Ruolo attuale di Cristo

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Gianni
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Re: Ruolo attuale di Cristo

Messaggio da Gianni »

Tiger, non ci sono dubbi che ci sono diversi casi in cui pnèuma va tradotto “spirito”, ma ciò che volevo evidenziare è che ciò è necessario per noi oggi. E solo per noi. Devo ripeterlo: la Bibbia usa sempre e solo pnèuma, senza diversificare. E ciò vale anche per il femminile ebraico rùakh.
Quanto sia non semplice (eppure lo sarebbe!) staccarsi dal proprio condizionamento mentale-religioso è mostrato dal fatto, apparentemente insignificante, che si tende a dire “il rùakh”, attribuendo erratamente il maschile, mentre la dizione corretta è “la rùakh”; allo stesso modo, pochi si soffermano a pensare che lo pnèuma è neutro e non maschile.

L’uso di un’unica parola significa che per la prima chiesa essa aveva un senso ben preciso, che a noi risulta quasi impossibile tradurre, se dobbiamo ricorrere a parole diverse.

Non si dimentichi che da pnèuma deriva “pneumatico”, e ciò la dice lunga sul senso aereo di pnèuma. L’apostolo Paolo parla di uomini pneumatici e di uomini psichici. Ti fanno cadere dalla sedia per lo stupore queste definizioni bibliche? È più comprensibile se dichiamo uomini spirituali e uomini fisici? Ma Paolo dice in quell’altro modo, incomprensibile a chi non è addentro alla Sacra Scrittura.

Quanto alla tua domanda sul perché Giovanni non dice che "Gesù è un corpo di carne" ma dice esplicitamente che "Gesù è venuto in un corpo di carne", come sempre la risposta si trova conoscendo e analizzando la Scrittura.

In 1Gv 4:2 l’apostolo prediletto da Yeshùa dice che “ogni pnèuma che professa Yeshùa unto in carne venuto è dal Dio”. Ho tradotto alla lettera. Ora, perché mai Giovanni dovrebbe dire “è un corpo di carne”? Casomai, era, e non è. L’apostolo dice proprio “venuto in carne”. Cosa vuol dire? Lo puoi capire dal suo contrario, che Giovanni esplicita subito dopo, v. 3: “Ogni pnèuma che non professa lo Yeshùa [venuto] dal Dio”. “Venuto in carne” equivale quindi a “venuto da Dio”. Yeshùa era stato un uomo in tutto per tutto, venuto al mondo per volontà di Dio e nato per fare la volontà di Dio. Nel suo Vangelo Giovanni dice che i suoi discepoli vissero con lui, lo toccarono, lo conobbero. Giovanni scrive verso la fine del primo secolo, quando già emergevano i germi dello gnosticismo che affermava che Yeshùa era un’apparenza. Giovanni combatte questa eresia. Noi oggi diremmo “Yeshùa in carne e ossa”.

Ciò è confermato in 2Gv 7: “Molti ingannatori sono usciti nel mondo, i non professanti Yeshùa unto veniente in carne”. – Traduzione letterale.

Quanto considerato ha un’importante implicazione teologica. Yeshùa non era una creatura spirituale venuta sulla terra, né tantomeno il Creatore fattosi uomo (che sarebbe una bestemmia). Era un uomo in carne e ossa come Adamo, che però fece il contrario di ciò che fece Adamo. L’apostolo Paolo riassume così l’intera vicenda di Yeshùa:
“Colui che fu manifestato in carne, fu giustificato in pnèuma, apparve ad angeli, fu annunciato fra genti, fu creduto in mondo, fu innalzato in gloria”. - 1Tm 3:16, traduzione letterale.

La vita di Yeshùa iniziò su questa terra, nascendo in carne e ossa; per la sua perfetta ubbidienza, dopo morto, fu innalzato in gloria al cielo, dove ora si trova alla destra di Dio, in attesa di tornare su questa terra come essere glorioso.
Janira
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Re: Ruolo attuale di Cristo

Messaggio da Janira »

Se non ricordo male, i manoscritti greci non hanno la punteggiatura. Nell'interlineare è inserita dal traduttore, suppongo
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Gianni
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Re: Ruolo attuale di Cristo

Messaggio da Gianni »

Tiger, mancano le virgole? Ma davvero? Per favore, non improvvisarti biblistica della domenica. Non lo sai, vero, che i manoscritti biblici sono privi di punteggiatura e che le parole sono scritte tutte attaccate per risparmiare spazio, perché il materiale scrittorio era molto costoso?

Quanto alla traduzione che hai riportato, ci sono alcuni errori, che ti segnalo:

Ἐν in
τούτῳ questo
γινώσκετε conoscete (non “comprenderai”!)
τὸ lo
πνεῦμα pnèuma
τοῦ del (non “di”)
θεοῦ Dio
πᾶν ogni
πνεῦμα pnèuma
ὃ che
ὁμολογεῖ professa
Ἰησοῦν Yeshùa
Χριστὸν unto
ἐν in
σαρκὶ carne
ἐληλυθότα essente venuto (non “essendo venuto”; in greco il gerundio non esiste)
ἐκ da
τοῦ il
θεοῦ Dio
ἐστίν è (non “sono”; il verbo è alla terza singolare, non plurale)

Di do la traduzione di TILC: “La prova che uno ha lo Spirito di Dio è questa: se riconosce pubblicamente che Gesù è il Cristo fatto uomo, ha lo Spirito di Dio”.

