Il Consolatore DOPO Yeshua

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Daniele Salamone
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Il Consolatore DOPO Yeshua

Messaggio da Daniele Salamone »

Cari amici, mi piacerebbe conoscere la vostra opinione biblica in merito al brano biblico di cui sotto:
«Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò» (Giovanni 16:7)
Solo una volta andato via defintivamente Yeshua avrebbe potuto mandare da parte del Padre il Paracleto, lo Spirito Santo. Perché?
In Giovanni 20:22-23 è scritto che Yeshua soffiò sui discepoli ed essi furono ripieni di Spirito Santo (SS). In questo caso pare che lo SS non sia stato elargito come Consolatore, ma come una investitura di autorità di perdonare (quelli perdonabili) e non perdonare (Mc 3:29; Lc 12:10) i peccati. Un caso eclatante di non-perdono è quello di Anania e Saffira che, sebbene abbiano «mentito» allo SS e lo stesso Pietro afferma che il loro gesto non è stata una menzogna contro «uomini», è come se avessero mentito comunque all'autorità apostolica di Pietro. L'autorità in sé non è Pietro, ma è Pietro ad essere investito dall'autorità dello SS di perdonare e non perdonare.

Quindi, se in un certo senso lo SS era stato già soffiato da Yeshua, pare che sia dotato di diverse qualità: consolare, conferire autorità, potenza, carismi, doni, etc. Quindi, perché il Consolatore non poteva esserci se prima Yeshua non fosse andato via?

Grazie
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bgaluppi
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Re: Il Consolatore DOPO Yeshua

Messaggio da bgaluppi »

Una domanda intrigante al fine dello studio dei testi. Devo ragionarci un po' su, poi provo a risponderti.
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francesco.ragazzi
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Re: Il Consolatore DOPO Yeshua

Messaggio da francesco.ragazzi »

... credo perchè l'invio del Consolatore (segno di pace fra Dio e l'uomo) era subordinato al riscatto operato da Yeshuà sulla croce ....
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GIRGENTI 72
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Re: Il Consolatore DOPO Yeshua

Messaggio da GIRGENTI 72 »

ho trovato questo sul sito Duncan Heaster ,apprezzo i suoi scritti perché in linea con il nostro pensiero comune ,su Giovanni 16:7 lui commenta così :

Nevertheless I tell you the truth: It is expedient for you that I go away. For if I do not go away, the Comforter will not come to you. I will send him to you-"It is expedient" is the very phrase used by Caiaphas in saying that it was expedient that the Lord die (11:50). The parallel is clearly between His 'going away' and His death, confirming the suggestion that His talk of 'going to the Father' refers specifically to His crucifixion and not only to the ascension to Heaven. The Lord sees a major purpose of His death as being the giving of the Comforter, His spirit. When he breathed His last, and blood and water flowed out from Him, He was giving His spirit toward us, the confused and misunderstanding disciples. This is the connection between His death and the gift of His spirit to us. Our understanding and acceptance of this gift of the Spirit is therefore crucial; it is in fact what He died for, it is the gift of His life given to and into us. "I will send him to you" uses the same word frequently used of how the Father sent the Son, and the Son sends us. But here, the Son will send the Comforter to us. He explained in 8:29 that "He that sent me is with me; the Father has not left me alone". The sending of the Son involved His being given the Father's presence. And in His sending of us into the world, in fulfilment of the great commission, He sends us as the Father sent Him, but He also sends us with His presence. The language of 8:29, "not left alone... with me" is exactly that which the Lord uses about His presence with us through the Comforter. That presence however is specifically associated with our mission, the purpose for which we have been sent. The great commission in Mt. 28:20 comforts us that "I am with you always"; and here in John's version of that commission we find that the Lord's presence refers to the gift of the Spirit, empowering our mission, guiding us to correct understanding, spiritually keeping us from falling, and mediating to us the sense of His personal presence. The theme continues into the Lord's prayer of chapter 17, where He speaks of how He has sanctified us, as Levites, and sent us forth on this great commission. Therefore the work of the Gospel, the fulfilment of the great commission, is to be utterly central to our Christian lives. The way it is solemnly placed at the end of the synoptics is proof enough of this.

