Yeshùa, giudeo osservante

stella
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Re: Yeshùa, giudeo osservante

Messaggio da stella »

b-) :YMPEACE: :YMHUG: brava Antonella ..
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
marco
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Re: Yeshùa, giudeo osservante

Messaggio da marco »

Caro Noiman, sapessi quante volte stamattina ho cancellato e riscritto per te.
Alla fine ho scelto di cancellare tutto lasciando ciò che hai letto.
Noiman vorrei .... ancora un'altra volta mi devo fermare. Perchè so, purtroppo, che non serve a nulla.
Non ti faccio lusinghe, non dico che hai la sapienza, non scrivo che avere un ebreo quì è un onore.
Ma non per odio o invidia, ma perchè vorrei avvicinarti al Cristo.
Non posso essere felice e lusingarti, quando sò che sei nell'errore. Non riesco a farti un sorriso vedendo dietro di te le tenebre.
Capisci cosa intendo?
Perchè, per un cristiano, tu sei nelle tenebre. E da fratello non posso che essere dispiaciuto.
Non voglio convertirti, vorrei solo avvicinarti a Dio.
L'unica strada percorribile è quella di Yeshùa.
Un immenso abbraccio al mio fratello Noiman.
France
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Re: Yeshùa, giudeo osservante

Messaggio da France »

V
Ultima modifica di France il giovedì 17 settembre 2015, 16:11, modificato 1 volta in totale.
Antonella

Re: Yeshùa, giudeo osservante

Messaggio da Antonella »

Io volevo però aggiungere una cosa in merito a quanto detto da France/Gianni e in merito alla lezione 35 e cioè che non è del tutto vero che la colpa è solo della chiesa apostata (questa chiesa ha grosse e gravi responsabilità indubbiamente) ma, nella professione di fede in Yeshùa ai tempi degli primi apostoli, era già radicato un processo di sganciamento dal popolo ebraico (come si legge negli atti e nelle lettere). A innescarlo fu, ben presto, la formazione del cristianesimo di estrazione pagana, svincolato dalla Legge. I cristiani di estrazione pagana divennero rapidamente la stragrande maggioranza e la loro teologia smarrì ogni immediato riferimento al giudaismo. Pochi decenni dopo, il processo si concluse con la distruzione di Gerusalemme e la cessazione del culto del Tempio nel 70 ev. Drammaticamente, si era passati da una chiesa formata quantitativamente e qualitativamente da giudei, a una chiesa di giudei e gentili, e infine a una chiesa di soli gentili, fino alla apostasia del messaggio evangelico ad opera certamente della chiesa apostata ccr con la collaborazione dell'impero romano tramite Costantino.
Antonella

Re: Yeshùa, giudeo osservante

Messaggio da Antonella »

Grazie a Stella e Armando, ma non ho fatto altro che dire ciò che pensavo e sapevo e in maniera stringata. :ymblushing: #:-S :-) Per la nitroglicerina, beh...ognuno ha il carattere che ha...e io confesso sì...ho un brutto caratteraccio :P però cerco di imparare come tutti....spero di riuscire a limitare la mia impulsività, chissà...se magari anche voi mi aiutate.... :-??

PS: un ultima cosa, sicuramente i miei interventi non piaceranno a tutti e non saranno condivisibili da tutti...su questo però non posso farci niente...non sono come la nutella...e preferisco gli agrodolci che lo zucchero! ;;)
Antonella

Re: Yeshùa, giudeo osservante

Messaggio da Antonella »

marco ha scritto:Perchè, per un cristiano, tu sei nelle tenebre
marco ha scritto:Non voglio convertirti, vorrei solo avvicinarti a Dio.
L'unica strada percorribile è quella di Yeshùa.
.
Queste sono parole dette al nostro amico Noiman di fede ebraica. Bene! Ora, considerato che queste cose le pensano molti cosiddetti cristiani in generale, io vorrei fare delle precisazioni circa queste affermazioni su gli ebrei.

