare a farcelo rinfrescare da nessuno, in quanto lui non ha bisogno di assistenti umani: abbiamo bisogno di pregarlo e obbedirgli. Fede e opere insieme.
Perdonami questa azione che tu descrivi secondo me rientra nell'ordine del misticismo e se non curata, diventa fanatismo.
La relazione con il Padre è indubbiamente personale su questo non ci piove.
Ma in Efesini 4:11 e seguenti viene detto esplicitamente:
"È lui (Gesù) che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo"

Mi fermo per dire che i Pastori, i dottori, gli evangelisti SONO ISTITUITI da Cristo.
Costoro sono coloro che Gesù CRISTO chiama a fare un lavoro di perfezionamento dei santi (e i santi sono nella Bibbia i santificati in Cristo Gesù non solo i martiri). Noi siamo i Santi. Quindi Gesù Cristo chiama alcuni come apostoli altri come profeti etc PER INSEGNARE la Volontà di Dio agli altri. La chiesa non è un gruppo disordinato di persone che fanno quello che vogliono in modo indipendente. E il Signore si usa di alcuni per "insegnare" la dottrina cristiana (1 Corinzi 4:17)
Il verso 13 di Efesini 4 continua con:
"fino a che tutti giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo;"
Che realtà meravigliosa! Paolo che in quanto a insegnamento poteva fare scuola e doposcuola a tutti, si mette tra quelli che devono crescere (usa dire GIUNGIAMO) alla fede (quindi i ministeri SERVONO a farci giungere alla fede) e all'altezza della statura perfetta di Cristo.
Questa è Bibbia o è teologia?
E perché secondo Paolo questi dottori e pastori e evangelisti devono portarci alla fede e alla statura perfetta di Cristo? Verso 14:
"affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore; ma, seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo." E questo è in piena coerenza con quanto avvenne subito dopo la morte di Gesù (Atti 14:23; Atti 20:28) Questa è Bibbia o è teologia?

Per me è Bibbia. Nella chiesa ci sono i pastori, dottori, etc etc. Senza chiesa... non ci sono più. Eppure è a dei responsabili che Dio chiede la gestione delle comunità locali 1 Timoteo 3:5;Giacomo 5:14;
La Buona Novella e' gia' stata diffusa. Purtroppo e' stata anche storpiata e manipolata e molte persone oggi restano ingannate. La vera ekklesia di Cristo, ossia i chiamati fuori dal mondo e verso Dio, esiste ancora, come predetto, ma non e' identificata ed etichettata dagli uomini, essa e' creata e mantenuta viva dal Padre.
?!? Seppur non sono cattolico e neppure testimone di geova, ritengo una posizione estremista questa qua da te esposta. La chiesa è un istituzione BIBLICA.
Non è salvifica, non è riconoscibile ok. Ma è volontà di DIo. Se tu la rigetti... rigetti la volontà di Dio. 1 Corinzi 12:28; Efesini 3:10;1Corinzi 11:16;2Corinzi 11:4;Galati 1:6,7
Stefanotus
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da Stefanotus »

Gesù Cristo, vedendo le folle, ne ebbe compassione perché erano pecore senza pastore.
Certi discorsi che sto leggendo mi sembrano davvero privi di senso biblico.
Credo che per questo lascerò il forum perché non c'è spazio per la riflessione biblica.

