L’ultimo giorno di Yeshùa

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Maria Grazia Lazzara
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Anzi ti dirò di più l'aspetto negativo va enfatizzato, portato alle stelle per così dire per poi sgonfiarsi , perdere peso con l'evidenza in questo caso di Paolo che da grande persecutore riconobbe il suo memorabile errore , aveva preso una cantonata a dir poco eclatante.
Il suo esempio servì a molti suoi fratelli in fede
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Gianni
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

Già.
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Maria Grazia Lazzara
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Gianni ha scritto: sabato 22 luglio 2023, 15:43 Vero, Maria Grazia. Ma i predicatori col dito alzato a minacciare non sanno farlo.
I Predicatori col dito alzato, non fanno strada anzi la strada la chiudono
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Gianni
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

Infatti rimangono tra di loro e attirano solo gli ingenui che non sanno ragionare in proprio.
stella
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da stella »

Solo un piccolo approccio... :-)

Poi magari neanche voi mi comprendete ... :-?

Io se parlo con la discendenza Ismael ...inizio da Abramo ... :-??
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Gianni
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

Stella, non da Abraamo ma da una egiziana.
stella
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da stella »

Si vero da Agar ... :-)

Sai Gianni quando mi sentono parlare (( ho amici islamici qui nel nostro condominio)) ..
Dicevo mi sentono parlare di Agar Jsmaele ..si stupiscono ...

Da madre ,mi commuovo ...leggendo Genesi 21 ..
Dio le apri gli occhi ed essa vide un pozzo d'acqua..ecc..ecc..
Credo anche Abramo abbia sofferto scacciare suo figlio Jsmaele... :-( ..
Allora mi chiedo chi sono IO ??

Non sono al P.c.mi partono a volte parole non corrette scusate ..
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Gianni
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

In effetti, Dio fece un patto anche con Agar.
animasalvata
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da animasalvata »

Gianni ha scritto: sabato 22 luglio 2023, 6:18 La risposta è sì, Stella, ma quando è specificato "tre giorni e tre notti", si tratta di tre dì e di tre notti precise.
1 Samuele 30,12-13

12 gli diedero pure un pezzo di schiacciata di fichi secchi e due grappoli d'uva. Dopo aver mangiato, il suo spirito ritornò, perché non aveva mangiato pane né bevuto acqua per tre giorni e tre notti.

13 Davide gli chiese: «A chi appartieni e da dove vieni?». Egli rispose: «Sono un giovane egiziano, servo di un Amalekita il mio padrone mi ha abbandonato, perché tre giorni fa caddi ammalato.

Chi sostiene il mercoledì come il giorno 14 di Nisan rimanda sempre alla questione dei due sabati σαββάτων in Matteo 28,1 sulla questione degli aromi preparati dalle donne.
Ma σαββάτων in Matteo 28,1 è effettivamente un plurale oppure è un plurale per indicare un riposo solenne come può essere il giorno 15 di Nisan?
Il termine σαββάτων compare anche in Atti 13,16 ma chi penserebbe che si tratta di plurali effettivi? Letteralmente è "giorno dei Sabati" ma qui si riferisce al sabato settimanale.
Sulla questione degli aromi c'è da tenere conto che Giuseppe di Arimatea portò degli aromi e le donne avevano a disposizione anche questi aromi.

Chi sostiene il mercoledì di 14 di Nisan non spiega mai però Giovanni 19,31 come anche Marco 15,42.

Per gli ebrei cos'è la "parasceve"? Può essere anche un mercoledì 14 di Nisan? Oppure è solo ed esclusivamente il sesto giorno?
Io so che il 15 di Nisan è un "Yom tov". Se questo cade di Giovedì non è proibito cucinare cibo per quel giorno. Invece il sesto giorno quando si prepara per il sabato si cucina per il giorno successivo dove è proibito cucinare.

Ma gli ebrei qui presenti potrebbero chiarire una volta per sempre che cos'è questa parasceve nel loro credo?

Se poi quel 14 di Nisan era un Mercoledì mi spiegate perché Marco 15,42 oltre a menzionare la parasceve aggiunge anche "che era la vigilia del sabato"?

Le traduzioni ebraiche rendono
http://www.kirjasilta.net/ha-berit/Mar_ln.15.html
ועת הערב הגיע ומפני אשר ערב שבת היה הוא היום שלפני השבת

Da notare che "parasceve" la rendono ערב שבת " erev shabbat" non dicono "erev pesach".
Poi il greco "ho estin prosabbaton" lo rendono היה הוא היום שלפני השבת "il giorno prima del sabato".

Ma se si trattava di Mercoledì 14 Nisan Marco non doveva specificare "preparazione della pasqua" oppure dire "il giorno prima di pasqua"?
animasalvata
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da animasalvata »

noiman ha scritto: venerdì 21 luglio 2023, 19:24
la parte che riguarda i Vangeli non è di mia competenza
Noiman buon Sabato spero che almeno tu dopo il Sabato puoi fare finalmente chiarezza. Anche se tu non credi nei vangeli ne in Yeshua come Messia, anche se le Scritture greche non sono di tua competenza, puoi però dire che cos'è questa "parasceve" ebraica?

Si tratta sempre e solo il sesto giorno? Oppure può essere anche la preparazione per il giorno 15 quando il giorno 15 di Nisan cade di Giovedì? Si può capire cosa dice l'Ebraismo su questo?

Io so che il 15 di Nisan è un "Yom tov". Se questo cade di Giovedì non è proibito cucinare cibo per il giorno 15. Invece il sesto giorno quando si prepara per il sabato si cucina per il giorno successivo dove è proibito cucinare.

Per quanto riguarda Marco 15,42 Le traduzioni ebraiche rendono
http://www.kirjasilta.net/ha-berit/Mar_ln.15.html

ועת הערב הגיע ומפני אשר ערב שבת היה הוא היום שלפני השבת

Da notare che "parasceve" la rendono ערב שבת " erev shabbat" non dicono "erev pesach".
Poi il greco "ho estin prosabbaton" lo rendono היה הוא היום שלפני השבת "il giorno
prima del sabato".

Ma se ai trattava di un Mercoledì 14 di Nisan il Vangelo di Marco 15,42 non doveva specificare e dire "la preparazione della pasqua" (invece ai usa solo la parola preparazione senza specificazione) oppure almeno aggiungere alla parola preparazione la seguente espressione "che era il giorno prima della pasqua"?

Poi 1 Samuele 30,12-13

12 gli diedero pure un pezzo di schiacciata di fichi secchi e due grappoli d'uva. Dopo aver mangiato, il suo spirito ritornò, perché non aveva mangiato pane né bevuto acqua per tre giorni e tre notti.

13 Davide gli chiese: «A chi appartieni e da dove vieni?». Egli rispose: «Sono un giovane egiziano, servo di un Amalekita il mio padrone mi ha abbandonato, perché tre giorni fa caddi ammalato.

Qui notiamo che le espressioni "tre giorni e tre notti" e "tre giorni" sono sovrapposte. Sono effettivamente tre giorni e tre notte intere oppure no?
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