Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

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Enigma
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Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Enigma »

Salvelox, Gianni. Mi rivolgo a te, perchè in biblistica http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=3506 ho letto questo tuo studio: "La morte e la risurrezione di Yeshùa”. Dove spieghi l'avvenimento dei tre giorni e tre notti che Yeshùa rimase nella tomba (che tra l'altro avevo già conosciuto nella “chiesa evangelica dei fratelli”). Non ho mai avuto occasione di profondire su alcuni punti di veduta dei tre giorni e tre notti, pur ammettendo che risulta abbastanza coerente. Sintetizzo il tuo studio, perché sarebbe lunghetto da riportarlo tutto. E, man mano, mi aiuti a chiarire un punto per volta.
Inizio con la sintesi del tuo studio. È nota e assai diffusa la credenza che Yeshùa sarebbe morto di venerdì e risuscitato la domenica seguente. C’è però una dichiarazione di Yeshùa che ci spinge a indagare meglio la questione. La dichiarazione è questa: “Come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti”. Tre giorni e tre notti di sepoltura nella terra: questo era il segno, l’unico segno. Ora, se si ritiene che Yeshùa sia morto di venerdì pomeriggio e sia risuscitato di domenica mattina, egli sarebbe rimasto nella tomba solo un giorno e mezzo circa. In altre parole avrebbe fallito il segno. L’unica prova, il solo segno, da lui dato sarebbe stato mancato.
Riporto lo schema che hai fatto della durata di Yeshùa nella tomba, che risultano essere esattamente i tre giorni e tre notti predetti da Yesùa come segno di Giona per mantenere fede alla dichiarazione fatta ai scribi e farisei (Mt 12:39,40)

Mercoledì, 14 nissàn. Prima che faccia buio Yeshùa è posto nel sepolcro.

Giovedì, 15 nissàn. “Sabato” (giorno festivo). Yeshùa è nel sepolcro: al tramonto si compie la prima notte il
primo dì, il primo giorno intero.

Venerdì, 16 nissàn. “Passato il sabato, Maria Maddalena e Maria Giacomo e Salome comprarono aromi” (Mr
16:1). “Poi tornate, prepararono aromi e profumi”. – Lc 23:56. Yeshùa è nel sepolcro: al tramonto si compie la seconda notte il secondo dì, il secondo giorno intero.

Sabato, 17 nissàn. Sabato settimanale. “Il sabato si riposarono, secondo il comandamento”. – Lc 23:56. Yeshùa è nel sepolcro: al tramonto si compie la terza notte il terzo dì, il terzo giorno intero.

Domenica, 18 nissàn. Primo giorno della settimana (nostra domenica): le donne trovano la tomba vuota.
Parte finale della sintesi. Come conferma finale dell’esattezza biblica di quest’analisi, c’è il passo biblico di Mt 28:1. Questo verso viene solitamente tradotto così: “Dopo il sabato, verso l'alba del primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l'altra Maria andarono a vedere il sepolcro”.
Questa traduzione si spiega soltanto con l’intento di “armonizzare” la Scrittura, intento dettato dal proprio punto di vista religioso, forse credendo addirittura di trovare nella Bibbia un errore. Infatti, la frase sarebbe per costoro altrimenti incomprensibile. Il fatto è che il testo greco originale è genuino e conferma quanto sopra è stato esposto:
ὀψὲ δὲ σαββάτων
opsè de sabbàton
dopo e sabati
Quel σαββάτων (sabbàton) è un plurale: sabati. Tutto è chiaro: “dopo i sabati” ovvero dopo il ‘sabato’ del 15 nissàn e dopo il sabato settimanale del 17 nissàn. Fu dopo questi due sabati, ovvero la domenica mattina, che le donne si recarono al sepolcro.