Banalmente, parlate a Manu come se voi sappiate come indirizzarla. In pratica VOI la indirizzate a seguire il Padre. Quindi vi state subdolamente proponendo come "guida".
Se invece fosse vero ciò che avete scritto e dichiarato, lei dovrebbe sentirsi guidata direttamente dal Padre e non avrebbe bisogno delle vostre dritte. Vedete come vi contraddicete voi stessi?
Andrea ha scritto:L'atto di riunirsi per lodare YHWH e per rammemorarsi i principi e le leggi dello stesso DIO non è certamente sbagliato, anzi, è in armonia con le scritture.
Ah... meno male!
Andrea ha scritto:L'istituzione di una struttura organizzata con un vertice che ha il primato sulle altre strutture gerarchiche, con altri che stanno sotto, è senza senso biblico.
Atti 6. Vi era un problema contingente: bisognava servire le vedove durante i pranzi, ma gli apostoli non potevano... quindi? Cosa fanno gli apostoli? Chiedono di eleggere i diaconi e descrivono le qualità di costoro.
Non è un vertice di importanza e quindi una divisione di ruoli GERARCHICA. Non è così.
Però vi è una divisione di ruoli e responsabilità.
Ritorno sempre su efesini 4 e su 1 Timoteo 3. Chi aspira (aspira, desidera, propende per) il ruolo di vescovo (sorvegliante, anziano, responsabile di comunità?) aspira ad una COSA BUONA, letteralmente lodevole.
Andrea ha scritto:Nel primo secolo c'erano delle comunità dove gli anziani erano nominati dagli apostoli, tra i quali Paolo stesso.
Paolo veramente si era un po' autonominato... e Gesù lo ha raccomandato di persona.
Poi i diaconi vennero eletti dalla chiesa (atti 6).
I ministeri li istituisce Gesù in persona (Efesini 4:11).
Quindi questa affermazione per me non è biblica.
Andrea ha scritto: Veniva elargito lo spirito santo attraverso l'imposizione delle mani da parte degli apostoli.
Non credo proprio che questa sia l'interpretazione corretta dell'imposizione delle mani.
Andrea ha scritto:Oggi gli apostoli non ci sono. L'istituzione delle comunità nel primo secolo avevano senso perchè YESHUA previde l'apostasia e quindi ci sarebbe stato confusione,come è stato. Ora siamo in attesa della mietitura e per YHWH son chiare le zizzanie e le spighe di grano.
Eppure fu Gesù stesso a dire che le porte dell'ades non avrebbero mai vinto la Sua chiesa.(Matteo 16:18)
Basi la tua dottrina sulle parabole? Le parabole sono racconti simbolici che si prestano a molte diverse interpretazioni. Non è meglio basarsi su testi chiari e semplici ?
Manuela ha scritto:Sto cercando di capire, con il cuore soprattutto ... Letteralmente ho capito ma continuo a ricordare che Gesù era accompagnato da fedeli discepoli e si ritrovavano insieme ...
E fai bene. Gesù disse: dove due o tre sono radunati nel mio nome Io sarò tra loro (Matteo 18:20) e ancora disse pure che se due si accordano a chiedere qualcosa Egli l'avrebbe concessa (Matteo 18:19).
I discepoli erano perseveranti nella comunione (Atti 2:42).
La cena stessa del Signore veniva celebrata nella comunione, insieme ad altri salvati (1Corinzi 10:16). La chiesa deve riunirsi per celebrare Dio e incoraggiarsi a vicenda: Filippesi 2:1,2

