Yeshùa figlio di Dio
Inviato: sabato 7 novembre 2015, 9:00
Mi riferisco a una strana e irrazionale deduzione fatta da Lella: “Se figlio dell'uomo vuol dire essere a tutti gli effetti un uomo, ... cioè un essere umano, così figlio di Dio vuol dire essere a tutti gli effetti un essere divino, ... cioè Dio” (http://www.biblistica.eu/viewtopic.php" onclick="window.open(this.href);return false;? ... 8&start=90).
Siccome si sente spesso dire questa astrusità, vorrei proporre un approccio diverso alla questione. Non mi riferirò quindi al fatto che nella Bibbia gli angeli, il re il popolo d’Israele e ovviamente il Messia vengono chiamati figli di Dio, senza essere ovviamente Dio. E già basterebbe ciò per respingere l’equivalenza fatta irrazionalmente da Lella. Ecco allora un nuovo approccio che propongo.
Si tengano presenti questi passi:
• “Quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge” (Gal 4:4). Qui sembrerebbe che Yeshùa sia definito figlio di Dio sin dalla nascita.
• “Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo [si noti il futuro], e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre”. - Lc 1:32.
• “Venne una voce dal cielo: ‘Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto’” (Lc 3:22). Di questo passo esiste anche una lezione occidentale che dice “oggi ti ho generato” al posto di “in te mi sono compiaciuto”, derivata probabilmente dal Sl 2:7.
• “Dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti; cioè Gesù Cristo, nostro Signore”. - Rm 1:4.
Ma quando fu che Yeshùa fu proclamato figlio di Dio? Alla nascita?, al battesimo?, alla trasfigurazione?, alla resurrezione?
Provate a rispondere spiegando anche come si possono armonizzare questi passi che sembrano indicare momenti differenti in cui Yeshùa divenne figlio di Dio.
Siccome si sente spesso dire questa astrusità, vorrei proporre un approccio diverso alla questione. Non mi riferirò quindi al fatto che nella Bibbia gli angeli, il re il popolo d’Israele e ovviamente il Messia vengono chiamati figli di Dio, senza essere ovviamente Dio. E già basterebbe ciò per respingere l’equivalenza fatta irrazionalmente da Lella. Ecco allora un nuovo approccio che propongo.
Si tengano presenti questi passi:
• “Quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge” (Gal 4:4). Qui sembrerebbe che Yeshùa sia definito figlio di Dio sin dalla nascita.
• “Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo [si noti il futuro], e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre”. - Lc 1:32.
• “Venne una voce dal cielo: ‘Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto’” (Lc 3:22). Di questo passo esiste anche una lezione occidentale che dice “oggi ti ho generato” al posto di “in te mi sono compiaciuto”, derivata probabilmente dal Sl 2:7.
• “Dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti; cioè Gesù Cristo, nostro Signore”. - Rm 1:4.
Ma quando fu che Yeshùa fu proclamato figlio di Dio? Alla nascita?, al battesimo?, alla trasfigurazione?, alla resurrezione?
Provate a rispondere spiegando anche come si possono armonizzare questi passi che sembrano indicare momenti differenti in cui Yeshùa divenne figlio di Dio.