Della natura umana e divina di Gesù - Risposta di Mons. Carlo Molari

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AEnim

Della natura umana e divina di Gesù - Risposta di Mons. Carlo Molari

Messaggio da AEnim »

E' accaduto circa una 15ina/20ina d'anni fa.
Ero presente in una delle primissime mailing list del web, in questa ho incontrato il mio primo amico ebreo - un docente di Linguistica Comparata in pensione (con particolare riguardo alla storia del lessico giuridico e religioso) che aveva anche effettuato anche ben 5 anni del lungo percorso di studi per il Rabbinato - il quale in seguito nel tempo mi ha spiegato un sacco di cose e fu il mio primo istruttore in materia di ebraismo, e fra i tanti partecipanti di riguardo era presente anche Monsignor Carlo Molari.

Carlo Molari dal 1961 al 1968 fu Aiutante di Studio della Sezione dottrinale della S. Congregazione della Dottrina della Fede, anche se nel '78 la wikipedia afferma che andò anticipatamente in pensionamento per essere stato dalla stessa inquisito a causa di alcuni contenuti del suo libro "La fede e il suo linguaggio". Tale affermazione non è supportata però da alcun documento della Congregazione il chè fa pensare o che sia una fake new, oppure che la 'inquisizione' si sia risolta in un nulla di fatto.
Non conosco la particolare affermazione che fu causa di tale inquisizione. Il resto del curriculum casomai si può vedere sulla wikipedia o in giro nel web.

Nella mailing list a vari livelli si discutevano le stesse identiche tematiche che si discutono oggi (in 20 anni di web pare che non sia cambiato molto), e quindi spesso si discuteva della 'divinità' di colui che oggi va di moda chiamare Yeshua (una curiosità: ma hanno cambiato anche i testi ligurgici per caso? tipo "credo in un solo Signore Yeshua Cristo. etc. etc."? Vabbè, ho una certa età e certe innovazioni mi fanno un po' sorridere).

A richiesta di spiegazioni, a valle di una lunga lite telematica, Mons. Molari così spiegò.
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"Molti cattolici ed istruttori spirituali nel cattolicesimo affermano quanto segue:

Gesù non è un camaleonte che si adatta a quello che ciascuno pensi che sia.

Gesù è

1) il figlio del vero Dio generato non creato della stessa sostanza del padre
2) la seconda persona della trinità
3) il messia
4) il salvatore
5) il giudice del destino eterno delle anime e il giudice ultimo nel giorno del giudizio

qualsiasi opinione che tralasci anche uno solo di questi punti è incompleta,
qualsiasi opinione che dica qualcosa di contrario anche ad uno solo di questi punti non è verità di fede cattolica.

Cosicché molti cristiani cattolici sostengono che il fondamento del cattolicesimo e del cristianesimo consista nel ritenere con certezza (credere) che Gesù è Dio.

Sollecitato osservo che le affermazioni di xxxx sono esatte ma non tutte nello stesso senso:

alcune affermano un'identità e altre una semplice relazione.

Per capire la distinzione occorre ricordare che il verbo "essere" in tutte le lingue che lo utilizzano come copula, ha due significati distinti:

- o esprime l'identità
- o una certa relazione.


Se dico Luca è un uomo, affermo un'identità, se dico Luca è un camaleonte, affermo una relazione, perché per natura Luca non è un camaleonte, ma solo per una certa somiglianza fondata su una qualità particolare.

Venendo ora alle formule cristologiche:

Il Verbo eterno è per identità il figlio del vero Dio, generato non creato, della stessa sostanza del Padre;
la seconda ipostasi (il termine persona è ambiguo perché negli ultimi secoli ha cambiato significato) della Trinità.

Mentre Gesù per identità è l'uomo nato da Maria, battezzato da Giovanni, "uomo, accreditato da Dio .. per mezzo di miracoli" (Atti 2,22) "costituito figlio di Dio.. per opera dello Spirito nella risurrezione dei morti" (Rom. 1,4), l'uomo "che Dio ha costituito Signore e Cristo" (Atti 2,36).

Solo per relazione (o per comunicazione degli idiomi* dicevano gli antichi) il Verbo può essere detto incarnato e solo per relazione (o comunicazione degli idiomi*) Gesù può essere detto Dio.

Occorre sempre ricordare che il Concilio di Calcedonia (451, 4° Concilio ecumenico della Chiesa ancora unita) ha precisato (contro Eutiche) che il rapporto tra Dio e Gesù si sviluppa "senza mutazione" e "senza confusione":
Dio resta Dio e l'uomo diventa pienamente uomo.


Gesù nella realtà o natura umana non è un essere ibrido ma interamente umano, esclusivamente umano, sommamente umano, proprio in virtù del rapporto profondo con Dio.

Per questo è giunto ad una rivelazione suprema dell'amore di Dio ed è diventato "icona di Dio" (Col. 1,15), immagine umana o creata di Dio."

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* Comunicazione degli idiomi: trattasi di un fenomeno linguistico
ben esemplificato dallo stesso Mons. Molari.

Perchè ho postato questo.
Da diversi anni ormai gli amici ebrei sono presenti in diversi nel web e abbiamo così appreso di numerosi misunderstanding traduttivi sul testo del Tanakh.
Nonostante molti di noi di una certa età si siano spaccati le meningi per anni sulle traduzioni di greco e di latino, al liceo, forse perciò non abbiamo mai pensato che non per questo avremmo padroneggiato ogni aspetto di quelle lingue.
Inoltre riflessioni di ordine "linguistico" non erano mai state all'ordine del giorno, mentre oggi lo sono molto di più (la Linguistica è una scienza che si è particolarmente sviluppata in occidente solo negli ultimi 200 anni, contribuendo ad una maggiore comprensione delle lingue e delle loro relazioni).

Mi piacerebbe un parere di Gianni, di Besasea che mi sembra conosca bene il greco antico e di chiunque ci sia che per studi, professione, mestiere, conosce più di una lingua ed i relativi aspetti della linguistica, in merito a questa "comuncazione degli idiomi" che sembra la causa di grossi malintesi.

Non che a me (lo specifico) cambi molto, nel senso che non troverei giustificata l'affermazione nemmeno "per relazione" e sarebbe troppo complicato spiegare il perchè (la mia posizione, fra l'altro, è atea, e lo studio delle religione è una passione, in quella minima frazione di tempo che mi è concesso dedicarle, che è sempre molto poco), tuttavia a me è sembrata una spiegazione ragionevole.
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