FORUM BIBLICO

Questo mi sta molto a cuore quest'anno, per me e la mia famiglia...se dico 03/04/2015 dopo il tramonto dico una cosa giusta? Se dico che il pane é quello di tutti i giorni é una cosa esatta?

Shalom a tutti

Carissima, credo che la cena dovrebbe avvenire la sera del giorno 2 aprile, antecedente alla Pasqua ebraica che iniziera' il 3 aprile. Il pane normale va bene, gli azzimi iniziano il giorno seguente.

Il mese biblico inizia con il novilunio. Il mese di nissàn, mese in cui si celebra la Pasqua, inizia quindi biblicamente venerdì 20 marzo 2015 perché quel giorno si ha a Gerusalemme il novilunio, alla ore 11.36. Secondo il calcolo biblico, il 20 marzo corrisponde al 1° di nissàn. Va detto però che Israele segue il calendario modificato dai rabbini nei primi secoli della nostra èra: per loro il 1° di nissàn cadrà sabato 21 marzo.
Se si parte dal novilunio (venerdì 20 marzo - 1° nissàn), il 14 di nissàn inizia dopo il tramonto di mercoledì 1° aprile; quella sera (dopo il tramonto) è l’anniversario della Cena del Signore. Il dì seguente, sempre il 14 di nissàn (giorno della preparazione; nostro giovedì 2 aprile), Yeshùa fu ucciso verso le ore 15; alla sera, dopo il tramonto, inizia il 15 nissàn: quella notte si commemora la Pasqua ed è una notte di veglia; è anche il primo giorno dei Pani Azzimi, periodo che termina al tramonto di giovedì 9 aprile. Domenica mattina 5 aprile c’è la commemorazione dell’Offerta del Covone e inizia il conteggio per il calcolo della Pentecoste (che cade di domenica dopo sette settimane, il 24 maggio).

Una curiosità, il 20 Marzo ci sarà un eclissi di Sole totale, che coincide con il novilunio del 1°di nissàn.
Solo coincidenze astronomiche?

E che altro, se no?

il 14 di nissàn inizia dopo il tramonto di mercoledì 1° aprile, quella sera (dopo il tramonto) è l’anniversario della Cena del Signore. Grazie... il 1° Aprile dopo il tramonto,,,
Ciao a tutti e grazie.
Voglio dire qualcosa di me... mio figlio é sordo profondissimo, come quello guarito da Yeshuà... per comunicare usiamo la LIS lingua italiana dei segni, imparata da tutta con molta fatica... adesso stiamo traducendo ciò che imparo... con le mani...io devo capire il senso per tradurre bene i concetti...lui si chiama Davide e ringrazia

Cara Maria, un saluto con molto affetto e simpatia a Davide. Sono interprete di linguaggio gestuale e l'ho anche insegnato per diversi anni. Parlare tramite i segni con un non udente è un'esperienza toccante: si entra nell'intimo dell'animo.

Ad uno dei corsi che tenevo c'era una ragazza bravissima, la prima della classe. All'esame finale le assegnai un canzone di Aznavour, che lei tradusse meravigliosamente in segni mentre un nastro riproduceva sonoramente la canzone, che parla di un udente che è innamorato di una non udente. Ascoltatela, vi piacerà: https://www.youtube.com/watch?v=_FWOWRuB_fg" onclick="window.open(this.href);return false;

Per conoscere un po' di più il mondo silenzioso dei sordi: http://www.storiadeisordi.it/articolo.asp?ENTRY_ID=616" onclick="window.open(this.href);return false;

Maria, grazie per aver condiviso con noi parte della tua vita. Quanti anni ha tuo figlio? Se posso chiedere?

Ciao Gianni, scusami
vorrei un chiarimento, se possibile, circa l'agnello che era sacrificato per la preparazione della Pasqua.
In sostanza, come era possibile mangiare già alla sera dopo il tramonto la carne dell'agnello che era stato macellato appena qualche ora prima, nel giorno della Preparazione?
Se la carne non è frollata per almeno 24-48 ore, se non di più, pare che non sia commestibile. Non penso che in quell'epoca non si conoscesse questo particolare dovuto all'effetto fisiologico del rigor mortis; come si spiega?

Un caro saluto

Caro Ilvigilante, non so rispondere alla tua domanda. Forse potrebbe risponderti Noiman. Tuttavia, mi pare che la tua domanda non tenga conto di un fatto importante: è da una quindicina di secoli prima di Yeshùa che l’agnello pasquale viene preparato in quel modo. Quindi, evidentemente, la sua carne era più che commestibile. Nessuno morì mai per averla mangiata. Molti però subirono punizioni per non averlo fatto.