L’ultimo giorno di Yeshùa

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Gianni
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

Se le donne avevano a disposizione gli aromi Giuseppe di Arimatea, come mai è detto che comprarono gli aromi (Mr 16:1)? Questo passo marciano va accordato con quello lucano:
“Passato il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono degli aromi per andare a ungere Gesù. La mattina del primo giorno della settimana, molto presto, vennero al sepolcro al levar del sole” Mr 16:1,2.
“Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea, seguito Giuseppe, guardarono la tomba, e come vi era stato deposto il corpo di Gesù. Poi, tornarono indietro e prepararono aromi e profumi. Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento” Lc 23:55,56.


Gli aromi potevano acquistarli e prepararli solo in un giorno non festivo. Ciò avvenne dopo il “sabato” del 15 di nissàn, poi rispettarono il sabato settimanale e la domenica mattina prestissimo, quando era ancora buio, trovarono la tomba vuota. Yeshùa fu risuscitato quindi di sabato sera, esattamente tre giorni e tre notti dopo essere stato ucciso mercoledì sera. Questi dati sono confermati dai calcoli astronomici relativi all'anno 30.
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Maria Grazia Lazzara
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Scrittura chiave Giovanni 18:28
" I Giudei non entrarono per non contaminarsi e poter così mangiare la Pasqua"
Domanda: Come poté Jeshùa aver celebrato la Pasqua se ancora i Giudei
non l'avevano né iniziata e né consumata?
La Pasqua doveva essere celebrata quella notte veniente , dunque Jeshùa non fece a tempo a celebrare quella Pasqua, perché parliamoci chiaro ad essere sacrificato fu lui .
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Maria Grazia Lazzara
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Apparentemente sembra ci sia un problema di cronologia, ma di certo quí non sbagliano né Giovanni, né Matteo e né Marco
Ma il problema sta nelle traduzioni
Matteo 26: 17 " Il primo giorno degli Azzimi i discepoli si accostarono a Gesù e gli dissero: dove vuoi che ti prepariamo la Pasqua? "
Secondo a GreeK English Lexicon di H.
Liddel e R. Scott andrebbe tradotto così
" Il giorno prima degli Azzimi....
Questo in concomitanza alla costruzione simile di Giovanni 1:15 , 30
Tradurre il termine greco ( pròtos ) seguito da un genitivo con prima di concorda le due scritture
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Maria Grazia Lazzara
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

A quanto pare e secondo ciò che sto studiando la Pasqua era considerato un gran Sabato e non necessariamente era un sabato settimanale poteva coincidere con un giorno qualunque della settimana
Quindi tornando al discorso di Jeshùa ci troviamo di fronte a due Sabati, giovedì Sabato pasquale , e dopo il venerdì, Sabato settimanale.
Matteo 28: 1 viene tradotto erroneamente
" Dopo il Sabato quando già albeggiava ...
Invece dal greco abbiamo : opsê de sabbàton ovvero un plurale" dopo e sabati "
In effetti i Sabati erano due .
animasalvata
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da animasalvata »

Gianni ha scritto: sabato 22 luglio 2023, 18:10

Se le donne avevano a disposizione gli aromi Giuseppe di Arimatea, come mai è detto che comprarono gli aromi (Mr 16:1)?


Gli aromi comprati in seguito furono aggiunti a quelli già precedentemente preparati con gli aromi procurati da Nicodemo. Chiedo scusa perché mi ero in precedenza confuso con Giuseppe.

Questo passo marciano va accordato con quello lucano:


E perché il Vangelo di Giovanni che parla di aromi non va tenuto conto?

Giovanni 19

39 Nicodemo, quello che in precedenza era andato da Gesù di notte, venne anch'egli, portando una mistura di mirra e d'aloe di circa cento libbre. 40 Essi dunque presero il corpo di Gesù e lo avvolsero in fasce con gli aromi, secondo il modo di seppellire in uso presso i Giudei.

Adesso si inserisce Luca 23

55 Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea, seguito Giuseppe, guardarono la tomba, e come vi era stato deposto il corpo di Gesù. 56 Poi, tornarono indietro e prepararono aromi e profumi. Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento.