Per evitare di essere dispersivo, di seguito, posto il mio primo dubbio iniziando su σαββάτων, sabato inteso al plurale.
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Enigma
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Enigma »

Come tu stesso mi insegni, ho provato a fare una ricerca su una concordanza in greco trovata in rete, ed ho potuto constatare che, non necessariamente “σαββάτων” debba essere inteso al plurale. Ti riporto qualche Scrittura come esempio:

“Poi venne a Nazaret, dove era cresciuto e, com'era solito fare in giorno di sabato (σαββάτων), entrò nella sinagoga e si alzò per leggere”. - Luca 4:16 ND

σαββάτων, tradotto alla lettera , si dovrebbe leggere che Yeshùa “di sabati entrò nella sinagoga e si alzò per leggere”. Ma in quanti sabati Yeshùa si alzò per leggere il profeta Isaia? In questo caso, traduzione sabato al plurale, lo vedo complicato da leggere per non parlare della costruzione grammaticale che diventerebbe peggiore della mia. :mrgreen:

Ancora: “La sera di quello stesso giorno, il primo dopo (σαββάτων = i sabati) il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».”. Giovanni 20:19 C.E.I

Dire: “la sera di quello stesso giorno, il primo dopo i sabati”. Si nota chiaramente che anche in questo caso, sarebbe complicato inserire un plurale al sabato, è come se io dicessi: il primo giorno dopo il giovedì (inteso come festivo) e sabato. Non avrebbe senso una costruzione del genere se volessi riferirmi alla domenica, ma avrei semplicemente detto per come viene tradotto nelle nostre Bibbie: “il giorno dopo il sabato”, senza menzionare il giovedì festivo.

Ultima Scrittura: Paolo dice che giunsero ad Antiochia “ entrati nella sinagoga in giorno di sabato, si sedettero” (Atti 13:14). Testualmente in greco si legge:
τῇ ἡμέρᾳ τῶν σαββάτων
il giorno dei sabati

Come puoi notare, l’articolo “τῇ” è un dativo singolare come anche “ἡμέρᾳ”. Che ancora una volta, vedo strano tradurre al singolare il giorno e al plurale il sabato. Se fosse inteso in senso plurale, penso che il testo doveva portare anche il giorno al plurale, “ἡμέραις” (giorni).

Queste tre Scritture prese come esempio, come tante altre, mi fanno capire che non sempre si deve intendere al plurale. Tipo come lo stesso discorso che viene fatto con il titolo “Dio” che in ebraico sappiamo bene che se pur Elohim è un plurale, comunque nelle nostre Bibbie viene tradotto al singolare, altrimenti già al primo verso (Genesi1:1) della Bibbia si doveva leggere:
“Nel principio i Dei creò i cieli e la terra”.

Apriti cielo per Lella con la sua congettura trinitaria. :mrgreen:

Gianni, un aiutino su quanto postato? :?
Lella
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Lella »

Ciao Enigma.

Stavo passeggiando in lungo e in largo per il forum per vedere dove poter intervenire.

Ma ad un tratto mi sono accorta che qualcuno ha fatto il mio nome, invocando il cielo che si aprisse, e guarda caso si è aperto.

Dunque, riguardo al tema che state portando avanti su i giorni di Gesù trascorsi nella tomba.

Forse vi sembrerà strano, ma sono daccordo con il ragionamento di Gianni, e di conseguenza anche con tuo Enigma.

Ma purtroppo per voi, non sono daccordo sul plurale di Dio.

Devi sapere Enigma che il Dio del nuovo Testamento, è completamente diverso dal Dio della ragione, a cui si può arrivare con una dimostrazione razionale, e che altro no è che un'astrazione del pensiero.

In oltre sappi che la ragione umana non può conoscere Dio in sè:

Gesù lo ha fatto conoscere per quel poco che le nostre menti
possono sopportare, in fatti è scritto che: "Nessuno ha mai visto Dio, l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere." Giovanni 1:18

In oltre mio caro amico Enigma, di Dio nella sua vita intima, possiamo solo dare delle illustrazioni sempre imperfette.

Il Dio (in Greco theòs) è eterno spirito, e come tale dall'eternità comprende la sua essenza e la esprime in concetto o idea (della mente o del cuore).

Tale concetto Divino contiene in se perfettissimamente tutta l'essenza Divina, perchè l'agire di Dio non ha alcuna imperfezione.

