Natale di Gesù, o Yeshùa

DAN
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Re: Il natale

Messaggio da DAN »

Sì Lella, è una festività che mette allegria. Gesù non è nato il 25 Dicembre ma comunque è un tentativo tutto umano, nel bene e nel male, per ricordare che anche Lui è nato e che lo ha fatto per noi.

Personalmente anche a livello di luci, clima e festosità comincio a non sentire più niente. Vuoi per abitudine, vuoi per età. Ho ventiquattro anni, vado per i venticinque, ma comunque ne ho passati di natali per poter dire di essermene un po' stufato.

Personalmente non enfatizzerei nemmeno troppo 'sta festa perché mette in testa cose sbagliate. Si dice che a Natale si è tutti più buoni. E i restanti giorni? Gesù non ci insegna forse ad essere coerenti tutti i giorni per tutta la vita?!

E poi è appena subentrato il freddo e sinceramente non ne posso già più. Poi vivendo in Padania il freddo viene accentuato dall'umidità schifosa del posto. Non vedo l'ora che finisca già tutto e che venga la Primavera con il bel tempo.
Antonella

Re: Il natale

Messaggio da Antonella »

C'è poco da ridere Roberto :-( c'è piuttosto da piangere di questi tempi... :-O Non è forse è meglio ritornare a discutere di questo tema dopo questa parentesi di ilarità (che ogni tanto fa bene allo spirito indubbiamente,) esaminando le Scritture in maniera seria e capire cosa i due evangelisti Matteo e Luca vogliono comunicarci con quei racconti? :-\ Che dici? Si può fare? O vuoi fare l'asinello a vita? :-T Sto scherzando ovviamente =)) :))

PS: Anche a me Lella ha fatto ridere :)) ....ehi Lella, la prossima volta me lo descrivi in dialetto romanesco il tuo natale? Anzi quello del 2014 che sta arrivando...voglio sapere tutti i dettagli...mi raccomando :)) :YMHUG:
Ultima modifica di Antonella il venerdì 28 novembre 2014, 16:30, modificato 2 volte in totale.
Antonella

Re: Il natale

Messaggio da Antonella »

:)) Sì è vero. Ma lo studio della Bibbia deve durare tutto l'anno. ;)
Antonella

Re: Natale di Gesù, o Yeshùa

Messaggio da Antonella »

;;) riprendo da qui a spiegare il terzo motivo.......

Allora, in terzo luogo per cui non credo che i racconti della nascita siano storici, perchè mi sembrano essere composti più per far da apertura a ciascun vangelo, nel senso che i temi fondamentali di ogni racconto della nascita, riprendono temi fondamentali del vangelo che ne fanno parte.

Per esempio per Matteo Yeshùa è il Re dei giudei, e quindi i suoi antenati saranno i re di Giuda. Per Luca invece, Yeshùa è un profeta "sociale" consacrato dallo Spirito, per cui tra i suoi antenati troviamo profeti. Poi, per Matteo, Yeshùa è come Mosè, e la storia di erode ricorda quella del faraone che ordinò lo sterminio di tutti i neonati ebrei maschi. Luca, invece, mette l'accento sulla diffusione del vangelo tra i gentili (soprattutto in Atti), per cui fa risaltare gli antenati di Yeshùa non solo ad Abramo, padre del popolo ebraico, ma ad Adamo, padre di tutta l'umanità, ebrei e gentili.
In poche parole, in questi racconti si rifanno alle creazioni letterarie di ogni autore. In mezzo a tutte queste differenze ci sono anche somiglianze, tra cui i nomi dei genitori di Yeshùa, la sua nascita durante il regno di Erode, il fatto che sia cresciuto a Nazareth, ecc... Oltre questi dettagli, ci sono due somiglianze fondamentali: la concezione attraverso lo Spirito e la nascita a Betlemme.

