Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

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Enigma
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Enigma »

Lella ha scritto: Non è poi tanto difficile da comprendere.
Se tu avessi letto quando a priori avevo detto che è coerente il discorso dei tre giorni e tre notti, e che per di più avevo anche specificato che conosco questa spiegazione, e la conosco da circa 25 anni. E solo che volevo dei chiarimenti su alcuni punti che man mano, sto esponendo. E comunque, non sono tutti bravi come te. Tu hai capito benissimo i tre giorni e tre notti, mentre altri capiscono cose più semplici tipo la trinità, che tu non sei ancora arrivata a capire che non è biblica. Come vedi, non tutti abbiamo le stesse capacità nel capire :mrgreen:
Ultima modifica di Enigma il mercoledì 4 giugno 2014, 22:50, modificato 1 volta in totale.
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Enigma
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Enigma »

Gianni ha scritto:Quanto alla tua citazione da Lc, tieni presente che Luca scrisse per i gentili, per cui non entra in merito a cose che non conoscevano. Matteo, che invece scrisse per i giudei, entra nel merito riportando le parole precise di Yeshùa: “Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno; e segno non le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona. Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti”. - Mt 12:39,40.
Non avevo considerato questo particolare. Però, trovo molto utile fare domande quando non si hanno le idee chiare. :D
Lc 13:32,33 non ha nulla a che fare con il segno di Giona. Quelle parole dovevano essere riferite a Erode. L’espressione “oggi e domani e il giorno seguente” (v. 3) non è riferita a giorni specifici ma è un modo dire: ci vuole il tempo che ci vuole.
Si, Gianni, lo so che era riferito ad Erode, infatti, il mio era sono un paragone per applicarlo al tempo che Yeshùa è stato nella tomba.Tu dici che era un modo per dire che ci vuole il tempo che serve. Ok, ma perchè parla proprio di tre giorni? Non possono essere anche un riferimento ai tre giorni della sua morte?
Nel tuo conteggio (che è poi quello tradizionale delle religioni) ci sono dei difetti:
1. Yeshùa non parlò di parte di tre giorni ma precisò “tre dì e tre notti”

Neanche io ho detto che Yeshùa parlò di parte di tre giorni, ma in base alle Scritture riportate, ho detto che potrebbe intendersi come parte di tre giorni, e questo è un discorso che ho basato su versi biblici, non su tradizioni religiose. E poi, anche alcune religioni calcolando in questo modo i tre giorni.
2. Se Yeshùa fosse stato sepolto alla fine del venerdì non si capirebbe come avrebbero fatto le donne a comprare gli aromi prima del sabato.
Non dovevano mica andare in America a comprare gli aromi. Le donne abitavano nella capitale, Gerusalemme. Quindi, di aromi li potevano trovavano ogni dieci passi. :D
3. In più è detto che non solo che li comprarono prima del sabato, ma anche che di sabato riposarono e dopo il sabato li prepararono.
Si è vero. Infatti, Marco dice che le donne comprarono gli aromi passato il sabato (Mar.16:1). Mentre Luca, dice che li comprarono prima del sabato (Luca 23:54). Quello che vedo esagerato, è la preparazione degli aromi, addirittura ci volle un giorno intero per comprarli e prepararli? Considerando anche che le donne dovevano entrare nella tomba tre giorno dopo che Yeshùa era morto. E' possibile che dopo tre giorni queste donne pensavano ancora a mettere gli aromi su un corpo ormai in decomposizione avanzata? :? Mentre sarebbe stato normale andare alla tomba un giorno dopo la morte. Infatti anche noi è permesso tenere il morto in casa un giorno intero.
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Gianni
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Gianni »

