L’ultimo giorno di Yeshùa

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Gianni
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L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

È convinzione errata delle religioni che il loro “Gesù” sia morto di venerdì e nell’anno 33.
Gli ultimi eventi della vita di Yeshùa che portarono alla sua morte sono invece così datati, biblicamente e storicamente:

Sei giorni prima della Pasqua dell’anno 30 Yeshùa torna a Betania di Giudea (Gv 12:1). Il giorno seguente entra festeggiato a Gerusalemme. - Gv 12:12.
Martedì, 4 aprile. Ultima cena. – Gv 13: 1 e sgg..
Mercoledì, 5 aprile. Morte di Yeshùa. – Gv 19:30.
Sabato, 8 aprile. Resurrezione di Yeshùa. – Mt 12:40.

Fornisco di seguito le trattazioni.

Noiman, se vorrai avere la compiacenza e la pazienza di seguire questa discussione, mi permetto di suggerirti questa impostazione: Dimentica il “Gesù” che ci hanno propinato per secoli, considera Yeshùa come un tuo fratello giudeo del primo secolo (ti dico di più: consideralo pure come un esaltato che credeva di essere il Messia); se vuoi, leggi il tutto come un fatto di cronaca giudaica del primo secolo.

Ecco ora le argomentazioni:

51. L'ultima Pasqua di Yeshùa
https://www.biblistica.it/wp-content/up ... C3%B9a.pdf

52. La ricostruzione errata dell'ultima Pasqua di Yeshùa
https://www.biblistica.it/wp-content/up ... C3%B9a.pdf

53. La ricostruzione biblica dell'ultima Pasqua di Yeshùa
https://www.biblistica.it/wp-content/up ... C3%B9a.pdf

54. L'ultima cena di Yeshùa
https://www.biblistica.it/wp-content/up ... C3%B9a.pdf

58. La morte e la risurrezione di Yeshùa
https://www.biblistica.it/wp-content/up ... C3%B9a.pdf
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Maria Grazia Lazzara
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Buon giorno a tutti
Spero veramente che non solo Noiman ma tutti coloro che sono interessati a conoscere Jeshùa biblico e non quello delle denominazioni religiose leggano attentamente e seguono le ricostruzioni dal greco per capire quando collocare gli eventi riguardo gli ultimi giorni di vita , esattamente prima della Pasqua e dopo , di Jeshùa .
Attendo con vivo interesse i vostri commenti ,specialmente da coloro che conoscono il greco , se convengono da quanto tradotto .
Naturalmente anch'io li sto leggendo e scriverò a breve le mie considerazioni .
Luigi
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Luigi »

Gianni ha scritto: venerdì 21 luglio 2023, 5:38 È convinzione errata delle religioni che il loro “Gesù” sia morto di venerdì e nell’anno 33.
Gli ultimi eventi della vita di Yeshùa che portarono alla sua morte sono invece così datati, biblicamente e storicamente:
......
Noiman, se vorrai avere la compiacenza e la pazienza di seguire questa discussione, mi permetto di suggerirti questa impostazione: Dimentica il “Gesù” che ci hanno propinato per secoli, considera Yeshùa come un tuo fratello giudeo del primo secolo (ti dico di più: consideralo pure come un esaltato che credeva di essere il Messia); se vuoi, leggi il tutto come un fatto di cronaca giudaica del primo secolo.
............

Caspita Gianni, questo supera ogni oltraggio alla persona di Gesù Cristo, descritto nelle scritture come L'Unigenito Figlio di Dio, IL Solo Signore di tutti.
Non solo ma offende tutti coloro "Miliardi" che hanno creduto e che credono in LUI come IL Messia;
come IL Figlio di Dio, che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per il peccato, e per la riconciliazione dell'umanità;
LUI che è celebrato e ringraziato "tra l'altro" col Suo Proprio Padre....
Non vi è limite all'oltraggio....
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Maria Grazia Lazzara
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Dopo tutto ciò che Gianni ha scritto su Jeshùa e sul significato dell'ultima cena
non capisco come si possa fraintendere una frase.
Probabilmente molti lo considerano un esaltato che si spacciò per il Messia e questo pregiudizio impedisce soprattutto gli ebrei ad aprirsi ad Jeshùa biblico,
Gianni penso chieda di esaminare comunque Jeshùa biblico perché solo così si può superare un pregiudizio.
Questo secondo me è un ottimo sistema
Mi ricorda Paolo quando si approcciava sapientemente con qualsiasi persona.
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Gianni
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

Per la verità, Maria Grazia, a me ricorda Paolo anche quando combatteva i discepoli di Yeshùa, convinto in tutta buona fede che il loro maestro fosse un esaltato che credeva di essere il Messia.