E ancora: "Se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato." - 1 Giovanni 1:7
Andrea ha scritto:Stefanotus, dove ho detto che la Bibbia è da considerarsi come la (divina) commedia?
Quando parlavi dei dati presenti nella Bibbia che oggi non vogliono dire niente. Hai letteralmente detto che il fatto che la Bibbia mostri certi dati storici non significa nulla.
Per me invece, il fatto che la Bibbia mostri certi avvenimenti storici riguardo i seguaci del Cristo è un insegnamento per me. Questo significa obbedire alla volontà di Dio. Se invece uno legge il testo e poi dice: va beh, a me non mi riguarda è solo un dato storico... può anche leggere la Divina commedia. Anche quel testo è un tomo dalle dimensioni bibliche, con tanti simbolismi e temi "mistici e religiosi". Che differenza c'è?
Andrea ha scritto:E' proprio dall'analisi biblica che si comprende che OGGI l'istituzione del primo secolo è fuori luogo.
Io non credo...
Andrea ha scritto: Ammesso che si sappia esattamente come fosse strutturata la congregazione del primo secolo. Negli atti degli apostoli non c'è un grafico che mostra la struttura della congregazione.
Questo è vero, ma si può tentare di dedurre insieme. Se si rimane però aderenti al testo biblico.
Andrea ha scritto:Tuttavia non è sbagliato radunarsi per lodare YHVH.
Ah beh.. meno male.
Andrea ha scritto:L'errore è creare una struttura, con tanto di primato di un elite che assurge al ruolo inviata di Cristo in eredità apostolica, e dire che per salvarsi ed essere nelle grazie di YHVH è necessario esser parte integrante, talvolta militante, di tale struttura.
Correggo: l'errore è credere che la struttura ecclesiastica e la partecipazione ad essa porti alla salvezza. Ma la struttura è volontà di Dio, perché Dio l'ha istituita e pagata con il Sangue del Suo figliolo (i versi li ho citati sopra).
Manuela ha scritto:Si, ho capito...e' il motivo per cui negli ultimi mesi soprattutto mi chiedevo ...perché se sono in Chiesa, sto pregando ... Io mi sento vuota ? Mi mancava sentire Dio e per questo ho iniziato a chiedermi...dov'e andato ? Come se mi mancasse un arto...non vorrei essere blasfema ma sento che mi cerca e non riesco a trovarlo...può essere corretta la mia sensazione ? Io desidero trovarlo perche il desiderio che sento va di pari passo con la brutta sensazione di stare a cercarlo e di non trovarlo...aiuto !
Cara Manuela, questo è il motivo per cui io ho detto prima: chi cerca trova. Se ti rendi conto che se in una comunità e stai pregando e ti senti vuota...qualcosa per certo non funziona.
Tu stai aderendo a cosa viene insegnato in quella chiesa?
Cosa ti è stato detto? Lo stai seguendo e ti senti vuota?
Allora forse... quella comunità non predica Cristo... e tu non ti accontenti di un culto sterile e formale. Forse è tempo che tu faccia un'esperienza REALE e VIVENTE.
salcontis
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Iscritto il: lunedì 5 maggio 2014, 18:15

Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da salcontis »