Caro Enigma, quando Yeshùa disse: “Oggi e domani e il giorno seguente” (Lc 13:33), non si riferiva in modo letterale alla sua morte o al segno di Giona. E ti spiego perché: “oggi” era detto mente era lì vivente e non nel sepolcro; la stessa cosa vale per il “domani”; quanto al giorno successivo, Yeshùa era sempre vivo e non fu il giorno della sua morte.
Il far riferimento a parte di tre giorni è l’arrampicata sui vetri che fanno gli esegeti religiosi per salvaguardare la loro tradizione della morte di Yeshùa di venerdì. Va ribadito decisamente: Yeshùa parlò di “tre notti e tre dì”.
Quanto agli aromi acquistati dalle donne prima del sabato, tu trascuri diversi fattori. In Gv 19:42 è detto che “deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, perché il sepolcro era vicino”. Questa fetta era dovuta al fatto che si avvicinava il tramonto, il giorno stava per concludersi. E non solo: appena dopo il tramonto ci sarebbe stata la cena pasquale. Tutti i giudei erano impegnati in ciò, per cui è totalmente escluso che qualche commerciante tenesse aperta la sua bottega per vendere aromi. E dobbiamo poi pensare che in questa fretta le donne, ancora addolorate e fortemente scosse per la morte del loro maestro, si preoccupassero di acquistare aromi, tra l’altro introvabili in quelle ore?! Esse li acquistarono due giorni dopo, venerdì, prima del sabato settimanale, appunto. Nota bene Lc 23:54,55; dopo aver detto che Yeshùa fu avvolto in un panno di lino e deposto in una tomba scavata nella roccia, Luca precisa: “Ora era il giorno della Preparazione e si appressava la luce serale del sabato. Ma le donne, che erano venute con lui dalla Galilea, seguirono [Giuseppe] e guardarono la tomba commemorativa e come era posto il suo corpo” (TNM). Esse si preoccuparono di sapere dove veniva messo il corpo di Yeshùa, non di comprare gli aromi! Nota bene: “Si appressava la luce serale del sabato”: le luci già si accendevano, le botteghe chiudevano, ogni lavoro cessava.
E c’è di più. Se si ammettesse (per solo amore di ragionamento) che esse li acquistassero venerdì sera, occorrerebbe poi spiegare il passo di Mr 16:1: “Passato il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono degli aromi per andare a ungere Gesù”. Se si colloca la morte di Yeshùa al venerdì sera, siccome il giorno dopo le donne “durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento” (Lc 23:56), come avrebbero fatto a preparare gli aromi “passato il sabato” (Mr 16:1)?! Passato il sabato settimanale, invece, la domenica mattina nottetempo le donne erano già al sepolcro.
Secondo te sarebbe stato normale andare alla tomba un giorno dopo la morte. Secondo te, appunto. Invece la scrittura dice che il giorno dopo la morte di Yeshùa era una grande sabato, il giorno dopo la preparazione ovvero Pasqua. E tu vorresti che il presunto venerdì sera, mentre le donne controllavano dove avrebbero posto il corpo di Yeshùa, andassero a comprare aromi, si riposassero poi di sabato, li preparassero dopo il sabato, e tutto tra venerdì quasi notte e domenica mattina ancora notte, escludendo il sabato di totale riposo?!
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Enigma
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Enigma »