Ma Luigi non mi pare in grado di apprezzare queste sottogliezze che hanno a che fare con la logica del ragionamanto.
stella
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da stella »

Solo una domanda ..
Si Gianni per te ..
Anche anche un'ora prima del tramonto in ebraico è un giorno vero? ..diciamo conta come un giorno ..mi riferisco ..al link la morte e resurrezione
Grazie ,..
noiman
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da noiman »

Gianni, ho letto i tuoi quattro studi, sicuramente da rileggere e approfondire, interessante la parte che riguarda il significato dell’espressione בין הערבים, la ricostruzione che proponi sembra smentire che Gesù celebrasse l' Ultima Cena nel sera vigilia di Pesàch intesa come cena rituale , la tua spiegazione è buona è ben argomentata, , la parte che riguarda i Vangeli non è di mia competenza
Ora riguardo quello che secondo te ci hanno propinato non è il termine giusto, ma direi quello che le chiese hanno propinato ai loro fedeli in ogni epoca, “Noi”, non crediamo in Gesù e Gesù stesso, in quanto ebreo, non credeva nel Cristo che è quello della Chiesa, questo lo scrisse Martin Buber, per ebrei rimane sempre lo stupore che uno di loro sia stato eletto figlio di D-o.
Gesù era un ebreo molto illuminato che pensava alla via di salvezza per quelli che non ce l’ avevano, per i non ebrei. D-o ha complicato un po’ le cose, ma non ha mai pensato di far sparire l’ ebraismo, le sue promesse non sono mai state revocate». ( questo lo ha scritto Piero de Benedetti)
Gli ebrei amarono rabbi Yeshua ma non poterono accettarlo come mashiach a causa della mancata salvezza in questo mondo è questo il punto cruciale.
Non so se Gesù fosse un esaltato, ma sicuramente un uomo di grande passione che era in contrasto con il mondo ebraico asservito ai greci e hai romani, ma come il solito il termine è stato interpretato in modo offensivo, se Luigi fosse vissuto nel 1300 , giù o su di li ti sarebbe venuta a cerare l’inquisizione.
Shabbat Shalom
Noiman
animasalvata
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da animasalvata »

Giovanni 19,31
Οἱ οὖν Ἰουδαῖοι, ἐπεὶ παρασκευὴ ἦν, ἵνα μὴ μείνῃ ἐπὶ τοῦ σταυροῦ τὰ σώματα ἐν τῷ σαββάτῳ, ἦν γὰρ μεγάλη ἡ ἡμέρα ἐκείνου τοῦ σαββάτου, ἠρώτησαν τὸν Πειλᾶτον ἵνα κατεαγῶσιν αὐτῶν τὰ σκέλη καὶ ἀρθῶσιν.

Ma la "parasceve" per gli ebrei è il venerdì oppure può essere anche un altro giorno settimanale prima di un giorno solenne?

Poi i singolari σαββάτῳ e σαββάτου non sono il settimo giorno settimanale?
animasalvata
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da animasalvata »

Io mi ricordavo che Besasea che sembra sparito nel nulla diceva che la parasceve ebraica è sempre il sesto giorno settimanale. Lui sosteneva che l'espressione
μεγάλη ἡ ἡμέρα ἐκείνου τοῦ σαββάτου era il grande sabato prima della pasqua. Così però Yeshua (che secondo lui non era mai esistito in quanto il N.T. sarebbe un invenzione anti semitica dei cosiddetti falsati romani) sarebbe morto in questo "fantasioso castello romano" un Venerdì 13 di Nisan. Ma i "falsari romani" non mettevano in relazione Yeshua con l'agnello pasquale che si immolava il 14 di Nisan? Come poteva essere l'agnello se morì il 13 di Nisan?

Ecco allora che spuntava un altra ipotesi che alla fine anche lui sembrava ritenere come possibile, l'ipotesi che che μεγάλη ἡ ἡμέρα ἐκείνου τοῦ σαββάτου era uno Yom Tov "un giorno buono" come Giovanni 7,37. In sostanza quella parasceve cioè Venerdì era la vigilia di un sabato settimanale che cadeva in un giorno solenne o Yom Tov o giorno buono che era il 15 di Nisan.

In Giovanni 19,31 si parla di σαββάτῳ e σαββάτου che sono dei singolari ma quando sono dei singolari non ci si riferisce al sabato settimanale? Come può essere di mercoledì? E la parasceve ebraica come può essere di Mercoledì?
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Gianni
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Re: L’ultimo giorno di Yeshùa

Messaggio da Gianni »

Noiman, tu ricordi che Piero de Benedetti ha scritto che le promesse di Hashèm non sono mai state revocate. E io ricordo che duemila anni prima di lui Shaùl di Tarso, più noto come apostolo Paolo, scrisse riguardo ai suoi confratelli ebrei che “per quanto concerne l'elezione, sono amati a causa dei loro padri; perché i doni e la vocazione di Dio sono irrevocabili”. - Rm 11:28,29.
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