Luca non dice che le donne comprarono gli aromi. Potevano essere una parte di quelli portati da Nicodemo e con quelli prima che iniziasse il sabato settimanale prepararono aromi e profumi.

Adesso si inserisce Marco 16,1
Passato il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono degli aromi per andare a ungere Gesù.

Passato il sabato settimanale andarono a comprare altri aromi per aggiungerli a quelli già preparati prima dell'inizio del sabato settimanale grazie a quelli di Nicodemo. Io mi ricordo di aver letto da qualche parte che a Gerusalemme le botteghe erano aperte fino a tardi.

Poi adesso si inserisce Luca 24,1

Ma il primo giorno della settimana, la mattina prestissimo, esse si recarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparati.

Qui si tratta degli aromi preparati menzionati in Luca 23,56 grazie a Nicodemo (Giovanni 19,39)

Matteo 28,1 I sabati al plurale. Plurale effettivo o plurale enfatico?
σαββάτων compare anche in Atti 13,16 li si dice il giorno dei sabati. σαββάτων lo troviamo anche in Esodo 20,8 dalla LXX.

Questa parola σαββάτων al plurale tanto può essere una pluralità effettiva e tanto può riferirsi ad un singolo sabato settimanale e il plurale sarebbe una specie di semitismo. Ma questa parola la si trova nella LXX anche con riferimento al giorno delle espiazione che era un giorno solenne. Il giorno delle espiazioni era un Shabbat Shabbaton.

Yeshùa fu risuscitato quindi di sabato sera, esattamente tre giorni e tre notti dopo essere stato ucciso mercoledì sera. Questi dati sono confermati dai calcoli astronomici relativi all'anno 30.
Io rispetto la tua opinione. Adesso però ci dai la spiegazione sulla "parasceve" di Giovanni 19,31 e sulla "vigilia del sabato" di Marco 15,42. Nella letteratura ebraica "parassceve" è usato anche nel senso di preparazione alla pasqua quando il 15 di Nisan non cade di Sabato?

Poi perché Marco dice vigilia del sabato? Non doveva dire vigilia della pasqua?

Sono domande. Si da e si riceve. Buona serata
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Gianni
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

Animasalvata, alla fine del tuo intervento scrivi che le tue “sono domande”. A me sembrano affermazioni basate su ipotesi atte a salvaguardare la tradizione religiosa di quello che i cattolici chiamano “venerdì santo” e su una lettura poco attenta dei testi.

Il punto è colto perfettamente da Maria Grazia, che ha sctitto:
«Scrittura chiave Giovanni 18:28
"I Giudei non entrarono per non contaminarsi e poter così mangiare la Pasqua"
Domanda: Come poté Jeshùa aver celebrato la Pasqua se ancora i Giudei
non l'avevano né iniziata e né consumata?».
Maria Grazia ti ha fornito anche le prove di come il problema stia nelle traduzioni.

È un fatto che la mattina del giorno in cui Yeshùa fu ucciso la Pasqua non era ancora stata consumata. Nel pomeriggio sarebbe stato sacrificato l’agnello pasquale e dopo il tramonto ci sarebbe stata la cena pasquale.
Non va trascurata la fretta con cui fu deposto dalla croce il corpo di Yeshùa: “I Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato (poiché era la Preparazione e quel sabato era un gran giorno), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe, e fossero portati via” (Gv 19:31). Ciò avvenne prima del tramonto di quel giorno, il quale era il giorno della Preparazione del seguente “gran sabato”.

Il questo intervallo, ovvero tra la deposizione del corpo di Yeshùa e della sua sepoltura, tu pretendi di inserire non solo la preparazione, da parte delle donne, degli aromi portati da Nicodemo ma perfino l’acquisto da parte loro di altri aromi. E lo fai cadendo nel ridicolo adducendo il fatto che ti ricordi di aver letto da qualche parte che a Gerusalemme le botteghe erano aperte fino a tardi. Parli di botteghe turistiche dei giorni nostri? Sii serio.