Gianni, per due volte ho cercato di portare un esempio su Luca 13:33, ma a quanto pare non riesco a spiegarmi. Yeshùa, dicendo ad Erode: oggi, domani e dopodomani. Non stava parla di tre giorni di 24 ore, ma parte di tre giorni, tanto è vero che al verso precedente, Yeshùa prima dice: “Ecco, io scaccio i demòni, compio guarigioni oggi e domani, e il terzo giorno avrò terminato”. Quel oggi, anche per soli poche ore, per Yeshùa è cosiderato un giorno, come anche il terzo giorno, non viene contato intero, ma parte del giorno, e questo è mostrato dal fatto che lui dice: “è il terzo giorno avrò terminato”. Contanto, oggi, domani e dopodomani, non sono affatto tre giorni interi. Questo è mostrato anche quando Yeshùa, in occasione della sua morte, non disse che dopo tre giorni e tre notti sarebbe risuscitato, ma che il terzo giorno sarebbe resuscitato: "e il terzo giorno risusciterà” (Matteo 17:23). Ci sono decine di Scritture che dicono così. Quindi, riguardo al segno di Giona, è vero che con quel segno era in ballo la sua messianicità, ma il segno consisterebbe più per la morte e resurrezione e non per le 72 ore. Se Yeshùa avesse calcato sui tre giorni e tre notti alla lettera, come mai nelle Scritture Greche si parla sempre del terzo giorno e non di tre giorni e tre notti? Se il segno consisteva nel 72 ore, penso che se ne sarebbe parlato più volte nei Vangeli e nelle Lettere, invece, niente, non se ne parla mai, e questo mi fa riflettere.

Dici che sostenere l’ipotesi, parte di tre giorni deriva dalla tradizione. Potrebbe essere, ma escludo che sia il mio caso, perchè sono sempre andato controcorrente alle tradizioni da essere stato etichettato per fino come una bestia. Poi, tu dici che va ribadito che Yeshùa parlò di “tre notti e tre dì”. Risulta che Yeshùa disse al contrario: “tre giorni e tre notti”. E dicendo così, Yeshùa non contò i giorni da ebreo (notte e giorno). Questo potrebbe avvalorare che era figurativo. Perchè, se si prende alla lettre i tre giorni, allora non dobbiamo neanche escludere che Yeshùa inizia il conteggio della sua morte dal giorno. Lo so che è assurdo pensare questo, ma è quello che potrebbe succedere nel prendere troppo alla lettera il segno di Giona.

Dici che tutti i giudei erano impegnati per i preparativi, per cui è totalmente escluso che qualche commerciante tenesse aperta la sua bottega per vendere aromi. Se è per questo, i commercianti per amore di denaro, ne avevano fatto di peggio. Ricordiamoci quando Yeshùa li caccio dal tempio.

Mi inviti all’amore della ragione, mentre è solo per amore di ragionamento, che ti chiedo se è mai possibile che per comprare gli aromi questa donne hanno dovuto impiegare un intero venerdì? Se solo per comprarli ci sono voluti 24 ore, per portarli alla tomba quanto ci voleva, una settimana? E poi, hai trascurato che erano passati tre giorno e il corpo era in decomposizione avanzata. Per amore di ragione è possibile tutto questo?

Quando tu dici che il giorno dopo la morte di Yeshùa era una grande sabato a motivo della Pasqua. Credo che non sarebbe da escludere un calcare un festivo nel sabato settimanale, esattamente come potrebbe capitare a un cattolica che gli va a cadere il natale nel giorno di domenica. In quel caso il cattolico può dire che quella domenica è una grande domenica perchè oltre ad essere per lui, il giorno di riposo, è anche un giorno festivo. Quindi, diventerebbe: quella domenica era una grande domenica per via del natale.
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Gianni »