Se sai che Cristo corrisponde all’ebraico Messia, il passo è chiaro: Yeshùa è il Messia di Dio (non Dio!) fatto uomo.
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Gianni
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Re: Ruolo attuale di Cristo

Messaggio da Gianni »

Dici bene, Janira. Gli originali sono privi di punteggiatura. Nelle interlineari è il critico testuale che inserisce la punteggiatura; nelle versioni bibliche lo fa il traduttore.

Aggiungo che una virgola può fare la differenza. Si pensi alle parole di Yeshùa sulla croce: "Ti dico oggi tu sarai con me in paradiso". Se si mette la virgola nel posto sbagliato si sostiene la falsa dottrina pagana dell'anima in paradiso.
noiman
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Re: Ruolo attuale di Cristo

Messaggio da noiman »

Si Gianni.... :YMHUG:
Scribi e schiavi istruiti avevano l’incarico di ricopiare il testo originale, e spesso chi ricopiava sapeva comporre i segni ma non sapeva leggere. Copiare comportava commettere degli errori Scriveva Marziale:” Se in questi epigrammi troverai, o lettore, delle espressioni troppo oscure o non schiettamente latine, non dare colpa a me; me li ha guastati lo scrivano nella fretta di copiarli per te. Se poi crederai che la colpa sia mai e non dello scrivano, allora penserò che non hai un briciolo dell’intelligenza.”Ma questi epigrammi sono brutti”. Come se io negassi una cosa evidente! Si, sono brutti, ma tu non ne fai di migliori”(Marziale, Epigrammi).
Se lo scriba non sapeva leggere poteva copiare i segni ma in quei tempi la carta era preziosa ed era uso scrivere senza l’utilizzo di paragrafi, virgole e spazi fra le lettere; di questo ne abbiamo testimonianze dei testi pervenuti; questo metodo si chiamava scripto continua e non rendeva facile la comprensione del testo di anche sapeva leggere, un esempio tratto dal libro di Bruce M.Metzger e Bart D.Ehrman –Il testo del Nuovo testamento dove è scritto senza spazi:”Ilvaloredellafedeèindubbio”sarà letto da un ateo o un teista in modo diversi: “Il valore della fede è indubbio” oppure “Il valore della fede è in dubbio”
Ci sentiamo ....
Noiman

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Re: Ruolo attuale di Cristo

Messaggio da Gianni »

Grazie, Noiman, per le tue precisazioni, sempre opportune. :-)
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Salvatore Tarantino
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Re: Ruolo attuale di Cristo

Messaggio da Salvatore Tarantino »

Tiger, te lo dico io perchè possiamo essere certi che Gesù intendesse dire "te lo dico oggi".

Innanzitutto per esclusione, perchè se è resuscitato dopo 3 giorni, e anche il malfattore doveva resuscitare solamente nel giorno del giudizio, non era possibile essere "oggi" nel paradiso.
Per tradurre diversamente bisogna creare appositamente una nuova dottrina di cui però non c'è traccia nelle Scritture.
Penso che sia ragionevole affermare che non si può ricavare una dottrina da un solo verso della bibbia che può essere tradotto in due modi, di cui uno conforme e uno non conforme a tutto il resto delle Scritture.

In secondo luogo, io vedo chiaramente un parallelismo con Giuseppe figlio di Giacobbe, quando interpretò il sogno del coppiere, e gli chiese di ricordarsi di lui quando sarebbe stato alla presenza del Faraone.
Ecco, ti chiedo, perchè "quando sarebbe stato alla presenza del Faraone" e non subito?
Perchè il coppiere in quel carcere non era nessuno per parlare bene di qualcuno, mentre una volta riammesso dinanzi al Faraone avrebbe potuto parlare bene di Giuseppe e farlo scarcerare.
Allo stesso modo il malfattore, ben vedendo Yeshùa appeso a una croce, gli chiese di ricordarsi di lui quando sarebbe stato davanti a Dio, per avere pietà di lui, e dargli accesso al paradiso; ma qui Yeshùa ovviamente si distinse da quel coppiere, perchè il suo potere era vivo anche in quel momento; ecco quindi che rispose: io te lo dico oggi!

Si confrontino i brani citati, e si legga con cura anche la domanda del malfattore sulla croce: è lui che subordina la sua richiesta a un tempo futuro, quindi Yeshùa doveva fargli capire che la sua richiesta era già accolta, perchè aveva il potere di farlo subito.

Ps: ho citato a memoria, mi scuso se le parole non corrispondono, ma il significato non cambia.
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Salvatore Tarantino
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Re: Ruolo attuale di Cristo

Messaggio da Salvatore Tarantino »

A dire il vero neanche la morte è sicura, dato che qualcuno sarà certamente vivo quando verrà il giorno.
Ciò non mi impedisce di usare la logica per fare determinate affermazioni, logica che invece non vedo nella risposta ricevuta.