Ma in Dio non c'è nulla di accidentale: tutto ciò che è in Lui è sostanziale, è sostanza Divina, quindi anche il concetto Divino è sostanza Divina cioè ha la medesima sostanza di Dio che internamente a sè la concepisce, perchè due sostanze Divine
(ugualmente infinite, eterne, ecc. ecc.) sono impossibili.

Ma Dio che concepisce il concetto, e il concetto da Lui concepito, sono realmente distinti, perciò nell'unica essenza Divina vi sono due persone realmente distinte, essendo il concetto Divino razionale e sussistente.

La seconda persona della Deità, vede dall'eternità la prima e ne comprende l'amabilità, perciò con amore si porta verso di essa, verso Dio (pròs tòn theòm) e con "amore è reclinata nel seno del Padre.

Questo Divino amore reciproco, non è accidentale ma sostanziale, e sussiste realmente distinto dalla prima e dalla seconda persona Divina, è per tanto una una terza persona Divina.

Questa delucidazione della Deità, per quanto imperfetta, tende a dare una idea di come in Essa ci siano tre persone in unica natura, un Dio in tre persone.

Enigma, ma non è meraviglioso questo concetto della Deità dedotto dalle Sacre Scritture che ci fa toccare Dio con mano, e ce lo fa sentire dentro di noi?

Faccio presente che quello che ho scritto, è stato preso di sana pianta da uno studio sulla Deità del professore Italo Minestroni, insegnante della facoltà di Teologia, e se non sbaglio ex Professore universitario di Gianni.
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Enigma
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Enigma »

Lella ha scritto: Ma ad un tratto mi sono accorta che qualcuno ha fatto il mio nome, invocando il cielo che si aprisse, e guarda caso si è aperto.
Era solo una battuta perché so che tu sei trinitaria, ma non vorrei che a causa di questa battura si uscisse fuori tema.
Dunque, riguardo al tema che state portando avanti su i giorni di Gesù trascorsi nella tomba.

Forse vi sembrerà strano, ma sono daccordo con il ragionamento di Gianni, e di conseguenza anche con tuo Enigma.

Come fai ad essere d'accordo con tutti e due se abbiamo detto due cose diverse? :?
Questo spiega anche il perché credi alla trinità. :mrgreen:
Enigma, ma non è meraviglioso questo concetto della Deità dedotto dalle Sacre Scritture che ci fa toccare Dio con mano, e ce lo fa sentire dentro di noi?
Meraviglioso dici? Con tutti rispetto per professore Italo Minestroni, se fosse ancora vivo e gli avresti chiesto cosa ha scritto, sono convinto che neanche lui avrebbe capito cosa voleva dire. :D Tutto questo lo vedo solo un bel giro di parole per sostenere il proprio credo.
Faccio presente che quello che ho scritto, è stato preso di sana pianta da uno studio sulla Deità del professore Italo Minestroni, insegnante della facoltà di Teologia, e se non sbaglio ex Professore universitario di Gianni.
Ma come, ad Armando hai detto: Mentre lei invece Sig. Armando ho notato che confida molto in un uomo. E questo, come dicono le Sacre Scritture, è gravemente sbagliato. Ma forse lei non ha mai letto nella Bibbia che un uomo che confida in un altro uomo è MALEDETTO? Geremia 17:5

E ora confessi di aver riportato lo scritto di un uomo che per di più, ci credi fermamente? :shock: Certo che sei una incongruenza vivente. Dovresti ordinare le idee, perché francamente vedo che le tue idee litigano tra di loro. :mrgreen:
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Gianni
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Gianni »

Ciao, Enigma. La tua obiezione sul vocabolo σαββάτων è molto interessante, e devo ringraziarti di averla posta, perché era da tempo che desideravo fare uno studio su questa parola greca. Ora è il momento. Ti prego quindi di pazientare: preparerò uno studio approfondito quanto prima, che pubblicherò e poi ti dirò dove, così che tu possa leggerlo e fare eventualmente altre obiezioni. In ogni caso, comunque, ti faccio notare che la questione del σαββάτων è un piccolo aspetto. Anche senza considerarla, rimane valido tutto il resto dell’impianto che dimostra che Yeshùa rimase davvero tre notti e tre dì interi nel sepolcro, adempiendo così l’unico segno che aveva dato a dimostrazione della sua messianicità.
Preparerò il mio studio sul σαββάτων quanto prima. Permetterà di fare interessanti scoperte! Intanto, se Noiman ci legge, lo invito a spiegarci la differenza tra le due parole ebraiche שבת (shabàt) e שבתון (shabatòn) che troviamo nel Tanàch.
Questa mia richiesta, Enigma, dovrebbe già darti un indizio sulla questione che prenderò in esame nel mio prossimo studio.
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Enigma
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Enigma »