Cari amici,
la frequentazione di una chiesa organizzata scaturisce da una scelta individuale; potrebbe essere anche una necessità, perché l’uomo sente il bisogno di condivisione o di appartenenza.
A volte però mezzi e fini si confondono. Mi associo per condividere la fede ed edificarmi o per non sentirmi solo?
E poi mi chiedo: “La libertà di coscienza e di interpretazione si può realizzare nei contesti cattolici e protestanti? Sembrano affetti dalla stessa malattia: dipendenza da guide come corpo direttivo, papato, pastori, ecc.. ecc.. che stabiliscono cosa credere e pensare.
Tutti dicono che Cristo è con loro, che sono gli unici a seguire il cristianesimo delle origini o di esserne gli unici eredi, ma ogni chiesa interpreta le scritture diversamente da altre comunità cristiane e alcuni devono comandare e cercare un seguito su cui esercitare tale dominio. Gli adepti si sottomettono per svariati motivi.
In generale coloro che ho contattato tra avventisti, battisti, evangelici, ecc.., interpellati sulla libertà di interpretare le scritture bibliche diversamente dal credo vigente nella loro comunità, mi rispondono che a casa loro non è possibile esercitare tale libertà, si creerebbe confusione.
Un’altra possibilità sarebbe seguire l’esempio di un mio amico avventista, il quale, espulso dalla sua chiesa per divergenze dottrinali, aveva maturato l’idea di creare una sua comunità, dove tutti la pensassero come lui. Espressi qualche dubbio sulla fattibilità di tale impresa e sulla opportunità di realizzarla, ma mi rispose che interpretare la bibbia in modo identico al suo sarebbe stato semplicissimo perché le scritture sono chiarissime. Al di là di certe ingenuità e illusioni, penso che, ma mi posso sbagliare, il mio amico ricadeva nello stesso errore di molti capisetta o creatori di movimenti religiosi, i quali si sono distaccati da una chiesa o organizzazione religiosa, mi riferisco a casi come quelli di Lutero, Calvino, Russell dei TDG, ecc..ecc. pretendendo giustamente di interpretare le scritture liberamente, affrancandosi dal giogo di babilonia la grande. Tuttavia questi paladini della libertà di pensiero e i loro successori hanno perseguitato più o meno duramente coloro che esprimevano dissenso sulle loro opinioni, che diventavano rapidamente verità assolute ispirate da Dio. Ricordiamo il caso di Michele Serveto che fu messo al rogo da coloro che criticavano l’inquisizione cattolica.
I TDG, per fare un esempio, rigettano come la peste bubbonica coloro che la pensano diversamente dal Corpo direttivo americano. Per cui, frequentarli significa uniformarsi al loro credo, almeno ufficialmente.
In privato, magari, nel segreto dei forum anonimi, si possono esternare critiche o ci si può mostrare spiriti liberi. In famiglia bisogna stare attenti, perché anche mogli e figli possono denunciare il familiare apostata perché magari ha messo in discussione la teoria dell’oracolo americano.
Così, si vive da sdoppiati per non stare soli o per non essere condannati a morte dal loro “Dio”.
Chi stabilisce il limite tra il problema di coscienza e la dottrina incontestabile?
Ci sono chiese (quasi tutta la cristianità) che ritengono la dottrina della trinità un articolo di fede insindacabile, ma considerano il fare la guerra (vedi 2 guerre mondiali) un problema di coscienza? Con questo criterio si fanno innumerevoli chiese a immagine e somiglianza di un capo.
Escludendo la chiesa cattolica con cui non ho molta affinità, quale chiesa potreste indicare per essere liberi di dialogare senza indossare l’uniforme o rimanerne ai margini della convivenza?
Nei duemila anni di monopolio del cattolicesimo, anzi mi correggo, fino alla nascita del protestantesimo, il grano e le zizzanie dove stavano, dove si riunivano?
Chi non condivideva il cattolicesimo, l’inquisizione e l’apostasia cattolica dove si riuniva?
Con quale chiesa ci si affiliava?
Gesù disse che dove due o tre persone si fossero riunite nel suo nome egli sarebbe stato con loro, fino alla fine.
Se vai in chiesa, che deve essere intesa come unione di persone, le strutture lasciamole agli ingegneri edili o ai cultori dell’arte sacra, devi edificare te stesso e il tuo prossimo. Altri fini sono discutibili, anche se dipendono da scelte personali da non sottoporre a giudizi gratuiti o sommari.
L’etichetta della denominazione religiosa non serve. Ha poco senso dire di essere cattolici o evangelici se non si condivide la loro interpretazione delle scritture. Io posso considerare amico e fratello chi la pensa diversamente da me, ma non posso dire di essere ad esempio:” Cattolico” o TDG. Assistere alla messa cattolica o fare il Testimone di Geova o fare il Mormone o l’Avventista ecc.. non mi edifica e oltretutto neanche mi riterrebbero uno di loro.
Chi al contrario si edifica in tali contesti, perché non dovrebbe frequentarli? E’ una scelta personale.
Cordiali saluti.
Ultima modifica di salcontis il mercoledì 18 febbraio 2015, 20:49, modificato 1 volta in totale.
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bgaluppi
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da bgaluppi »

Stefanotus, e' dura starti dietro, scrivi velocissimo :-O Ma cio' che proponi e' interessante, dammi tempo ;)
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Eleazar
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da Eleazar »

Stefanous, decontestualizzi funzionalmente i brani dai discorsi. Non va bene. Se vuoi lasciare il forum sei libero di lasciarlo, se vuoi pensare di essere il solo a ragionare su base biblica sei altrettanto libero di pensarlo.
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Stefanotus
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da Stefanotus »

Andrea perche invece di attaccarmi non provi a rispondermi?
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Eleazar
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da Eleazar »