Ora, come si spiega questa enfasi su Betlemme? E' chiaro che al tempo di Yeshùa, molti pensavano al futuro e al grande Re davidico come al Messia. E secondo questa opinione, la convinzione dei primi cristiani che Yeshùa fosse il messia e figlio di Davide, diede adito alla storia secondo cui era nato nella "città di Davide"......
e allora che cosa salvare da questi racconti da un punto di vista storico?
Questo a mio avviso: che Yeshùa è nato prima della morte di Erode il grande, i suoi genitori si chiamavano Maria e Giuseppe, e probabilmente era nato a Nazareth e non a Betlemme, ed era membro di una classe sociale emarginata. Tuttavia, anche se non credo che la nascita di Yeshùa avvenne nel modo descritto, credo che questi racconti "simbolici/metaforici" esprimono con bellezza e potenza le convinzioni dei primi cristiani sull'importanza di Yeshùa.

E poi che dire della luce che brilla nelle tenebre che è un'immagine centrale nei racconti della nascita?. E' più chiara nella stella del vangelo di Matteo, che brilla nel cielo notturno e porta "i magi" che sono i gentili e non ebrei alla casa dove giace Yeshùa neonato. Luca usa l'immagine dei pastori che "di notte facevano guardia al gregge". La "gloria del Signore risplendé intorno a loro" quando un angelo diede la notizia della nascita di Yeshùa...e una moltitudine dell'esercito celeste, riempì il cielo, cantando Gloria a Dio....
Il simbolismo della luce e delle tenebre è antico, ed ha molte risonanze di significato. Le tenebre che sono associate con la cecità, la notte, il sonno, il freddo, l'oscurità, la disperazione, lo smarrimento, il caos, la morte, il pericolo il desiderio di luce. E' un'immagine della condizione umana..La luce è vista come antidoto a tutte queste cose, ed è quindi simbolo di salvezza. Nella luce si è svegli, si può vedere e trovare la strada, la luce è associata al sollievo della gioia perchè la notte è finita....alla luce si è al caldo e al sicuro....insomma nella luce c'è vita! Molti passaggi della Bibbia ebraica fanno uso di questo simbolo.
In breve per Matteo e Luca, e per i primi cristiani da allora in poi (e anche per me), Yeshùa è la luce che brilla nelle tenebre. L'autore del vangelo di Giovanni fa la stessa affermazione con perfetta concisione: "la vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo". Giovanni, naturalmente, non presenta racconti della nascita di Yeshùa. E' interessante notare come queste parole non si riferiscono a Yeshùa ma a coloro che diventeranno figli di Dio attraverso Yeshùa. Il punto è questo: un linguaggio come questo non ha bisogno di indicare una concezione letterale (biologica) attraverso lo Spirito.
Tale a mio avviso è la realtà di questo tema dei racconti della nascita, indipendentemente dalla loro verità storica.
Ultima modifica di Antonella il venerdì 28 novembre 2014, 16:52, modificato 1 volta in totale.
Antonella

Re: Natale di Gesù, o Yeshùa

Messaggio da Antonella »

E ora il tema della concezione verginale e concludo così il mio pensiero sul "natale di Yeshùa" secondo i vangeli.