Grazie, Gianni. In attesa che prepari lo studio, continuo su altri particolari. Visto che il racconto di Giona dei tre giorni e tre notti nel ventre del pesce è inteso più sul parabolico, non potrebbe essere che Yeshùa usò questo segno di Giona più per trasmettere concretamente cosa gli doveva succedere, ma che in realtà egli restò nella tomba solo parte di tre giorni? Dico questo, perchè, se i tre giorni sono un richiamano alla lettera del segno di Giona, allora perchè Luca non menziona il particolare dei tre giorni, ma dice solo: “Questa generazione è una generazione malvagia; ella chiede un segno; e segno alcuno non le sarà dato, salvo il segno di Giona. Poiché come Giona fu un segno per i Niniviti, così anche il Figliuol dell’uomo sarà per questa generazione” (Luca 11:29,30).

Inoltre, Yeshùa in altre occasione, parlò di tre giorni, ma non inteso come giorni interi.
Ti riporto qualche esempio: “Ecco io scaccio i demòni, compio guarigioni oggi e domani, e il terzo giorno avrò terminato. Ma bisogna che io cammini oggi, domani e dopodomani” (Luca 13:32,33).

Si nota chiaramente che Yeshùa non parlò di giorni interi di 24 ore. Ora, provando a fare un paragone con i tre giorni della morte di Yeshùa, potrebbe risultare che Yeshùa sia stato nella tomba parte di tre giorni.

Mettiamo che quell’oggi fosse il venerdì del 14 nissàn, giorno in cui Yeshùa muore e viene messo nella tomba. La Scrittura dice che manca pochissimo all’inizio del sabato, e questo fa pensare che Yeshùa sia stato messo nella tomba una o due ore prima che terminasse il venerdì. Quell’oggi, inteso come venerdì, nonostante era al termine, viene comunque considerato, il primo giorno.

Ora, mettiamo che quel domani fosse il sabato 15 nissàn. Questo, sarebbe l’unico giorno intero di 24 ore, ed è, il secondo giorno.

Resta l’ultimo giorno. Mettiamo che questo sia il terzo giorno, ossia, la domenica del 16 nissàn, il giorno in cui Yeshùa esce dalla tomba. Tanto è vero, che il 16 nissàn era proprio il giorno che si offriva a Dio la prima delle primizie della terra (Lv 23:10,11). Sappiamo che questa primizia figura Yeshùa che la domenica doveva salire alla presenza di Dio per presentarsi come offerta agitata a Dio.

Un altro paricolare che ho notato, è che solo una volta si parla di tre giorni e tre notti, mentre nell’intero contesto delle Scritture Greche, si parla del terzo giorno. Ne riporto alcune:
“Risuscitare il terzo giorno” Matteo 16:21
“Il terzo giorno risusciterà” Matteo 17:23
“Fino al terzo giorno” Matteo 27:64
“Tre giorni dopo” Marco 9:31
“Dopo tre giorni, egli risusciterà” Marco 10:34
“In tre giorni” Marco 15:29
“Il terzo giorno risusciterà” Luca 18:33
“Sarebbe risorto dai morti il terzo giorno” Luca 24:46
“In tre giorni lo farò risorgere” Giovanni 2:19
“Lo ha risuscitato il terzo giorno” Atti 10:40
“È stato risuscitato il terzo giorno” 1Corinti 15:4

Riporto anche qualche esempio nelle Scritture Ebraiche:
Dio disse a Mosè, che doveva adare dal popolo per santificarlo: oggi e domani… siano pronti per il terzo giorno” (Es.19:10,11).

