Marco, secondo te il Padre aveva bisogno di segni di fede da parte di Yeshua? Anche durante la descrizione della passione non mi sembra di ricordare segni di gioia dal cielo che mostrassero qualche tipo di compiacimento, anzi. Certo il Padre ha chiesto a Yeshua di accettare qualsiasi reazione degli uomini perché conosceva benissimo le forze in gioco, l'enorme sproporzione di potenza che c'era fra le organizzatissime forze del male che tenevano in mano e guidavano ad arte una popolazione schiava, debole e ignorante, come un gregge che non ha pastore diceva. Il grande desiderio del Padre su cosa dovevamo fare con Yeshua era chiarissimo: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo!". Se avessimo ascoltato Yeshua la storia del mondo sarebbe radicalmente cambiata, e infatti l'aver eliminato abbastanza in fretta quella pericolosissima e unica sorgente di conoscenza, guarigione e salvezza è stata sicuramente la vittoria più importante di tutta la storia umana per il Maligno, e la croce ricorda e celebra questo evento. Non per niente durante la storia sotto quel segno, sempre tenuto ben in alto, sono scorsi fiumi di sangue.marco ha scritto:Veniamo a noi, il momento del Cristo in croce è la sublimazione della fede del Figlio verso il Padre.
Dal mio punto di vista è stato il momento più alto e non il più basso.
Sotto la croce c'erano i capi del popolo, i farisei e Satana a gridargli di scendere dalla croce.
Se avesse ascoltato loro e si sarebbe ribellato al volere del Padre, per noi sarebbe finita.
Così avrebbero vinto le forze del male.
Cambiando discorso, per me la la posizione più efficace per pregare, e non solo, è quella in ginocchio (in ginocchio vedi molto più lontano diceva uno a ragione) aiutandomi con uno zafu o la maggior parte delle volte con uno sgabello da meditazione che è abbastanza comodo per permettere la posizione anche per un paio d'ore senza essere disturbati da dolorini. Per quanto riguarda le mani, la loro specularità destra-sinistra mi richiama la nostra specularità con Dio, come i riflessi di uno specchio. Così quando unisco le mani è come se una delle due si accostasse al palmo della mano di Dio e con questa sensazione entro più in intimità. Provo la stessa sensazione quando durante la notte mi sveglio magari impaurito per un brutto sogno o altro, allora mi giro a pancia in giù, abbraccio il cuscino e tengo una mano nell'altra con l'impressione che sia Dio a tenermela, gli rivolgo qualche parola, e un senso di pace mi rassicura. Forse questo vi farà sorridere, ma che ci volete fare...