La Cena del Signore

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Gianni
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Re: La Cena del Signore

Messaggio da Gianni »

Caro Naza, il passo certo e sicuro su cui basare tutto è Lv 23:6. I passi di Gv 19:14,31,42 sono in perfetta sintonia con quello di Lv. Lo stesso si può dire di Mr 15:42 e di Lc 23:54.

I due passi problematici sono Mr 14:12 e Lc 22:7. Esaminiamoli.

Mr 14:12: “Il primo giorno degli Azzimi, quando si sacrificava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?»”.
È del tutto evidente che quel giorno non poteva essere affatto “il primo giorno degli Azzimi”. Per questi motivi:
- Non era in quel giorno che si sacrificava la Pasqua.
- Se fosse stato davvero “il primo giorno degli Azzimi”, sarebbero stati molto in ritardo per la preparazione.
- Se fosse stato davvero “il primo giorno degli Azzimi”, la Pasqua sarebbe stata mangiata dopo il tramonto e quindi nel secondo giorno degli Azzimi!
- Yeshùa sarebbe morto quindi nel secondo giorno degli Azzimi!
- Tutto ciò sarebbe in plateale contraddizione con i passi di Gv 19:14,31,42, di Mr 15:42 e di Lc 23:54.
Non rimane quindi che analizzare il testo originale:
τῇ πρώτῃ ἡμέρᾳ τῶν ἀζύμων
tè pròte emèra tòn azýmon
nella pròte giornata degli azzimi
Riguardo a questo πρωτος (pròtos) A Greek-English Lexicon, di H. Liddell e R. Scott (pag. 1535, colonna 1) afferma: “πρωτος è usato a volte dove ci aspetteremmo di trovare πρότερος [pròteros]”. Tradurre il termine greco πρωτος (pròtos) seguito da un genitivo (come nel nostro caso) con “prima di” concorda col significato e con la traduzione di una costruzione simile in Gv 1:15,30: “Colui che viene dopo di me mi ha preceduto, perché era prima di me [greco πρῶτός μου (pròtòs mu)]. […] egli era prima di me [greco πρῶτός μου (pròtòs mu)]".
La traduzione corretta è dunque: “Il giorno prima degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua”. Siccome la Pasqua si immolava il 14, il giorno prima era il 13.

Lc 22:7: “Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva sacrificare la Pasqua”.
Già a prima lettura si comprende che siamo di fronte a un modo di dire, perché gli Azzimi durano sette giorni, non uno. Luca non dice che era venuto il primo giorno degli azzimi. Dice che “venne il giorno degli azzimi”. “Giorno” va quindi inteso in senso generico: venne il tempo, vennero i giorni degli azzimi.
La chiave di lettura sta in Lc 22:1: “La festa degli Azzimi, detta la Pasqua, si avvicinava”. Luca qui afferma un modo comune a quel tempo di definire quel periodo festivo: “La festa degli Azzimi, detta la Pasqua”. I due termini erano usati in modo quasi intercambiabile: la Pasqua era gli azzimi e gli azzimi erano la Pasqua. Questo è comprensibile, dato che le due feste erano praticamente attaccate e finirono con l’essere considerate un tutt’uno. Nel pomeriggio del 14 nissàn era scannato e preparato l’agnello pasquale e quella sera, dopo il tramonto (quindi all’inizio del 15) veniva mangiata la Pasqua e iniziavano i sette giorni degli azzimi che si concludevano alla fine del 21. Il 15 2 il 21 nissàn erano giorni festivi, “sabati” nel senso di giorni di completo riposo.
Pasqua e Festa degli Azzimi erano dunque un periodo di otto giorni: sette degli azzimi (dal 15 al 21), in cui il primo giorno (il 15, di notte) si consumava la Pasqua; un giorno, prima dei sette (il 14), che era giorno di preparazione, in cui l’agnello pasquale era immolato.
chelaveritàtrionfi
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Re: La Cena del Signore

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Grazie Gianni, molto chiaro.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
France
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Re: La Cena del Signore

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