Caro Enigma, non puoi prendere alla lettera un modo di dire (“oggi, domani e dopodomani”) e poi farne il conteggio delle ore! Quando, ad esempio, Yeshùa parla dell’“erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno” (Mt 6:30), sarebbe un assurdo contare alla ragioniera le ore in cui “domani” l’erba sopravvivrà. Si tratta di un modo di dire e il “domani” potrebbe essere tra un settimana.
Quanto all’espressione “il terzo giorno”, è vero che potrebbe indicare un momento della giornata prima che la giornata finisca. Ad esempio, passata appena un’ora del terzo giorno si è già nel terzo giorno sebbene manchino 23 ore al suo completamento. Attenzione, però. Può essere così ma non è detto che lo debba essere per forza. Se avessimo unicamente questa indicazione del terzo giorno, saremmo nel dubbio, ma abbiamo anche le parole certe di Yeshùa “tre notti e tre dì”. Ora ti domando: trascorsi esattamente “tre notti e tre dì”, in quale giorno fu risuscitato Yeshùa? Non puoi dire nel quarto: devi dire necessariamente nel “terzo giorno”. Ma le parole certe “tre notti e tre dì” garantiscono che quel terzo giorno va conteggiato pieno. Attenzione però anche qui. Yeshùa fu sepolto nel tardo pomeriggio di mercoledì, per cui – contando “tre notti e tre dì” – si arriva al tardo pomeriggio di sabato. In Mr 8:31 è detto che Yeshùa “cominciò a insegnare loro che era necessario che il Figlio dell'uomo soffrisse molte cose, fosse respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, e fosse ucciso e dopo [μετὰ (metà), “dopo”] tre giorni risuscitasse” (cfr. 9:31;10:34).
Non è poi vero che Yeshùa non parli di “tre notti e tre dì”: ne parla e il termine stesso “segno di Giona” rimanda proprio a ciò. Perfino i farisei capirono alla perfezione questo punto, perché si recarono da Pilato e gli dissero: “Signore, ci siamo ricordati che quel seduttore, mentre viveva ancora, disse: ‘Dopo tre giorni, risusciterò’. Ordina dunque che il sepolcro sia sicuramente custodito fino al terzo giorno; perché i suoi discepoli non vengano a rubarlo e dicano al popolo: ‘È risuscitato dai morti’; così l'ultimo inganno sarebbe peggiore del primo»”. - Mt 27:63,64.
Tu dici che Yeshùa disse “tre giorni e tre notti” e che, dicendo così, Yeshùa non contò i giorni da ebreo (notte e giorno). Mi spiace dirti che non conosci il modo di contare ebraico. “Giorno e notte” e “notte e giorno” sono due espressioni sono intercambiabili: basta confrontare 1Re 8:59 con 1Re 8:29; Is 60:11 con Is 27:3; Ger 16:13 con Ger 14:17; Lc 18:7 con 1Tm 5:5.
Ipotizzare che qualche commerciante avido tenesse aperta la bottega poco prima della cena pasquale è un assurdo. Il tuo esempio dei cambiavalute nel Tempio non calza, perché quell’attività era consentita dai giudei e di certo non violavano il sabato. Se avessero tenuto aperto mentre stava per iniziare la Pasqua ci sarebbe stata una sollevazione popolare capeggiata dai farisei; in ogni caso nessun ebreo avrebbe mai acquistato e, comunque, non certo le donne che erano impegnate a scoprire dove avrebbero deposto il corpo di Yeshùa e non certo a cercare aromi in quel tragico momento il cui il corpo del loro maestro era ancora caldo!
Non ho affatto detto che per comprare gli aromi ci volle una giornata. Ho riportato invece dal testo biblico che le donne comprarono gli aromi prima del sabato settimanale e si riposarono poi durante il sabato.
Infine dai un senso diverso all’espressione biblica “gran giorno”. Che devo dirti? Tu sei liberissimo di accogliere l’idea tradizionale religiosa della morte di Yeshùa di venerdì sera e della sua risurrezione di domenica mattina. Sei già riuscito a dare forma diversa rispetto a quella biblica ai punti trattati sopra, ma temo che avrai grande difficoltà a conciliare tra loro questi passi:
- “Prepararono aromi e profumi. Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento”. - Lc 23:56.
- “Passato il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono degli aromi per andare a ungere Gesù”. - Mr 16:1.
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Enigma »