Stefanotus, siccome il tuo modo di esprimerti è molto perentorio, un po di attacco te lo devi aspettare. Ma non proseguirò oltre.
Il post è aperto come domanda, quindi non è un dibattito. Sta bene che tu esprima la tua idea e che tu la dimostri. Io ho espresso la mia.
Nella moltitudine dei consiglieri c'è la riuscita, dice proverbi. Tu esponi la tua idea e ci dici come sei giunto a pensarla tale idea, e ciò non può che contribuire ad un arricchimento individuale e culturale, che poi dovrà tramutarsi in fatti.
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bgaluppi
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Re: La congregazione:ha senso biblico oggi?

Messaggio da bgaluppi »

Stefanotus, affronto un pezzo alla volta perche' con iPad faccio fatica a mettere tutto insieme. Ecco il primo pezzo.

Tu dici:
In termini biblici vi sono 2 espressioni di chiesa: la chiesa di Cristo di cui parli in questo secondo punto l'unica chiesa di Cristo, l'unico corpo INVISIBILE, composto dai credenti di tutte le chiese di cui ti ho parlato sopra.
Infatti Paolo farà differenza tra la CHIESA universale e le chiese disseminate nella terra, ti basta confrontare come si esprime in questi versetti 1 Corinzi 4:1,7, Filippesi 4:15,Romani 16:16 e come si esprime qui 1Corinzi 10:32 e qui Colossesi 1:18. Nei primi versi è chiaro che Paolo parla delle diverse chiese terrene, comunità locali, mentre nell'altra coppia parla della chiesa in generale, il corpo spirituale di Cristo.
Sono due realtà diverse parti di un unica realtà.
I teologi, nei libri di teologia, chiamano queste due realtà CHIESA VISIBILE E CHIESA INVISIBILE. Chiesa militante e chiesa trionfante. Puoi fare una ricerca su google e capire bene a cosa mi riferisco.
Quindi gentilmente non rivolgermi più accuse di questo genere, tipo "tu parli di teologia io parlo di Bibbia". Perché come vedi di termini teologici ne tiro fuori pochi, io cerco solo di condividere quanto ho imparato della Parola di Dio.
Ora analizziamo i passi che proponi a sostegno di queste due chiese, quella militante e quella trionfante.

Partiamo da 1Corinzi 4:1-7

Evito di riportare il testo in greco poiche' qui non si parla di ekklesia ma di come i servi di Cristo debbano essere semplici "amministratori" (οἰκονόμους μυστηρίων θεοῦ) e mantenersi fedeli e umili, senza gonfiarsi d'orgoglio e perdersi per strada.
Filippesi 4:15

Οἴδατε δὲ καὶ ὑμεῖς, Φιλιππήσιοι, ὅτι ἐν ἀρχῇ τοῦ εὐαγγ ελίου, ὅτε ἐξῆλθον ἀπὸ Μακεδονίας, οὐδεμία μοι ἐκκλησία ἐκοινώνησεν εἰς λόγον δόσεως καὶ λήμψεως εἰ μὴ ὑμεῖς μόνοι
Lo sapete anche voi, Filippesi, che all’inizio della predicazione del Vangelo, quando partii dalla Macedonia, nessuna chiesa mi aprì un conto di dare e avere, se non voi soli
La parola usata e' ἐκκλησία, ovviamente con lettera minuscola. La traduzione e' "congregazione", o "assemblea", e questo e' l'unico significato della parola. Naturalmente, si traduce "chiesa" ma sempre mantenendo il vero significato della parola, poiche' il greco e' una lingua molto precisa. Tutte le versioni traducono chiesa in minuscolo, eccetto una versione digitale della CEI 2008 che traduce in maiuscolo per sostenere la visione teologica cattolica.
Romani 16:16