TRADOTTO ALLA BUONA

Tuttavia ti dico la verità: è opportuno per te che me ne vada. Perché se non me ne vado, il Consolatore non verrà da te. Lo manderò a voi - "È opportuno" è la stessa frase usata da Caifa nel dire che è stato utile che il Signore muoia (11:50). Il parallelo è chiaramente tra il suo "andare via" e la sua morte, confermando il suggerimento che il suo parlare di "andare al Padre" si riferisce specificamente alla Sua crocifissione e non solo all'ascensione al Cielo. Il Signore vede uno scopo principale della sua morte come il dare il Consolatore, il Suo spirito. Quando ha respirato il suo ultimo, e il sangue e l'acqua scorrevano fuori da lui, stava dando il suo spirito verso di noi, i discepoli confusi e incomprensibili. Questa è la connessione tra la sua morte e il dono del suo spirito per noi. La nostra comprensione e accettazione di questo dono dello Spirito è quindi cruciale; è infatti ciò per cui è morto, è il dono della sua vita donato a noi e dentro di noi. "Lo manderò a voi" usa la stessa parola usata frequentemente di come il Padre ha mandato il Figlio, e il Figlio ci manda. Ma qui, il Figlio ci manderà il Consolatore. Ha spiegato in 8:29 che "Colui che mi ha mandato è con me, il Padre non mi ha lasciato solo". L'invio del Figlio coinvolse il suo essere dato alla presenza del Padre. E nel mandarci nel mondo, in adempimento della grande commissione, ci manda come il Padre lo ha mandato, ma ci invia anche con la sua presenza. Il linguaggio di 8:29, "non lasciato solo ... con me" è esattamente ciò che il Signore usa della Sua presenza con noi attraverso il Consolatore. Quella presenza tuttavia è specificamente associata alla nostra missione, lo scopo per cui siamo stati inviati. La grande commissione in Mt. 28:20 ci conforta che "Io sono con te sempre"; e qui nella versione di John di quella commissione scopriamo che la presenza del Signore fa riferimento al dono dello Spirito, conferendo potere alla nostra missione, guidandoci a correggere la comprensione, trattenendoci spiritualmente dalla caduta e mediando a noi il senso della sua presenza personale. Il tema continua nella preghiera del Signore del capitolo 17, in cui parla di come ci ha santificati, come leviti, e ci ha inviato su questa grande commissione. Perciò l'opera del Vangelo, l'adempimento della grande commissione, deve essere assolutamente centrale per le nostre vite cristiane. Il modo in cui è solennemente collocato alla fine dei sinottici ne è una prova sufficiente.
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Gianni
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Re: Il Consolatore DOPO Yeshua

Messaggio da Gianni »

Per esaminare il senso di Gv 16:7 possono esserci utili questi riferimenti:

Gv 14:16: “Io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro [ἄλλον (àllon)] consolatore, perché stia con voi per sempre”. Si noti “altro”, che presuppone la presenza attuale di un consolatore diverso da quello promesso e futuro. Quello attuale non può che essere Yeshùa, per cui è ovvio che finché lui era in vita non ci sarebbe stato bisogno dell’altro.

Gv 14:26: “Il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto”. Anche qui, finché Yeshùa era in vita non ci sarebbe stato bisogno che la santa energia attiva di Dio ricordasse ai discepoli ciò che lui aveva insegnato.

Gv 15:26: “Quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me”. Di nuovo: finché Yeshùa era in vita erano le sue opere a testimoniare di lui; una volta morto ci sarebbero state le opere attuate dal santo spirito di Dio, la sua santa energia.

La prima di tali grandi opere avvenne nel giorno di Pentecoste con la discesa del santo spirito di Dio sui discepoli. Dopo quel grande evento, Pietro rese questa testimonianza: “Gesù, Dio lo ha risuscitato; di ciò, noi tutti siamo testimoni. Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio e avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite”. - At 2:32,33.

C’è un altro punto interessante che ricaviamo dal contesto di Gv 16:7, e lo troviamo ai vv. successivi, 8-10: “Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al peccato, perché non credono in me; quanto alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato”. Lo spirito divino avrebbe scoperto il peccato degli increduli e proclamato la giustizia del Messia, che era stato messo a morte come il peggior delinquente; avrebbe anche assicurato la condanna al già giudicato “principe di questo mondo”, il diavolo (che nel pensiero ebraico-biblico era preso ad emblema concreto del male). Anche per ciò era necessario che Yeshùa non fosse più in vita.

Per rispondere poi direttamente alla questione sollevata da Daniele, la chiave sta in "per sempre”. Il santo spirito di Dio era già operante e ed era su Yeshùa stesso, ma nella veste di consolatore sarebbe stato coi discepoli sempre. E ciò dopo che Yeshùa sarebbe salito al Padre.
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francesco.ragazzi
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Re: Il Consolatore DOPO Yeshua

Messaggio da francesco.ragazzi »

Giovanni 14:22 : "...Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?». 23 Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui"24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.25 Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. 26 Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Col Consolatore, lo Spirito Santo "noi (il Padre ed il Figlio)verremo"...

Come fanno a vedere nel Consolatore la terza persona della trinità ???
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Gianni
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Re: Il Consolatore DOPO Yeshua

Messaggio da Gianni »

Infatti, Francesco. :-)
ringo
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Re: Il Consolatore DOPO Yeshua

Messaggio da ringo »

complimenti Gianni,
vedo che hai focalizzato cos'è lo Spirito Santo, quando è stato dato e fino a quando ci sarà dato.

Non so se ti fa piacere, ma è un complimento di un evangelico pentecostale dichiarato e convinto.
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