Gianni, di Luca 13:32,33, ti ho portato solo l’esempio, è solo un esempio di come Yeshùa stesso contava tre giorni. Questo esempio mi è servito solo per dirti che potrebbe essere che Yeshùa sia stato nella tomba per come ha conteggiato i tre giorni nel messaggio mandato ad Erode.
Tu dici che: Non è poi vero che Yeshùa non parli di “tre notti e tre dì”: ne parla e il termine stesso “segno di Giona” rimanda proprio a ciò. Perfino i farisei capirono alla perfezione questo punto, perché si recarono da Pilato e gli dissero: “Signore, ci siamo ricordati che quel seduttore, mentre viveva ancora, disse: ‘Dopo tre giorni, risusciterò’. Ho detto proprio così? Io avevo detto che è vero che Yeshùa ha parla del segno dei tre giorni e tre notti, ma il segno consiste più nella morte e risurrezione. E poi, chi lo dice che i farisei chiesero a Pilato la custodia della tomba perchè avevano capito alla perfezione il segno di Giona? Non può essere che avevano capito il segno del tempio spiritualizzato da Yeshùa? Infatti, in Giovanni leggiamo che: “I Giudei allora presero a dirgli: «Quale segno miracoloso ci mostri per fare queste cose?» Gesù rispose loro: «Distruggete questo tempio, e in tre giorni lo farò risorgere!» Allora i Giudei dissero: «Quarantasei anni è durata la costruzione di questo tempio e tu lo faresti risorgere in tre giorni?» Ma egli parlava del tempio del suo corpo” Gv 2: 19-21.
Non conosci il modo di contare ebraico? Se è per questo non conosco neanche quello italiano, figuriamoci se posso conosce quello ebraico. Comunque, lì mi sono reso conto di essermi espresso male, perchè volevo dire che Yeshùa contò i tre giorni dalla mattina e non dalla sera per come era formato il giorno ebraico. E, se il segno deve essere preso alla lettera, Yeshùa doveva contare dal momento in cui veniva posto nella tomba: la sera. Quindi, avrebbe dovuto dire per come riporti tu: tre notti e tre dì. Il problema è che Yeshùa dice all’opposto: tre giorni e tre notti. Quindi, se prendiamo alla lettera il segno di Giona, bisogna prenderlo tutto alla lettera, anche il fatto che il segno iniziando di mattina, bisogna concludere che anche Yeshùa è stato messo nella tomba di mattina.
Riguardo agli aromi, non ho detto che l’hai detto tu, sono stato io a dirti come era possibile che le donne nella giornata di 24 ore comprano solo gli aromi? Perchè comprarli, conservarli e aspettare che finisca il venerdì? Potevano benissimo andare il venerdì stesso, senza dover aspettare la domenica per andare alla tomba, quando il corpo di Yeshùa era ormai in decomposizione avanzata, altro che aromi. Vedo che non ci sono risposte per questo.
Perchè se non la vedo per come pensi tu, mi dici che sono libero di accogliere l’idea tradizionale religiosa? Per mostrarti che non accolgo la tradizione, devo accogliere a tutti i costi il tuo modo di contare i tre giorni? Sarei un ipocrita se lo facessi. E poi, teniamo presente che la tradizione veniva condannata da Yeshùa solo quando era in contrasto con la parola di Dio. Questo significa che se una tradizione è attinente alla Scritture non c'è ragione di opporsi.
Tu dici: temo che avrai grande difficoltà a conciliare tra loro questi passi: - “Prepararono aromi e profumi. Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento”. - Lc 23:56.
- “Passato il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono degli aromi per andare a ungere Gesù”. - Mr 16:1.

Caro Gianni, francamente io vedo solo queste due Scritture che mettono in difficolta l’interpretazione come parte di tre giorni, mentre al resto delle Scritture, si può dare una spiegazione.
Gianni, sia chiaro una cosa. Io sto affondando questo discorso con te, perchè desidero chiarire questi tre giorni, che sono anni che sto in bilico fra queste due interpretazioni. Quindi, non prenderla come una sfida, perchè prima di tutto riconosco che non sono all'altezza, quindi, perderei in partenza, e poi, non amo affatto fare questo genere di competizioni.
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Gianni »