I fatti sono questi: “Dopo queste cose, Giuseppe d'Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma in segreto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di poter prendere il corpo di Gesù, e Pilato glielo permise. Egli dunque venne e prese il corpo di Gesù. Nicodemo, che in precedenza era andato da Gesù di notte, venne anch'egli, portando una mistura di mirra e d'aloe di circa cento libbre. Essi dunque presero il corpo di Gesù e lo avvolsero in fasce con gli aromi, secondo il modo di seppellire in uso presso i Giudei” (Gv 19:38-40). La storia degli aromi di Nicodemo finisce qui, e senza alcun intervento delle donne.

Ora arriva la tua teoria, che si smentisce da sola. Tu scrivi: «Potevano essere una parte di quelli portati da Nicodemo e con quelli prima che iniziasse il sabato settimanale prepararono aromi e profumi. Adesso si inserisce Marco 16,1 Passato il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono degli aromi per andare a ungere Gesù».

Primo. Gli aromi portati da Nicodemo furono tutti usati nel seppellimento di Yeshùa (Gv 19:38-40).
Secondo. Pretendi che le donne preparassero gli aromi in due tempi: usando quelli inesistenti (perché già usati nella sepoltura) di Nicodemo prima che iniziasse il sabato settimanale e poi altri acquistati dopo il sabato. E pretendi pure che terminato il sabato, ovvero dopo l’oscurità sopraggiunta al tramonto del sabato, i negozi aprissero per qualche ora!

Ci sono due questioni, ambedue cruciali. Una teologica e una astronomica.

Yeshùa diede un unico segno per la sua messianicità: rimanere nella terra tre giorni e tre notti prima di essere risuscitato. Questo segno non solo fu l’unico – ripeto: l’unico – che diede ma è di valore inestimabile perché del tutto indipendente da lui. Ora, se rimase sepolto solo dal venerdì alla domenica, il segno non si avverò, per cui possiamo buttare via tutti i Vangeli e dimenticarci di Yeshùa. Aggiungo poi che dire “fino alla domenica mattina” è sbagliato, perché tutto ciò che le donne trovarono domenica mattina prestissimo, quando ancora era buio, fu una tomba vuota.

Dati astronomici. Questi sono incontestabili e ciascuno può verificarli. Il 14 di nissàn dell’anno 30 cadde di mercoledì.
Luigi
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Luigi »

Maria Grazia Lazzara ha scritto: sabato 22 luglio 2023, 15:54
Gianni ha scritto: sabato 22 luglio 2023, 15:43 Vero, Maria Grazia. Ma i predicatori col dito alzato a minacciare non sanno farlo.
I Predicatori col dito alzato, non fanno strada anzi la strada la chiudono
I servi del Signore Cristo, come Paolo predicano IL Ravvedimento,
La Conversione, La fede in Gesù Cristo per la salvezza.
Per chi non entra nel senso pieno di tale parola, esso implica rendersi conto che si è peccatori a prescindere da ciò che uno segue, e che solo la fede nel Nome del Figlio di Dio e nella Sua grandiosa opera di redenzione produce il perdono dei peccati

Il Ravvedimento , dal Signore Gesù è stato annunciato, predicato , in primis al popolo ebraico, tanto che tali sono stati i primi Suoi discepoli e Suoi servitori.
LUI ha detto: Chi crede in me ha vita eterna.
Quindi nessun dito o mano alzata, ma solo Franchezza.
Saluti
animasalvata
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da animasalvata »