Ἀσπάσασθε ἀλλ ήλους ἐν φιλήματι ἁγίῳ. Ἀσπάζονται ὑμᾶς αἱ ἐκκλησίαι ⸀πᾶσαι τοῦ Χριστοῦ
Salutatevi gli uni gli altri con il bacio santo. Vi salutano tutte le chiese di Cristo.
La parola usata e' ἐκκλησίαι con lettera minuscola. La traduzione e' chiese, naturalmente sempre nel senso di congregazioni, assemblee. Il fatto che siano "di Cristo" non le rende affatto "universali", a dispetto delle altre. Tutta la ekklesia e' di Cristo. Essa e' il suo corpo, che siamo noi. Tutte le versioni traducono in minuscolo, eccetto la fadidica CEI 2008 digitale.
1Corinzi 10:32

ἀπρόσκοποι ⸂καὶ Ἰουδαίοις γίνεσθε⸃ καὶ Ἕλλησιν καὶ τῇ ἐκκλησίᾳ τοῦ θεοῦ
Non siate motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla chiesa di Dio
Ancora non vedo traccia di questa fantomatica chiesa "universale" rispetto alle chiese "locali". Non esiste sul testo una parola che doni al termine ἐκκλησία un significato diverso da quello di "assemblea" o "congregazione" dei fedeli, cioe' il gruppo di tutti i credenti. Da notare come τοῦ θεοῦ abbia l'articolo determinativo, da tradurre quindi "del Dio" (unico, al contrario di quanto sostengono i trinitari) e non "di Dio", in linea con ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος, καὶ ὁ λόγος ἦν πρὸς τὸν θεόν, καὶ θεὸς ἦν ὁ λόγος di Giovanni 1:1 (in principio era la parola e la parola era presso il Dio, e Dio era la parola), ed in linea con Genesi 1:1 ΕΝ αρχή εποίησεν ο Θεός τον ουρανόν και την γην (In principio il Dio creo' i cieli e la terra).
Colossesi 1:18

καὶ αὐτός ἐστιν ἡ κεφαλὴ τοῦ σώματος τῆς ἐκκλησίας
Egli è anche il capo del corpo della chiesa.
I testi greci originali non contengono punteggiatura in quanto allora tendevano a risparmiare la carta. Qui, alcune traduzioni traducono senza inserire la virgola ("Ed egli e' il capo del corpo della chiesa", Diodati). La traduzione piu' frequente e' "Ed egli e' il capo del corpo, cioe' della chiesa" (Luzzi, NR, CEI, ND). Per me il senso non cambia, infatti Cristo e' il capo della ekklesia, che e' il suo corpo, in quanto i fedeli mangiano del pane della vita, che e' il suo corpo mistico, e il loro corpo e' tempio di Dio. La parola chiesa in inglese (church) deriva dalla parola greca "kyriakos", che significa "appartenente al Signore" (Strong 2960). Infatti, in 1Corinzi 3:16 si legge "Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?", e in Rm 12:5 "così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l'uno dell'altro", e in 1Cor 6:15 "Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo?", e in 1Cor 12:12 "Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo", e in 1Cor 12:27 "Ora voi siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte sua", e in Efesini 3:6 "vale a dire che gli stranieri sono eredi con noi, membra con noi di un medesimo corpo".

La ekklesia, l'assemblea dei credenti, e' il corpo di Cristo e appartiene a Dio. Non esistono altre interpretazioni possibili, poiche' le Scritture sono cristalline a riguardo. Se poi vogliamo inventarle "interpretando" per sostenere questa o quella versione teologica, e' un'altra storia. "Secondo me qui significa questo, secondo me quello"... Le parole, sia in greco che in ebraico, hanno significati precisi, non interpretabili. Il fatto che dei teologi suddividano la chiesa in visibile e invisibile, militante e trionfante, non e' suffragato dalle Scritture, poiche' in esse la chiesa e' solo la ekklesia, che costituira' il gruppo dei santi che regneranno con Yeshua nel millennio prima del Giudizio. Il fatto che tu ti riferisca ad interpretazioni teologiche e non a cosa realmente e' scritto sulle Scritture nero su bianco, fa di te un teologo, non un biblista.
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