Caro Enigma, ciò che capirono i farisei è secondario e, in ogni caso, dovremmo domandarlo a loro. Il punto è che capirono bene che Yeshùa aveva parlato di tre giorni dopo i quali sarebbe risorto. Ovviamente non ci credevano, infatti parlano di truffa. Per smascherarla chiedono a Pilato di far sorvegliare il sepolcro per tre giorni. Che si trattasse proprio di giorni – per quanto ritenuto da loro un imbroglio – lo capirono bene.
Quanto alla tua speculazione su dì-notte e notte-dì, mi sembra fuori posto. Dici che doveva contare dalla sera. Devi sapere che la parola “sera” ha nella Bibbia una vasta applicazione: può riferirsi a quando il sole inizia a calare, a quando cala del tutto, al tramonto e perfino alle prime ore della notte. Non è il caso di correggere le parole di Yeshùa. In che altro modo avrebbe potuto riferirsi a tre giorni interi? L’espressione “tre giorni e tre notti” è chiara di per sé. Anzi, è proprio questa espressione che ci obbliga a parlare di tre giorni interi; se così non fosse, avrebbe potuto dire semplicemente “tre giorni”.
Vedo che insisti su “tre giorni e tre notti”, rimarcando il fatto che i giorni (dì) sono menzionati prima. Eppure ti ho già mostrato biblicamente che le espressioni sono intercambiabili.
Dici che le donne potevano andare al sepolcro di venerdì. Può darsi, ma fatto sta che prima “prepararono aromi e profumi” e poi “durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento” (Lc 23:56). Così fecero, e contestarlo non porta a nulla. Dici che a ciò non ci sono risposte. Non è vero, perché è spiegato chiaramente che dopo il giorno di Pasqua, ovvero venerdì, le donne comprarono gli aromi e li prepararono: furono quindi impegnate in quello.
Parli di decomposizione, ma trascuri che il corpo di Yeshùa era già stato trattato con aromi prima della sepoltura: “Giuseppe d'Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma in segreto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di poter prendere il corpo di Gesù, e Pilato glielo permise. Egli dunque venne e prese il corpo di Gesù. Nicodemo, che in precedenza era andato da Gesù di notte, venne anch'egli, portando una mistura di mirra e d'aloe di circa cento libbre. Essi dunque presero il corpo di Gesù e lo avvolsero in fasce con gli aromi, secondo il modo di seppellire in uso presso i Giudei” (Gv 19:38-40). È chiaro che quanto detto in Mr 16:1 e Lc 23:56;24:1 si riferisce a un’ulteriore trattamento fatto dalle donne per amore del loro maestro.
Riferendoti alla conciliabilità di Lc 23:56 e di Mr 16:1, ti va dato atto che riconosci che questi due passi mettono in difficoltà l’interpretazione come parte di tre giorni. È un buon punto da cui partire. Forse è vero che, come dici, agli altri passi si può dare una certa spiegazione, ma tale spiegazione non risolve la necessità di conciliare quei due passi. A meno di tacciare gli evangelisti di contraddizione e incongruenza, vanno necessariamente conciliati tra loro quei due passi:
- “Prepararono aromi e profumi. Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento”. - Lc 23:56.
- “Passato il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono degli aromi per andare a ungere Gesù”. - Mr 16:1.

Per il resto, nessuna competizione, davvero. Ti ho detto anzi all’inizio che ti ringrazio per aver posto il problema dei “sabati” al plurale. Sto ancora lavorando alla mia trattazione e ti assicuro che sto facendo scoperte davvero molto interessanti!
Lella
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Lella »

Scusate la mia indiscrezione:

Ma gli oli e gli unguenti con cui unsero Gesù,
a cosa servivano?

Per mummificarlo? (non credo)

Forse per conservarlo più a lungo che sia possibile? (non credo)

O per una semplice usanza, che materialmente non serviva a niente? (è probabile)

Ho fatto queste domande, perchè ho sentito parlare di decomposizione.