Gianni ha scritto: domenica 23 luglio 2023, 6:40
Gianni ma io non sono cattolico romano e non ho nessuna dottrina cattolica romana che devo difendere a tutti i costi. Non si può demonizzare ogni cosa perché questo lo dice quello o quell'altro. Si fanno le ipotesi e si mettono a confronto.
Domanda: Come poté Jeshùa aver celebrato la Pasqua se ancora i Giudei
non l'avevano né iniziata e né consumata?».
Maria Grazia ti ha fornito anche le prove di come il problema stia nelle traduzioni.
Nessuna incongruenza tra i vangeli in greco. Le incongruenze le creano i traduttori per errore oppure per altro. Yeshua se era veramente il Messia ebreo simboleggiato dell'agnello dell'esodo doveva morire il giorno 14. Non il 13, ne il 15. Yeshua fece l'ultima cena all'inizio del giorno 13 che non era ancora il momento in cui l'agnello veniva immolato al tempio.
Non va trascurata la fretta con cui fu deposto dalla croce il corpo di Yeshùa: “I Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato (poiché era la Preparazione e quel sabato era un gran giorno), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe, e fossero portati via” (Gv 19:31). Ciò avvenne prima del tramonto di quel giorno, il quale era il giorno della Preparazione del seguente “gran sabato”.
Ma nella letteratura ebraica esiste questo senso che dai alla preparazione? Se un ebreo (come anche un non ebreo) leggesse "parasceve" senza specificazione la sua mente dove andrebbe?

E Marco 15,42? Se quel 14 di Nisan fosse stato un Mercoledì il redattore non poteva scrivere (in greco ovviamente) "era la preparazione della pasqua"? oppure scrivere "era la preparazione che era il giorno prima della Pasqua"? Perché il redattore di Marco doveva complicare così le cose se si riferiva ad un Mercoledì 14 di Nisan?

Il redattore invece usa la parola "parasceve" senza specificazione e poi usa la parola prosabbaton προσάββατον. Questa parola mi pare che si trova unicamente nel N.T. proprio in Marco 15,42 e nella LXX ricorre due volte in salmo 92,1 e in Giuditta 8,6 https://www.blueletterbible.org/lexicon ... x/lxx/0-1/
In entrambi i casi il traduttore della LXX a cosa si riferiva? Al sabato.
E le tradizioni ebraiche del N.T. la parola parasceve la traducono "erev Shabbat". Perché non la traducono "erev Pesach"?
Spero che Noiman lo chiarisca se "parasceve" nella letteratura ebraica è solo ed unicamente il venerdì oppure può essere anche il giorno prima di un giorno solenne che non coincide con il settimo giorno settimanale.

Il questo intervallo, ovvero tra la deposizione del corpo di Yeshùa e della sua sepoltura, tu pretendi di inserire non solo la preparazione, da parte delle donne, degli aromi portati da Nicodemo ma perfino l’acquisto da parte loro di altri aromi.
Non ho detto che gli aromi preparati prima del 15 Nisan vennero preparati con materiale acquistato prima dell'inizio del giorno 15. Luca 23,56 non parla di acquisti di aromi. Si parla solamente di preparare aromi. Stando al verbo usato in Luca 23,56 si potrebbe al limite supporre che le donne comprarono degli aromi lungo il cammino del ritorno presso i non ebrei (gli ebrei dovevano già essere chiusi per l'imminente riposo) oppure si potrebbe supporre che avevano del materiale a disposizione a casa per preparare gli aromi a casa oppure come ho detto io considerata la fretta con cui dovevano seppellire Yeshua e tornare a casa utilizzarono una parte dei materiali portati da Nicodemo. Non è una ipotesi da escludere considerata la fretta.
E lo fai cadendo nel ridicolo adducendo il fatto che ti ricordi di aver letto da qualche parte che a Gerusalemme le botteghe erano aperte fino a tardi. Parli di botteghe turistiche dei giorni nostri? Sii serio.
E come si può escludere che gli ebrei dopo terminato lo Shabbat non potessero lavorare per qualche ora? E come si può escludere che a Gerusalemme non vi erano anche botteghe di non ebrei? Le donne dopo il Sabato potevano acquistare aromi anche presso i non ebrei. Il testo non dice dove le donne comprarono gli aromi e quindi è possibile che lo abbiano fatto presso qualche bottega ebraica dopo lo Shabbat oppure presso qualche bottega non ebraica sempre dopo lo Shabbat.
La storia degli aromi di Nicodemo finisce qui, e senza alcun intervento delle donne.