Inizio subito dicendo, che il Vangelo di Yeshùa non sostituisce la chiamata che Dio rivolge al popolo d'Israele nè nega il Patto stipulato con loro come dice Paolo. Ha invece, lo scopo di chiamare i gentili, così che anch'essi possono aver parte delle benedizioni di Dio. Leggendo attentamente questo passo della lettera ai Romani si evince chiaramente che ...
Primo, il Dio di cui Paolo sta parlando non è qualche dio generico della coscienza religiosa collettiva o di un vago monoteismo. Questo Dio è il Dio di Abramo e di Sara, il Dio del Patto. Pertanto, per Paolo, la questione non è affatto quella del rapporto tra ebrei e cristiani, è piuttosto, quella del rapporto tra Israele (poichè gli ebrei continuano ad essere il popolo di Dio), da una parte, e le "nazioni" dall'altra. Paolo non usa neanche la parola "cristiani" in questa disquisizione, benchè conoscesse senz'altro il termine, che era già in uso a quell'epoca.
L'esperienza di Paolo sulla via di Damasco, non fu una "conversione", e non va intesa come il suo divenire cristiano (leggere studi di Gianni).
In sostanza per Paolo, che si definisce "ebreo da ebrei", Yeshùa significa che Dio, che creò il mondo, chiamò Sara e Abramo, e diede all'umanità la Legge del Sinai e parlò attraverso i profeti, aveva ora compiuto un passo decisivo. Questa volta, quello stesso Dio stava invitando i gentili a entrare nel Patto, riconciliando così i popoli estranei l'uno all'altro. Di nuovo, è importante sottolineare che i popoli che sono riconciliati, non sono cristiani ed ebrei ma Israele e le nazioni.
I cristiani pertanto, hanno bisogno degli ebrei. Senza di loro, nel nostro passato, non avremmo avuto la Bibbia, non avremmo avuto Yeshùa, non avremmo avuto la conoscenza di Dio. Senza di loro, nel nostro presente, non possiamo comprendere Dio, il mondo e noi stessi. Noi cristiani dobbiamo parlare sì con gli ebrei di Yeshùa, ma come a compagni di viaggio . Ciò che divide i cristiani dagli ebrei non è il fatto che abbiamo punti di vista diversi su Yeshùa (cosa senz'altro vera), ma ciò che ci divide è che gli ebrei hanno qualcosa che noi non abbiamo: hanno la Torah.Hanno il dono di Dio di una rivelazione scritta nella Scrittura (che noi possiamo condividere fino a un certo punto) e di un altrettanto autorevole tradizione orale codificata dai rabbini della Mishnah e nel Talmud, che noi non abbiamo e non potremmo mai avere. Quando il Tempio venne distrutto nel 70 e.v., i cristiani incominciarono a credere che Yeshùa, il Messia, avesse preso il suo posto. Gli ebrei invece, credettero che il suo posto fosse stato assunto dalla Torah, una rivelazione vivente e in continua evoluzione.
Non è possibile e non può esistere l'eventualità che i cristiani cerchino di convertire gli ebrei al cristianesimo, perchè se ci si pensa, l'idea stessa è una contraddizioni in termini! Sono quelli di noi che vengono chiamati cristiani a essere, "adottati" nel Patto che Dio a stretto con gli ebrei, e non viceversa! Noi siamo gli ultimi arrivati, il virgulto innestato sull'albero preesistente. In sintesi sono i cristiani "ebrei onorari"!.

Siamo noi cristiani gentili che, secondo l'apostolo Paolo, un tempo eravamo i "perduti" ed eravamo "fuori dal Patto di Israele". Siamo noi che siamo stati "convertiti" e siamo entrati come nuovi venuti!
Ultima modifica di Antonella il sabato 11 ottobre 2014, 18:06, modificato 2 volte in totale.
Antonella

Re: Yeshùa, giudeo osservante

Messaggio da Antonella »

Poi vorrei aggiungere delle cose su Yeshùa, a difesa degli ebrei, sperando di non suscitare polemiche perchè certamente non è mia intenzione.

Sono convinta che essere discepoli di Yeshùa non significhi emularlo o scimmiottarlo. Significa seguire la sua "via", e vivere nella nostra epoca nello stesso modo in cui Egli visse nella sua, come "segno" e servo del Regno di Dio. In pratica, fare nostro il suo progetto esistenziale, rendendo reale e immediato l'avvento del Regno di shalom di Dio (come direbbe qualcuno). Perchè il Regno di Dio non è un ideale astratto, ma una realtà che deve concretizzarsi nella storia: la nostra!. Solo quando questo Regno diventa il punto centrale per noi, vedremo non esistere più le varie religioni e contrapposizioni.