La decomposizione, poteva avvenire, solo nei vostri pensieri, in quanto ritenete che Gesù sia stato un semplice essere umano, come Lazzaro.

Ma invece Gesù con la sua resurrezione ha dimostrato di non essere un semplice essere umano, ma ben sì uno che la sua vita la prende e la depone quando e come vuole, e questo nessun essere umano può farlo se non è Dio.
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Enigma »

Caro Gianni, anche quando leggo l’offerta dell’agnello pasquale, il conteggio dei giorni viene fatto per come la vedo io. Ti riporto la Scrittura facendo il collegamento dell’agnello con Yeshùa per farti notare il conteggio dei tre giorni: “La carne del sacrificio di ringraziamento e di riconoscenza sarà mangiata il giorno stesso in cui esso è offerto; (il venerdì 14 nissàn avviene il sacrificio di Yeshùa) non se ne lascerà nulla fino alla mattina. Ma se il sacrificio che uno offre è votivo o volontario, la vittima sarà mangiata il giorno che egli la offrirà, e quel che ne rimane dovrà essere mangiato l'indomani; (l'indomani è il sabato 15 nissàn e questo giorno coincide con la festa degli Azzimi. Infatti, Giovanni dice che questo sabato, è un grande sabato) ma quello che sarà rimasto della carne del sacrificio fino al terzo giorno (ecco che si arriva al terzo giorni che risulta essere la domenica del 16 nissàn, il giorno che Yeshùa risuscita e si presenta come offerta di primizia dinanzi a Dio) dovrà essere bruciato”. - Levitico 7: 15-17. Comunque, credo sia inutile insistere. Che posso dirti, Gianni, forse è come dici tu, mentre per me non è ancora arrivato il momento di capire il segno di Giona per come lo intenti tu. Resto in attesa che termini lo studio su σαββάτων. Grazie per la pazienza. :)
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Enigma »

Lella ha scritto: La decomposizione, poteva avvenire, solo nei vostri pensieri, in quanto ritenete che Gesù sia stato un semplice essere umano, come Lazzaro.

Ma invece Gesù con la sua resurrezione ha dimostrato di non essere un semplice essere umano, ma ben sì uno che la sua vita la prende e la depone quando e come vuole, e questo nessun essere umano può farlo se non è Dio.
Con la foga di vedere a tutti i costi questa divinità, sei arrivata addirittura a rigettare le Scritture. Yeshùa era un uomo, perchè lo dice la Scrittura. Yeshùa non si è autorisuscitato, ma è stato risuscitato da Dio perchè lo dice la Scrittura. La decomposizione non si trova nei nostri pensieri ma nelle Scritture. Ti riporto le prove con la Bibbia, affinchè ti rendi conto che quanto detto non sono affatto pensieri nostri ma di Dio messi per iscritto nella Bibbia.

Uomini d'Israele, ascoltate queste parole! Gesù il Nazareno, uomo che Dio ha accreditato fra di voi mediante opere potenti, prodigi e segni che Dio fece per mezzo di lui, tra di voi, come voi stessi ben sapete, quest'uomo, quando vi fu dato nelle mani per il determinato consiglio e la prescienza di Dio, voi, per mano di iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste; ma Dio lo risuscitò, avendolo sciolto dagli angosciosi legami della morte, perché non era possibile che egli fosse da essa trattenuto. Infatti Davide dice di lui:
"Io ho avuto il Signore continuamente davanti agli occhi, perché egli è alla mia destra, affinché io non sia smosso. Per questo si è rallegrato il mio cuore, la mia lingua ha giubilato e anche la mia carne riposerà nella speranza; perché tu non lascerai l'anima mia nell'Ades,
e non permetterai che il tuo Santo subisca la decomposizione
. - Atti 2:22-27.

Questa è Parola di Dio. Più chiaro di così, non è possibile, Lella. :)
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