Il sacrificio: “sarà mangiata il giorno che egli la offrirà e quel che rimane dovrà essere mangiato l’indomani; ma quello che sarà rimasto della carne fino al terzo giorno dovrà essere bruciato” (Lev.7:16,17).

Come si può notare, Gianni, non si parla di tre giorni interi, ma sempre a parte di tre giorni, l’unica eccezione, è il racconto di Giona. Ora, se il racconto di Giona è considerato figurativo, non possono essere anche i tre giorni figurativi? E poi, solo un verso risulta diverso da tutti gli altri nel modo di contare i giorni, e questo mi porta a sospettare.
Un aiutino? :(
Lella
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Lella »

Ciao Enigma,

Nell'essere daccordo con Gianni, io non mi riferivo all'attuale discussione, ma su gli studi di Gianni riguardanti questo tema che già conosco molto bene.

In oltre tengo a precisarti che questa attuale discussione è già stata affrontata nei minimi dettagli qualche tempo fa, e rimasi pienamente daccordo, ecco perchè mi sono permessa di anticipare il consenso della discussione, in quanto alla fine sarai anche tu concorde allo studio di Gianni, su questa discussione.

Riguardo poi, al Professore Italo Minestroni, che tu con molto rispetto citi prendendolo in giro, e accusandolo di non capire neanche quello che scriveva, io penso che ti dovresti prima sciacquare la bocca con l'acido muriatico, e poi se ti è rimasta ancora la lingua per parlare, puoi fare quel nome.

Sappi che quando Gianni aveva ancora i calzoncini corti, il Professore Italo Minestroni già insegnava alla cattedra di Teologia, poi crescendo Dio ha voluto che Gianni diventasse un suo allievo fino alla Laurea.

Oggi secondo te Enigma, il Professore Italo Minestroni stimato da tutto il mondo Cristiano per quello che ha scritto, è classificato un cretino, un arrampicatore di specchi, e guarda caso l'alunno del professore Gianni Mentefameglio, invece è classificato da quattro Forumisti un rispettabile illustre Professorone. (con tutto il rispetto per Gianni)

Ma non ci vedi qual'cosa che stona?

E per finire, ti faccio presente che io non confido in nessuno, neanche in Italo Minestroni, in quanto lo ammiro e lo rispetto per la sua conoscenza, sapienza e devozione nelle Sacre Scritture.

Io confido solo in Dio sappilo.

Un ultima cosa:

Enigma...., certo che spruzzi amore da tutti i pori.
Ultima modifica di Lella il martedì 3 giugno 2014, 19:00, modificato 1 volta in totale.
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Gianni
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Gianni »

Caro Enigma, ho già iniziato a lavorarci oggi pomeriggio. Mi sta appassionando. Non è uno studio facile. Occorre prendere in considerazione prima di tutto l’evoluzione della parola “sabato” aramaica (caldaica) a quella ebraica e infine alla sua traslitterazione greca.
Quanto alla tua citazione da Lc, tieni presente che Luca scrisse per i gentili, per cui non entra in merito a cose che non conoscevano. Matteo, che invece scrisse per i giudei, entra nel merito riportando le parole precise di Yeshùa: “Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno; e segno non le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona. Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti”. - Mt 12:39,40.
Lc 13:32,33 non ha nulla a che fare con il segno di Giona. Quelle parole dovevano essere riferite a Erode. L’espressione “oggi e domani e il giorno seguente” (v. 3) non è riferita a giorni specifici ma è un modo dire: ci vuole il tempo che ci vuole.
Perché dici che Yeshùa non parlò di giorni interi di 24 ore? In Mt 12:40 parla proprio di tre giorni interi, menzionando finanche “tre dì e tre notti”.
Non dimenticare che su questo unico segno che diede si giocava la dimostrazione della sua messianicità.
Nel tuo conteggio (che è poi quello tradizionale delle religioni) ci sono dei difetti:
1. Yeshùa non parlò di parte di tre giorni ma precisò “tre dì e tre notti”;
2. Se Yeshùa fosse stato sepolto alla fine del venerdì non si capirebbe come avrebbero fatto le donne a comprare gli aromi prima del sabato.
3. In più è detto che non solo che li comprarono prima del sabato, ma anche che di sabato riposarono e dopo il sabato li prepararono.
4. Quando le donne andarono al sepolcro la domenica mattina prestissimo, quando era ancora notte, trovarono solo una tomba vuota.
Quella domenica mattina Yeshùa salì effettivamente al Padre, ma dopo essersi fatto vedere da Maria Maddalena.
Il terzo giorno si spiega con il fatto che Yeshùa su sepolto prima del tramonto di mercoledì e che fu risuscitato nella stessa ora di sabato. Era quindi il terzo giorno. I passi che citi dal Tanàch sul terzo giorno lo confermano. Considerato che il giorno biblico termina al tramonto del sole, ogni ora precedente fa parte di quel giorno.
Infine i tre giorni di Giona non sono affatto figurativi. Il libro di Giona è probabilmente una parabola, non storia vera. Ma anche così, i fatti, anche se fittizi rimangono fatti. E Yeshùa fu molto preciso menzionando proprio “tre dì e tre notti”.
Lella
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Lella »

