La morte

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Michele
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Re: La morte

Messaggio da Michele »

ti ho scritto in privato Noiman. allora rispetto alla domanda avevocapito male, scusa. ma in effetti si trattava soltanto della data. poi ti ho chiesto cosa volevi sapere, ma non hai risposto. quindi ho scritto il post che tu hai quotato adesso. è vero sono stato un pò prevenuto, dovuto alle risposte del post "natività"
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Michele
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Re: La morte

Messaggio da Michele »

Noiman, sull'ebraismo era un mio pensiero, leggendoti in queto modo e avendo accennato qualcosa in merito alle offese sulla religione, mi stavo chiedendo se tu non avessi frainteso. a me sta a cuore il fatto che ogni singola persona sia in armonia con me e colgo ogni mibima variazione come un sintomo di qualcosa che non va.
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Michele
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Re: La morte

Messaggio da Michele »

non la vedo in questo modo. intanto Gesù ci assicura che manterrà tutti coloro che ha avuto dal Padre suo. dopo la morte di Gesù, alla Pentecoste, è stato effuso lo Spirito Santo e quello della Verità. il mundo dopo Gesù è migliore, satana non ha il potere di vincere gli eletti
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Michele
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Re: La morte

Messaggio da Michele »

Vedere anche:
1)
Giuseppe Ricciotti, Vita di Gesù Cristo, pp. 663-670
http://www.gesustorico.it/htm/vangeli/datapasqua.asp" onclick="window.open(this.href);return false;
2)
Ricciotti par. 446.

CITAZIONE
L'espressione giorno e notte designava nell'uso rabbinico il complesso di 24 ore, fosse questo complesso intero o soltanto frazionato;* perciò qui Gesù annunzia che il figlio dell'uomo sarà nel cuore della terra durante tre complessi di 24 ore, interi o frazionari. * Le testimonianze rabbiniche sono in Strack Billerbeck, vol. 1, pag. 649. La più chiara è di Eleazar b. Azaria, di verso il 100 d.C., che sentenziò: Un giorno e una notte fanno una 'Onah (spazio di 24 ore), e la parte di una 'Onah vale per una 'Onah intera. Si ricordi poi che i Greci, in corrispondenza, avevano il νυχθήμερον, "notte-giorno" (cfr. 2Cor 11,25)
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Gianni
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Re: La morte

Messaggio da Gianni »

Il vocabolo greco nychthèmeron - composto da nycs (notte) ed emèra (giorno) - indica una notte e un dì, periodo di 24 ore.
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Michele
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Re: La morte

Messaggio da Michele »

perciò qui Gesù annunzia che il figlio dell'uomo sarà nel cuore della terra durante tre complessi di 24 ore, interi o frazionari.
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Re: La morte

Messaggio da Michele »

La seguente tabella mostrerà nelle prime due colonne la differenza di datazione della festività pasquale tra i Sadducei e i Farisei, nelle ultime due colonne le rispettive posizioni degli evangelisti (cfr. ta­bella al § 536):
calendario.JPG
calendario.JPG (33.69 KiB) Visto 3577 volte


Si noti come Giovanni concordi col calendario mensile dei Sadducei, e invece i Sinottici concordino con quello dei Farisei. Infatti l'ultima cena di Gesù fu certamente la cena legale dell'agnello, e fu tenuta aI giovedi nello stesso tempo che la tenevano i Farisei e in maggioran­za quei del popolo; i quali consideravano quel giorno come il 14 Nisan, e il seguente venerdì come il 15 ossia la Pasqua. Ma la pre­ponderanza del Sinedrio, che condannò Gesù, era composta di Sad­ducei (§ 58); i quali perciò consideravano quel giovedì come il 13 Nisan, e di conseguenza ritardavano la cena dell'agnello al venerdì seguente e la Pasqua al sabbato seguente. Così si comprende anche perché nel venerdì della morte di Gesù non osservassero il riposo fe­stivo, sebbene quel giorno cadesse la Pasqua; era Pasqua per i Fa­risei, ma non per molti altri che per una ragione o l'altra seguivano il calendario dei Sadducei. In conclusione, i Sinottici si riferiscono al calendario mensile seguito da Gesù in accordo con i Farisei, pur accennando chiaramente al disaccordo di altri; Giovanni invece si ri­ferisce al calendario seguito dai sinedristi Sadducei; condannatori uffi­ciali di Gesù, pur supponendo già noto che il calendario seguito da Gesù era differente. ~ assolutamente sicura questa spiegazione della vecchia questione? No, giacché rimangono ancora taluni punti oscuri, che qui sarebbe eccessivo elencare. Tuttavia a noi sembra la più fondata storicamen­te, soprattutto perché tiene conto della elasticità del calendario con­temporaneo; la quale elasticità è una realtà storica di primaria im­portanza perché essa, come entra per qualche parte nelle famose controversie sorte nel cristianesimo primitivo a proposito della cele­brazione della Pasqua cristiana, così ancora oggi spiega le divergen­ze cronologiche che si riscontrano a proposito di costumanze islamiche fra Arabi, anche di regioni confinanti, formandosi il loro calendario sull'osservazione diretta della luna.

fonte: Giuseppe Ricciotti, Vita di Gesù Cristo, Tumminelli editore, pp. 663-670
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Gianni
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Re: La morte

Messaggio da Gianni »

Michele, con tutto il rispetto per il Ricciotti, ciò che conta è però alla fine solo la Scrittura. E non c'è affatto discordanza tra Giovanni e i sinottici; il testo greco, analizzato accuratamente, lo comprova.
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Michele
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Re: La morte

Messaggio da Michele »

Se lo dici tu. Allora tutti somari. Certo che riuscire a non capire un termine greco e poi scriverci un libro sopra è davvero il colmo. Povero Ricciotti, non sapeva nemmeno quello che ha scritto
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bgaluppi
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Re: La morte

Messaggio da bgaluppi »

Quello che dice Gianni è che ciò che conta è cosa dice la Scrittura. Io non ho letto quel libro del Ricciotti, ma spero bene che dimostri con chiarezza che la Scrittura sostiene le sue affermazioni e che non si aspetti che la sua tesi debba essere presa per buona solo perché lo dice lui... :-)

Abbiamo i quattro vangeli e il Ricciotti: se effettivamente le cose stessero come dice il Ricciotti, dovremmo dubitare del vangelo di Giovanni, e magari proporre che venga escluso dall'elenco dei canonici. Il Ricciotti prima del vangelo di Giovanni, canonizzato da 2000 anni... Ma allora ci sarebbe anche da chiedersi: chi lo ha canonizzato e perché? Anche il Biglino "ha capito" che la Scrittura rivela un dio alieno e una molteplicità di dèi... Ma possibile che gli ebrei, in 4000 anni, non se ne siano mai accorti e che avessero bisogno del Biglino per capire questa nuova verità? b-)

La risposta è più semplice: come suggerisce Gianni, i vangeli sono concordi, ed è proprio per questo motivo che sono canonici. Basta studiarli con serietà per verificare, il testo è lì che aspetta di essere studiato. A questo punto, forse dovremmo dubitare della tesi del Ricciotti... Diciamo che tutte le tesi vanno bene, purché siano scritturali; sarebbe interessante verificare la scritturalità della tesi del Ricciotti, prima di sposarla, facendo come facevano i Bereani...
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