Ora, veniamo al punto.
La nostra conoscenza di Yeshùa, dipende al cento per cento dal cosiddetto Nuovo Testamento, da scritti che non furono mai intesi come storia, ma come testimonianza della fede dei primi seguaci di Yeshùa. I fondamentalisti deducono da queste premesse che la pura verità contenuta nei Vangeli è accessibile solo a quanti condividono la prospettiva degli evangelisti, quanti non la condividono sono ancora nelle tenebre...e non hanno pertanto alcun titolo per scrivere di cose note soltanto agli "iniziati".

Scusate l'interruzione continuo dopo se riesco...mi chiamano...

Cerco di essere più breve possibile e arrivare al dunque...il tempo è quello che è.
Comunque, ciò che è "parola di Vangelo" per i cristiani non lo è per gli ebrei. In un certo senso, parlando con loro, ora riesco a capirli e a comprenderli. :-(
Agli ebrei, i Vangeli sembrano essere la fonte delle loro tragiche esperienze con i cristiani, non solo lungo tutto il medioevo, ma anche fino ai tempi più moderni. Gli ebrei rinvenivano nei Vangeli la fonte di tutte le vessazioni, delle umiliazioni, dei pogrom e delle espulsioni, che li hanno tormentati fino ai tempi presenti, i tempi della Shoah.
A dire il vero, molti ebrei sono convinti che l'antisemitismo non finirà finchè ogni "iota" e ogni "apice" dei racconti evangelici non sarà cancellato.
Antonella

Re: Yeshùa, giudeo osservante

Messaggio da Antonella »

Maledizione,....maledizione!!!!!! dopo mezz'ora abbondante di scritto....cavolo..l'ho perso!!!! Che rabbia, che nervoso!!!!! Non è possibile!!!!! Sono qui con la testa tra le mani!!!!
Ma possibile che non si può salvare o recuperare ??? Dico a voi tecniciiiiiiiiiiiiii

Basta! non ho voglia di scrivere di nuovo tutto.! Sono furibonda con il PC... :-T proprio sul più bello...tutto sparito...continuerò quando mi sarà possibile, dato che non riesco a recuperare niente. Poi toglierò questa pagina. Ma cavolo!
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Re: Yeshùa, giudeo osservante

Messaggio da Gianni »

Antonella, prova a scrivere su word e poi a fare copia-incolla. ;)
marco
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Iscritto il: mercoledì 2 aprile 2014, 18:47

Re: Yeshùa, giudeo osservante

Messaggio da marco »

Cara Antonella, le belle parole di conforto e sostegno, piacciono a tutti, sia farle che riceverle.
Anch'io potrei dire tranquillamente: tutti gli ebrei sono salvati perchè amati da Dio.
Oppure: gli ebrei sono la radice dell'ulivo, e quindi sono salvi.
Potrei continuare fino a notte fonda a scrivere belle frasi.
Ma la realtà del Vangelo è diversa.
Disse loro di nuovo: Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nei vostri peccati. Gv 8,21
Per questo vi ho detto: "Morirete nei vostri peccati". Se infatti non crederete che io sono, morirete nei vostri peccati. Gv 8,24
Non credo che ci sia un'altra vita, un'altra possibilità. Abbiamo una sola cartuccia da sparare. C'è data una sola vita. Tutto si gioca in questa.
Nella seconda lettera di Giovanni si legge: Chiunque va al di là e non dimora nella dottrina del Cristo, non ha Dio.
Ora come posso assecondare un ebreo? Come posso dirgli che è tutto apposto?
Come posso fargli i complimenti per il suo sapere biblico?
Non ci riesco. Ripeto non per invidio o odio, come ho già scritto al mio fratello Noiman, ma perchè sò che cammina nelle tenebre.
E chiunque si professa seguace di Cristo, dovrebbe avvertirlo in tempo. Non dirgli parole di esaltazione, solo perchè conosce la Torah.
Immaginatevi Yeshùa che sorride ai Giudei, dicendogli non vi preoccupate se non mi credete, tanto Dio vi ama sempre.
Oppure gli apostoli che mentre annunciano il Vangelo ai Giudei scettici, si mettono a ridere per l'inefficacia del messaggio, tanto a che serve, Dio salva a tutti.
No cari amici, il messaggio del Vangelo è chiaro. E noi non possiamo addolcirlo per nessun motivo.
Non nè abbiamo la facoltà. Un giorno dobbiamo rendere conto a Dio dei nostri talenti. Potevamo salvare un nostro fratello che stava nelle tenebre e invece lo abbiamo incoraggiato per quella via buia?
Yeshùa disse: Io sono la via, la verità, e la vita. Un'altra strada non c'è.
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