In primo luogo, devo dire che il tema delle nascite straordinarie fa parte della tradizione di Israele. Secondo il libro della Genesi, Abramo, padre di Israele ricevette la promessa di una discendenza numerosa. Tuttavia, tanto lui quanto i suoi immediati discendenti (i patriarchi di Israele) ebbero molte difficoltà ad avere figli. Sara ed Abramo avevano 90 e 100 anni quando finalmente concepirono Isacco. Isacco sposò Rebecca, e anch'essi non furono fertili che in età avanzata, quando concepirono i gemelli Esaù e Giacobbe. Giacobbe divenne il figlio della promessa, ma anch'egli e la sua amata moglie Rachele ebbero difficoltà a concepire. Il tema ritorna nelle storie del concepimento di Gedeone e di Samuele: entrambi liberatori di Israele in tempo di crisi, ed entrambi nati da donne sterili. Questo tema sostanzialmente, suggerisce che il popolo di Dio, è nato e rimane, in vita solo per mezzo della "Grazia" di Dio.
Anche Matteo e Luca riprendono entrambi questo tema. Come Dio ha agito nella storia di Israele per creare e mantenere il suo popolo con nascite straordinarie, così Egli (Dio) ha agito di nuovo per la nascita di Yeshua. Come Israele nacque dalla "grazia" di Dio quando umanamente sarebbe stato impossibile, così la comunità cristiana, in quanto continuazione di Israele, nacque attraverso la grazia di Dio. Questo è secondo me, uno dei significati della concezione verginale e non credo nel modo più assoluto, all'ipotesi della partenogenesi che è solo intellettuale: cioè la nascita di un idea senza un'origine visibile avanzata da Gianni nel suo studio. Dal mio punto di vista è più una metafora storicizzata.
In secondo luogo, la storia della nascita di Yeshùa concepito attraverso lo Spirito afferma che ciò che accade in Yeshùa fu di Dio. Cioè l'attività dello Spirito della sua vita, è stata proiettata a ritroso all'inizio della sua vita.Il racconto della concezione verginale dice che Yeshùa non nacque "da sangue, nè da volontà di carne, nè da volontà di uomo, ma ...da Dio. E questa è la vera affermazione metaforica/simbolica dell'identità di Yeshùa e della sua importanza.
Non considero dunque, il racconto della concezione verginale come una meraviglia della biologia che, se vera, proverebbe che Yeshùa era davvero il Figlio di Dio nel senso più vero, letterale e profondo del termine! (non si mai vista ed mai è esistita in questo mondo, una nascita di questo tipo, sarebbe più unica che rara). ....Ma è' piuttosto una professione di fede e di fedeltà a Yeshùa del cristianesimo delle origini, espressa sotto forma di narrazione. Ciò che accade in Yeshùa fu dello "Spirito", e non è una dichiarazione effettiva e reale, basata su un miracolo biologico, ma un modo di considerare Yeshùa che implica immediatamente vederlo come rivelazione definitiva di Dio. Egli, non era posseduto da altro spirito, come dicevano i suoi critici, ma era animato dallo Spirito di Dio. Questa è l'affermazione e la spiegazione di verità della storia della concezione di Yeshùa per opera dello Spirito santo di Dio!!.

Sostanzialmente, le domande davvero importanti sui racconti della nascita, non sono se Yeshùa sia nato o meno da un vergine, o se è stato il censimento a portare Giuseppe e Maria a Betlemme, o ci sia stata una stella a guidare i magi...le domande importanti per me sono: Yeshùa è la luce del mondo? E' il vero Signore? Ciò che gli accade era da Dio? Sono le risposte affermative che diamo quando leggiamo i vangeli che contano. In breve, si può dire, che il racconto della nascita verginale è come qualcosa che accade in noi. Ciò che conta è il Cristo che nasce dentro di noi, come l'unione della nostra carne/persona con lo spirito di Dio nella ri-nascita spirituale. In definitiva, la storia della nascita di Yeshùa, non ha solo a che fare con il passato, ma anche una nascita interiore, qui e ora, ed è questa che illumina il cammino di ogni uomo.

(*) "il popolo che camminava nelle tenebre, vide una gran luce; su quelli che abitavano il paese dell'ombra della morte, ora la luce risplende" (*)
Ultima modifica di Antonella il venerdì 28 novembre 2014, 17:51, modificato 5 volte in totale.
Antonella

Re: Natale di Gesù, o Yeshùa

Messaggio da Antonella »

:-) Yeshùa salvifico sì, ma comunque i racconti dei vangeli sono indubbiamente storici. Essendo Yeshùa una persona storica realmente esistita come Messia di Dio, nato, morto e cosa più importante in assoluto per noi: vivente e Risorto ora seduto alla destra di Dio! Come la Pasqua stessa, quindi i racconti della nascita affermano la signoria di Cristo. E' questa la via per la nostra liberazione personale ;)
Antonella