Il tempo della resurrezione di Cristo, non è altro che la prova del nove della Messianità di Cristo.

Al tramonto del Mercoledì è stato sepolto,
e al tramonto del Sabato settimanale è risorto.

Gesù è stato esattamente nella tomba, 72 ore,
cioè 36 ore di giorno, e 36 ore di notte,
che equivalgono a tre giorni e tre notti precisi, da Lui dichiarati come testimonianza della sua Veridicità.

Un minuto di più o un minuto di meno, dalla resurrezione, Gesù sarebbe stato dichiarato un sola, cioè un falso.

La Domenica mattina non è stata altro che la scoperta della resurrezione, avvenuta come ripeto al tramonto del Sabato.

Non è poi tanto difficile da comprendere.
Ultima modifica di Lella il martedì 3 giugno 2014, 19:38, modificato 2 volte in totale.
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Enigma
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Re: Quanto tempo restò nella tomba Yeshùa?

Messaggio da Enigma »

Lella ha scritto: Riguardo poi, al Professore Italo Minestroni, che tu con molto rispetto citi prendendolo in giro, e accusandolo di non capire neanche quello che scriveva, io penso che ti dovresti prima sciacquare la bocca con l'acido muriatico, e poi se ti è rimasta ancora la lingua per parlare, puoi fare quel nome.
Fai attenzione, stai idolatrando un uomo. E visto che questo Italo Minestroni è solo un uomo, non è il caso che mi sciacquarmi la bocca con l'acido, ma preferisco farlo con un collutorio. :mrgreen:
Sappi che quando Gianni aveva ancora i calzoncini corti, il Professore Italo Minestroni già insegnava alla cattedra di Teologia, poi crescendo Dio ha voluto che Gianni diventasse un suo allievo fino alla Laurea.

E con questo che vuoi dire? Che perché è diventato professore prima di Gianni, ha la verità assoluta? Ma ti rendi conto che discorsi fai? Tutta questa tua foga nel difendere questo professore, nasce solo perché era un trinitario con te. Ma sono certissimo che se fosse stato un antitrinitario, per te Italo Minestroni, sarebbe stato il peggiore dei professori.
Oggi secondo te Enigma, il Professore Italo Minestroni stimato da tutto il mondo Cristiano per quello che ha scritto, è classificato un cretino, e l'alunno del professore Gianni Mentefameglio, invece è classificato da quattro Forumisti un rispettabile Professore. (con tutto il rispetto per Gianni)

Ma non ci vedi qual'cosa che stona?

Si qualcosa stona: i tuoi discorsi. Per me Italo Minestroni non ha nessuna preminenza, è un dei tanti milioni di professori stimati che ci sono stati, ci sono e ci saranno. Però, secondo il tuo modo di pensare, stimare una persona vuol dire solo quando condividi quello che insegna. Quindi, io che non la vedo per come la vedeva Italo Minestroni, non lo starei stimando.
Un ultima cosa:

Enigma...., certo che spruzzi amore da tutti i pori.
Se tu sei un esempio d' amore, allora preferisco odiare. :lol:
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