Ps: ognuno risponde finchè lo desidera, nessuno lo costringe.
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Gianni
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Re: Ruolo attuale di Cristo

Messaggio da Gianni »

Tiger, permettimi una riflessione, che non vuole essere solo mia fatta ad alta voce (che qui diventa ovviamente scritta e pubblica), ma condivisa, e non solo con te.

Tu dici che abbiamo visto che con le Scritture non si arriva da nessuna parte e che ciò che rimane è la fede. Sono due affermazioni troppo importanti. Se le accettiamo, ogni discorso è chiuso e si arriva davvero alla convinzione personale del tipo “io ho ragione e tu no”. Ma, se si arriva a questa conclusione, ci è precluso ogni progresso personale, anche interiore.

Ciò in cui si crede, caro Tiger, deve essere anche vero. Diversamente si tratta di credulità, non di fede.

Quanto alle Scritture, mi è molto piaciuto il suo esempio tessile. Oggi come oggi, però, dobbiamo dire che “il tessuto tutto d'un pezzo come esce dal telaio” non è più disponibile, ammesso che nell’antichità lo sia stato. In verità, la Bibbia è andata formandosi durante molti secoli, quasi due millenni; ai tempi biblici c’erano i rotoli. Oggi come oggi, “il tessuto tutto d'un pezzo come esce dal telaio” non è l’originale, ma è l’originale ricostruito. E non a telaio, ma manualmente; più che una ritessitura è un rammendo invisibile il cui risultato è costituito dal testo critico della Bibbia. Le masse, credenti compresi, non sanno neppure cosa sia un testo critico. Dietro c’è un lungo e paziente lavoro di studiosi altamente specializzati: costoro sanno esaminare le migliaia di manoscritti disponibili, datarli, riconoscerne le famiglie e ricavarne il testo raffinato, quello primigenio. Questo è il testo critico che viene poi consegnato ai traduttori.
Trama e ordito? Non solo. Quella biblica è una complessa tessitura Jacquard.

Il passo di Lc 23:43 che tu hai citato ci offre un buon esempio di come condurre un’analisi biblica. Ecco il passo come ci appare nel testo critico più aggiornato:
σοι λέγω σήμερον μετ' ἐμοῦ ἔσῃ ἐν τῷ παραδείσῳ
a te dico oggi con me sarai in il paradiso

Tu osservi: «Perché mai Gesù se intendeva dire che un giorno sarai con me in paradiso doveva aggiungere oggi "io ti dico oggi" se il giorno che lo diceva era già scontato, non sarebbe bastato dire "io ti dico sarai con me in paradiso?"».
Ogni domanda e ogni ipotesi, caro Tiger, sono sempre lecite, ma poi vanno verificate. Esaminiamo, quindi.

Verifichiamo la tua idea dell’inutilità di “oggi” nel caso Yeshùa avesse parlato di un paradiso futuro. Proviamo a toglierlo: ‘A te dico con me sarai in il paradiso’. La frase regge anche senza, ma è più debole. Noi stessi, quando vogliamo sottolineare la certezza di una cosa futura, diciamo “ti dico oggi”, e non semplicemente “ti dico”.
Stile a parte, ragioniamo sugli eventi. Dove fu quel giorno Yeshùa, dopo la sua morte? Nella tomba, che davvero non è il paradiso. E quel malfattore? Sepolto, anch’egli. Nessuno dei due fu in paradiso. Non possiamo quindi intendere ‘ti dico: oggi sarai con me in paradiso’; se intendiamo così, facciamo di Yeshùa un bugiardo.

C’è altro da analizzare. Quel malfattore chiese a Yeshùa di ricordarsi di lui quando sarebbe stato nel suo Regno, ma Yeshùa parlò nella sua risposta di paradiso, non di Regno. Ora, ci sono due tipi di risurrezione: “Tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio” (Gv 5:28,29). Quel malfattore non sarebbe stato nel Regno, perché aveva “operato male”. Ma nel paradiso (Ap 21:1) sì.
E non poteva certo essere in quello stesso giorno.

Rispondo anche alla domanda su come può esserci un Dio unico se ognuno ha un concetto di Dio diverso. Vedi, caro Tiger, la realtà vera può essere sempre una e una sola soltanto. Esistono però diverse percezioni della realtà, ma sono percezioni, non la realtà stessa.

Leggo ora la risposta di Salvatore. Ottima.
Janira
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Re: Ruolo attuale di Cristo

Messaggio da Janira »

Buongiorno a tutti!
Gianni, mentre leggevo la tua risposta, mi è venuta immediata la domanda: cos'è la verità? Può l'uomo conoscerla? E se anche la risposta fosse sì, sarebbe in grado di vivere e organizzare la società secondo verità?

Se vi può interessare, qui un articolo di Baal HaSulam a riguardo:
http://www.kabbalah.it/libreria/yehuda- ... nel-mondo/
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