Re: Natale di Gesù, o Yeshùa

Messaggio da Antonella »

oxigen ha scritto:sul discorso maria vergine credevo indottrinato dal cattolicesimo anche se nutrivo dei dubbi, ma adesso che ragiono a mente aperta non credo nel modo piu assoluto
Allora Roberto, per penitenza devi dire 10 ave maria in ginocchio su i ceci, se non ce gli hai, vanno bene anche i fagioli o piselli...a te la scelta :)) =))
Antonella

Re: Natale di Gesù, o Yeshùa

Messaggio da Antonella »

Da queste parti, a Milano si mangia lenticchie e cotechino... credo :)) Lì dalle tue parti...pasta a fagioli come nel west?

Comunque, se non hai piselli, ceci, e fagioli,... vanno bene anche le noci o nocciole...anzi meglio.... =)) :))
Lella
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Re: Natale di Gesù, o Yeshùa

Messaggio da Lella »

Scusate se non sono d'accordo con alcune cose fin'ora scritte, da voi.

Ho notato che avete confuso la verità con l'eresia Cattolica.

Per esempio:

La nascita di Cristo da una vergine, non fa parte di una delle tante eresie inventate dal Cattolicesimo, ma è pura verità descritta nel Santo Vangelo, e così tutte le altre cose da voi descritte.

Io prima di dedicarmi anima e corpo negli studi Biblici, sono partita con l'idea che tutta la Sacra Bibbia è Parola di Dio, guai se avessi fatto una cernita su ciò che per me sarebbe stato vero o falso, sarei caduta nella confusione più assoluta, e forse anche nell'ateismo, perchè questa è la fine di chi si pone tante domande.

Questo per dirvi che le Sacre Scritture o si accettano tutte per vere, o è meglio che ci dedichiamo alla lettura dei romanzi, almeno loro non ci pongono tanti pensieri.

Lo so... anche io... che molti ragionamenti nella Bibbia non quadrano,... ma qui è una questione di fede,... o si accettano per come sono scritti,... senza farsi tante domande, oppure ci mettiamo al posto di Dio,...e incominciamo a togliere dalle Sacre Scritture quello che il nostro cervello non accetta come cose razionali, cadendo nella blasfemia più assoluta.

Ma,...ci siamo mai domandati chi siamo noi, per giudicare le Sacre Scritture?

Si forse col tempo qualcuna avrà azzardato a cambiare le carte sul tavolo della storia Biblica,...ma questo a noi non ci deve riguardare, perchè riguarda solo chi l'ha fatto, sapendo di averlo fatto nei confronti di Dio, e gli costerà molto cara credetemi.

Noi saremo giudicati attraverso Cristo secondo ciò che è scritto nel Vangelo, giusto o sbagliato che sia.

Lo sbaglio,...se ci sarà nel Vangelo,... sarà messo in conto a colui che l'ha provocato,... e non a colui che lo ha creduto innocentemente,...altrimenti che giustizia sarebbe quella divina?

In conclusioni:

Io ho accettato di credere nelle Sacre Scritture, senza pormi tanti ma,...e ne tanti perchè,...il resto è compito dello Spirito Santo. Lella
DAN
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Iscritto il: sabato 22 novembre 2014, 12:31

Re: Natale di Gesù, o Yeshùa

Messaggio da DAN »

Concordo. Ribadisco che si può accettare il Natale anche come festa a Gesù, in qualche modo. Dato che comunque, anche se la data è sbagliata, ricorda che Cristo è venuto in carne su questa terra ed è esistito davvero, storicamente e spiritualmente parlando.

Un po' come la croce, simbolo della Cristianità. Non è un simbolo da adorare né tanto meno da sfoggiare, però rappresenta comunque la Vittoria di Cristo sul Mondo e sul Peccato. E' un simbolo di riconoscimento comunque del cristiano in generale.

Tu Lella dà la giusta importanza a questa festa nella misura in cui lo Spirito ti parla e ti convince di quello che fai.
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