Primo. Gli aromi portati da Nicodemo furono tutti usati nel seppellimento di Yeshùa (Gv 19:38-40).
Secondo. Pretendi che le donne preparassero gli aromi in due tempi: usando quelli inesistenti (perché già usati nella sepoltura) di Nicodemo
Ma il testo di Giovanni non dice espressamente che gli elementi portati da Nicodemo furono tutti usati. Per come sta scritto si può supporre che furono tutti usati ma si può anche supporre considerando la fretta (dovevano seppellire subito Yeshua), che non tutto il materiale di Nicodemo venne usato. Le donne poi dovevano tornare a casa prima del Sabato e a casa prima del sabato prepararono qualche aroma col materiale restante. Il testo di Giovanni per come è scritto espressamente non dice che tutto il materiale usato da Nicodemo venne usato e pertanto non è possibile restringere il campo di interpretazione di Giovanni a solo quello che dici tu. A me pare logico pensare che se le donne avessero avuto più tempo allora c'era più probabilità che il materiale di Nicodemo fosse tutto usato, ma più il tempo stringeva più aumentava la probabilità che il materiale di Nicodemo non fosse tutto interamente usato.
Ci sono due questioni, ambedue cruciali. Una teologica e una astronomica.

Yeshùa diede un unico segno per la sua messianicità: rimanere nella terra tre giorni e tre notti prima di essere risuscitato. Questo segno non solo fu l’unico – ripeto: l’unico – che diede ma è di valore inestimabile perché del tutto indipendente da lui. Ora, se rimase sepolto solo dal venerdì alla domenica, il segno non si avverò, per cui possiamo buttare via tutti i Vangeli e dimenticarci di Yeshùa. Aggiungo poi che dire “fino alla domenica mattina” è sbagliato, perché tutto ciò che le donne trovarono domenica mattina prestissimo, quando ancora era buio, fu una tomba vuota.
Ma poi al dato teologico subentra anche la tua interpretazione secondo cui "tra di e tre notti" sono letteralmente "tre di e tre notti" e quindi 72 ore letterali ne più e ne meno.

E se invece l'espressione "tre di e tre notti" fosse un espressione equivalente e sovrapposta a "tre giorni". Anche questa è un interpretazione al dato teologico.

Nota come in 1 Samuele 30,12-13 le espressioni "tre giorni e tre notti" e "tre giorni fa" sono usate quasi parallelamente e sappiamo che presso gli ebrei una parte di giorno poteva essere considerata anche come giorno intero e un giorno intero comprende appunto un di e una notte

Dati astronomici. Questi sono incontestabili e ciascuno può verificarli. Il 14 di nissàn dell’anno 30 cadde di mercoledì.[/size][/TimesNewRoman]
Ma non ti contesto il dato astronomico. Se Yeshua è morto un mercoledì 14 Nisan allora hai anche un supporto astronomico. Ma se hai sbagliato intepretazione al dato teologico l'astronomia potrebbe supportare anche il Venerdì 14 di Nisan dell'anno 33dc.
E non sappiamo nemmeno esattamente quando durò realmente il Ministero di Yeshua. Dove è scritto che le Pasque furono 3 oppure 4? E se i redattori hanno tralasciato qualche Pasqua? Si può escludere questo?

Yeshua per morire in un mercoledì 14 di Nisan di un Aprile dell'anno 30 DC dovette iniziare il suo Ministero a Cana durante l'anno astronomico 27 DC (l'anno che va da Gennaio a Dicembre) e poco prima dell'inizio dell'anno civile ebraico del 28 DC. La prima Pasqua fu il 28,la seconda il 29 e il 30 l'ultima che non potette nemmeno celebrare. Questo presupporrebbe che Luca utilizzava nel calcolo degli anni di Tiberio il sistema ebraico civile e per di più considerò una piccola parte (quella che va dal 14 settembre del 14 DC al primo tishri del nuovo anno ebraico) come un anno intero. Ma il Vangelo di Luca era principalmente rivolto ai non ebrei. È possibile anche che Luca usò il metodo storico dei Romani che era più familiare ai non ebrei per agevolarli che poi era anche il metodo usato sulle monete imperiali se non ricordo male. Quindi è possibile che Yeshua iniziò il Ministero verso la fine del 15°anno di Tiberio secondo le monete che andrebbe dal 14 settembre 28dc al 14 Settembre 29dc. Yeshua iniziò quindi il Ministero a Cana nell'astronomico 29 DC e prima dell'inizio del nuovo anno ebraico civile 30dc. Adesso qua le cose si fanno ancora più interessanti e combinando questo con i dati astronomici si ricava che:

Prima Pasqua anno 30: 14 Nisan Mercoledi
Seconda Pasqua anno 31: 14 Nis Lunedi
Terza Pasqua anno 32: 14 Nis Lunedi
Quarta Pasqua anno 33: 14 Nis Venerdi

Il mercoledì sarebbe il primo anno. Il terzo anno sarebbe un Lunedi. Per trovare un Venerdì 14 di Nisan se Luca contò i regni di Tiberio col metodo romano si arriva ad una quarta Pasqua nell'anno 33 DC. Questo però significherebbe che: gli evangelisti hanno trascurato di raccontare una pasqua.

Ti aggiungo anche una altra ipotesi su Daniele 9 Se la parola di Artaserse uscì nell'anno storico 457 AC data che tu consideri confermata anche dell'archeologia e dall'astronomia dal 457 al 33 DC sono 490 anni. Se Daniele 9 viene interpretato come 490 anni letterali e luni-solari questo coinciderebbe anche all'intervallo 457ac/33dc

In Daniele 9 vengono descritti una serie di obbiettivi il cui ultimo è l'unzione del santo dei Santi. Nel nuovo testamento Yeshua è il tempio vero e proprio che muore e risorge. Secondo il nuovo Testamento Yeshua viene unto con la resurrezione e ascesa al cielo e se questi eventi accaddero realmente nel 33dc e se Artaserse permise la parola realmente nel 457 sono 490 anni ossia 70 volte sette anni.

Avevo letto anche le ipotesi di Besasea e di chelaveritatrionfi che dicevano che erano 70 anni. 70 anni a partire dalla profezia di Geremia nel 598 ac. Ciro morì nel Dicembre del 530ac. Col metodo ebraico civile è l'anno 529 che va dal settembre del 530 al settembre del 529. La morte di Ciro cade all'inizio del 70° anno contando come primo anno il 598 e parte di anni come anni interi. La profezia riguardava anche la morte di Ciro? E se Yeshua era veramente il Messia ebraico la sua morte era prefigurato dalla morte di Ciro, tutte e due al termine dei "70".

Dal 457 AC al 26 dc sono 483 anni (69 volte sette anni). Poi inizia l'ultimo settenario che culmina nel 33 dc
A metà settimana cessano sacrifici e offerta. In tuo studio sostenevi che a metà settimana non necessariamente significava metà esatta. Yeshua iniziò il suo Ministero a Cana nell'anno ebraico 29dc poco prima dell'inizio del nuovo anno ebraico civile 30dc. L'anno ebraico 29 era il terzo dei sette e il 30 era il quarto dei setti. Yeshua iniziò il Ministero nel terzo anno dei 7 e si presentò a Nazareth nel nuovo anno ebraico civile (il 30 dc che è il quarto dei 7 ultimi anni) e di un Sabato identificandosi nel soggetto di Isaia 61,1-2 ma non fu creduto Se lui era veramente il Messia profetizzato allora i sacrifici al tempio cessarono fin da allora perché erano compiuti senza il riconoscimento di Yeshua. Essi erano come cessati in quanto privi di valore il tutto intorno alla metà settimana (dal 3 anno in poi)
Ultima modifica di animasalvata il domenica 23 luglio 2023, 17:42, modificato 2 volte in totale.
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

Animasalvata, continui a fare ipotesi basate su altre ipotesi. In più, hai messo altra carne al fuoco. Mischi troppe questioni insieme, tuttavia devo darti atto che poni anche domande. Bene. Vogliamo trattare un punto alla volta? Vuoi iniziare dalla durata del ministero di Yeshùa e da quante Pasque coprì? O da che altro? Da quello che vuoi, ma un solo punto per volta. Vedrai che pian piano arriveremo alla verità. :-)
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da animasalvata »

Gianni ha scritto: domenica 23 luglio 2023, 16:40
? Vuoi iniziare dalla durata del ministero di Yeshùa e da quante Pasque coprì? O da che altro? Da quello che vuoi, ma un solo punto per volta. Vedrai che pian piano arriveremo alla verità.[/size][/TimesNewRoman] :-)
Gianni conosco già i tuo studi sulla durata del Ministero di Yeshua. Affronti la questione dei TDG secondo cui le pasque furono 4 (di cui una non celebrata perché morì) mentre tu sostieni che furono 3 (di cui una non goduta perché morì) perché affrontavi la questione dei capitoli 5,6,7,8 di Giovanni.

Per morire un mercoledì dell'anno 30 dc significa che Yeshua iniziò il Ministero nel 27 AC poco prima dell'inizio dell'anno ebraico civile 28. Conti 3 pasque e siamo al 30. Così però Luca deve contare gli anni di Tiberio col metodo ebraico civile e contando una piccola parte come un anno intero.

Ma se Luca conta col metodo romano delle monete imperiali Yeshua inizia il Ministero nell'anno 29 poco prima dell'inizio dell'anno ebraico civile 30dc. Ma se Luca aveva questo in mente allora il Ministero di Yeshua doveva terminare subito nel 30 dc ma mi pare che tu escludi questa ipotesi che il Ministero di Yeshua durò pochissimo.

Ho commesso un errore di calcolo l'anno sabbatico contando 49 anni dal 574ac (anno di Ezechiele 40) cadrebbe nell'anno 29. Ma se il 15° di Tiberio va da Settembre 28 a Settembre 29 significa che l'anno ebraico civile 30 non coincide con il calcolo degli anni sabbatici del 29 dc.

Parlando di temi che vuoi affrontare per ora mi basta questo:

Cosa si riferisce quando Yeshua menziona i campi biondeggianti e i 4 mesi (Giovanni 5)? È un detto? Si trova nella letteratura ebraica tale detto? Rivedendo i calcoli non poteva essere un anno sabbatico ne un Giubileo.

Poi ho letto la questione dei capitoli 5,6,7,8
di Giovanni che trovo più armoniosa rispetto alla spiegazione dei testimoni di Geova. Ovviamente a te partendo dal 28 dc tre pasque (di cui una non goduta effettivamente) fanno tornare i conti al 30dc.

Io ho fatto l'ipotesi della parasceve al venerdi e conto Luca col metodo dei Romani. Accetto anche la spiegazione che dai dei capitoli 5,6,7,8 però nella mia ipotesi abbiamo la Pasqua del 30,31,32,33. Accettando la spiegazione che dai dei capitoli 5,6,7,8 che sembra più armoniosa di quella che dai rispetto ai TDG mi manca all'appello una Pasqua.

Qui rivolgo il tema a tutti: è possibile che i vangelisti abbiano tralasciato una pasqua? È possibile inserire una finestra temporale nei 4 vangeli dove c'è stata una Pasqua non registrata? Questo potrebbe essere un interessante ricerca per tutti i biblisti (io non lo sono)

Terzo tema: Marco 15,42. Che cos'è la parasceve per gli ebrei. Perché Marco non dice preparazione della pasqua? Perché non dice per esempio "era la preparazione che era il giorno prima della pasqua?" Il greco ha pro-sabbaton che nella LXX ricorre in Salmo 92,1 e in Giuditta e in tutti e due i casi si tratta dei sabati settimanali. Le tradizioni ebraiche traducono parasceve con " Erev Shabbat" Non "erev Pesach". Il giorno prima del 15 Nisan è " Erev Shabbat" Per gli ebrei?


Ricapitolando:

Primo tema: Giovanni 5,35

Terzo tema: la parasceve per gli ebrei Marco 15,42

Secondo tema per tutti: se è possibile inserire qualche finestra temporale nei vangeli per inserire una qualche Pasqua non registrata dai redattori.
Ultima modifica di animasalvata il domenica 23 luglio 2023, 17:48, modificato 1 volta in totale.
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